La visita alla casa di Peppino Impastato

Il tesserino da giornalista di Peppino Impastato, esposto a Cinisi nella casa museo

Peppino Impastato ma non solo. La giornata di ieri è stata talmente densa di appuntamenti, che l’aggiornamento del blog risulta persino difficoltoso. Tante storie da raccontare, ma dobbiamo partire alle 8 e 30 per la provincia di Trapani dove incontreremo la storia di Rita Atria e la cooperativa che sta cercando di coltivare gli ulivi per libera Terra nei terreni confiscati a Matteo Messina Denaro. In sintesi, dopo la vendemmia di ieri mattina, abbiamo visitato la cantina “Centopassi” nel comune di San Cipirello e incontrato il presidente della cooperativa Placido Rizzotto Francesco Galante. Dei prodotti, tutti ottenuti da terreni confiscati alla mafia, riparleremo.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la casa della memoria di Peppino Impastato a Cinisi. L’incontro è stato con il fratello Giovanni, che ci ha mostrato la casa e cimeli di “radio aut”, la casa di don Tano Badalamenti, situata a soli cento passi da quella di Peppino (da qui il nome del film che rese famosa la figura del militante di estrema sinistra). C’è un progetto per rendere sempre più attrattivo questo luogo: c’è un percorso con 100 piastrelle che è in progetto, l’attenzione delle tv e un continuo pellegrinaggio di giovani. Questa visita ha suscitato tra di noi un interessante dibattito, ma questo luogo è uno dei simbolo oggi della lotta alla mafia, per la storia di Peppino e la sua ribellione alla famiglia di origine mafiosa. Impastato era tante cose, ma anche un giornalista e un artista, e nella casa della memoria è esposto tra le altre cose il suo tesserino dell’ordine dei giornalisti.

A Cinisi abbiamo anche visitato un bene confiscato a un mafioso, cinque villini, che vengono utilizzati dalla cooperativa “Libera-mente” per ospitare i volontari che partecipano ai campi di “estate liberi”. Cena a base di ricette locali con Angelo e Vita della cooperativa Placido Rizzotto, e poi abbiamo incontrato informalmente il sindaco di San Giuseppe Jato, Davide Licari, un giovane avvocato che crede fortemente nella lotta alla mafia, a un concerto in paese dove giovani del posto eseguivano pezzi rock. La giornata è finita alle 2 e mezza. Tante emozioni e sensazioni. E non scordatevi la storia di Placido Rizzotto, perché ancora non vi abbiamo raccontato come si è arrivati a scoprire il corpo del sindacalista a Corleone. 

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