IL MAESTRO DI CAMPODONICO:colori fatti di luce!

giro-ditalia-087A Urbino, nel Palazzo Ducale c’è la Galleria Nazionale delle Marche, dove si possono ammirare diversi capolavori della Pittura Italiana: opere di Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Luca della Robbia ecc.
E c’è anche un capolavoro assoluto, un gioiello che da solo vale una visita a Urbino: l’opera di un pittore sconosciuto del 1300, chiamato MAESTRO DI CAMPODONICO.
Di lui rimangono pochissime opere, ritrovate appunto nella frazione Campodonico di Fabriano, Provincia di Ancona nella Regione Marche.

Si tratta degli stupendi affreschi di S.Biagio in Caprile, rappresentanti la Crocifissione, l’Annunciazione e S.Pietro e Paolo, che sono stati strappati, incollati su supporti rigidi e oggi conservati, appunto, nella Galleria Nazionale diUrbino.

img_0348

Il collega Pittore TOGNARELLI GIANFRANCO commenta:

…..”Ti scrivo di ritorno da un viaggetto ad Urbino, con soste a Sansepolcro, Pergola etc….. A parte Piero (della Francesca n.dr.), sovraumano e lasciamo perdere, mi ha veramente colpito il Maestro di Campodonico !! che molto deve all’usura del tempo forse, non credo avesse dipinto quel cielo così scuro ed intenso, e quelle tre figure sulla sinistra forse un pò deteriorate, ma così sono diventate essenziali, tutt’uno, con una drammaticità potente, quasi espressionista, mi è venuto in mente l’Urlo di Eva (Masaccio, Cappella Brancacci n.d.r)…… come il Cristo crocifisso così essenziale, magari grazie anche al tempo, quasi monocromo chiaro su quel cielo profondo è potentissimo. Ti dirò che la pittura che mi diverte di più è quella del 300-400 mentre il 500 dopo i grandissimi è quasi insopportabile….. (esagerato???).
………..”Si comincia col “caso” del Maestro di Campodonico, uno dei maggiori artisti del trecento, con Giotto e dopo Giotto, di cui non si sa nulla, del quale rimangono frammenti di affreschi, ma di tale altezza e con tali fremiti di vita morale, attraverso quei colori fatti di luce, da renderci davvero attoniti nel vedere come, già alla metà del trecento, un artista potesse sentire i valori e le possibilità del rapporto luce e colore in quel modo altissimo.”…………(Pietro Zampetti Gentile e i pittori di Fabriano 1992 Nardini Editore)

img_0343

MAESTRO DI CAMPODONICO,Crocifissione, (1345),Urbino, Galleria Nazionale delle Marche.

A questo proposito, il collega TOGNARELLI GIANFRANCO continua il commento:

….” Mi piace tantissimo l’idea dei colori fatti di luce, così come concordo con il rapporto luce e colore di livello altissimo.
Non so però quanto questo sia dovuto al tempo e al suo effetto sui colori, che torno a dire raggiungono un alta espressività, le figure in basso sono talmente essenziali sia di forma che di colore, che mi fanno pensare a una sintesi quasi cubista. Ho appena visto un documentario sulla cappella degli Scrovegni e sul suo restauro. Direi che questo pittore (il Maestro di Campodonico n.d.r.) raggiunge la plasticità di Giotto ed anche per quanto riguarda lo spazio è molto raffinato, e di grande respiro. Mi affascinano molto questi lavori che il tempo ha deteriorato senza riuscire a togliere loro quella grandiosità,quella “
altezza e quei fremiti di vita morale” che restano quand’anche il colore scompare… mi vengono in mente gli affreschi di Paolo Uccello in Santa Maria Novella, nella composizione con la pergola non c’è rimasto molto, ma non manca nulla”.

Crocifissione, (1345) particolare, (già in S.Biagio in Caprile) Urbino, Galleria Nazionale delle Marche.

Crocifissione, (1345) particolare, (già in S.Biagio in Caprile) Urbino, Galleria Nazionale delle Marche.

…..”Chi era questo misterioso maestro dotato di un elevato ingegno creativo e di una forte originalità, testimoniati soprattutto con gli affreschi di S. Biagio in Caprile?

……In tali affreschi si evidenziano un’originale posizione prospettica dell’immagine, l’uso di una nuova tavolozza cromatica, con la rappresentazione di figure celesti e terrene in adorazione e con volti ed atteggiamenti tragici quasi a voler ricordare la dura esistenza terrena dell’uomo per guadagnarsi il paradiso.

Così l’espressione dei volti, oltre ad essere carica d’umanità, è perfettamente in armonia con il tema trattato e gli stessi personaggi sono modellati con forme nuove che indicano le prime evoluzioni dello stile del 1300.

Egli, pur avendo assimilato la cultura pittorica del suo tempo, si espresse con schemi prettamente originali che sono frutto della creatività di un artista la cui formazione è avvenuta tramite i contatti o la frequenza delle scuole allora emergenti”…….

http://www.fabrianostorica.it/abbazie/sanbiagio.htm

2002-nuevo-amanecer-cultural-1-giugno-pag1

Nel 2002 ho pubblicato un articolo nel “Nuevo Amanecer Cultural” di Managua, Nicaragua intitolato “El «desaparecimiento» de la Pintura”, con vari accenni al Maestro di Campodonico. L’articolo completo in spagnolo si può leggere in questo sito:
http://archivo.elnuevodiario.com.ni/2002/junio/01-junio-2002/cultural/cultural1.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *