Hestetika – Hestetika http://www3.varesenews.it/blog/hestetika Quando il pensiero supera il gesto Fri, 27 Apr 2018 17:30:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 HESTETIKA: IL NUOVO NUMERO http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=356 Tue, 02 Apr 2013 11:52:53 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=356 Continua a leggere]]>

È in edicola il nuovo numero di HESTETIKA, il magazine che raccoglie e racconta il nuovo che avanza nel mondo dell’arte, del design e della cultura. Una nuova concezione di magazine che ha come scopo quello di dare visibilità alle eccellenze nei vari campi artistici.
Nelle sue 144 pagine e negli oltre 30 articoli, Hestetika esplora l’arte in tutti i suoi aspetti e declinazioni: finanza, musica, design, moda, lusso, hi tech, architettura, viaggi; in questo numero, la cover story è dedicata ai tre fratelli Boga, Felice, Fausto e Cesare, e il loro concetto di “Evolution Art”, riassumibile nello slogan “Quando il pensiero supera il gesto”, che ben rappresenta il loro modo di pensare e di agire, oltre che fonte di ispirazione creativa e artistica.

Protagonisti di questo numero sono Modigliani, il “principe di Montparnasse”, e la mostra a Palazzo Reale di Milano con i capolavori della collezione Netter; alla V&A di Londra è in scena una delle star del nostro tempo, David Bowie, una retrospettiva trasversale e completa, già definita l’evento culturale dell’anno, che illustra in modo magistrale quanto la carriera del Duca Bianco abbia influenzato il costume di più generazioni;
Ecco  la video intervista:

Tra gli esponenti di maggior spicco della Pop Art, Roy Lichtenstein e il suo stile di pittura ispirato dai processi di stampa industriali, dai fumetti e dalla pubblicità, è in mostra alla Tate Modern con oltre 120 opere.

Il viaggio nella creatività artistica prosegue poi con le numerose interviste vis-à-vis a giovani ma più che promettenti artisti, come Trisha Kieran, capace di unire l’amore sconfinato per il mare con l’arte nella creazione dei suoi accessori di lusso; l’eclettico Lorenzo Mariani, in arte L’orMa; la pittrice del simbolismo bucolico americano, Andrea Kowch; il giapponese Haroshi, capace di creare arte da semplici skateboard; la designer e artista concettuali Mirit Weinstock, che illustra la sua nuova collezione di gioielleria legata al mondo dei clown.

Per la moda, spazio alla nuova collezione di Sartoria Vico: “Vistamare” conferma le caratteristiche tipiche del brand, una produzione artigianale made in Italy a metà tra il mondo della moda e del design.

Focus anche sull’artista Piero Addis e sulla sua ultima mostra, “Blue Codes”, un viaggio spettacolare tra fotografia e pittura tradizionale, con innesti del Tiepolo, e sullo studio di architettura milanese rga, capace di affrontare ogni progetto come un vero racconto coerente con l’ambiente e la sua storia; non manca un’analisi di una delle più interessanti icone di stile del nostro tempo, Pharrell Williams, capace di spaziare dalla musica al fashion e al design con un’abilità fuori dal comune; a impreziosire questo numero, anche una relazione su Bilbolbul, la mostra di fumetti di Bologna, ormai una vera istituzione capace di richiamare decine di migliaia di visitatori. A corollario, un viaggio affascinante nella metropolitana di Napoli e nelle sue Stazioni dell’Arte.

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HESTETIKA IN EDICOLA IL NUOVO NUMERO http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=351 Fri, 11 Jan 2013 07:12:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=351 Continua a leggere]]>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È in edicola l’ottavo numero di HESTETIKA, il magazine che raccoglie e racconta il nuovo che avanza nel mondo dell’arte e del design. Una nuova concezione di magazine che ha come scopo quello di dare visibilità alle eccellenze nei vari campi artistici.

Nelle sue 144 pagine e negli oltre 30 articoli, anche in questo numero Hestetika esplora l’arte in tutti i suoi aspetti e declinazioni: finanza, musica, design, moda, lusso, hi tech, gusto, architettura, viaggi; in questo numero, la cover story è dedicata alla raccolta privata di Emilio Boga, composta da veri e propri tesori dal ‘500 al ‘700, una settantina di dipinti raccolti in 30 anni di passione e amore per l’arte: Leonardo, Guercino, Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Antoon van Dyck, Tiepolo solo per citare alcuni. In copertina, “L’ostensione di Cristo Re e sacerdote” di Francesco Solimena. La raccolta è illustrata inoltre nel nuovo volume della serie “I Tesori” (Habitare Editore).

 

Protagonisti di questo numero sono Manet e la mostra dedicata alla sua ritrattistica presso la Royal Academy; Man Rey, il genio della fotografia in mostra presso la National Portrait Gallery di Londra, dove sono esposti i suoi ritratti alle star del Novecento; spazio anche alla ricca collezione privata di Damien Hirst, che annovera nomi come Francis Bacon, Andy Warhol, Richard Hamilton; l’eclettico artista tedesco Joseph Beuys, le cui opere spaziano tra disegni, video, manifesti, tutti in mostra presso la Venise Cadre di Casablanca.

 

Il viaggio nella creatività artistica prosegue poi con interviste vis-à-vis ad artisti italiani, come l’ingegnere Gianna Moise, l’illustratore e musicista Alessandro Baronciani, il writer Luigi “Raptuz” Muratore, il pittore Luciano Fiannacca.

 

All’interno, anche uno speciale sulla danza vista come vera forma d’arte, in cui il danzatore del Balletto Teatro di Torino Vito Pansini ci guida in un viaggio figurativo nei movimenti artistici dell’Occidente, dal Romanico al Decostruttivismo, in una fotogallery esclusiva.

