B1, QUANDO LA SPORTIVITA’ VINCE SUL RISULTATO

13059324_10208222929242985_632646827_nDomenica 17 aprile 2016, ore 10.45, a Porto Valtravaglia è appena iniziato il posticipo domenicale della serie B1 tra CF Alto Verbano e Osvi/B. La squadra di casa non ha più nulla da chiedere al campionato. Situazione diversa per i varesini che con una vittoria avrebbero la matematica certezza di essere promossi in Serie A, sapendo che alle loro spalle, i cugini dell’Osvi/A hanno vinto il giorno prima.

I primi 15 minuti sono targati Alto Verbano, che trovano addirittura il vantaggio dopo soli 300 secondi di gioco. I biancoazzurri escono nella ripresa e riescono ad agguantare il pareggio alla metà della seconda frazione di gioco. Nonostante la partita sia correttissima i ritmi salgono e gli ultimi minuti sono giocati ad alta intensità. A 3 dalla fine c’è uno scontro a metà campo che l’arbitro ritiene regolare, ma che lascia a terra dolorante un giocatore dell’Alto Verbano; l’azione prosegue ed il pallone finisce all’attaccante dell’Osvi che sigla la rete del vantaggio. Ed è qui che succede l’impensabile.

Alcuni giocatori biancoazzurri, accortisi che il gol è stato segnato con un uomo avversario a terra, prendono un’insolita decisione e pareggiano i conti autoinfliggendosi una rete. La partita così finisce in parità e per l’Osvi/B ci sarà ancora da lottare per conquistare la promozione.

È difficile dire se la cosa sia giusta o meno, se la sportività sia esagerata o espressa al massimo della sua potenzialità, ma una cosa è certa: una squadra con la vittoria in tasca a due minuti dalla fine, vittoria che poteva valere la promozione, restituisce un gol ad una squadra che non ha più niente da chiedere al campionato perché crede in cuor suo che sia giusto così.

Giusto o sbagliato? Di sicuro una storia così merita di essere raccontata.

Vincenzo Niesi

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