Angelo Vassallo – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Una trasmissione per Angelo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1411 Thu, 04 Nov 2010 22:12:51 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1411 Continua a leggere]]> Torniamo a parlare di Angelo Vassallo.  “Cose nostre, per la legalità e la cultura (www.cosenostre.tv) prevede una no stop che partirà venerdì 5 novembre alle ore 20 e andrà avanti fino a mezzanotte con invitati in studio, collegamenti in Italia e all’estero via skype con molti ospiti e testimonianze di legalità.
Andranno in onda tre contributi che nascono dall’esperienza del mio viaggio. L’intervista ad Angelo, un mio vido realizzato per l’occasione e uno di Sergio Michilini registrato in Nicaragua, che racconta come è nato il suo quadro con Chico Mendes e il sindaco di Pollica.

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Angelo Vassallo con Chico Mendes http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1363 Tue, 26 Oct 2010 21:02:59 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1363 Straordinario video con Sergio Michilini da Managua che racconta come è nato il suo quadro con Chico Mendes e Angelo Vassallo

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Un quadro per Angelo e Chico http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1349 Mon, 27 Sep 2010 19:05:13 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1349 Continua a leggere]]> Un quadro per non dimenticare Angelo e Chico. Lo ha realizzato l’artista Sergio Michilini.
L’opera è dedicata a “I MARTIRI, Angelo Vassallo e Chico Mendes” e può essere riprodotta e divulgata senza nessuna restrizione da chiunque e dovunque. L’obiettivo è di rafforzare la memoria storica per questi due grandi uomini, assassinati dagli stessi energumeni, inviati dagli stessi mandanti, per gli stessi motivi e con gli stessi obiettivi. Cambiano solamente i luoghi e i tempi, ma questo è irrilevante per il danno irreversibile che stiamo provocando in questa epoca alla Pachamama (MADRE TERRA).
Sulla sinistra il ritratto di CHICO MENDES e sopra di lui, in alto sul fondo il Rio delle Amazzoni; sulla destra il ritratto di ANGELO VASSALLO e sopra di lui, in alto sul fondo il porto di Acciaroli; nel centro in basso il Giglio di Acciaroli (Pancratium maritimum) e in alto la PACHAMAMA (Madre terra) con le sembianze della cantante Mercedes Sosa.

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I funerali di Angelo Vassallo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1325 Fri, 10 Sep 2010 14:30:00 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1325

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“Terremo la testa alta” http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1310 Wed, 08 Sep 2010 21:54:26 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1310 Continua a leggere]]> «Leggenda vuole che uno scrittore americano si sia fermato ad Acciaroli per scrivere “Il vecchio e il mare”. Da oggi, Acciaroli non sarà più la città di Hemingway, ma la città di Angelo Vassallo, il sindaco che non ha avuto paura di amare fino in fondo la sua terra».
Il paese è tappezzato di manifesti che lo ricordano. Ce ne sono ovunque. Appesi ai muri, sulle porte dei negozi, nelle bacheche.
C’è attesa per i funerali che si svolgeranno venerdì mattina. La salma del sindaco verrà portata nella chiesa a fianco del porto nel pomeriggio di giovedì.
Sono passati tre giorni dal vigliacco agguato e in paese non si parla d’altro.
«Siamo tutti increduli e sgomenti». Stefano Pisani, il vicesindaco non si dà pace. Ha appena terminato una riunione con i suoi colleghi di Giunta per definire alcuni aspetti organizzativi. «Noi andiamo avanti. Non abbiamo alcun dubbio. Questo è quello che ci ha insegnato Angelo. Mi resterà per sempre negli occhi e nel cuore quella terribile immagine di domenica notte. Mi hanno chiamato alle tre e sono corso subito ad Acciaroli. Lungo la strada non capivo cosa potesse essere successo. Mi sembrava inverosimile che qualcuno avesse potuto sparare al nostro sindaco. Quando l’ho visto senza vita, ancora nella sua macchina, mi è crollato addosso tutto, ma è stato solo un attimo». Stefano è sconvolto, una faccia tirata e stanchissima. Lo cercano in continuazione e con una calma e delicatezza risponde a tutti.
«Non vi devo dire io cosa fare. Decidete voi, come vi sentite». Risponde con gentilezza all’esercente che gli chiede come comportarsi quando verrà portata in chiesa la salma del sindaco.
Chi non ha dubbi sul da farsi è Sergio, proprietario di un mini market nella via principale della zona pedonale di Acciaroli. «Per me è stato come un padre. Passava tutte le mattine per controllare che tutto andasse bene. Era gentile e aveva il modo di dirti le cose. Lui ha avuto sempre grande coraggio e senso della legalità e la trasmetteva a tutti». Sono le ventuno e Sergio sta chiudendo il negozio per andare a casa a festeggiare i suoi 35 anni con i tre figli. «Sono venticinque anni che abbiamo questa attività, e da quando è diventato sindaco Vassallo il paese è rinato. Lui ci teneva così tanto che controllava di persona, ma da qualche tempo non era più sorridente come eravamo abituati a conoscerlo. Sembrava preoccupato di qualcosa».
Il ricordo fa parte della vita di Vito, proprietario dell’edicola al porto. «Abito vicino alla mamma del sindaco, e quando lui si è sposato ha vissuto anche lui in quella zona. Siamo cresciuti insieme con i figli. Non potevamo mai pensare a una fine simile».
In giro per le vie del paese tanta gente si ferma a leggere i manifesti e a guardare le foto. Ci sono quelle appena stampate della fiaccolata di martedì sera. Erano presente oltre cinquemila persone. È arrivata gente anche da fuori e Anna è una di queste. «Vivo a Salerno, ma amo Acciaroli da quando ero bambina. Ci sono venuta in vacanza per tanti anni e questo posto è nel mio cuore. Quest’anno ho tradito il Cilento e in questi giorni ero in vacanza a Tropea. Lunedì mattina, quando ho sentito la notizia dell’assassinio del sindaco, sono partita subito. Che senso aveva restare lì? Mi sono detta che il mio posto era qui, a fianco di questa straordinaria gente e del suo sindaco».
Una testimonianza toccante perché Anna non vive ad Acciaroli. Il suo sogno è venirci a stare per sempre, perché qui si vive davvero bene. Ora un sogno sembra infrangersi, ma gli abitanti non ci stanno e sui muri, sulle case, al porto, lo hanno scritto con la chiarezza e la fierezza della gente del Cilento.
«La lezione di Angelo è l’unica cosa che non può essere sopraffatta dalla violenza vigliacca. – Ha scritto la comunità di Galdo, che insieme ad Acciaroli è una delle sei frazioni del comune di Pollica – Non si uccidono gli insegnamenti. E noi ripartiremo da qui. Dai suoi insegnamenti per rialzare la testa e regalare a lui e a tutti quelli che lo hanno alto la vittoria più bella. La vita che continua. Che aiuta ad alzare la testa, che grida la sua immortalità. Noi non moriremo mai Angelo. Perché lo dobbiamo a te, all’amico più che al sindaco, quello che siamo e quello che saremo. Quello che saranno i figli di questa terra che ti deve tutto. Siamo qui, Angelo e combatteremo al tuo fianco, dovunque tu sia».
E i suoi compagni hanno scritto: «Eccoci, maestro. Siamo tutti qui a fare quello che abbiamo imparato da te. Tenere la testa alta. Perché tutti sappiamo che non basta una vile pistola a uccidere chi ha insegnato agli altri a vivere. E noi siamo tutti qui, tutti, perché tu ci hai spiegato cos’è il coraggio, cos’è il rifiuto di qualsiasi prevaricazione, cos’è la bellezza , l’amore, la vita. E tu sei la vita che non può morire mai. Quella che fa paura ai vigliacchi quella che rimane dentro e diventa lezione, tesoro, insegnamento».

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Ambiente e legalità, a quale costo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1302 Tue, 07 Sep 2010 13:15:49 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1302 Continua a leggere]]> La diretta su Radio3 nella trasmissione Rai, Tutta la città ne parla.
Gli ospiti di oggi:

Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, giornalista che ha raccolto l’ultima intervista del sindaco Angelo Vassallo in occasione del suo viaggio per L’Unita’, “In vespa, da Ventimiglia a Trieste in 30 giorni”, che segue, 25 anni dopo, le tracce del viaggio che fece Michele Serra
Raffaele Marino, procuratore aggiunto a Torre Annunziata ed ex pm anticamorra a Napoli, amico personale di Vassallo
Andrea Di Consoli, giornalista e scrittore, di origini lucane, il suo ultimo libro e’ La commorienza. La misteriosa morte dei fidanzatini di Policoro (Marsilio, 2010).

