Birra artigianale, via agli sconti sulle accise: un aiuto per i piccoli produttori

A voler usare i paroloni, oggi – 1° luglio 2019 – è una giornata storica per il movimento della birra artigianale in Italia. Entrano infatti in vigore gli sconti sulle accise destinati ai soli microbirrifici che erano stati inseriti nella legge Finanziaria votata in Parlamento negli ultimi giorni del 2018 (QUI il nostro articolo). E importante ricordare due cose: la prima è che i produttori coinvolti devono avere i requisiti necessari per essere definiti “artigianali” (e quindi rispettare la legge che li regolamenta), la seconda è che lo sconto applicato è del 40% sulle accise in vigore e non riguarda più il mosto prodotto ma la birra effettivamente confezionata.

 

Con qualche ritardo sul previsto, le norme sono finalmente state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e da oggi sono realtà. O, almeno, dovrebbero esserlo perché, come vedremo tra poco, l’apparato burocratico non è ancora del tutto pronto per accogliere le novità, anche se si sta muovendo in questa direzione. 

Per avere un quadro più netto sulla questione, abbiamo parlato con Stefano Barone, il responsabile del birrificio “The Wall” di Venegono Inferiore che è uno dei maggiori produttori in volume (forse il maggiore) della provincia di Varese. «Gli sconti iniziano tecnicamente da oggi, ma di fatto gli uffici delle Dogane si stanno organizzando per gestire la situazione, almeno per quanto riguarda il Varesotto. Credo che in tempi brevi ci venga comunicata l’informativa che conterrà le indicazioni esatte su come ci dovremo muovere. Speriamo che si possa risolvere presto l’impasse così da iniziare a conteggiare le accise nel modo dovuto».

Stefano Barone (a sinistra) con Agostino Arioli del Birrificio Italiano

Al di là di qualche intoppo tecnico, però, per i produttori artigianali si tratta di una norma accolta con favore: «Il 40% di sconto è una svolta positiva, anche considerando che il conteggio sarà sul confezionato e non più sul mosto prodotto: ciò significa che non dovremo più pagare le accise su alcuni scarti di lavorazione. Un risparmio ulteriore».
Barone, però, come tutti gli addetti ai lavori, spiega che per i consumatori non ci saranno vantaggi tangibili: «Lo sconto non si rifletterà nel bicchiere o nella bottiglietta di birra, perché per una quantità così ridotta si aggirerebbe su pochissimi centesimi a bevuta. La norma è stata pensata per dare un vantaggio ai produttori artigianali: per un’azienda delle dimensioni di “The Wall” (intorno ai 4mila ettolitri annui) potrebbe tradursi in un risparmio tra i 30 e i 40mila euro annui. Chi ha questi numeri può pensare di reinvestire questa cifra in aggiornamenti tecnologici all’impianto, oppure di implementare il personale impiegato in birrificio di una unità. Non una rivoluzione, ma certamente una boccata di ossigeno per le aziende del nostro settore merceologico. A patto che i nuovi modi di conteggiare le accise non producano troppe complicazioni, visto che dovremo tenere registri nuovi e differenti rispetto a prima».

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