Unità – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 In vespa, indietro di tre mesi http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1384 Sun, 31 Oct 2010 21:59:06 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1384 Tre mesi fa iniziava lo splendido viaggio. Da domani ripubblicherò tutto il racconto delle tappe così come sono uscite sulla Prealpina e sull’Unità. È il testo dell’articolo centrale. Dove merita, pubblicherò anche i box usciti sui giornali.

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Come i gigli nei campi http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Tue, 07 Sep 2010 12:44:14 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli uscito martedì 7 sull’Unità

Sulle spiagge di Acciaroli cresce un giglio di mare particolare. Angelo Vassallo si era preso a cuore le sorti di questo fiore perché rischiava di scomparire. Il suo comune pagava per avere la concessione di quel demanio e salvare questo frutto della natura.
Il “sindaco pescatore” era fatto così. Sensibile e attento anche alle piccole cose. Come ai tanti cani randagi che trovava in giro. Ne aveva decine e si preoccupava anche per gli altri, perché da quelle parti non ci sono canili e non voleva venissero uccisi.
Angelo Vassallo mi aveva incantato subito. Curioso di conoscere, di sapere, aveva un senso dell’accoglienza incredibile. Amava la sua terra e ne parlava come della cosa più preziosa che esistesse. I cinesi avevano scoperto Acciaroli e volevano capire come fosse possibile una qualità della vita così alta. Lui, con l’umiltà che contraddistingue i grandi, era stato ospite in Cina per una decina di giorni per raccontare i pregi di essere una città Slow e di esser la patria della dieta mediterranea.
L’ambiente e la difesa del territorio erano i valori fondanti della sua amministrazione tanto da essere più volte premiati e considerati il miglior tratto di mare in Italia. Angelo era orgoglioso di questi riconoscimenti, ma non se ne vantava mai. Li considerava il successo di tutta la comunità. «Noi possiamo fare bene quanto vogliamo, ma sono i cittadini che hanno preso coscienza dell’importanza di tutelare il loro territorio. Altrimenti come faremmo a raggiungere tanti risultati positivi?».
Era ironico, divertente e gli piaceva conversare. Ho avuto la fortuna di passare con lui due splendide giornate in cui mi ha accompagnato in giro per le frazioni a farmi vedere cosa aveva fatto in questi anni di governo. Sorrideva a tutti e si fermava a parlare con tutti.
Passionale come un vero uomo del Sud, non sopportava i soprusi e le ingiustizie di qualsiasi tipo. Abituato ad essere molto diretto prendeva posizioni anche scomode, ma i suoi concittadini lo apprezzavano perché lui si impegnava in prima persona in tutte le cose che facevano.
Si illuminava quando raccontava di Hemingway. «A volte la leggenda supera la realtà, ma che ci importa? Qui sono venute le televisioni di tutto il mondo per raccontare il rapporto tra i pescatori di Acciaroli e lo scrittore. Sono venuti anche i suoi nipoti per conoscere il nostro mare». E si, perché pare che il protagonista de “Il vecchio e il mare” sia stato ispirato dalla figura di “uvecchio”, un pescatore divenuto mitico dalle parti del Cilento.
Angelo Vassallo amava il mare e aveva iniziato a rammendare reti quando ancora andava alle scuole elementari. Presto la pesca era diventata il suo lavoro e lui lo adorava. Così nelle sere di luglio stava lì, sul suo porto, ancora più contento perché giganteschi branchi di alici erano arrivate ad Acciaroli. Con loro decine e decine di pescherecci da ogni parte d’Italia, e tutte le mattine scaricavano centinaia di casse di pesce. «Le alici sono un pesce intelligente, – mi ha detto scherzando – perché hanno capito che qui si sta bene».
Dovevamo rivederci per andare a pescare insieme. Ne aveva appena parlato con i suoi assessori con i quali avevamo a lungo conversato sui nuovi progetti. Era felice dell’intervista con cui provocatoriamente si era dichiarato favorevole alla Lega. Poi mi aveva anche detto: «Il federalismo ci farebbe bene a noi più che al Nord, ma l’Italia non la cambiano mica loro».
Chi lo ha conosciuto lo amava. Era impossibile non restarne colpiti come bene spiegano le parole di Raffaele, uno dei tanti che hanno subito mandato un commento per la barbara esecuzione. «Il lutto sventola sulla capitale delle bandiere blu. Pioppi, Acciaroli, Pollica hanno perso il loro Sindaco-pescatore. Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso».

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Siamo tutti sotto tiro http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Tue, 07 Sep 2010 12:43:48 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Continua a leggere]]> L’editoriale di Concita De Gregorio sull’Unità

