Claudio Bravo, la pittura leccata

Grazie al commento di Tiberio abbiamo avuto la tragica notizia della morte di Claudio Bravo. Avevamo preparato da tempo questo articolo, che abbiamo pubblicato il 6 di giugno 2011, senza sapere che esattamente due giorni prima, il 4 di giugno 2011, CLAUDIO BRAVO moriva di infarto nella sua casa di Taroudant, Marocco, dove viveva dal 1972. Aveva 74 anni. Partecipiamo del dolore di chi lo amava e ammirava e, anche se piuttosto critico verso la sua opera, dedichiamo ugualmente questo articolo a un pittore che, comunque, ha lavorato, e ha lavorato bene, in tempi oscuri per la Pittura.

 

Quello che sorprende di questo pittore è che sia famosissimo a livello mondiale e ricchissimo a livello personale (ricchezze non ereditate, ma fatte tutte con la sua pittura: pare che possieda tre palazzi in Marocco, con 36 dipendenti e un aereo personale): è uno dei più quotati artisti Cileni nel mercato internazionale.
CLAUDIO BRAVO è nato a Valparaiso, in Cile nel 1936, dove inizia i suoi studi. Nel 1961 si trasferisce a Madrid, in Spagna , e vive la dittatura franchista diventando famoso grazie agli oltre 300 ritratti di celebrità realizzati in otto anni, come quelli della famiglia reale.

All’inizio degli anni settanta si trasferisce in Marocco, dove vive tuttora come lui stesso ammette “come un Re”,tra i suoi palazzi e i suoi 36 dipendenti. Nel 1981 espone per la prima volta con la Marlborough Gallery che da allora lo rappresenta per il mondo intero.

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Ha evidentemente due grandi virtù, o qualità personali: lavora parecchio, e si vede (“Il mio contributo all’arte è fare il miglior lavoro possibile. Penso che oggigiorno gli artisti non lavorino ma improvvisino, comprano un oggetto, lo capovolgono ed ecco una scultura! Penso che il solo esempio che posso mettere in atto per i giovani artisti per un lavoro di qualità, è che sono un uomo che lavora duramente”), e possiede una eccezionale abilità nell’imitare oggetti o scene della vita quotidiana con estrema attenzione ai particolari e ai dettagli (“Ho davvero uno speciale talento a copiare la realtà, è il dono che Dio mi ha dato”). Leggendo di lui, aggiungerei forse una terza virtù, oggi assai rara: pare un pittore semplice e modesto, nonostante la fama e ricchezze di cui si parla. (“Il successo delle mie immagini va oltre tutti i miei sogni, mai avrei pensato che presidenti, re e ministri avrebbero bussato alla mia porta“).

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Ai nostri tempi dell’Accademia si considerava pittura “leccata” o da “caramella di menta succhiata”, quella pittura di imitazione pedante, gelatinosa, meccanica e furbesca della natura, e si pensava per esempio a Gregorio Sciltian che, comunque realizzava opere ben distanti dalla fotografia.

Nel caso di Claudio Bravo, direi che l’aggravante di questa sua pittura “leccata” sia la imitazione della fotografia, più che della natura. Cioè parrebbe che l’obiettivo reale delle sue opere pittoriche non sia quello di imitare gli oggetti o le scene della vita quotidiana ma piuttosto quello di imitare le fotografie di alta tecnologia attuale 3D, con la intenzione ovviamente di stupire e meravigliare… e direi che ci riesce perfettamente.
Quindi un grande “copiatore” o “imitatore” della natura, o meglio della fotografia 3D.

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Ho invece seri dubbi sul tanto decantato “virtuosismo tecnico” di Claudio Bravo. Virtuosi tecnicamente erano pittori come ANDREA POZZO, come GIAMBATTISTA TIEPOLO, come DAVID ALFARO SIQUEIROS, che erano dei veri trapezisti o acrobati della pittura, della tecnologia, della chimica dei materiali, delle composizioni, del colore, dell’Arte Pubblica e della Integrazione Plastica.

E così pure ho seri dubbi sulla tal “pittura mediterranea” di Claudio Bravo. La pittura mediterranea è atmosferica, vibrante, fatta di sottilissime relazioni di colori e di luce, come quella di GIORGIONE e dei veneti, come VELAZQUEZ e GOYA, come CEZANNE, RENOIR e gli impressionisti, come ANTON LUIGI GAYONI e GIUSEPPE AR ecc…. La Pittura di Claudio Bravo, a parte i soggetti e le scene mediterranee o marocchine, mi sembra senza atmosfera, lunare, fredda, nordica o nordamericana. Effettivamente qualcuno dice che è il migliore pittore “iperrealista del mondo”….appunto, la corrente pittorica più vicina alla fotografia e più lontana dalla realtà e dalla vita.

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La Pittura non è solamente un fatto di “piacere”, ma  è un linguaggio o uno strumento indispensabile di CONOSCENZA della realtà.

Rudolf Arnheim nel suo saggio “PER LA SALVEZZA DELL’ARTE” (Ed.Feltrinelli 1994) scriveva:

Una mera duplicazione della natura non puo’ soddisfare le esigenze dell’arte, perchè la pura imitazione è ben difficilmente illuminante. Una duplicazione fedele, come è stata praticata in certe situazioni stilistiche nella storia dell’arte, puo’ servire a registrare spettacoli interessanti, a dimostrare l’abilità dell’artefice o a esprimere la nostra gratitudine per la bellezza delle cose del mondo, ma non assolve alla vera funzione dell’arte, che rimane quella di aiutarci a capire le cose che vediamo interpretandone la struttura. In questo senso, ogni rappresentazione è un’interpretazione”.

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12 pensieri su “Claudio Bravo, la pittura leccata

  1. Volevo informare l’autore che Claudio Bravo è morto il 4 giugno a Taroudant (Marocco) per un attacco epilettico!

  2. Questa mi dispiace ma non e’ vera arte,chiunque esce da una scuola puo dipingere cosi’ preciso con maestria dei colori ma la vera arte e’ tutta un’altra cosa, e’ pennellata scomposta distratta variegata strana insomma di tutto meno che come dipingeva bravo.

  3. Questa mi dispiace ma non e’ vera arte,chiunque esce da una scuola puo dipingere cosi’ preciso con maestria dei colori ma la vera arte e’ tutta un’altra cosa, e’ pennellata scomposta distratta variegata strana insomma di tutto meno che come dipingeva bravo.

  4. Carissimi utenti e, in special modo a chi si è cortesemente speso e interessato a questo argomento su Claudio Bravo.
    Anche se con un po di ritardo, leggendo i commenti mi sono sentito in dovere di dare un mio contributo.
    L’articolo in merito, infatti, mi lascia quasi credere che chi l’ha scritto si sia lasciato guidare unicamente dalle immagini fotografiche dell’opera di Bravo ma che non abbia mai visto i suoi dipinti dal vero.
    Ebbene, ho visto ben due mostre di Bravo e altre opere in fiera, e vi posso assicurare che dal vivo non centrano quasi nulla con la fotografia sia delle opere stesse ne come modello di riferimento per Claudio Bravo. L’accostamento dei colori che si può vedere dal vivo ha, credetemi, dell’incredibile! vellutati, caldi, sensuali e di perfetto accostamento e calibratura.
    A differenza di come potrebbero ingannare le immagini delle sue opere qui riportate, dal vivo si notano delle pennellate molto sciolte, ed evidenti, che lasciano molto trasparire la gestualità artigianale e, non appena si indietreggia di un metro, ecco il reale…, ma con un aspetto quasi velato, magico come se tra l’osservatore e l’opera ci fosse una leggera cortina trasparente, quello spazio tra finzione e realtà che rende magica la pittura di Claudio Bravo.
    Inoltre, devo aggiungere che il paragone con gli artisti elencati per parlare di virtuosismi ecc… non regge e non è molto onesto in quanto Bravo, a diferenza di loro, è stato il riflesso di un’altra realtà, quella contemporanea, è come se avesse cercato, per così dire, il rinnovamento nella continuità, anche se, è vero, in quanto alla rappresentazione di alcuni soggetti si potrebbe veramente ancora discuterne.
    Posso quindi confermare, per chi non avesse ancora visto dal vivo i lavori di Bravo, vedendoli, egli non lascia spazi a dubbi come alcuni artisti che spacciano le loro tele emulsionate o addirittura stampate in seguito ritoccate, per poi spacciarsi come “grandi”, irragiungibili “…che vanno oltre la realtà” riuscendo ad ingannare molti anche critici.
    Forse è per questo che Bravo è stato molto apprezzato come realista, anche se di più grandi di lui come pittori (Lucian Freud, F. Bacon, Gerhard Richter e altri…) per la loro popolarità ce ne siano stati molti altri, ma a lui questo non importava come il piacere di piacere e di riuscire a crearsi un impero solo con la forza del suo talento pittorico, cosa molto rara nel nostro tempo.

  5. Almeno questa è pittura, non come molti pittori iperrealisti attuali che invece di dipingere stampano foto, con il plotter, su tela e poi le spacciano come dipinti ad olio su tela!