 

Focus sempre attento sulle mostre più interessanti nel globo: la nuova permanente dedicata ai mobili proveniente da tutto il mondo, firmati da artisti noti e non, presso il Victoria & Albert Museum; l’originale e suadente “Kama: sesso & design” presso il Triennale Design Museum; la snobbish ed eterogena Art Basel Miami; “I tesori nascosti di Brera”, che propone il mazzo di tarocchi intero più antico giunto sino a noi.

 

Per la moda, spazio a un servizio fotografico omaggio al Futurismo, con lo stile Sporty-Chic, e a un’intervista alla stilista cinese Riko Manchit Au, a capo dell’avanguardista brand cinese Ricostru.

 

Immancabili infine le rubriche, dedicate ai motori (Mercedes CLS), agli yacht (col nuovo modello Magnum 51), agli orologi e all’Hi Tech, oltre alle ultime news sul mondo dell’arte.

www.hestetika.it

 

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RINO VALIDO: LA RICERCA DELL’EQUILIBRIO http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=347 Thu, 20 Dec 2012 07:56:41 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=347 Continua a leggere]]>
Prosegue la mostra “Rino Valido. La ricerca dell’equilibrio”, la personale a cura di LucianoCaprile, ospitata fino al 1 febbraio 2013 presso la Galleria Poleschi Arte di Milano

La rassegna mette in risalto la creatività consolidata di Rino Valido come artista e designer, attraverso circa quaranta opere che comprendono quadri, oggetti di design e alcuni inediti creati appositamente per l’evento.

All’ingresso della galleria verrà esposta un’installazione – scultura a soffitto – di forte impatto composta da elementi in legno decorato uniti fra loro, che sospesi nel vuoto esprimono perfettamente il tema della mostra: “la ricerca dell’equilibrio”. Lo stesso concetto viene trasmesso in quadri come “Bozzetto” del 2008, “La vela Bleu” del 2006 e “La piscina” del 2008, dove campiture cromatiche uniformi si bilanciano fra geometrie dalle forme diverse.

Nelle opere esposte, caratterizzanti l’attuale linea espressiva di Rino Valido, si definisce un percorso artistico, rappresentato e sintetizzato da due elementi: la forma e il colore. L’apoteosi di questo linguaggio è raggiunta da ciò che l’artista stesso definisce “sintesi”, ovvero la sovrapposizione di materiali che perdono la loro peculiarità di strumento e si trasformano in elementi cromatici, che vengono amalgamati al colore spesso nella formula tono su tono.

L’artista utilizza spesso tessuti, provenienti da India, Cina, la cui colorazione raggiunge pigmentazioni intense e nello stesso tempo armoniche all’interno delle composizioni.

Un approccio più gestuale e legato alla consapevolezza del passato, di un tempo ritrovato tra forma e colore si percepisce in “Prati” del 2010, “La via del mare” e “In fondo la lavanda” del 2012, dai colori più sfumati e appartenenti ad un nuovo ciclo di opere recenti. A tale proposito Rino Valido afferma “mentre lavoro cresce preponderante in me la necessità di esprimermi tramite l’equilibrio delle forme e dei colori in un dialogo che mi porta a ritrovare una dimensione del tempo ben definita e molto personale”.

Le opere così realizzate traducono visioni reali, paesaggi dell’anima che si esprimono in oggetti dalla forma astratta e hanno come obiettivo, quello di scaturire nell’osservatore l’emozione dell’approfondimento.

Parte integrante della ricerca artistica di Rino Valido si manifesta nell’ambito del design, che si avvicina alle composizioni pittoriche. In occasione dell’evento ha creato il letto, un inedito in cui i valori cromatici in legno colorato su fondo nero risaltano e ben si bilanciano con la struttura semplice e lineare, creando dinamicità e vitalità. Il forte equilibrio formale che traspare è dettato da un profondo studio, da una tecnica meticolosa, dalla razionalità e dall’ordine, che sono per Valido elementi costitutivi importanti delle sue opere: la perfetta integrazione di tutti i fattori permette la realizzazione definitiva del lavoro. Lo si vede in mostra nei bozzetti dei due totem “Piramidi” del 2005 realizzato per il centenario della Elsag e “L’aggregazione aziendale” del 2006 per Elsag Datamat, esempi recenti dei numerosi lavori realizzati in ambito industriale per aziende private e pubbliche quali: Finsider, Stet, Ansaldo, Banca Carige, VM motori e Oto Melara.

Armonia ed equilibrio s’intrecciano, come avviene nelle opere pittoriche, al colore e alla forma, elementi sempre imprescindibili e da considerarsi in Valido anche il trait d’union fra arte e design.

Riguardo la creatività artistica e di designer di Rino Valido, Luciano Caprile scrive: “Rino Valido sembra aver raggiunto il suo scopo che non equivale al compromesso tra due atteggiamenti comportamentali ma alla felice confluenza di due esigenze che si incontrano nel magico punto della comune esaltazione”.

Accompagna la mostra un catalogo con testo di Luciano Caprile.

Biografia breve
Rino Valido nasce a Varazze nel 1947. Già da piccolo sviluppa una particolare inclinazione per tutte le attività manuali. Frequenta a Genova la scuola grafica professionale e segue i corsi serali all’Accademia Ligustica di Belle Arti. Lavora per diversi laboratori fotolitografici genovesi, dove l’abilità del disegno e la sensibilità del colore sono elementi importanti che lo condurranno a intraprendere l’attività del cromista.

Negli anni 70 realizza le prime mostre personali e collettive. In questo periodo i viaggi nel sud della Francia lo portano ad elaborare un modus operandi che definisce “sintesi”.

Dagli anni 80 si dedica interamente all’arte e al design. Realizza inoltre progetti nell’ambito industriale fra cui si ricorda: progetto Stand Finanziaria Finsider 1978; progetto per la Finanziaria Stet Roma 1981; progetto Stand Ansaldo Holding 1996; progetto Banca Carige 1996; progetto VM motori 1998; progetto Oto Melara 2003 e fra i più recenti, il totem “Piramidi” 2005 realizzato per il centenario della Elsag e “L’aggregazione aziendale” 2006 per Elsag Datamat.

Le principali tappe della sua carriera artistica sono esaustivamente trattate nei cataloghi: “Le opere e le loro strutture interne” di Dino Carlesi del 2000, “Essenze naturali” a cura di Luciano Caramel del 2005, “La seduzione è il colore” a cura di Luciano Caprile del 2007, “L’architecte de la couleur” a cura di Gérard Xuriguera del 2009, libro di 300 pagine che racconta 40 anni di vita dedicata all’arte.

Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

Titolo: Rino Valido. La ricerca dell’equilibrio A cura di: Luciano Caprile
Sede: Galleria Poleschi Arte – Via Foro Buonaparte 68, 20121 Milano
Date: fino al 1 febbraio 2013
Orario: lunedì dalle 16 alle 19
martedì – venerdì dalle 10 alle 13,30 e dalle 15 alle 19.30
Ingresso: libero

Catalogo: con testo di Luciano Caprile
Informazioni: Galleria Poleschi Arte
Tel +39 02 86997153
info@poleschiarte.com – www.poleschiarte.com

Nella foto:  La via del mare – 2012 – sabbie e olio su tela cm 60×60

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LA FORESTA DEI MONDI ALL’INTERNO DI LOPPIS! http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=340 Mon, 10 Dec 2012 09:00:44 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=340 Continua a leggere]]>

 

 

 

 

 

 

 

 
A seguito della festa di Santa Lucia del 13 dicembre AtelierFORTE organizza la quarta edizione di LOPPIS!

Il 15 e 16 dicembre 2012. Con i patrocini di Sveriges Ambassad – Ambasciata di Svezia e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

Loppis è il nome svedese per il mercatino delle pulci che ogni famiglia può allestire nel proprio giardino o garage. AtelierFORTE si ispira all’atmosfera di questi piccoli mercatini per aprire i suoi spazi al pubblico ed accoglierlo con micro-eventi di cultura scandinava: letture e presentazioni sui racconti e leggende della mitologia norrena, specialità gastronomiche svedesi, bookshop dedicati a cura di case editrici.

In questo contesto sarà inaugurata la mostra di opere di Duilio Forte “La Foresta dei Mondi”, uno spazio in cui mondi reali e immaginari possono coincidere e convivere. Una foresta di sculture di ferro che rappresentano possibilità e imprevisto: scenografia del sogno. Duilio Forte adotta questo tema perché nei racconti e nelle storie tradizionali tramandate di generazione in generazione, la foresta è il luogo dove avviene qualcosa di magico o di sinistro. Il ruolo dello spazio assume un significato specifico ed è elevato a personaggio.

PROGRAMMA

 Sabato 15 dicembre. Dalle 18 alle 24
Inaugurazione La Foresta dei Mondi, opere di Duilio Forte
Processione di Santa Lucia
Conferenza sui miti nordici, di Dario Giansanti
Presentazione di 9L Novel, social thriller di Marcello Marabotti e 20lin.es
Glogg e musica dal vivo

Domenica 16 dicembre. Dalle 15 alle 20
“Ulisse e i biondi Danai. Cosa ha raccontato veramente Omero?” Incontro con Alberto Majrani, autore di “Ulisse, Nessuno, Filottete”
La vera storia di Santa Lucia, di Claudia Maschio
Presentazione collane fantasy e mitologiche delle Edizioni PerSempre, a cura di Fabio Larcher
Lezione di svedese a cura di The YESchool

Presso AtelierFORTE, via Corelli 34. 20134 Milano
tel. 02 70208099
http://www.atelierforte.com

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LUCENERGIA A VARESE ALLA GALLERIA PUNTO SULL’ARTE http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=331 Mon, 12 Nov 2012 08:25:45 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=331 Continua a leggere]]>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La LUCE – da sempre espressione del divino, dello spirituale, dell’incorporeo; da sempre elemento di contrasto all’ombra per dare volume alla materia, ma intesa anche come ENERGIA originaria – è il tema scelto da Sofia Macchi per la prossima mostra che verrà inaugurata il 24 novembre presso la galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese.

Verranno esposte opere di Tomàs Suñol pittore che vive e lavora nella città catalana di Badalona, di Luca Gastaldo giovane artista milanese e di Maria Teresa Gonzalez Ramirez scultrice messicana, ma che risiede e lavora a Varese.

Nulla è più impalpabile, inafferrabile, più reale della LUCE, elemento indispensabile per dare forma e valore alla realtà. Espressione del divino, dello spirituale, dell’incorporeo, la Luce è da sempre elemento di contrasto all’ombra per dare volume alla materia, per evidenziare tutto ciò che trova ragione d’essere nella perfezione formale o nella esaltazione dei volumi, nella contrapposizione tra vuoti e pieni dove il vuoto è assenza luminosa. La Luce dà realtà alla realtà e consente al divino, allo spirituale, di manifestarsi. Ma è anche ENERGIA originaria, nascita di ogni cosa, tanto che la Luce permette alla vita stessa di essere e di dare “alla luce”. Il Tema “LuceEnergia” è dunque affascinante, forse come nessun altro, tanto da aver impegnato gli artisti fin dagli albori dell’umanità. Luce frontale, radente, luce soffusa, luce violenta, abbagliante, tenue, controluce: riflettendo sulle innumerevoli aggettivazioni ci si accorge che ad ognuna di esse è possibile collegare una quantità di energia differente e chiaramente percepibile.

