Birra in Tour: tra i luppoli dell’Hallertau

Schlossbk(franz) L’Hallertau è la regione tedesca votata al luppolo. Non poteva quindi essere questa la meta degli amici Adriano e Francesco Mangia che gestiscono il negozio “Luppoli e Uva” di Masnago e che hanno organizzato un pullman per raggiungere in comitiva Au. Lì ha sede, in un castello, un antico birrificio di cui i fratelli Mangia sono rivenditori ufficiali. Ecco quindi il loro racconto di un weekend… amaro (ma solo per via del luppolo!)

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Se i viaggi devono essere un’avventura, di sicuro questa lo è stata. Sin dalle prime ore dell’alba tutti avevamo capito che il meteo non ci avrebbe aiutato. Partiti alle 6.30 siamo entrati in Svizzera con un tempo da lupi tanto che sul San Bernardino un poliziotto elvetico ci ha fermati e – in perfetto slang ticinese – ci ha intimato: «Bisogna turnàa indrée». SpinaturaE così, inversione a “U” e via verso il Gottardo allungando la strada, ma ormai siamo in ballo da sei mesi e indietro non si torna. Sul Gottardo idem con patate: neve pressata, un pullman olandese intraversato modello “Miki Biasion” (ma ubriaco); per fortuna il nostro driver Andrea (davvero un califfo), della Castano Bus, ha saputo mettersi alle spalle la neve.
Siamo così arrivati ad Au, in Hallertau, con tre ore di ritardo ma abbiamo iniziato subito la nostra visita: ad attenderci Michael, il padrone di Auer, l’amico Diego Bernori, referente per il mercato italiano, e una Helles Naturtrub (forse più di una…) chiara non filtrata che per adesso si beve solo all’interno della Schlossbraukeller (ma a novembre anche da noi in bottiglia), il ristorante del birrificio.
Poi via al tour all’interno dello stabilimento ricavato nel castello dove, in due gruppi, abbiamo potuto seguire la catena produttiva che serve per produrre i 16 tipi di birra Auer. Oltre alla curiosità di tutti noi nel vedere cosa che c’è dietro questa bevanda, c’era anche molta attesa per la nuova nata Hopfull, una India Pale Ale prodotta per la prima volta in assoluto con i luppoli dell’Hallertau.

LuppoloAu

E puntualmente, e direttamente dalle cisterne di fermentazione, siamo passati all’assaggio di questa birra che è stata una sorpresa per tutti. Profumata, corposa, molto intensa e incredibilmente facile da bere nonostante un tenore alcoolico non proprio basso (6,9%). La serata è poi proseguita tra un boccale e l’altro, con le varie specialità di casa Auer (Helles, Dunkles, Wiilibald’s…) all’interno del ristorante abbellito con l’onnipresente luppolo locale (foto). La mattina successiva dopo la colazione (non a base di birra questa volta) ci siamo diretti nella vicina Monaco per una visita al centro cittadino e un nuovo giro di birre della grande tradizione bavarese. Poi tutti a casa con i ringraziamenti a tutti i partecipanti: poco più di trenta solo perché ad Au non c’erano altre camere disponibili. Ma non preoccupatevi: con l’anno nuovo si ripartirà.

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2 pensieri su “Birra in Tour: tra i luppoli dell’Hallertau

  1. Ciao,io c’ero ed é stata un’esperienza da ripetere. E comunque le birre sono veramente speciali… se poi bevute in loco scatta un non so che…

  2. Pingback: Birra in Tour: tra i luppoli dell'Hallertau - V...

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