Prometeo

Tutti ricordano il PROMETEO della mitologia greca, quello incatenato nudo a una roccia e con l’aquila che gli divora il fegato . Questa scena ha ispirato moltissimi artisti ed è stata rappresentata in opere di pittura, scultura, decorazione e illustrazione da artisti anche importantissimi, come Tiziano, Tiepolo, Rubens, Jordaens, Gustave Moreau, fino a Oskar Kokoschka e molti artisti dei nostri giorni.

E’ un tema mitologico affascinante e continua ancora a ispirare poeti, letterati e artisti e forse proprio per questo motivo è diventato così popolare.

Ma forse pochi ricordano PERCHE’ è stato condannato a soffrire le torture dell’aquila.

PROMETEO era un Titano di terza generazione, cioè (se non sbaglio i conti) figlio dei figli dei figli di GEA,  la donna cosmogonica che ha creato la vita sulla terra dal caos universale.
PROMETEO ed EPIMETEO, che era il suo fratello, ebbero il compito di creare e di conferire agli esseri umani e agli animali le doti necessarie per sopravvivere.

Inizio’ EPIMETEO distribuendo ai vari animali e agli uomini il coraggio e la forza e poi anche piume, pellicce e altri rivestimenti protettivi. Ma poi quando venne il momento di rendere superiori gli uomini rispetto a tutti gli altri animali e creature viventi, EPIMETEO scoprì di non avere più nulla da donargli e fu allora costretto a chiedere aiuto al fratello PROMETEO.
E PROMETEO assunse il compito, li plasmò più nobilmente e li abilitò a camminare eretti e soprattutto (e questo è il vero nocciolo della questione) all’insaputa di ZEUS, salì in cielo e rubo’ il FUOCO DELLA CONOSCENZA per donarlo agli esseri umani.

Questa e altre trasgressioni successive ovviamente fecero esplodere l’ira di ZEUS, che aveva già progettato di distruggere la umanità, probabilmente perchè aveva considerato che era una specie nefasta alla terra e agli altri esseri viventi. Fece allora incatenare PROMETEO nudo a una roccia nel Caucaso con la famosa divorazione da parte dell’aquila del fegato, che di notte ricresceva, essendo egli un “titano” e percio’ immortale.

Il Titano PROMETEO, benefattore dell’umanità divenne un eroe e godette di un culto molto diffuso ad Atene, tanto che la città gli dedicò le feste pubbliche chiamate «Prometheia», nelle quali si percorrevano le strade correndo con fiaccole accese per celebrare il più grande e prezioso dono che la umanità avesse mai ricevuto: IL FUOCO DELLA CONOSCENZA, cioè le facoltà della INTELLIGENZA e della MEMORIA!

In tutta questa bella storia mitologica converrete che la parte fondamentale e centrale spetta al PROMETEO che ruba e dona agli uomini il FUOCO DELLA CONOSCENZA. Mentre la conseguenza di questi fatti è la tortura del fegato mangiato dall’aquila.
Eppure è questo ultimo avvenimento, come dicevamo, che ha di piu’ ispirato gli artisti di ogni epoca…. molto di piu’ del tema mitologico centrale.

Vediamo allora alcuni dei non moltissimi esempi del PROMETEO che ruba o che dona IL FUOCO DELLA CONOSCENZA agli umani.

PROMETEO, Venezia, Libreria Marciana

Questo, che dovrebbe essere un molto deteriorato altorilievo che forse si trova a Venezia nella Libreria Marciana, è un PROMETEO per niente “titanico”, nè possente, nè gigantesco. Piuttosto sembra un essere umano vestito e con le ali che passa la “fiaccola” ad un uomo nudo, che pare chiedergli a cosa serva. E’ una composizione molto semplice e poetica, e molto umana, perchè esprime solidarietà, amicizia, fratellanza tra un essere divino e uno umano. Credo che sia una rappresentazione molto bella e partecipata ai fatti mitologici, molto “umanista” (chi sarà l’autore di questa opera?).

Jean-Simon Berthélemy (1745-1811), Jean-Baptiste Mauzaisse (1784-1844), Prometeo dà vita all'uomo, 1802, Parigi, Louvre.

Invece questo grandioso affresco neoclassico di Berthélemy e Mauzaisse è ambientato totalmente tra le nuvole e il PROMETEO che dà vita all’uomo diventa un fatto ben poco “terreno”. E’ una opera bella, chiara, luminosa e, come volevano allora, non nasconde la volontà di stupire. Un bell’esempio di “arte accademica”, fatta bene, senza errori…e senza sofferenze e partecipazione.