Gli artisti che la galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese presenterà nella nuova mostra si sono confrontati con questo tema sviluppandone aspetti differenti ed in modo assolutamente personale e, a volte, stupefacente. Come da tradizione ormai consolidata, la galleria di Sofia Macchi propone tre artisti, due pittori ed uno scultore.

 TOMÀS SUÑOL – Nasce in Francia a Dieulefit nel 1964, cittadina dove le sua famiglia era arrivata dalla Catalogna per sfuggire alla situazione politica dell’epoca. Tomas trascorre gran parte della sua infanzia in Provenza, ma una volta tornato nella sua città di origine, Badalona, si riappropria della sua terra e della sua identità. Lo fa attraverso l’intima osservazione delle strette strade della cittadina, chiuse tra muri di case, a volte solo percepite, ma che ne definiscono quegli andamenti e quelle luci inaspettate che finiscono per descriverla. La sua è una pittura che sta in affascinante equilibrio tra astrazione e realtà, dove il particolare spinge oltre i limiti del visibile.

LUCA GASTALDO – Nasce a Milano nel 1983 e si laurea all’Accademia di Brera. Nelle sue opere, grande protagonista è sempre il cielo, una immensa quinta illuminata contro la quale si staglia un mondo fatto di ombre, di elementi visti in “controluce”, creando atmosfere che sono cariche di emozioni. Le tecniche sono le più diverse, come bitume, stracci, acrilici, pennelli, gessetti, ma il risultato è sempre uno sviluppo quasi incontrollato dell’idea iniziale. Non silhouette incorporee, ma volumi percepibili che seppur nascosti nel buio, sono espressivi, mobili, palpitanti come i pensieri quando ingombrano lo spirito e un po’ lo spaventano.

 MARIA TERESA GONZALEZ RAMIREZ – Nasce a Città del Messico nel 1967, è laureata in scienze della comunicazione, ma la sua vita cambia totalmente quando si rende conto di voler assecondare la propria immensa curiosità. La costante ricerca di emozioni e di avventura unite alla capacità di sognare si concentrano in Maria Teresa con tale forza e potenza che le sue opere sono di tale impatto emotivo da lasciare stupiti ma – contemporaneamente – da farci sorridere stemperandosi in un fondo ironico, a volte scanzonato. L’icona capace di racchiudere in se stessa l’idea della vita stessa è – per la scultrice – la semplice lampadina. Un oggetto che nella sua umiltà ci dà la luce e che viene gettato alla fine della sua esistenza. Maria Teresa la recupera e, da solo o in moltitudini, la utilizza dandole riprogettandone la sua stessa identità.

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PUNTO SULL’ARTE | V.Le S. Antonio 59/61 | VARESE

A PARTIRE DA DOMENICA 25 NOVEMBRE LA GALLERIA RESTERA’
APERTA NEI SEGUENTI ORARI:
DA MARTEDì A SABATO DALLE 10.00 ALLE 13.00 E DALLE 15.00 ALLE 19.00
TUTTE LE DOMENICHE FINO AL 23 DICEMBRE DALLE 15.00 ALLE 19.00

LUNEDì 24 DICEMBRE DALLE 10.00 ALLE 13.00

 DAL 30 DICEMBRE AL 7 GENNAIO 2013 LA GALLERIA RESTERA’ CHIUSA.

Nella foto: Luca Gastaldo – PARTENZE – 100×100 – Tecnica mista su tela – 2012
Courtesy Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano e Galleria Villa del Arte, Barcelona”.

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FOTOLEGGENDO 2012: GIORGIO DI NOTO “THE ARAB REVOLT” http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=326 Thu, 18 Oct 2012 06:55:57 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=326 Continua a leggere]]> Nell’ambito di Fotoleggendo 2012, s.t. foto libreria galleria ospita nei proprî spazi la prima personale di Giorgio Di Noto, giovanissimo fotografo romano che ha utilizzato un vecchio apparecchio Polaroid per raccontare gli eventi della cosiddetta “primavera araba”.
La mostra The Arab Revolt, a cura di Fabio Severo, si presenta tuttavia come un reportage sui generis, realizzato fotografando non direttamente la realtà (la serie di rivolte politiche e sociali che, dal dicembre 2010 ha coinvolto diversi Paesi della sponda nord-africana del Mediterraneo) ma la sua rappresentazione.

Per la prima volta nella storia, probabilmente, non solo la documentazione degli avvenimenti pubblici è stata in gran parte realizzata dai cittadini stessi, attraverso dispositivi personali come smartphone e videocamere amatoriali, ma la loro diffusione tramite circuiti altrettanto innovativi –web tv e social network, si è rilevata una causa determinante nello sviluppo degli eventi stessi, prodottisi spesso in risposta a quanto quei canali mediatici andavano mostrando.

Giorgio Di Noto ha recuperato su internet questi materiali, dai quali ha tratto una trentina di frame ritenuti particolarmente significativi, che ha scelto di fotografare in bianco e nero con un apparecchio Polaroid e pellicola Impossible Project. Da tale percorso di rilettura delle immagini altrui e di ri-quadratura della scena del reale sono dunque scaturite nuove immagini-oggetto, con una consistenza e una vita materica proprie. Ed è appunto il vissuto chimicamente imprevedibile, precario, della fotografia istantanea, ad amplificare il carattere fantasmatico e surreale delle scene “composte” da Di Noto. The Arab Revolt non è però solo un evento espositivo. E’ anche, soprattutto, un racconto per immagini, destinato a svilupparsi come un progetto editoriale: un volume concepito originariamente per il Dummy Award 2012 e prodotto in edizione limitata in occasione della mostra da s.t. foto libreria galleria.

