Hundertwasser: “La merda sacra”

09Il geniale architetto, pittore, scultore, scrittore ed ecologista austriaco Friedensreich Hundertwasser è stato un locomotore di idee audaci, trasgressive e anticonformiste, nei decenni delle grandi trasformazioni politiche, sociali, culturali ed individuali della seconda metà del secolo scorso. Purtroppo, contrariamente alle sue intuizioni, affermazioni ed azioni audaci e creative, la devastazione della terra ha proseguito il suo tragico cammino. Vale la pena rileggere alcuni dei suoi scritti programmatici. Iniziamo con questo, tratto dai suoi “Pensieri sull’arte e la vita. Scritti 1943-1999”.

Cultura di merda. La merda sacra (1979-1980).
16Vorrei parlare della causa principale della decadenza della nostra civiltà. La vegetazione ha impiegato milioni di anni per ricoprire liquami e sostanze velenose con uno strato di humus, di piante, di ossigeno, perché l’essere umano potesse vivere sulla Terra. E questo ingrato essere umano riporta in superficie proprio questi liquami e questi veleni, che erano stati ricoperti con paziente cura cosmica. Così, attraverso il misfatto dell’uomo irresponsabile, la fine del mondo diventa l’inizio di tutti i tempi. Ci stiamo suicidando.
Le nostre città sono dei carcinomi. Lo si vede esattamente dall’alto. Noi non mangiamo quello che cresce da noi, ci procuriamo il cibo da lontano, andandolo a prendere in Africa, in America, in Cina e in Nuova Zelanda. E non teniamo la merda vicino a noi
[…] La nostra sporcizia, i nostri rifiuti vengono gettati lontano. In questo modo avveleniamo fiumi, laghi e mari oppure li trasportiamo in complicatissimi e costosi impianti di depurazione, raramente in fabbriche centralizzate di compostaggio, o invece i nostri rifiuti vengono annientati. La merda non ritorna mai ai nostri campi e nemmeno là da dove viene il cibo. Il circuito dal cibo alla merda funziona. Il circuito dalla merda al cibo è interrotto.
24Ci facciamo un’idea sbagliata dei nostri rifiuti. Ogni volta che attiviamo lo scarico d’acqua credendo di compiere un’azione igienica, noi contravveniamo le leggi cosmiche, perché in verità è un’azione “ senza Dio”, un sacrilego gesto di morte. Quando andiamo alla toilette, chiudiamo da dentro e sciacquiamo via la nostra merda, ci tiriamo una riga sopra. Perché ci vergogniamo? Di cosa abbiamo paura? Quello che succede alla nostra merda in seguito, noi lo rimuoviamo come la morte. Il buco del cesso ci appare come la porta che entra nella morte, quindi scappare via subito da lì, dimenticare in fretta la putrefazione e la decomposizione. E invece è esattamente il contrario. Proprio con la merda comincia la vita. La merda è molto più importante del cibo. Il cibo viene semplicemente ricevuto da un’umanità che si moltiplica in massa, che riduce la sua qualità e che è diventata un mortale rischio per la Terra, un rischio mortale per la vegetazione, per il mondo animale, per l’acqua, l’aria e lo strato di humus. La merda invece è la pietra basilare della nostra resurrezione. Da quando l’uomo sa pensare, cerca di essere immortale. L’uomo vuole avere un’anima.
34La merda è la nostra anima. Grazie alla merda possiamo sopravvivere. Grazie alla merda diventiamo immortali. Perché abbiamo paura della morte? Chi usa una toilette di humus non ha paura della morte, perché la nostra merda rende possibile la nostra rinascita.
Se non diamo valore alla nostra merda e non la trasformiamo in humus in onore di Dio e del mondo, perdiamo la legittimazione a poter essere presenti su questa Terra.
In nome di leggi igieniche sbagliate perdiamo la nostra sostanza cosmica, perdiamo la nostra rinascita.
Lo sporco è vita. La sterile pulizia è morte. Non devi uccidere, ma noi sterilizziamo tutta la vita con veleni e cemento. Questo è uccidere. L’uomo è soltanto un tubo. Da una parte prende dentro delle cose, che escono digerite dall’altra. La bocca è davanti e il culo è dietro. Perché? Dovrebbe essere l’inverso. Perché il mangiare è positivo? E perché la merda è negativa?
Quello che esce fuori da noi non è rifiuto, ma è la pietra su cui si fonda il mondo, è il nostro oro, il nostro sangue. Noi sanguiniamo, la nostra civiltà sanguina, la Terra sanguina a causa della interruzione stupidamente pazzesca del ciclo vitale. Chi lascia sempre aperta la vena, continuando soltanto a perdere sangue senza sostituirlo con del nuovo, muore dissanguato. Freud aveva ragione, quando nella Interpretazione dei sogni disse: la merda è sinonimo di oro. Ora dobbiamo constatare che non è solo un sogno, ma realtà.
Quando Pasolini, in un suo film, fece mangiare merda ad un attore, simboleggiava la chiusura del circuito, una disperata volontà di accelerazione. A quello che viene fuori da “dietro” deve essere dedicato lo stesso amore, lo stesso tempo e la stessa cura che ha quello che entra da “davanti”. Lo stesso cerimoniale che si usa per pranzare, con tovaglia, coltello, forchetta, cucchiaio, bacchette cinesi, posate d’argento e lume di candela.
44Noi abbiamo delle preghiere “da tavola”, per prima e per dopo la consumazione del pasto. Nessuno invece prega quando “caga”.
Rendiamo grazie a Dio per il nostro pane quotidiano, che proviene dalla Terra, ma non preghiamo per chiedere che la nostra merda si ritrasformi. I rifiuti sono belli. Assortire e riaggregare i rifiuti è un’attività gioiosa. Quest’attività non va compiuta dentro delle cantine o in cortili nascosti, in letamai, toilettes e luoghi di “ritirata”, ma là dove viviamo, dove c’è luce e sole, nel soggiorno, nel nostro spazio di lusso. Non ci sono rifiuti. I rifiuti non esistono. La toilette di humus è uno status-symbol. Noi abbiamo il privilegio di essere testimoni di come, grazie alla nostra saggezza, i nostri rifiuti personali, la nostra merda, si trasforma in humus, allo stesso modo in cui l’albero cresce e il raccolto matura. A casa nostra, come se fosse nostro figlio.
Homo-humus-humanitas, tre parole fatali che hanno la stessa origine. L’humus è il vero oro nero. L’humus ha un buon odore. Il profumo di humus è più sacro e più vicino a Dio del profumo d’incenso. Chi fa passeggiate nel bosco dopo la pioggia, conosce questo profumo. Naturalmente è qualcosa di mostruoso se il secchio di rifiuti arriva nel centro del nostro appartamento, e se la toilette di humus diventa la poltrona d’onore nel posto più bello. Comunque questa è proprio l’inversione di rotta che la nostra società, la nostra civiltà deve fare ora, se vuole sopravvivere. Il profumo di humus è il profumo di Dio, è il profumo della resurrezione, il profumo dell’immortalità.

Tratto da Le strade del bello. Pensieri sull’arte e la vita. Scritti 1943-1999.
Cultura di merda. La merda sacra (1979-1980).
Dall’edizione di Walter Schurian, Edizione Langen Müller, 2004, Monaco di Baviera.

53Friedrich Hundertwasser: un pittore metropolitano vegetativo
Hundertwasser nasce a Vienna nel 1928, pittore, architetto ed ecologista, si batte con ferma convinzione per una vita in armonia con la natura. Nel 1949 cambia il suo nome Friedrich Stowasser con Friedensreich Hundertwasser, che significa “lCento-Acqua di Pace-Regno.”
Già negli anni ’50 con i suoi manifesti attaccava il razionalismo dell’ architettura e lottava per una architettura vicina alla natura ed a misura d’ uomo. Grazie alla sua instancabile attività è riuscito a dare forma a questi suoi progetti (il complesso di appartamenti nella Kegelgasse, la ristrutturazione della chiesa di S. Barbara a Barnbach nella Stiria, il KunstHausWien).
Nessun altro artista si è adoperato quanto Hundertwasser per la tutela dell’ambiente e per una vita in armonia con la natura. Il suo impegno ecologico ebbe origine ancora prima della nascita del movimento ambientalista.
La sua produzione non si esaurisce nei dipinti e nei progetti architettonici: Hundertwasser ha disegnato orologi, monete, targhe automobilistiche, schede telefoniche, bandiere e francobolli.

(Tratto da: http://www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=8386 )

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