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Come i gigli nei campi http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Tue, 07 Sep 2010 12:44:14 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli uscito martedì 7 sull’Unità

Sulle spiagge di Acciaroli cresce un giglio di mare particolare. Angelo Vassallo si era preso a cuore le sorti di questo fiore perché rischiava di scomparire. Il suo comune pagava per avere la concessione di quel demanio e salvare questo frutto della natura.
Il “sindaco pescatore” era fatto così. Sensibile e attento anche alle piccole cose. Come ai tanti cani randagi che trovava in giro. Ne aveva decine e si preoccupava anche per gli altri, perché da quelle parti non ci sono canili e non voleva venissero uccisi.
Angelo Vassallo mi aveva incantato subito. Curioso di conoscere, di sapere, aveva un senso dell’accoglienza incredibile. Amava la sua terra e ne parlava come della cosa più preziosa che esistesse. I cinesi avevano scoperto Acciaroli e volevano capire come fosse possibile una qualità della vita così alta. Lui, con l’umiltà che contraddistingue i grandi, era stato ospite in Cina per una decina di giorni per raccontare i pregi di essere una città Slow e di esser la patria della dieta mediterranea.
L’ambiente e la difesa del territorio erano i valori fondanti della sua amministrazione tanto da essere più volte premiati e considerati il miglior tratto di mare in Italia. Angelo era orgoglioso di questi riconoscimenti, ma non se ne vantava mai. Li considerava il successo di tutta la comunità. «Noi possiamo fare bene quanto vogliamo, ma sono i cittadini che hanno preso coscienza dell’importanza di tutelare il loro territorio. Altrimenti come faremmo a raggiungere tanti risultati positivi?».
Era ironico, divertente e gli piaceva conversare. Ho avuto la fortuna di passare con lui due splendide giornate in cui mi ha accompagnato in giro per le frazioni a farmi vedere cosa aveva fatto in questi anni di governo. Sorrideva a tutti e si fermava a parlare con tutti.
Passionale come un vero uomo del Sud, non sopportava i soprusi e le ingiustizie di qualsiasi tipo. Abituato ad essere molto diretto prendeva posizioni anche scomode, ma i suoi concittadini lo apprezzavano perché lui si impegnava in prima persona in tutte le cose che facevano.
Si illuminava quando raccontava di Hemingway. «A volte la leggenda supera la realtà, ma che ci importa? Qui sono venute le televisioni di tutto il mondo per raccontare il rapporto tra i pescatori di Acciaroli e lo scrittore. Sono venuti anche i suoi nipoti per conoscere il nostro mare». E si, perché pare che il protagonista de “Il vecchio e il mare” sia stato ispirato dalla figura di “uvecchio”, un pescatore divenuto mitico dalle parti del Cilento.
Angelo Vassallo amava il mare e aveva iniziato a rammendare reti quando ancora andava alle scuole elementari. Presto la pesca era diventata il suo lavoro e lui lo adorava. Così nelle sere di luglio stava lì, sul suo porto, ancora più contento perché giganteschi branchi di alici erano arrivate ad Acciaroli. Con loro decine e decine di pescherecci da ogni parte d’Italia, e tutte le mattine scaricavano centinaia di casse di pesce. «Le alici sono un pesce intelligente, – mi ha detto scherzando – perché hanno capito che qui si sta bene».
Dovevamo rivederci per andare a pescare insieme. Ne aveva appena parlato con i suoi assessori con i quali avevamo a lungo conversato sui nuovi progetti. Era felice dell’intervista con cui provocatoriamente si era dichiarato favorevole alla Lega. Poi mi aveva anche detto: «Il federalismo ci farebbe bene a noi più che al Nord, ma l’Italia non la cambiano mica loro».
Chi lo ha conosciuto lo amava. Era impossibile non restarne colpiti come bene spiegano le parole di Raffaele, uno dei tanti che hanno subito mandato un commento per la barbara esecuzione. «Il lutto sventola sulla capitale delle bandiere blu. Pioppi, Acciaroli, Pollica hanno perso il loro Sindaco-pescatore. Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso».

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Siamo tutti sotto tiro http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Tue, 07 Sep 2010 12:43:48 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Continua a leggere]]> L’editoriale di Concita De Gregorio sull’Unità