  6. Una cosa che non è stata detta è che la pittura si divide in, per esempio: Futurismo, Impressionismo, Post-impressionismo, Macchiaioli, Neoclassicismo, Cubismo, Fauves, Surrealismo, Astrattismo, Pop Art , Dadaismo, Realismo , Iperrealismo ecc. ecc.
    Il Maestro Claudio Bravo Apparteneva e Appartiene a questi stili che ho citato alla fine.
    Detto ciò non si può dire che ,” Questa mi dispiace ma non e’ vera arte,chiunque esce da una scuola puo dipingere cosi’ preciso con maestria dei colori ma la vera arte e’ tutta un’altra cosa, e’ pennellata scomposta distratta variegata strana insomma di tutto meno che come dipingeva bravo.” Perche quella che Lei chiama “vera Arte” probabilmente è l’Impressionismo.
    E’ chiaro che sono due stili di pittura dversi ma è alterettanto chiaro che sono due VERE forme d’Arte.
    Forse l’utente che ha scritto ,” Questa mi dispiace ma non e’ vera arte,chiunque esce da una scuola puo dipingere cosi’ preciso con maestria dei colori ma la vera arte e’ tutta un’altra cosa, e’ pennellata scomposta distratta variegata strana insomma di tutto meno che come dipingeva bravo.” voleva dire che a lui piace la pittura o i pittori Impressionisti.
    Io, che non capisco nulla di pittura, quando guardo un quadro mi limito a dire che un quadro mi piace o non mi piace.

  7. Dipingo da una vita (ho 82 anni) ed ho mandato sempre al diavolo i critici d’arte e tutti coloro che si spacciavano per tali.L’articolo si chiude con una frase splendida : quando vedo un quadro mi limito a dire mi piace o non mi piace. Splendido! Il critico deve essere del mestiere e su questo non intendo discutere. Scusate il disturbo e cordiali saluti. Mimmo DERASMO.

  8. Prima di chiudere questa pagina ,intendo ribadire il concetto espresso nei confronti dei critici d’arte. Sono convinto della loro completa incompetenza ed incapacità di esprimere giudizi critici riferiti ad opere di pittori, scultori ed altro. Ho 83 anni e non mi è mai capitato di leggere in queste falsità qualche giudizio negativo, proprio come avviene con gli epitaffi. Possiamo anche approfondire l’argomento ma in questa sede mi interessa far vedere le mie opere; che non vendo ma che mi piace esporre per tentare di far……. riappacificare la gente con i fatti d’arte e diffondere il concetto del ” bello “. Non so come fare ed aspetto qualche aiuto. Grazie. Mimmo DERASMO

  9. Trovo che quelle di Bravo siano opere splendide e a chi dice che tutti quelli usciti dalla scuola d’arte sono in grado d dipingere così rispondo Hic Rodi Hic salta!

  10. L’arte è un messaggio sottile, un occhio sul mondo. L’occhio di chi riproduce ciò che vede il suo cuore. Non basta l’istruzione per diventare un bravo pittore altrimenti sarei bravo come “BRAVO”, ma per “BRAVO” un bravo non basta. Per quanto riguarda i critici, non li ho mai visti mostrare le loro opere.

  11. Qualcuno commenta che la pittura di Bravo non è buona pittura. Io dico che se Fontana è pittura, se Rothko è pittura, se Mondrian è pittura, se Picasso è pittura, allora anche quella di Bravo è buona pittura.
    Il discorso sull’arte è molto complesso, ma non si può dichiarare arte solo l’espressionismo, non si può dichiarare l’arte solo il cubismo, o l’astrattismo. Non si può dire che Bravo non è tecnicamente “bravo”. E’ eccellente. La sua eccellenza traspare dalla qualità con cui entra nei dettagli dell’opera. Chi considera “artista” solo chi sa sintetizzare la luce o l’emozione in qualche pennellata grossolana (ed è un enorme talento anche quello, intendiamoci), non ha capito che esiste anche l’artista che va molto in dettaglio. Personalmente mi piacciono tutti, ognuno per il suo stile. Ma se dovessi preferire Picasso o Hans Holbein il Giovane, punterei sul secondo.

  12. L’iperrealismo è una corrente artistica che ha suscitato molte discussioni sulla sua natura e sulla sua validità come forma d’arte. Alcuni sostengono che l’iperrealismo è solo una forma di copiatura meccanica della realtà, mentre altri sostengono che richiede un’alta abilità tecnica e una forte comprensione della realtà per creare un’immagine iperrealista.

    Io considero l’iperrealismo una forma valida di arte poiché gli artisti che la praticano utilizzano una grande abilità tecnica per creare immagini estremamente realistiche e dettagliate. Richiede anche una forte comprensione della realtà e dei principi della composizione, della prospettiva, della luce e delle ombre, della texture degli oggetti o delle nature morte ed un attento controllo dei materiali utilizzati.

    Inoltre, l’iperrealismo può essere considerato un’arte perché gli artisti che lo praticano spesso utilizzano le loro immagini per esprimere idee e sentimenti personali, come il desiderio di catturare la bellezza della realtà o la volontà di creare un’immagine idealizzata della realtà. Se la fotografia e’ un arte allora anche l’iperrealismo lo è, perche’ trascende da essa.

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