Cennino Cennini

Una nuova e bellissima edizione de “IL LIBRO DELL’ARTE” di Cennino Cennini , il più famoso trattato sulle tecniche artistiche che ci sia stato tramandato è stato pubblicato recentemente, a cura di Fabio Frezzato, Neri Pozza Editore.

E’ un Libro sul “professionismo” e “contro il dilettantismo e le tendenze forestiere” principalmente riguardante “un’arte che ssi chiama dipignere, che conviene avere fantasia e hoperazione di mano” fondamento e principio della quale “è il disegno e ‘l cholorire” ….”e con ragione merita metterla a ssedere in secondo grado alla scienza e choronarla di poexia”.

Oggi con l’Arte Contemporanea il cosidetto “concetto” ha soppiantato “il disegno , ‘l cholorire e le hoperazioni di mano” e ovviamente trionfano “il dilettantismo e le tendenze forestiere”……


Alchuni vegnono all’arte, chi per animo gientile e chi per guadagnio”….”Alchuni sono che per povertà e necessità del vivere seguitano, sì per ghuadagno e anche per l’amor dell’arte; ma sopra ttutti, quelli da cchommendare è quelli che per amore e per gientileza all’arte predetta venghono”.

E chi viene all’arte del dipingere, il Cennini consiglia: “adornatevi prima di questo vestimento:…amore, timore, ubidenza e perseveranza; e quanto più tosto puoi, inchomincia a metterti sotto la ghuida del maestro a imparare; e quanto più tardo puoi dal maestro ti parti

E per non lasciare dubbi su questo concetto, chiarisce:”Molti son che dichono che senza essere stati con maestri ànno imparato l’arte. No ‘l credere, che io ti do l’essempro: di questo libro, studiandolo di dì e di notte e ttu non ne veggia qualche praticha con qualche maestro, non ne verrai mai di niente; nè cche mai possi chon buon volto stare tra i maestri”.

Quando mai!..ormai qua sono tutti “artisti”,come sosteneva stupidamente Joseph Beuys, “ARTISTI” arroganti e presuntuosi (non sono Pittori, non sono Scultori, non sono Ceramisti o Mosaicisti…sono “ARTISTI”…. indefiniti, a mezz’aria, senza arte nè parte)… e quelli che valgono di più sono i “giovani artisti emergenti” (usa e getta, che vengono dall’!”aria fritta” e vanno verso l”aria fritta”)….


Ma per tornare alla Pittura, per disegnare e dipingere, dice il Cennini: “ ‘l timone e lla ghuida di questo potere vedere, si è la luce del sole, la luce dell’ochio tuo e lla man tua, chè senza queste tre chose nulla non si puo’ fare con ragione”.

Il sole, l’occhio e la mano…..in questi 700 anni solo la prima cosa è rimasta…le altre due si sono perse per strada, e definitivamente sepolte nel 1960…oggi l’arte non ha più mani e l’occhio si è perso tra i bombardamenti delle immagini”….

E, (divertente), per la professione del Pittore consiglia una : “vita …sempre hordinata, sì cchome avessi a studiare in teologia o filosofia o altre scienze, cioè del mangiare e del bere temperatamente…” ecc. ecc. “conservando e ritenendo la tua mano, righuardandola dalle fatiche, chome in gittare ‘pietre’, palo di ferro e molt’altre chose che ‘danno’ cagione di gravarla”……ma c’è una cosa che alleggerisce tanto la mano da trasformarla in “foglia al vento, e questa si è usando troppo la chompagnia della femmina” (!!!!!!!!!)

L’Arte è un continuo ritorno alle origini, un ripercorrere le strade mille volte percorse per ritrovare lo stupore di un gesto, del nuovo giorno, sempre diverso e sempre attuale, come lo sbocciare di un fiore e come l’amore….e questo libro del Cennini, oggi, sembra più nuovo e fresco e vero e utile che mai, per uscire dal labirinto e ritornare a vedere l’orizzonte davanti a noi.

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