Ma in che Paese viviamo? Ma che Paese è quello dove un uomo giusto e mite – un pescatore che fa il sindaco – torna a casa la sera, attraversa in auto le strade di ogni giorno, saluta dal finestrino un amico, si ferma, la moglie lo aspetta a cena, tira il freno a mano che la strada è in salita, si volta e gli sparano nove colpi dal finestrino: alla testa, alla gola. Chi è stato? Perché? Come mai ad Acciaroli, una manciata di case qualche migliaio di persone, chi ha in carico la sicurezza dei cittadini – lo Stato, sì, lo Stato – non ha saputo dire dopo un’ora i nomi degli assassini? Eccoli, li hanno visti, si preparavano da giorni, il sindaco era minacciato, lo sapevamo, lo proteggevamo. Perché no? Certo, figurarsi: la camorra. Nove colpi, un’esecuzione, la camorra. Dunque di fronte all’entità astratta la parola vacilla, la ragione abdica: la camorra è tutti e nessuno, è nell’aria, è più potente è imprendibile. Quindi scusate: quali altre possono essere le emergenze di un paese dove il fantasma concretissimo di un killer implacabile agisce indisturbato, detta la sua legge, elimina i giusti che si azzardano a dire di no? Possiamo ancora parlare d’altro? Credo proprio di no, davvero. Penso che nell’Italia dove muore ammazzato Angelo Vassallo ogni altro dire si dovrebbe sospendere adesso. Ogni energia dovrebbe essere impiegata per rispondere prima alla paura di chi vede vanificati tutti i suoi sforzi di proporre legalità, onestà, dignità davanti alla resa di chi dovrebbe proteggerci. Siamo tutti sotto il tiro di quella pistola, tutti.
Ci sono cose che si fa fatica a raccontarle. Marco Giovannelli, che per l’Unità ha girato l’Italia in Vespa ad agosto, aveva incontrato Angelo l’11, abbiamo pubblicato l’intervista il 14. Il video che trovate sul sito raccoglie le sue ultime parole. Da allora Marco non faceva che parlarmene: è quello il Pd in trincea, il suo. Sta facendo cose incredibili. Lo hanno invitato in Cina per fargli raccontare del suo buongoverno e qui nessuno ne parla. Ha trasformato questo fazzoletto della provincia di Salerno in un paradiso. Gli ho chiesto della Lega, mi ha detto il federalismo è giusto, poi con una battuta: sono leghista anch’io. Intendeva: non lasciamo alla Lega una battaglia nostra. Gli imbecilli diranno ora che era diventato leghista, ma l’imbecillità è un cancro, lascia perdere. Vuoi venire a Varese a parlare di lui? Così sono andata: a Varese, sabato, a parlare anche di lui. Noi eravamo lì a proiettare davanti alla platea fittissima le sue immagini, a raccontare la storia di Pollica, a discutere del paradosso di un uomo di sinistra che deve ricorrere alla categoria del leghismo per dire che se uno risana il suo lungomare è assurdo che debba pagare pegno, così si indebolisce chi sta in trincea. Sabato sera, questo. I killer di Angelo Vassallo stavano probabilmente ripassando l’itinerario. Erano pronti, mancavano poche ore. Ma di cosa discutiamo, cosa parliamo a fare se poi lasciamo che Angelo Vassallo muoia così? Andiamo tutti al suo funerale, a migliaia: pretendiamo dalla politica e dal governo una risposta adesso. Non lasciamo correre, questa volta. Se lo faremo sarà perché siamo già morti. Morti con lui, e anche prima.

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Un uomo giusto http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1294 Tue, 07 Sep 2010 12:39:48 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1294 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli per La prealpina del 7 settembre

Hanno ucciso un uomo giusto. Angelo Vassallo credeva in un paese più bello e più pulito, in tutti i sensi. A partire dalle stradine del suo paese, che era diventato un piccolo gioiello, fino agli aspetti etici più profondi. Chi lo ha ucciso ha voluto “colpire un sogno, una speranza”, come ha detto il magistrato a cui sono state affidate le indagini.
Abbiamo conosciuto il “sindaco pescatore” anche dalle colonne di questo giornale. Prima in una tappa di un lungo viaggio che ho realizzato ad agosto, e poi domenica, il giorno stesso della barbara esecuzione, in un corsivo sul bisogno di modelli virtuosi per il turismo.
Acciaroli era diventata l’emblema di un Paese in cui è possibile cambiare. Era un esempio per tutto il Cilento, e non solo. Una marea di premi per la qualità ambientale e il vanto di avere il tratto di costa più bello d’Italia. Risultati possibili grazie alla tenacia, alla passione, alle capacità di un primo cittadino davvero impegnato per il bene della propria gente.
Angelo Vassallo era amato nel suo paese perché si occupava delle cose di tutti i giorni della sua comunità. Lo faceva direttamente e in prima persona. E lo faceva con una sensibilità e dolcezza straordinaria. Sulle spiagge di Acciaroli cresce un giglio di mare particolare. Lui si era preso a cuore le sorti di questo fiore perché rischiava di scomparire. Il suo comune aveva deciso di pagare una concessione per quel demanio per salvare questo frutto della natura.
Il “sindaco pescatore” era fatto così. Sensibile e attento anche alle piccole cose. Come ai tanti cani randagi che trovava in giro. Ne aveva decine e si preoccupava anche per gli altri, perché da quelle parti non ci sono canili e non voleva venissero uccisi. A poche ore dall’omicidio un suo concittadino ha scritto: “Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso”.
Chi gli ha sparato addosso tanti colpi ha ucciso il suo corpo, ma la sua energia, i suoi sogni continueranno a vivere sul quel tratto di costa, e oltre.

