E’ ora di tirare i colori in barca…..

Questa opera è stata realizzata in Brasile, a Paraty nel 1999, un periodo in cui Sergio stava rivedendo la sua esperienza pittorica ed umana contrassegnata, fino allora, da un forte impegno sociale e politico.
Il suo sforzo era teso al recupero della naturalezza, della quotidianità e alla ricerca di una nuova soluzione formale pittorica.
Di quest’opera, che n’è un po’ la sintesi, penso si possano fare due letture. La prima è il titolo stesso a rivelarcela: “I Pescatori”. Una scena di vita quotidiana è rappresentata con tutta la sua naturalezza. Uno spazio dorato la contorna, dando all’evento descritto un carattere di sacralità, come nell’iconografia medioevale.

Sergio Michilini, PESCATORI N.3, 1999, olio e oro zecchino su tela, Brasile, cm.123x102

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Cio’ che qui è esaltato, pero’, è la semplicità del gesto, quasi a dire che è nel luogo circoscritto delle nostre piccole azioni che va ricercato il senso delle cose e della vita stessa.
A rilevare l’importanza attribuita all’azione rappresentata, sta inoltre una decorazione perimetrale come nei riquadri degli affreschi.
Lo spazio circostante è negato quasi nella sua totalità; l’azione pero’ non rimane sospesa, il luogo della barca, dipinta in prospettiva aerea, e la fisicità dei corpi rivelano che il lavoro continua.
Rimane un contatto con un luogo ideale, infinito, fuori dal tempo, rappresentato nella parte alta del quadro. Si instaura quindi una relazione tra i due tempi: il tempo quotidiano e il tempo utopico.

Sergio Michilini, PESCATORI N.3, 1999, olio e oro zecchino su tela, Brasile, cm.123x102, durante una esposizione all'interno di Palazzo Marino a Milano

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La seconda lettura ci porta al vero protagonista del quadro: il colore.
A rivelarlo è la rete stessa che non porta pesci ma una infinità di accostamenti cromatici espressi in modo luminoso ed armonico capace di coinvolgere emotivamente.
“E’ ora di tirare i colori in barca. E non da solo!”, sembra sussurrare il quadro, per ridare alla Pittura il senso più compiuto e la miglior fattura. Si, perchè i colori sono per il pittore come le note per il musicista.
Per l’artista è questo il lavoro più prezioso che possa fare oggi un pittore, per dare senso e dignità al proprio operare collegandolo ad un tempo utopico che non sempre appartiene al presente o al divenire.

Dopo questo quadro Sergio andrà in Nicaragua e fonderà “Colores de Luz” (2001)

Tino Sartori
Samarate, Varese, Italia, Dicembre 2003

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PARATY è una cittadina coloniale sulla costa atlantica del Brasile, tra Rio de Janeiro e San Paolo, con alle spalle il Parco Nazionale Serra da Bocaina: un vero paradiso!

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