trieste – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Uno spettacolare raduno chiude il viaggio http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1515 Sun, 28 Nov 2010 06:28:35 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1515 Continua a leggere]]> La vespa è stata un gioiello. Quattromila seicento chilometri senza battere ciglio. È stato bellissimo viaggiare con lei. Un piacere incredibile attraversare alcune città quasi deserte, o fare le stradine delle costiere. Ho sofferto solo un paio di strade troppo lunghe e noiose. Peggio di loro solo le gallerie: tanto smog e tanto rumore. Con la vespa scopri tutto quello che hai intorno e senti tutti i profumi, le puzze e gli odori. Riconosco le diversità nel modo di fare il pesce fritto, tanti ne ho inalati.
Alla vespa un ultimo regalo nella tappa finale. A Trieste un raduno a lei dedicato con oltre 400 esemplari provenienti da tutta Europa. Tra loro anche lei appena arrivata da Ventimiglia.
Due soli punti neri di questo splendido viaggio: gli alberghi e le connessioni alla rete. Un disastro, o quasi, per entrambi. Rare eccezioni le perle, molta sufficienza, ma anche molti due in una pagella che sarebbe inclemente. Certo, pure io, entrare a Tropea in un hotel che si chiama K2 ce ne vuole…

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Trieste tra buontemponi e rigore asburgico http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1511 Sat, 27 Nov 2010 06:23:40 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1511 Continua a leggere]]> triesteAlle sedici e un quarto vedo in lontananza il cartello che indica Trieste. Lo raggiungo e mi fermo. Lo fotografo e resto lì, in mezzo alla strada come uno scemo rischiando di farmi prendere sotto da qualche auto.
Sono passati trenta giorni esatti dalla partenza da Ventimiglia. Quattromila seicento chilometri, che fanno più o meno centocinquanta al dì. Sapevo dall’inizio che non contava la meta, ma le emozioni che giorno dopo giorno avrei incontrato e provato a raccontare. Eppure, di fronte a quel cartello, questa certezza per un momento ha vacillato.
Non potevo immaginare come sarebbe andata. Ero partito spoglio da qualsiasi tesi precostituita, proprio per provare a capire, conoscere, riflettere attraverso l’incontro con i luoghi, le persone, le storie e le memorie. Il viaggio è stato straordinario e ora sono alla meta.
Trieste si presenta subito in tutta la sua bellezza. Mi sono fermato ad ascoltare il flusso delle emozioni su una panchina lungo il sentiero che porta al castello di Miramare. Tanta gente a prendere il sole e in pochi minuti ho sentito lingue diverse.
Da lontano si vede subito il grande porto. È particolare anche in questo Trieste. Dei porti classici ha poco: niente navi e impianti industriali in vista, niente centro storico zozzo e scrostato come ho visto a Genova e a Napoli. È una città colta, austera, elegante, d’una eleganza d’altri tempi, asburgica. E pazienza se è anche una città un bel po’ anziana, anzi tra le più anziane d’Italia. È una città ricca, ma non sguaiata. E la sua eleganza si può persino dire democratica: i caffè liberty sono frequentati da tutti, i ragazzini un po’ tamarri e le due amiche sudamericane sono a loro agio a fianco delle signore con abiti griffati che leggono il “Piccolo” (ma di giornali da leggere ce ne sono sempre una mezza dozzina almeno in ogni luogo pubblico).
I locali sono forieri di incontri, e così in uno dei più noti, nato due secoli fa, mi imbatto nell’entusiasmo degli istruttori di mini basket provenienti da mezza Italia. Indossano una maglietta color fucsia, o giù di lì, con su scritto “Vin crucis 2010”. Sulle spalle l’elenco dei locali che li accolgono. Cantano quasi fossero un vero coro. Intonano canzoni di vario genere e la gente li fotografa, li filma. «Sono diciassette anni che veniamo qui, – mi racconta Gianfranco di Varese – e ormai è una tradizione nel giorno della finalissima andare tutti insieme per osterie». Ecco, se cercavo un’immagine che desse il senso della capacità di accoglienza, di fratellanza, di confronto, che la città sa offrire, questa ventina di buontemponi di ogni età, mi è venuta in aiuto.
Guai a chiamare friulana Trieste. «Noi siamo giuliani, con un po’ di sangue blu», mi dice Paolo Degrassi che è nato ed è vissuto qui fino a ventitre anni. Poi ha scelto la divisa e oggi è comandante di una stazione dei carabinieri in Lombardia. «Trieste è unica. Coniuga il bello dell’Italia con la cultura e l’architettura Mitteleuropea. Somiglia a Budapest eVienna e chi ci vive è giovale».
Trieste è anche una città di frontiera, di confine, crocevia tra culture. Mondo latino, mondo tedesco, mondo slavo. Una città che per un secolo e mezzo, prima che arrivassero i nazionalisti a fare a pezzi tutto, godeva di grandissima tolleranza. Così, con queste emozioni già forti, lo choc che si prova entrando nella Risiera di San Sabba è enorme. Un groppo alla gola che ti strozza. Qui siamo nel cuore della Mitteleuropa e non te l’aspetti.
Il cielo e il vento sono un altro elemento che distingue Trieste da ogni luogo incontrato. In un attimo cambia tutto, passando dal sole ai temporali, e di nuovo al sole con veri sbalzi di temperature.
Per quanto straordinaria questa città, però ha ragione Michele Serra, «sono solo uno dei milioni di passanti che a Trieste vuole assolutamente tornare, e tanto basta». Così chiudo questo fantastico viaggio a Muggia, paesino di pescatori a una manciata di chilometri dalla Slovenia. È un gioiello, e mi godo un altro tramonto che sarà difficile da dimenticare.

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Fuori di vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1225 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1225#comments Sun, 29 Aug 2010 20:19:54 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1225 Continua a leggere]]> Il rombo di tante vespe e all’improvviso il piazzale del castello di Miramare era pieno. Sono arrivati in quattrocento da tutta Europa al richiamo del vespa club di Trieste e dei Gatti randagi. Esemplari vecchi di decenni e altri a iniezione elettronica. Gente che vanta decine di migliaia di chilometri all’anno con mezzi improbabili e gente che la usa la domenica. Insomma degna conclusione di un viaggio in vespa.

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Il tramonto di Muggia http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1218 Sun, 29 Aug 2010 07:33:14 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1218 Continua a leggere]]> Alle sedici e un quarto vedo in lontananza il cartello che indica Trieste. Lo raggiungo e mi fermo. Lo fotografo e resto lì, in mezzo alla strada come uno scemo rischiando di farmi prendere sotto da qualche auto.
Sono passati trenta giorni esatti dalla partenza da Ventimiglia. Quattromila seicento chilometri, che fanno più o meno centocinquanta al dì. Sapevo dall’inizio che non contava la meta, ma le emozioni che giorno dopo giorno avrei incontrato e provato a raccontare. Eppure, di fronte a quel cartello, questa certezza per un momento ha vacillato.
Non potevo immaginare come sarebbe andata. Ero partito spoglio da qualsiasi tesi precostituita, proprio per provare a capire, conoscere, riflettere attraverso l’incontro con i luoghi, le persone, le storie e le memorie. Il viaggio è stato straordinario e ora sono alla meta.
Trieste si presenta subito in tutta la sua bellezza. Mi sono fermato ad ascoltare il flusso delle emozioni su una panchina lungo il sentiero che porta al castello di Miramare. Tanta gente a prendere il sole e in pochi minuti ho sentito lingue diverse.

Per quanto straordinaria questa città, però ha ragione Michele Serra, «sono solo uno dei milioni di passanti che a Trieste vuole assolutamente tornare, e tanto basta». Così chiudo questo fantastico viaggio a Muggia, paesino di pescatori a una manciata di chilometri dalla Slovenia. È un gioiello, e mi godo un altro tramonto che sarà difficile da dimenticare.

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Tra buontemponi e ausburgici http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1207 Sat, 28 Aug 2010 13:38:05 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1207 Continua a leggere]]> I locali di Trieste sono forieri di incontri, e così in uno dei più noti, nato due secoli fa, mi imbatto nell’entusiasmo degli istruttori di mini basket provenienti da mezza Italia. Indossano una maglietta color fucsia, o giù di lì, con su scritto “Vin crucis 2010”. Sulle spalle l’elenco dei locali che li accolgono. Cantano quasi fossero un vero coro. Intonano canzoni di vario genere e la gente li fotografa, li filma. «Sono diciassette anni che veniamo qui, – mi racconta Gianfranco di Varese – e ormai è una tradizione nel giorno della finalissima andare tutti insieme per osterie». Ecco, se cercavo un’immagine che desse il senso della capacità di accoglienza, di fratellanza, di confronto, che la città sa offrire, questa ventina di buontemponi di ogni età, mi è venuta in aiuto.
Guai a chiamare friulana Trieste. «Noi siamo giuliani, con un po’ di sangue blu», mi dice Paolo Degrassi che è nato e ha vissuto qui fino a ventitre anni. Poi ha scelto la divisa e oggi è comandante di una stazione dei carabinieri in Lombardia. «Trieste è unica. Coniuga il bello dell’Italia con la cultura e l’architettura mitteleuropea. Somiglia a Budapest, Vienna e chi ci vive è giovale».

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Un omaggio alla Storia http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1203 Sat, 28 Aug 2010 12:49:00 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1203 Continua a leggere]]> Sono alla Risiera di San Sabba. Un groppo alla gola che strozza. Ho visitato Dacau e rimasi scioccato, ma qui non è da meno. Qui siamo nel cuore della Mitteleuropa e non te l’aspetti. Sapevo bene cosa fosse la Risiera, ma vederla è tutta un’altra cosa. Lì dentro passano le emozioni e i luoghi della memoria sono fondamentali perché non si ripeta ma anche perché ci si interroghi tutti sulla nostra capacità di sentire e capire. I mostri non sono solo fuori, ma si annidano ovunque. Sta a noi rigettarli esaltando la fraternità, la solidarietà, l’amore e non la barbarie.
È incredibile poi come la Risiera sia diventato luogo di interesse nazionale solo il 15 aprile 1965 per decreto dell’allora presidente della repubblica Saragat

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Triste, eccola… http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1176 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1176#comments Fri, 27 Aug 2010 16:41:22 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1176 Continua a leggere]]> Trieste, 27 agosto, ore 16.15
Un’emozione incontenibile. Mai come in questa avventura ho scoperto che la meta è il viaggio in se, ma sotto questo cartello scatta lo stesso qualcosa di diverso. Sono felice di aver vissuto questi giorni in giro per l’Italia. È stata un’esperienza straordinaria.
Non è finita perché devo ancora scrivere queste due ultime tappe, ma l’emozione non ne vuol sapere delle ragioni e ora si prende tutto lo spazio e glielo lascio fare con piacere. Grazie a tutti voi, siete stati fantastici. Ci sentiamo ancora in questi giorni

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