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Il sindaco Vassallo e Hemingway http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1282 Tue, 07 Sep 2010 12:39:05 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1282 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli per Il post pubblicato lunedì 6 settembre

Un sorriso dolce e in mano due aragoste. Lo ricordo così il “sindaco pescatore”. Angelo Vassallo ultimamente aveva ripreso ad andare per mare per rilassarsi e riannodare il suo stretto rapporto con la sua prima professione e uno dei suoi grandi amori. Lo hanno barbaramente ucciso domenica notte mentre stava rientrando a casa. Tanti copi di pistole per mettere fine a un’esperienza di una bella amministrazione, di “una speranza per tutto il Cilento” come ha detto il magistrato che indaga sull’omicidio.
Acciaroli insieme con Pioppi e altre quattro frazioni di collina fa parte del comune di Pollica, nel parco del Cilento. Una piccola comunità di circa duemila anime che è diventata famosa per via delle sue qualità ambientali e della dieta mediterranea. Sono anni infatti che prende tutti i possibili premi tanto da suscitare molte curiosità perfino in Cina.
Angelo Vassallo era orgoglioso della sua terra, dei suoi collaboratori e dei suoi cittadini. «Questo paese ha preso coscienza. Se raggiungiamo il 70% di raccolta differenziata non può essere solo merito dell’amministrazione. I cittadini hanno capito che il territorio è la nostra prima ricchezza, e così noi abbiamo pianificato e scelto di non crescere come abitanti. Le case consumano territorio, e questo non deve più succedere. Non vogliamo che ci sia una politica delle seconde abitazioni. Non portano niente a nessuno». Vassallo governava il comune dal 1995 con una piccola interruzione di sei mesi. Era stato anche presidente della Comunità montana e ora presiedeva quella dei comuni all’interno dell’amministrazione del parco del Cilento. Aveva 57 anni e lascia la moglie e due figli.
L’ho conosciuto in occasione di un lungo viaggio in vespa per tutte le coste italiane. Era scattata subito una simpatia reciproca. Mi aveva colpito il suo senso di accoglienza, l’attenzione all’altro, la grande umanità, la semplicità con cui raccontava. Una passione incredibile e travolgente. Lo hanno ammazzato perché era uno che non faceva sconti a nessuno, nemmeno alle persone a lui care. Aveva a cuore la legalità e l’ambiente e su queste faceva ruotare molta della sua azione amministrativa. Per essere un comune così piccolo, vasto per estensione e anche con molte differenze tra le sei frazioni, era stato capace di realizzare opere e iniziative importanti.
A Galdo, il borgo più lontano dal mare, dove vivono meno di cento persone, aveva costruito un caffè letterario con un emporio e un ambulatorio. Un luogo di incontro, ma anche di servizio per gli anziani. A Pioppi in primavera verrà aperto un centro nautico che gestiranno dei ragazzi disabili, e dove esiste già un museo del mare, si sta realizzando una sezione dedicata alla dieta mediterranea.
Amava la cultura e gli si illuminavano gli occhi quando raccontava il rapporto tra Hemingway e “uvecchiu”, un pescatore mitico di Acciaroli che avrebbe ispirato la figura del protagonista de “Il vecchio e il mare”. Per i prossimi giorni era in programma una grande festa dedicata al grande scrittore americano.
Angelo Vassallo aveva dovuto fare anche tante battaglie politiche contro lo Stato. «L’Italia è un paese di matti. Lo vedi il porto? Noi lo abbiamo ristrutturato, abbiamo fatto dei mutui per quarant’anni, ci lavorano tanti nostri giovani; e lo Stato cosa fa? Vorrebbe che lo gestissero i privati.
Così loro ci fanno profitti e basta. Noi invece i soldi li investiamo in progetti sociali, e nei servizi per i nostri cittadini».
Gli inquirenti stanno lavorando per scoprire chi gli ha sparato tutti quei colpi addosso. Le piste possono essere diverse, ma il procuratore che indaga si è subito sbilanciato. «Era una brava persona e lottava per la legalità». E forse proprio questo gli è stato fatale.

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