Francesco Scaramuzza "Prometeo ruba il fuoco protetto da Minerva£, affresco sul soffitto del Salone Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Parma, 1850

Anche questo affresco di Francesco Scaramuzza nella Biblioteca Palatina di Parma evidentemente voleva stupire.Le figure sono piu’ umanamente mediterrane e il giovane e magretto PROMETEO, piu’ che pensare agli esseri umani a cui donare la fiaccola, sembrerebbe preoccupato del suo salto in piscina. Qui di mitologico c’è rimasto ben poco e lo Scaramuzza pare abbia messo in opera una bella scena teatrale. Pero’…..che bravo Pittore e che bravo Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Parma…..ce ne fossero oggi di pittori e direttori di questo livello e con quelle grandi capacità professionali e tecnico- espressive!

"Prometheus", 1934, Arno Breker bronzo, Bonn, Museum Arno Breker. scultore tedesco molto celebre durante il Terzo Reich.

Qui invece siamo nel pieno della Germania nazista, e lo scultore Arno Breker sente evidentemente piu’ la necessità di dimostrare le proporzioni perfette della razza ariana che di raccontare la vicenda di PROMETEO. D’altra parte che necessità ci sarebbe di dare il “fuoco della conoscenza” a TUTTA la umanità quando c’è già la Razza Prediletta e Perfetta che sa tutto e vuole dominare il mondo? PROMETEO qui non esiste…. è in realtà un atleta che si sta dicendo “quanto sono bello”!

Paul Manship “Prometheus” 1934, New York City, Rockefeller Center.

Esattamente nello stesso anno 1934 in cui lo scultore tedesco Breker ha fatto il PROMETEO “quanto sono bello!”, dall’altra parte del mondo, nel mondo libero e democratico, lo scultore Paul Manship ha fatto il PROMETEO “quanto sono brutto” davanti al Rockefeller Center. E’ un pupazzo dorato nè umano nè divino, tanto mal fatto e che non ne vale nemmeno la pena parlarne. Lo pubblichiamo per ricordare che la stessa famiglia Rockefeller, orgogliosa di pupazzi dorati come questo, aveva appena fatto distruggere l’affresco di Diego Rivera nello stesso Rockefeller Center….. quello si un vero capolavoro d’Arte. Dimostrazione lampante della stupidità senza fine dei dittatori della Politica e dei dittatori della Economia.

"Prometeo y el fuego" di José Ramón Zaragoza Fernández (1874- 1949).

Piu’ o meno negli stessi anni il pittore spagnolo José Ramón Zaragoza Fernández dipinse questo “Prometeo y el fuego”…… quanta umanità, quanto mistero, quanta bellezza e quanta partecipazione in questo fatto mitologico sconvolgente. E’ un bel pezzo di Pittura, una bella composizione, un bel trattamento del colore, una bella sintesi…..quanta emozione, in così poco! Esattamente il contrario dei due esempi precedenti, dorati, muscolosi….e vuoti.

David Alfaro Siqueiros "La Nueva Democracia" ( 1945 ) Palazzo delle Belle Arti, Città del Messico

Questo potentissimo dipinto murale di David Alfaro Siqueiros non rappresenta esattamente il PROMETEO. Il titolo è “La Nuova Democrazia” e chi vuole il PROMETEO lo puo’ vedere nella fiaccola della mano destra e in tutta la simbologia di questa figura femminile: un PROMETEO in chiave moderna. E’ il “fuoco della conoscenza” che permette agli esseri umani di spezzare le catene delle oppressioni e di liberarsi definitivamente.

Aligi Sassu, "Prometeo" , 1970, scuola media Grazia Deledda, Ozieri

Questo PROMETEO di Aligi Sassu in Sardegna, evidentemente ispirato alla “Nuova Democrazia” di Siqueiros, non trasporta il “fuoco della conoscenza” agli umani, ma è lui stesso FUOCO. E’ un PROMETEO di fuoco che sta in mezzo ai fatti, o nasce dai fatti della umanità. Piu’ che venire dall’Olimpo, pare che sorga dalla terra o dalla stessa Storia degli esseri umani, da quella positiva e da quella negativa. Qui il PROMETEO si identifica con lo spirito stesso della CONOSCENZA. Non a caso questa opera è stata dipinta sulla facciata di una Scuola.

José Clemente Orozco, Prometeo, 1930, Pomona College, California.

E questa opera, che ho lasciato come ultima, è il PROMETEO di José Clemente Orozco nel “Pomona College” in California USA. Qui il PROMETEO brucia se stesso insieme a tutta la umanità. Questa si che è una visione “titatica” e partecipata agli sconvolgenti fatti mitologici raccontati. Orozco profetizza i pericoli della conoscenza per la dominazione di tutto e su tutto…la presunzione di onnipotenza umana puo’ distruggere la stessa umanità e la vita sulla terra. E’ un affresco dipinto con pochissimi colori, essenziale, nitido, potente, totale: una immagine-ammonimento per tutti, per la umanità intera e per sempre. E’ uno dei capolavori assoluti della Storia dell’Arte del secolo scorso.

…………………………………………………………………………………………………….

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *