GIOVANNI BELLINI: l’emozione del colore permeato di luce

bellini-0GIOVANNI BELLINI (1430c.-1516)
…”La grande distinzione fra Leonardo e Bellini é sempre il colore, o la sua mancanza.
In fine, Leonardo cercó di unificare le composizioni e di creare l’impressione di tre dimensioni tramite un sistema uniforme della modellatura in bianco e nero, cioé, il chiaroscuro, che conduce (o forse induce) a una tavolozza sempre piú monocroma: l’artista sopprime i colori locali a favore delle ombre nere e i lumi bianchi. Bellini, al contrario, crea il rilievo tridimensionale, unisce le composizioni, ed esprime l’emozione tramite il colore legato alla luce, o permeato dalla luce, cioé, con il colorito, l’antitesi del chiaroscuro leonardesco. E fu il colorito belliniano, non il chiaroscuro monocromo di Leonardo, che divenne piú influente per il futuro della pittura.
Certo, Giorgione, il compatriota giovane di Bellini, trovava affascinante l’arte di Leonardo e adottó alcune delle fisionomie e delle positure leonardesche, nascondendo i contorni delle forme nelle ombre (come del resto fece anche Bellini). Ma Giorgione non abbandonó mai il colore, come Leonardo fu disposto a fare; e dopo la morte di Giorgione nel 1510, gli altri maestri veneziani – e anche gli altri toscani, compreso Michelangelo – hanno continuato a esplorare le ricchezze espressive del colore assieme con (non invece di) le ombre profonde e i lumi brillanti“…
Il colore ritrovato, Catalogo della mostra “Bellini a Venezia”, a cura di Rona Goffen e Giovanna Nepi Sciré, Ed. Electa, 2000

GIOVANNI BELLINI: le opere

Pietà (Pietà Donà dalle Rose), 1505?, Gallerie dell'Accademia di Venezia.

Pietà (Pietà Donà dalle Rose), 1505?, Gallerie dell'Accademia di Venezia.

…”Per lo piú, Bellini abbandonó i disegni sottostanti finiti, nelle opere tarde, per esempio, la Madonna del prato di Londra, dipinta intorno al 1505, o il Festino degli dei. Qui, si vede soltanto qualche indicazione quasi astratta di un contorno o di un particolare. Similmente nella Pietà delle Gallerie dell’Accademia, un’opera contemporanea alla Madonna del prato, vediamo un disegno sottostante accennato – soltanto qualche linea a carboncino(…). Come Giorgione, Tiziano e Sebastiano del Piombo, i compatrioti giovani, nelle sue opere del Cinquecento anche il vecchio Bellini dipingeva – o meglio, creava – direttamente sulla tavola o sulla tela”. (op.cit.)

Madonna del prato, 1505?, Londra, National Gallery.

Madonna del prato, 1505?, Londra, National Gallery.

…”Le figure non sono piú solo inserite davanti a un paesaggio, ma al suo interno”..
La pittura italiana, Mondadori 1997

Madonna con il Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Pietro, san Gerolamo e angelo musicante, 1505, cm.402x273, Chiesa di San Zaccaria, Venezia

Madonna con il Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Pietro, san Gerolamo e angelo musicante, 1505, cm.402x273, Chiesa di San Zaccaria, Venezia

…”Alla straordinaria capacità di Giovanni Bellini di aggiornare il proprio linguaggio espressivo sui nuovi testi pittorici prodotti sull’inizio del nuovo secolo in area veneta (Giorgione, Tiziano ecc, ndr.), indirizzati verso un colorismo ammorbidsito da ampie campiture tonali, si deve forse la famosa frase di Albrecht Dürer, il quale proprio l’anno dopo l’esecuzione della Pala di San Zaccaria, il 7 febbraio 1506, scrive a Norimberga all’amico Willibald Pirkheimer:”É molto vecchio, ma certo é ancora il miglior pittore di tutti”… (op.cit.)

Festino degli dei, 1514, cm.170x188, Washington, National Gallery of Art

Festino degli dei, 1514, cm.170x188, Washington, National Gallery of Art

…”Pochi anni dopo il completamento del Festino, Tiziano fece alcune variazioni al quadro, specialmente nel paesaggio a sinistra, che ridipinse con fogliame fitto e rocce. Il recente restauro ci permette di apprezzare la bellezza luminosa di questo capolavoro, a lungo nascosta sotto la vernice alterata”… (op.cit.)

Particolare del Festino degli dei

Particolare del Festino degli dei

…” Il Festino di Bellini sollecita tutti i sensi – i suoni della musica e della natura, il gusto del vino, il tocco della carne e dei tessuti, il profumo dei campi, e soprattutto, la vista, tramite cui tutti gli altri sensi sono stimolati, o inebriati. Cosí, vedendo i festaioli sognanti di Bellini si é incoraggiati a rilassarsi, a condividere il loro stato d’incanto. Ma l’osservatore sa quel che i festaioli non sanno: mentre essi sono inconsapevoli della interruzione imminente del loro sogno, noi, essendo meglio informati, anticipiamo la baraonda che succederà all’allarme dell’asino, il caos rauco che interromperà la loro attuale tranquilla sonnolenza. É un momento di sospensione squisita, una scelta sottile consonante con l’interpretazione belliniana di sesso e di sessualità: il rilassamento e il senso di ben-essere dopo il fare all’amore sono destinati ad essere rotti dal climax della storia”… (op.cit.)
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Memoria cronologica

Filippo Brunelleschi———1377- 1446
Masaccio————————1401-1428
Leon Battista Alberti——–1406-1472
Piero della Francesca——-1416-1492
Andrea del Castagno——–1421c.-1457
Giovanni Bellini————1430c.-1516
Antonello da Messina——1430c.-1479
Andrea Mantegna————1431-1506
Sandro Botticelli————–1445-1510
Luca Signorelli—————-1445c.-1523
Domenico Ghirlandaio—–1449-1494
Leonardo da Vinci———–1452-1519
Michelangelo——————-1475-1564
Giorgione————————1477/78c.-1510
Lorenzo Lotto——————1480c.-1556/57
Sebastiano del Piombo—-1485c.-1547
Andrea del Sarto————–1486-1530
Tiziano—————————1490?-1576

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