Ma in che Paese viviamo? Ma che Paese è quello dove un uomo giusto e mite – un pescatore che fa il sindaco – torna a casa la sera, attraversa in auto le strade di ogni giorno, saluta dal finestrino un amico, si ferma, la moglie lo aspetta a cena, tira il freno a mano che la strada è in salita, si volta e gli sparano nove colpi dal finestrino: alla testa, alla gola. Chi è stato? Perché? Come mai ad Acciaroli, una manciata di case qualche migliaio di persone, chi ha in carico la sicurezza dei cittadini – lo Stato, sì, lo Stato – non ha saputo dire dopo un’ora i nomi degli assassini? Eccoli, li hanno visti, si preparavano da giorni, il sindaco era minacciato, lo sapevamo, lo proteggevamo. Perché no? Certo, figurarsi: la camorra. Nove colpi, un’esecuzione, la camorra. Dunque di fronte all’entità astratta la parola vacilla, la ragione abdica: la camorra è tutti e nessuno, è nell’aria, è più potente è imprendibile. Quindi scusate: quali altre possono essere le emergenze di un paese dove il fantasma concretissimo di un killer implacabile agisce indisturbato, detta la sua legge, elimina i giusti che si azzardano a dire di no? Possiamo ancora parlare d’altro? Credo proprio di no, davvero. Penso che nell’Italia dove muore ammazzato Angelo Vassallo ogni altro dire si dovrebbe sospendere adesso. Ogni energia dovrebbe essere impiegata per rispondere prima alla paura di chi vede vanificati tutti i suoi sforzi di proporre legalità, onestà, dignità davanti alla resa di chi dovrebbe proteggerci. Siamo tutti sotto il tiro di quella pistola, tutti.
Ci sono cose che si fa fatica a raccontarle. Marco Giovannelli, che per l’Unità ha girato l’Italia in Vespa ad agosto, aveva incontrato Angelo l’11, abbiamo pubblicato l’intervista il 14. Il video che trovate sul sito raccoglie le sue ultime parole. Da allora Marco non faceva che parlarmene: è quello il Pd in trincea, il suo. Sta facendo cose incredibili. Lo hanno invitato in Cina per fargli raccontare del suo buongoverno e qui nessuno ne parla. Ha trasformato questo fazzoletto della provincia di Salerno in un paradiso. Gli ho chiesto della Lega, mi ha detto il federalismo è giusto, poi con una battuta: sono leghista anch’io. Intendeva: non lasciamo alla Lega una battaglia nostra. Gli imbecilli diranno ora che era diventato leghista, ma l’imbecillità è un cancro, lascia perdere. Vuoi venire a Varese a parlare di lui? Così sono andata: a Varese, sabato, a parlare anche di lui. Noi eravamo lì a proiettare davanti alla platea fittissima le sue immagini, a raccontare la storia di Pollica, a discutere del paradosso di un uomo di sinistra che deve ricorrere alla categoria del leghismo per dire che se uno risana il suo lungomare è assurdo che debba pagare pegno, così si indebolisce chi sta in trincea. Sabato sera, questo. I killer di Angelo Vassallo stavano probabilmente ripassando l’itinerario. Erano pronti, mancavano poche ore. Ma di cosa discutiamo, cosa parliamo a fare se poi lasciamo che Angelo Vassallo muoia così? Andiamo tutti al suo funerale, a migliaia: pretendiamo dalla politica e dal governo una risposta adesso. Non lasciamo correre, questa volta. Se lo faremo sarà perché siamo già morti. Morti con lui, e anche prima.

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Il video gira http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1265 Fri, 03 Sep 2010 14:44:01 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1265 Continua a leggere]]> La presentazione che userò domani, in apertura dell’incontro alla festa di Varesenews, sta iniziando a fare il suo giro. L’Unità lo ha pubblicato sulla propria pagina di Facebook e in pochi minuti ci sono già commenti e giudizi.
Diffondiamolo. È un omaggio ai tanti luoghi e volti del nostro Bel Paese.

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L’Unità in Toscana è “più bella” http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=396 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=396#comments Tue, 03 Aug 2010 11:59:17 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=396 Continua a leggere]]>

Stamattina sono andato tutto contento in edicola alle sette per comprare l’Unità. La sfoglio e trovo le “mie” due pagine. Aiuto, ma mancano dei pezzi! Il titolo, la firma, due foto…che pasticcio.
Vabbè, mi dico per consolarmi, dai è comunque bello. Arrivo a Lerici e compro Il Tirreno. Con la scusa sbircio l’Unità sperando nel miracolo. Niente! Come quella di Monterosso. Pazienza.
Arrivato a Marina di Massa mi arriva un sms da Concita De Gregorio, la direttrice de l’Unità, che mi chiede come va. Le racconto, sempre per sms, che sto bene e sono contento. Mi spiace solo per la stampa delle due pagine. Lei è stupita perché la sua copia è perfetta.
Arrivo a Viareggio e ne compro un’altra. E come di incanto compare tutto.
W la Toscana.

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http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?feed=rss2&p=396 1
La prima volta… http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=349 Mon, 02 Aug 2010 12:22:03 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=349 Continua a leggere]]> …sull’Unità! Si parte oggi, non ancora con la prima tappa, ma con la puntata introduttiva al viaggio.

«Carta, web, social network, radio, immagini, video. La chiamano crossmedialità. Un nome che mescola lingue diverse per indicare che lo stesso messaggio, o quasi, può essere veicolato in modi diversi. Questo giornale farà parte di un progetto di viaggio che da domani verrà raccontato così. Un’avventura, ad agosto, lungo tutte le coste italiane, isole escluse. Partenza da Ventimiglia e arrivo a Trieste dopo circa venticinque tappe. Si ripercorre quello che nel lontano 1985 fece Michele Serra sempre dalle colonne di questo giornale»…

Il resto sull’Unità, on line o in edicola.
Alla prossima.

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