ricette – Blogger al forno http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno Thu, 26 Apr 2018 15:58:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Spegni il gas e accendi il noir #09 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=432 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=432#comments Mon, 13 Dec 2010 03:11:05 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=432 Continua a leggere]]> Torno a farmi dolce per sfornare un dolce… Ogni tanto, d’altronde, va così.

Con qualche rimpianto, lo ammetto – ma chi ama scrivere mi può capire senza troppe difficoltà – abbandono la storia a cui sto lavorando e affido i protagonisti a un bar del centro, per una colazione coi fiocchi (non d’avena, sia chiaro) per infilare la testa nel mio bel grembiule da chef del noir e aprire il mio ricettario delle meraviglie. E, ancora una volta, per mettermi alla prova insieme al mio fedele Jet Chef.

I dolcetti di cui sto per raccontarvi, in origine, erano tedeschi. Oggi non più. Qualche esperimento e un’ostinata selezione degli ingredienti più speziati, alla fine, li hanno resi dei biscottini apprezzabili da chiunque. Detto fra noi, tra l’altro, già il nome originale li rendeva abbastanza “indigesti”: rosinenstangerl. Sbaglio, forse?

Eccovi gli ingredienti a raffica: 3 uova intere, 250 grammi di zucchero, 250 grammi di farina, 250 grammi di uvetta, 1 bicchierino di rhum.

Per prima cosa, prendete l’uvetta e mettetela a bagno in una scodella di acqua più calda che tiepida. Più rimane a mollo, meglio è.

La ricetta – cosa sempre importante – è molto semplice, ma piuttosto faticosa. Siete avvisati. Più che altro, dovrete sfiancarvi nello sbattere alla grande le uova con lo zucchero: se – come me – non avete un aggeggio elettrico che fatichi per voi, quindi, preparatevi a sudare un po’… Alla fine, per farla breve, le uova e lo zucchero devono sembrare schiuma da barba.

Fatto questo, con calma, aggiungete la farina aiutandovi con un setaccio per evitare che si formino grumi. Una volta che avrete unito tutta la farina, aggiungete il bicchierino di rhum e dateci dentro di nuovo, con un’altra mescolata decisa. Poco per volta, recuperate l’uvetta dalla scodella, strizzatela come si deve e aggiungetela all’impasto. Non preoccupatevi se, alla fine, vi risulterà un composto molliccio: deve essere così.

A questo punto, prendete una bella teglia (se avete il Jet Chef è più che okay la piastra che mamma Whirlpool vi fornisce in dotazione) e versate l’impasto, avendo l’accortezza di usare un bello strappo di carta forno. Va bene anche imburrare la teglia e spolverizzarla di farina, intendiamoci: l’importante è non far attaccare il tutto.

Come avrete capito, non serve il mattarello: usate pure le mani per spianare l’impasto.

Infilate la piastra (o la teglia) nel forno e cuocete a potenza medio-bassa per una mezz’oretta. Tenete sempre d’occhio il forno e quello che ci avete infilato, mi raccomando. Il tutto deve dorare appena in superficie.

Quando sarete sicuri di aver cotto per bene (usate pure uno stecchino per controllare), sfornate e tagliate subito, a caldo. I biscottini dovrebbero essere dei rettangolini grossi come un wafer, ma se preferite dei quadratini, fate pure.

Una volta freddi, sono pronti. Ottimi da annegare in una tazza di tè, volendo… E se qualcuno vi dovesse avanzare, cosa che a me non capita quasi mai, una volta secchi sono spettacolari anche con due dita di Marsala. O di Porto, a voi la scelta.

Nell’augurarvi “Guten Appetit!”, vi consiglio un romanzo davvero noir e di grande intensità. Una storia, purtroppo, sempre attuale. Una storia non per tutti, lo devo dire. Una storia scritta, questa volta, da una ragazza tedesca che ama, conosce e descrive l’Italia molto meglio di tanti italiani. Cosa frequente, purtroppo.

Sabine Thiesler – La carezza dell’uomo nero
B.C. Dalai Editore – Euro 20,00
Berlino, 1986.
Benny marina la scuola. Sa che non deve dar retta agli sconosciuti, ma un tizio lo soccorre, mentre due ragazzi tentano di derubarlo, così si fida di lui. Dopo due giorni, viene ritrovato in una casupola, alla periferia della città: sembra ancora vivo, ma è morto da almeno diciotto ore. Come Daniel, ucciso tre anni prima. E come Florian, tre anni dopo. Inspiegabilmente, la serie di omicidi si interrompe.
Toscana, 1994.
Durante le vacanze, due genitori vivono l’incubo peggiore: a pochi giorni da Pasqua, loro figlio Felix sparisce senza lasciare traccia. Dopo qualche tempo, a loro non resta che tornare in Germania.
Toscana, 2004.
Ancora divorata dal dolore, la madre di Felix torna nel luogo in cui il filgio era scomparso. Affascinata da un rudere isolato, in una valle solitaria, lo acquista da un uomo affabile e carismatico, illudendosi di trovare indizi su cosa sia successo.
E la storia, a questo punto, decolla. Anzi, precipita verso l’abisso più nero.

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Blogger al forno – Episodio sette: Come ti sconfiggo il burro http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=399 Wed, 03 Nov 2010 14:07:42 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=399 Continua a leggere]]> Sarà che è appena passato Halloween ed io ero tutta una zombie, anzi: una zombee (vi metto anche la foto così vi spaventate ben benino) pronta per The Walking Dead.

Sarà che nella cena che ho preparato ai miei amici per Halloween ho prontamente infilato una torta di carote e noci (una delizia, nel prossimo post vi giro la ricetta), perché ci voleva dell’arancione. Sarà che la zucca è arancione (ma quante ne so? Eh?) e sarà che io mi ero casualmente imbattuta in un programma su SkyUno (“Dimagrire con gusto”, se non vado errata: ho visto solo quel pezzetto di episodio)… Fatto sta che ho raccolto la sfida: sostituire il burro con la zucca (foto n.2). Almeno nelle torte.

Sicuramente qualcuno fra voi, cuoco più esperto di me (non ci vuole molto: se seguite le mie avventure culinarie ne siete al corrente…), conoscerà già questo espediente, magari lo usa abitualmente o magari lo ha provato almeno una volta. Io però, che per via dell’odiato assioma “tiroide bassa = colesterolo alto”, non ne sapevo nulla e stavo giusto cercando il modo di non svenire alla lettura degli ingredienti per le torte che vorrei provare ma che non oso perché richiedono armi letali del tipo “120 gr. di burro e 5 uova”. Così, forte anche del “via libera” del caro Lord Whirlpool, e grazie alle care uova “finte”, come le chiamo io, che salvano il mio colesterolo (ce ne sono di vari tipi, le trovate al supermercato), mi sono decisa a fare l’attesa prova.

Restando una grande sostenitrice della filosofia “esiste pronto, per quale accidenti di motivo dovrei farmelo da sola?”, che mi par di capire – non che la segua, santi numi – sia adottata anche dalla “cuoca” (consentitemi le virgolette) Parodi e che io applico con entusiasmo a pasta sfoglia, pasta sfoglia, pasta brisé e quant’altro, ho scoperto con gioia che il Signor Esselunga mi lessa la zucca a tocchi e me la infila in pratiche confezioni sottovuoto a lunga scadenza. Che bravo, questo signore!

Perché così non mi resta che estrarre la zucca dall’apposita confezione in quantità pari a quella richiesta per il burro (120 gr. per 120 gr.), schiacciarla con una forchetta ed incorporarla al resto dell’impasto.

Scusate, vorrei soffermarmi un attimo sul mio “incorporarla”. No, dico: vi rendete conto che ho acquisito anche il lessico da cuoca? Esci da questo corrrrpo, e da questo dizionario!

Tornando a noi, ho fatto il mio primo esperimento affrontando la torta di biscotti secchi con variante alla Polee che avevo fatto in diretta per Anche io, la festa di Varesenews ricca di incontri, e che a questo punto è ancora più variata alla Polee.

Risultato (foto n.3): fatto tutto nel Jet Chef, come di consueto, ottenendo consistenza invariata (la zucca sostituisce egregiamente il burro), sapore ottimo, tendenza all’arancione nella colorazione del tutto come unico “effetto collaterale”. Ma ne vale la pena.

Provare per credere.

Un affettuoso saluto alle vostre coronarie, alle quali come è evidente tengo più di quanto si potesse pensare.

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Blogger al forno – Episodio sei: Ricette per tutto il weekend! http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=372 Mon, 18 Oct 2010 15:07:46 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=372 Continua a leggere]]>

Mi arrendo. Non detesto più cucinare. Amo jetcheffare… Ma anche cucinare non mi turba più molto, ecco.

Lo dimostra il fatto che ho passato il weekend fra Jet Chef e fornelli. Sarà stato il digiuno forzato per sei giorni e mezzo in ospedale, immagino.

Fatto sta che il risultato è sfociato in: risotto alla melanzana e sformato di patate, prosciutto e formaggio per me e mio marito sabato sera. Pasta gratin, torta di ricotta e zucchine, crostate di pere alla crema per gli amici domenica sera.

Spirito di Suor Germana, m’hai provocato, te lo ripeto: esci da questo corrrrpo!

Il sabato è trascorso in fretta: ormai il risotto, col mio Jet Chef, lo faccio ad occhi chiusi. E dopo tanti tentativi e varianti, ho qui per voi la ricetta perfetta: mettete l’ingrediente che preferite (i funghi con le mandorle, la zucchina, la melanzana, la zucca schiacciata con la forchetta o qualsiasi altra cosa vogliate) in una pirofila e lo fate andare per un minutino a massima potenza con il Jet Chef. Dopodiché aggiungete il riso nella quantità desiderata, il brodo (vegetale o di carne, a seconda dell’ingrediente base) nella misura di 200ml circa per ogni etto di riso (misurazione scientifica Polee Approved), coprite con la campana e cuocete: 7 minuti a massima potenza, poi altri 8-10 minuti, a seconda del riso che usate, a 750 watt. Basta mescolare due o tre volte (aprite lo sportello del forno, mescolate, richiudete e premendo “start” lui riprende il suo conto alla rovescia). Alla fine aggiustate di sale, se volete, e a piacere aggiungete formaggio e mescolate bene prima di servire. Et voilà.

Un risotto spettacolare, “comodo” perché sporcate solo la pirofila e il contenitore per il brodo e perché mentre lui cuoce voi ve ne state seduti sul divano a guardare la tv.

Per lo sformato di patate, la semplicità è pari a quella del risotto, sebbene la preparazione sia un pochino più laboriosa. Sbucciate, lavate e tagliate 800gr di patate a fettine piuttosto sottili (4-5 millimetri). Poi le preparate con Jet Chef alla viscardì (nell’apposita vaporiera, col programma Sesto Senso: il forno fa tutto da solo). Dopodiché aggiungete due uova, il formaggio e il salume che preferite, timo o rosmarino, sale, un etto di panna (va benissimo anche quella che uso io, completamente vegetale), mescolate con le patate, stendete il tutto in una pirofila imburrata col pangrattato e infornate nel Jet Chef a 200° per una mezz’oretta (a seconda della cottura che preferite).

Facile, no? Beh, ad eccezione della parte in cui bisogna pelare le patate: la vostra Polee, qui, non perde occasione per mettersi in mostra ferendosi mortalmente ogni santa volta con qualsivoglia strumento (il coltellino, l’apposito pela-patate, il pela-patate APF… è uguale). Rischio la vita per voi. Poi non dite che non vi penso.

Ferite a parte, il sabato è niente confronto alla domenica, giornata in cui mi sono esibita, al contempo, in due sport olimpionici casalinghi: il temutissimo cambio degli armadi e la preparazione di una cena di tre portate per gli amici.

Miracolosamente sopravvissuta a qualcosa come 7 ore infilata nel guardaroba, con la tentazione sempre più forte di gettare via tutto e la domanda-tormentone (“Ma che accidenti m’è saltato in mente, di mettermi a fare ‘sta cosa?!”), dopo una doccia di tre quarti d’ora per affogare gli acari che temevo avessero avuto la meglio sull’anti-tarme, ho pensato bene di darmi alla cucina.

Menu della serata: pasta gratin (lessate la pasta, la mescolate con una confezione di besciamella pronta, prosciutto tritato – quello che preferite: io ho scelto lo speck – la mettete in una pirofila, coprite con abbondante parmigiano e qualche cucchiaio “spruzzato” di panna e gratinate col Jet Chef per qualche minuto); torta di ricotta e zucchine (mescolate 400 grammi di ricotta con tre zucchine, due uova, prosciutto tritato – un etto circa – e formaggio a piacere, dopodiché srotolate l’apposita pasta sfoglia già pronta, stendete il ripieno e infornate a 220° per 20-25 minuti). E poi, dulcis in fundo – è proprio il caso di dirlo – la crostata di pere alla crema.

Facile ma di ENORME soddisfazione.

Stendete la pasta frolla (potete farla voi, trovate molte ricette in rete, oppure potete comprare quella già pronta. Inutile che vi dica cosa ho fatto io…), la fate cuocere per 20 minuti a 200° nel Jet Chef e nel frattempo lavorate la crema (ci vuole una mezz’oretta… ma nella ricetta non c’era scritto. Se no col cavolo che mi ci mettevo. Anche se ora che l’ho fatta devo ammettere che ne è valsa la pena) con un quarto di latte (va benissimo anche di soia), due tuorli e 70 grammi di zucchero. Fate cuocere la crema in un pentolino a bassa temperatura per una mezz’oretta, senza mai farla bollire e fermandovi quando si addensa. Lasciate raffreddare, aggiungete qualche cucchiaio di panna montata (che ve lo dico a fare, anche qui: pigliatevi pure con comodità quella spray, già pronta…), stendete sulla pasta frolla cotta e coprite con delle pere sciroppate. Guarnite poi con cannella e panna montata, servite e magnate come se non ci fosse un domani.

Poi mi farete sapere se siete rimasti soddisfatti. I miei amici, a quanto risulta dai piatti vuoti (un paio leccati. Non faccio nomi), lo sono stati…

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Blogger al forno – Episodio cinque: Come ti improvviso lo strudel http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=353 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=353#comments Mon, 11 Oct 2010 09:43:09 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/blogger-al-forno/?p=353 Continua a leggere]]>

Mi sento come se fossi, che so, posseduta dallo spirito di Suor Germana: eccomi qui a dispensare un pratico e semplice consiglio culinario. Come i blogger che scrivono davvero di cucina. Come quelli che sanno cucinare. Come quelli veri, insomma. Non sapete che emozione… Procedo dunque come ci si aspetterebbe:

“Arrivano ospiti all’improvviso? Volete chiudere una cena con un dolce facilissimo e veloce?

Ecco la soluzione: uno strudel pronto in trenta minuti secchi. Cinque per la preparazione, venticinque per la cottura (e se avete un Jet Chef, sappiate che viene addirittura meglio che col forno ventilato… Provare per credere!)”.

Come vado? Vado bene?

Premessa: questa non è la ricetta di uno strudel tradizionale. Questa è una variazione personalizzata della ricetta di mia suocera, che ti prepara un delizioso strudel in 30′ spaccati.

Cosa che viene utile più di quanto si pensi: minimo sforzo, massimo figurone. La mia filosofia, praticamente.

Ecco le (semplicissime) istruzioni: acquistate una pasta sfoglia pronta, di quelle già arrotolate. Io ho deciso che mi trovo meglio con la forma rettangolare, ma uso indistintamente anche quella rotonda.

Mettete a bagno in acqua tiepida una manciata d’uvetta. Srotolate la sfoglia, tagliate una mela e mezza – due (Golden, e se possibile un po’ mature). Disponete sulla sfoglia un primo strato di mela a pezzetti sbucciata e senza torsolo (tagliata come viene, irregolare e veloce). Cospargete con un sottile strato di zucchero (mezzo cucchiaio da tavola, per capirci) e cannella in polvere.

Aggiungete un po’ di uvetta strizzata e un po’ di pinoli. Coprite con un secondo strato di mela, poi di nuovo zucchero, uvetta, cannella e pinoli.

Chiudete sul lato lungo facendo combaciare i due lembi della pasta e “schiacciando” per sigillare bene.

Poi chiudete anche i due lati corti, arrotolando di lato e poi indietro come si fa con i pacchetti regalo (eh? No, dico, chi ve lo spiega così? Solo io, solo io… Lo so. Siate comprensivi).

Dopodiché, separate un tuorlo d’uovo e spennellate tutta la superficie della pasta chiusa. Spolverizzate appena appena di zucchero e, a piacere, aggiungete granella di mandorle.

Infornate a 180° nel forno caldo (o nel Jet Chef, non preriscaldato) per 25′.

Per controllare la cottura, tastate i lembi corti: se sono “croccanti”, lo strudel è pronto.

Altrimenti proseguite la cottura per un paio di minuti (a me non è mai capitato: sono sempre bastati 25′, ma immagino dipenda dal forno).

Sfornate e cospargete di zucchero a velo.

Et voilà!

Se avete un Jet Chef, potete crispare lo strudel, ponendo la pasta ripiena direttamente sul piatto Crisp. Viene uno spettacolo. Ripeto: provare per credere.

E per la farcitura, al posto della mela potete usare pere, fragole, ciliegie, pesche, banane… Viene delizioso con tutto. O con un mix di tutto.

Leggero, facile e veloce.

Io ne avrò fatti una dozzina, finora.

E indipendentemente dal numero dei commensali, non ne è mai avanzata una fetta.

Una volta ho anche litigato con mio marito per l’ultima fetta (sono una ferma sostenitrice del “chi cucina, ha più diritto a mangiare”. Voi no?!)

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