Con The Arab Revolt Giorgio Di Noto ha recentemente conquistato il Premio Pesaresi 2012, nell’ambito del Si Fest. La giuria, presieduta da Denis Curti, direttore di Contrasto Italia e per sei anni direttore artistico del Si Fest, ha premiato il lavoro del giovane autore per “la sua intrinseca capacità di restituire il senso di contemporaneità della fotografia. Per l’ottima capacità di edizione e selezione, per l’omogeneità e la coerenza del progetto. Per aver utilizzato il linguaggio fotografico al meglio delle potenzialità tecnologiche odierne”.

Giorgio Di Noto (1990) è nato e vive a Roma, dove ha appreso le tecniche di camera oscura collaborando con diversi stampatori, ha frequentato il Centro Sperimentale di Fotografia A. Adams e studia filosofia all’Università “La Sapienza”. Nel 2011 ha vinto il Premio Micamera-Savignagno SIFEST e il Premio Kuwanis-Portfolio Italia con il progetto Città n. 0. Nel 2012 è stato selezionato per il Reflexion Masterclass diretto da Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret. Lo stesso anno, si aggiudica il Premio Pesaresi con il progetto The Arab Revolt, già tra i primi venti finalisti del Dummy Award- 5th Photobook Festival, esposto quindi nella mostra, la sua prima personale, a cura di Fabio Severo, negli spazi di s.t. foto libreria galleria, nell’ambito di Fotoleggendo.

Le rivolte scoppiate in Medio Oriente e Nord Africa a partire dalla fine del 2010 hanno rappresentato un territorio nuovo per la copertura mediatica internazionale. Alternando fasi di estrema difficoltà di accesso agli eventi con momenti di assoluta prossimità al cuore della storia, la rappresentazione della cosiddetta “primavera araba” è nata da un insieme eterogeneo di mass media, giornalismo d’assalto, video e fotografie amatoriali.

The Arab Revolt parte proprio da questo tappeto visivo, spesso anonimo: le fotografie, realizzate con le pellicole istantanee in bianco e nero Impossible Project, mostrano scene tratte da video girati nelle strade e nei campi di battaglia in Tunisia, Libia e Egitto, rifotografate dallo schermo del computer. I frame nascosti nei filmati prendono così vita sotto la superficie fotografica, che li trasforma in immagini nuove, ridotte nel formato ma ricche di particolari inaspettati.

Da tempo guardiamo le immagini di queste rivolte, senza sosta, ma anche senza tempo, ammassate su schermi di computer, nascoste tra troppe pagine da sfogliare, dimenticate in fretta e ricordate solo quando ne vediamo di nuove. Di fronte al paradosso di immagini che pur immortalando eventi svaniscono istantaneamente, The Arab Revolt prova a immortalare l’immaginario stesso che abbiamo della primavera araba, trattenendo una manciata di fotogrammi tra l’infinità che ci scorre davanti, per proporre un piccolo alfabeto della nostra memoria visiva.

Giorgio Di Noto – The Arab Revolt
FOTOLEGGENDO 2012
a cura di Fabio Severo
lunedì 22 ottobre, ore 19:00
Fino al 22 novembre 2012
dal lunedì al sabato 10:30-19:30
s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25 Roma

http://www.stsenzatitolo.it/

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VILLA CARLOTTA RENDE OMAGGIO AL ANTONIO CANOVA http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=319 Wed, 10 Oct 2012 07:35:34 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=319 Continua a leggere]]> Prenderà il via il 12 ottobre la Settimana Canoviana, rassegna di manifestazioni e eventi con cui Villa Carlotta intende rendere omaggio al genio di Antonio Canova in occasione del 190° anniversario della morte del massimo esponente del Neoclassicismo italiano.

 

 

 

Fino al 21 ottobre mostre e visite guidate daranno la possibilità di riscoprire le opere di Canova e della sua scuola custodite nella splendida dimora storica di Tremezzo, un insieme di grande interesse, per qualità e quantità, unico in Lombardia, ancora poco conosciuto dagli amanti dell’arte.

Come creava Antonio Canova, come funzionava la sua bottega, quali erano i suoi segreti? Questi i temi attraverso i quali si svilupperà la visita tra i capolavori conservati presso Villa Carlotta, a cominciare dalla musa Tersicore, prezioso gesso originale del maestro, e dal Palamede, pezzo unico che ritrae il figlio di Nauplio, re dell’Eubea, mitico inventore del gioco degli scacchi, dei dadi e di alcune lettere dell’alfabeto greco, nonché scopritore di uno dei più celebri inganni di Ulisse. Arricchirà il percorso la replica di Amore e Psiche eseguita da Adamo Tadolini, allievo prediletto del Canova, in un unico blocco di marmo di Carrara di straordinaria bellezza, i ritratti in gesso di Giuseppe Bossi e dello stesso Canova, la Maddalena Penitente ed infine, autentica curiosità, La lettura del sesto canto dell’Eneide, grande tela appena restaurata dell’artistra francese Jean Baptiste Wicar, dipinta a Roma su idea di Antonio Canova.

Venerdì 12 e da lunedì 15 a venerdì 19 alle ore 15 sarà possibile prendere parte alle visite guidate al solo costo del biglietto di ingresso (su prenotazione, posti limitati allo 0344.40405, mail a segreteria@villacarlotta.it). Per scolaresche e gruppi possibilità di visite ad altri orari, previo accordi.

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IL BEL DIPINGERE DIPINTI E DISEGNI EMILIANI DAL XV AL XIX SECOLO http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=316 Tue, 09 Oct 2012 09:40:42 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=316 Continua a leggere]]>

 

 

 

 

 

 

 

 

La Galleria Fondantico organizza il ventesimo “Incontro con la pittura”, tradizionale mostra autunnale che si svolge da quest’anno nella nuova sede di Palazzo Pepoli Bentivoglio (via de’ Pepoli 6/E), prestigioso edificio cinquecentesco a pochi passi dalla suggestiva Piazza Santo Stefano nel cuore di Bologna.

Con questa nuova rassegna la gallerista bolognese Tiziana Sassòli celebra vent’anni d’intensa attività scientifica presentando al pubblico di amatori ed esperti un nutrito numero di dipinti e di disegni realizzati da noti pittori bolognesi ed emiliani attivi dal Quattrocento all’inizio dell’Ottocento.

Tra le opere più antiche si segnala una piccola tavola del Maestro di Castrocaro, raro pittore attivo nella prima metà del Quattrocento, presentata a fianco di un bel dipinto di Nicolò Pisano, artista toscano operante tra Ferrara e Bologna sino alla fine degli anni trenta del Cinquecento.

In apertura del Seicento si collocano una pregevole tela di Antonio Carracci, figlio naturale di Agostino attivo a Roma nella bottega dello zio Annibale e un fiabesco e sognante paesaggio di Andrea Donducci detto il Mastelletta, uno dei più geniali outsider della scuola artistica locale.

Nella nutrita rosa di opere del XVII secolo spicca un importante dipinto “da stanza” del maggiore interprete del classicismo bolognese, Guido Reni, accanto al quale figurano significative prove di alcuni dei suoi migliori allievi e seguaci, come il fedelissimo Giovanni Andrea Sirani, Giovan Giacomo Sementi, autore di un dipinto di tema insolito (Cristo e il giovane ricco) licenziato durante il periodo romano, il fiammingo Michele Desubleo, presente con un’affascinante Vanitas e Simone Cantarini, di cui si propone un delizioso rame già documentato in collezione Boschi a Bologna nel 1777. A raccontare la gloriosa scuola felsinea intervengono altresì le opere dipinte da Francesco Albani, Sisto Badalocchi, Giovanni Girolamo Bonesi e Giovanni Maria Viani, autore di una smagliante Maddalena orante di gusto neocarraccesco.

Tra le numerose opere su carta, spicca un importante nucleo di fogli del più raffinato e prolifico disegnatore attivo tra Sei e Settecento, Donato Creti; tra questi, oltre ad alcuni studi di soggetto sacro e mitologico, sarà presente la notissima scenetta del 1697 nella quale il maestro immortala alcuni maldestri ladri di salumi. Accanto a questa serie si potrà apprezzare altresì un importante disegno di Marcantonio Franceschini, preparatorio per la scena del Martirio di San Bartolomeo affrescata nel 1690 nell’abside della chiesa di San Bartolomeo di Porta Ravegnana a Bologna.

Il Settecento bolognese è rappresentato dall’elegante rococò di Francesco Monti, la cui sofisticata maniera è tratteggiata da tre opere “da cavalletto”, una deliziosa tela con il Giudizio di Paride, ricca di sottigliezze cromatiche, uno squisito rame di soggetto sacro e una freschissima Allegoria ad olio su carta risolta con le sue inconfondibili pennellate sciolte e volanti. Ad impreziosire la “quadreria” emiliana intervengono i lavori di due noti maestri modenesi come Giacomo Zoboli, autore di un garbato dipinto con lo Svenimento di Ester e Antonio Consetti, presente con due disegni qualificati dai tipici tratti brevi e rapidi.

L’ultima stagione della grande pittura bolognese è rappresentata da due strepitosi dipinti di Gaetano Gandolfi, un ovale con San Giuseppe col Bambino dalla tipica materia sontuosa stesa con impareggiabile virtuosismo di tocco, e il bozzetto per il Sacrifico di Ifigenia affrescato nel 1789 in un soffitto di Palazzo Gnudi Scagliarini a Bologna. Chiudono la mostra una luminosa tempera con Paesaggio costiero di Vincenzo Martinelli, capolavoro del maestro già pubblicato da Zucchini nel suo pionieristico volume del 1947 sulla pittura di paesaggio a Bologna, e un delizioso disegno con Giochi di putti di Pelagio Palagi, esponente di rilevo delle nuove tendenze neoclassiche.

La mostra si rivelerà come sempre un’importante occasione per far conoscere al pubblico dipinti di notevole interesse scientifico, capaci di affascinare non solo studiosi e collezionisti, ma anche i tanti appassionati di pittura antica. In questa ventesima rassegna sono presenti capolavori rari e di grande rilievo, appartenuti ad importanti collezioni e già esposti nel passato in mostre internazionali. La presentazione delle opere nel catalogo è curata come di consueto dal Professor Daniele Benati dell’Università di Bologna, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.

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MIGROS MEETS MUSEION – 20th Century Remix http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=312 Mon, 08 Oct 2012 06:53:34 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=312 Continua a leggere]]> Due collezioni in dialogo: la mostra “Migros Meets Museion” riunisce un nucleo significativo di opere della collezione del Migros Museum di Zurigo ed alcune opere importanti della collezione Museion.

