PIERO DELLA FRANCESCA: un po’ di ossigeno.

00Rivedere Piero della Francesca, ogni tanto, è una visiva e mentale boccata di ossigeno nella artificiosa, artificiale, contaminata, corrotta e babilonica panoramica dell’Arte e degli Artisti “contemporanei”. E rivedere “LA RESURREZIONE” di Piero è riscoprire le basi strutturali fondamentali di un linguaggio comune, nonchè la magia di un mestiere antico, elevato ai massimi livelli….. (entrambi oggi volgarmente disprezzati: sia il linguaggio della Pittura che il mestiere del Pittore)…..e, infine, la possibilità di purezza, pulizia, trasparenza, chiarezza, semplicità, comprensione…..

Federico Zeri scriveva….: “La Resurrezione”, che Aldous Huxley, il grande saggista inglese, considera il più bel dipinto del mondo, e che già Vasari definiva l’opera più importante e più bella dipinta da Piero della Francesca…………La straordinaria potenza figurativa di quest’affresco è dovuta essenzialmente all’uso sapientissimo della prospettiva, il cui uso in Piero della Francesca ha effetti quasi magici. 03Piero è un grandissimo teorico della prospettiva e i suoi manoscritti sono stati recentemente riediti e commentati in modo molto acuto da vari studiosi. Ma questa prospettiva è sottolineata dalla luce e dal colore, nel senso che luce e colore vengono rappresentati con la più assoluta immobilità………La grande magia di Piero della Francesca è proprio quella di avere innestato sulla prospettiva, la luce e il colore…….Si presenta a noi come uno straordinario, impressionante capolavoro, una di quelle opere d’arte che vanno viste più volte per essere comprese appieno. Non esistono né precedenti, né successori di una simile immagine della Resurrezione”……….(Federico Zeri, Un velo di silenzio, Ed.BUR 2003)

E Vittorio Sgarbi…:”Piero della Francesca, o Piero dei Franceschi, è un pittore che oggi, grazie al recupero fattone alla fine del secolo scorso da Seurat, viene studiato e osservato come il più notevole, il più razionale, il più assoluto dei pittori del Quattrocento italiano.Nasce intorno al 1420 a Borgo San Sepolcro, oggi Sansepolcro, e la sua prima educazione è naturalmente a Firenze; non però a 11fianco dei pittori di cui si parla con maggiore attenzione, cioè Masaccio, Brunelleschi, Donatello, Filippo Lippi o Beato Angelico, bensì di un maestro le cui origini sono estremamente misteriose: Domenico Veneziano, artista il cui cognome fa presupporre una cultura legata al modo di sentire di Gentile da Fabriano (molto attivo a Venezia pur provenendo dalle Marche), di Pisanello e dei pittori che proprio a Venezia hanno descritto la loro favola cortese, il loro mondo di invenzioni fantastiche. Di là viene dunque a Firenze Domenico Veneziano, per assumere ragione, ordine, rigore, razionalità e costruzione moderna del dipinto dai maestri, architetti e pittori prospettici che fondano la nuova visione dell’arte a Firenze; in particolare dal Masaccio dell’opera più matura, la Trinità di Santa Maria Novella, nella quale la prospettiva acquista un campo così totale da essere più architettura che pittura”….
(Vittorio Sgarbi, Gli immortali, Rizzoli 1999)

(P.S. Mi permetto di suggerire ai nostri Curatori e ai nostri Direttori delle “nostre” Ferie o Biennali  d’Arte di guardare Piero e questi Maestri della Pittura……e di chiederci e chiedersi: è da lì che vengono i nostri “Artisti Contemporanei”…è da lì che veniamo noi italiani?
Fine della predica, scusate).


1 pensiero su “PIERO DELLA FRANCESCA: un po’ di ossigeno.

  1. Piero della Francesca è stato un grande artista del nostro glorioso passato.
    Mote volte, ascoltando politici e sedicenti tali, mi viene una profonda rabbia nell’appurare, quotidianamente lo sfacelo in cui è caduto il nostro patrimonio culturale. Non parlo solo delle opere pittoriche; quelle, molte volte, si salvano daalla ditruzione perchè rubate delle chiese, ma mi riferisco all’immenso patrimonio librario ed archivistico che giace, dimenticato e corroso dalla muffa, nei nostri stupendi archivi e biblioteche pubbliche. E’ questo un patrimonio che racconta le nostre origini e può dare la possibilità a molti di gettare le basi per il futuro della nazione.
    Ciao e grazie

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