Il museo di Bolzano rappresenta l’unica tappa italiana per la presentazione delle opere del Migros, che durante la recente fase di ristrutturazione ha reso itinerante la propria collezione, esibendola in diverse sedi europee, dalla Kunsthalle di Krems al Kunstmuseum di Lichtenstein fino al Fridericianum di Kassel. Quattordici gli artisti in mostra a Bolzano, con installazioni, sculture, video e fotografie: Tom Burr, John Baldessari, Elmgreen & Dragset, Urs Fischer, Delia Gonzalez & Gavin Russom, Rachel Harrison, David Lamelas, Cady Noland, Bojan Šarčević, Tatiana Trouvé, Franz Erhard Walther, Cathy Wilkes.

Migros e Museion: entrambi i musei annoverano nelle loro collezioni lavori che si confrontano con alcuni movimenti e temi chiave della storia dell’arte del secolo scorso. Temi che vedono però minare la propria sacralità dall’effetto “remix”, un processo di appropriazione e rimescolamento del vocabolario dei linguaggi del passato. Minimalismo e funzionalismo, così come la pop art o l’arte concettuale fanno parte infatti del vocabolario di molti artisti del presente, che nei propri lavori caricano però questi movimenti di nuovi significati e si permettono di mescolarli, remixarli con grande senso di libertà.

Significativo, in questo senso, il video del duo Elmgreen & Dragset Drama Queens (2007) dalla collezione Migros con cui si apre la mostra al secondo piano di Museion. Nell’opera s’incontrano sul palcoscenico alcune tra le opere scultoree più significative del secolo scorso. Dal “Walking Man” di Alberto Giacometti, fino alle sculture di Jeff Koons, Barbara Hepworth, Andy Warhol e altri ancora, le “superstar” della storia della scultura moderna riflettono con piglio ironico su concetti estetici che vanno dal formalismo, al minimalismo fino alla pop art. Dal “Drama” di Elmgreen & Dragset emerge l’impossibilità di rintracciare un senso lineare della storia dell’arte e della ricezione artistica e la messa in discussione del white cube come spazio neutrale del museo a favore della dimensione individuale ed emotiva di artisti e fruitori.

Annullamento del white cube, gusto per il semplice e banale tipico della pop art ed essenzialità minimalista caratterizzano anche l’installazione Lamp (Zurich No. 2), (1997-1998) dell’americano John Baldessarri, concepita nel 1998 per il Migros Museum für Gegenwartskunst. Una lunga tappezzeria rosa con una fantasia a disegni ripetuti riveste le pareti. Nulla di strano, solo a guardar bene i disegni si rivelano essere un orecchio e un brezel. Elementi quindi che rinviano al corpo e al cibo in un ambiente, quello museale, generalmente associato all’asetticità. La fotografia in bianco e nero di un lampadario aggiunge un tocco di domesticità alla situazione.

Sono soprattutto le forme sculturali a subire un’appropriazione e un remix da parte degli artisti in mostra. È quanto avviene con l’opera Trees for the Forest, (2007) dalla Collezione Migros, in cui l’americana Rachel Harrison investiga le convenzioni della scultura del XX secolo e riassegna al piedistallo un ruolo rilevante. Su quella che a prima vista sembra una fitta foresta di steli di legno a tinte forti, l’artista deposita un barattolo di frutta sciroppata o una pila di riviste e alcuni oggetti fatti a mano. “Sporcando” intenzionalmente la selva di piedistalli, Harrison toglie al lavoro ogni canone classico e lo mette in relazione con un’esposizione quotidiana di merci.

Rimescolamento e appropriazione di forme sono due aspetti fondamentali anche dell’arte dell’americana Cady Noland: la serigrafia del muro di mattoni rossi Ohne Titel (Brick Wall), (1993-94) attinge al repertorio della Minimal Art, ma rinvia al metodo di costruzione povero della classe operaia.

È il concetto teorico del minimalismo stesso a essere invece messo in discussione dall’artista americano Tom Burr. Nell’installazione Susan Blushing, (2011), Museion, Collezione Enea Righi, Burr riveste la nudità dello spazio con elementi dai toni scarlatti (da blushing, arrossire) e dalla vita vissuta. Il rigido vocabolario di forme dell’arte minimalista è caricato di sensualità, emotività e nostalgia – la critica parla di “minimalismo caldo, teatralizzato”. L’opera è un omaggio alla nota intellettuale americana Susan Sontag e all’incontro con la sua compagna di vita, Annie Leibovitz.

La mostra si chiude con un “finale aperto” dell’artista tedesco Franz Erhard Walther. La sua installazione Nachtstück, (1965), Museion, Collezione Enea Righi, fa parte del nucleo di oggetti interattivi “1. Werksatz”. Nachtstück è un tessuto nero di forma quadrata con vicino due candele che possono essere accese e innescare una suggestione di ombre in continuo mutamento. L’opera è oggetto, scultura e performance al contempo. Se già in apertura il video di Elmgreen & Dragset alludeva alla messa in discussione del white cube a favore della dimensione individuale di artisti e fruitori, con Walther il visitatore è invitato virtualmente ad attivare l’opera, diventandone artefice, fruitore e materiale artistico al tempo stesso.

artisti in mostra: Tom Burr, John Baldessari, Elmgreen & Dragset, Urs Fischer, Delia Gonzalez & Gavin Russom, Rachel Harrison, David Lamelas, Cady Noland, Bojan Šarčević, Tatiana Trouvé, Franz Erhard Walther, Cathy Wilkes.

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo multilingue (ita/dt/eng) edito da Museion con testi di Letizia Ragaglia, Heike Munder e Judith Welter, Hubert Stuppner, Christine Vescoli.

Migros Meets Museion. 20th Century Remix a cura di Letizia Ragaglia in collaborazione con Heike Munder e Judith Welter (Migros Museum für Gegenwartkunst)

Museion, museo d’arte moderna e contemporanea Bolzano, Via Dante 6 Bolzano.

Durata della mostra: 06.10.2012 – 09.06.2013

Orario di apertura: da martedì a domenica 10-18, giovedì 10-22. Lunedì chiuso.

www.museion.it

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FUORICLASSE – 20 ANNI DI ARTE ITALIANA http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=308 Thu, 04 Oct 2012 06:53:44 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/hestetika/?p=308 Continua a leggere]]> Fuoriclasse -20 anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti. Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design con la Galleria d’Arte Moderna e il Padiglione d’Arte Contemporanea, la mostra collettiva Fuoriclasse, curata da Luca Cerizza, riunisce una selezione degli artisti che hanno frequentato o ancora frequentano i corsi di Alberto Garutti nelle accademie di Bologna, Milano e Venezia.

 

 

 

 

In occasione dell’ 8° Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana, Fuoriclasse inaugurerà alla GAM di via Palestro sabato 6 ottobre 2012 e contaminerà anche lo spazio del PAC, in una sorta di preludio alla mostra personale di Alberto Garutti in programma a novembre negli spazi del Padiglione milanese.

Entrambe le sedi apriranno ad ingresso gratuito, come da tradizione per la Giornata del Contemporaneo, e la mostra alla GAM sarà visitabile gratuitamente fino al 9 dicembre.

Attraverso una selezione di lavori legati a epoche e generazioni diverse, la maggior parte dei quali realizzati appositamente per la mostra, l’evento riunirà quasi 60 artisti, tra coloro che hanno raggiunto fama internazionale e chi ancora frequenta i corsi accademici.

“La particolarità dell’insegnamento di Alberto Garutti”, dichiara il curatore della mostra Luca Cerizza, “risiede nella capacità di creare e agevolare, all’interno dell’aula, situazioni di confronto e di discussione, anche serrata, tra sé e i giovani artisti, e tra loro e il mondo. Non l’insegnamento di una tecnica, di uno “stile” o di una teoria, bensì la creazione di un “clima” favorevole  allo sviluppo delle singole identità. Per questo, nonostante si possano individuare alcuni caratteri e disposizioni che ritornano anche tra generazioni diverse, i corsi di Garutti non hanno prodotto repliche o variazioni di uno stile. Semmai una costellazione di posizioni molto diverse tra loro e dallo stesso Garutti, che questa mostra aiuterà a conoscere”.

Per questo motivo Fuoriclasse non vuole essere solamente la sintesi di una straordinaria esperienza educativa tutt’ora in corso, ma anche e soprattutto uno spaccato importante sul lavoro degli artisti formatisi in Italia negli ultimi venti anni: cioè dal 1990 ad oggi. La mostra è quindi un modo per guardare all’arte italiana del dopo -Transavanguardia, per interrogarsi su un’eventuale identità dell’arte italiana, per riconoscere alcune corrispondenze e altrettante diversità.

Fuoriclasse intende rappresentare questa varietà di posizioni all’interno di un contenitore molto particolare. Artisti italiani contemporanei affermati internazionalmente come Meris Angioletti, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Giuseppe Gabellone, Petrit Halilaj, Diego Perrone, Paola Pivi e Patrick Tuttofuoco tra gli altri, si confronteranno non solo con alcuni giovanissimi colleghi, ma soprattutto con lo spazio settecentesco della Villa Reale e con lo straordinario patrimonio storico della collezione della GAM in esso contenuto.

Enfatizzando la complessa e stimolante stratificazione di segni e corrispondenze presente nell’istituzione milanese, la mostra ingaggia gli artisti in un dialogo serrato tra antico e contemporaneo, attraverso l’utilizzo di una grande varietà di mezzi espressivi: pittura, scultura, disegno, istallazione, opere audio e video, performance musicali.

Meris Angioletti, per esempio, concepirà una nuova istallazione sonora per la Sala della Musica della GAM, mentre un’installazione “aerea” di Giulio Frigo occuperà lo spazio della scalinata. Christian Frosi si confronterà con la tipologia della statuaria in bronzo; Petrit Halilaj concepirà una nuova scultura in dialogo con l’opera di Segantini; Alessandro Agudio e Davide Stucchi interverranno, in modo quasi mimetico, su alcuni arredi del museo. Marco Basta produrrà invece una nuova opera relazionandosi con un dettaglio architettonico della Villa. Simone Berti utilizzerà infine alcune statue della collezione come supporto per le sue animazioni che ritraggono e trasfigurano alcuni artisti italiani delle ultime generazioni, mentre Roberto Cuoghi presenterà un omaggio, lugubre e affettuoso al tempo stesso, al suo professore di Accademia.

Anche l’esterno della Villa, il suo cortile e le vie adiacenti saranno percorsi e alterati dalle opere degli artisti. Gli interventi del gruppo Cherimus, così come di Chiara Luraghi e di Stefania Galegati rappresenteranno un dialogo tra museo e spazio urbano, tra due diverse tipologie di spazi pubblici.

Il primo sabato di ottobre il PAC ospiterà invece performance, interventi estemporanei e musicali degli artisti protagonisti della mostra in GAM, in una temporanea occupazione di quello che sarà lo spazio dedicato alla mostra retrospettiva di Alberto Garutti.

Fuoriclasse
20 anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti
a cura di Luca Cerizza

 Milano
GAM Galleria d’Arte Moderna
6 ottobre 2012 – 9 dicembre 2012
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea

Da martedì a domenica, 9.00-13.00 | 14.00- 17.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
INGRESSO GRATUITO

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