Dalla cantina al boccAle: la “This is the Architecture” di To Øl

Banner_boccALE copia(franz) Il nome completo è più complesso: “Fuck Art This is Architecture”. Ma il nostro Ale l’ha risolta all’italiana: Fuckaldo, beviamo qualcosa di adatto a questi giorni… Ecco a voi una birra molto particolare fin dalla denominazione.

Tobias Emil Jensen e Tore Gynthe sono due devoti discepoli di Mikkeller, oltre che amici veri. Hanno dato vita al loro birrificio concettuale (To Øl) nel 2010, facendosi notare fin da subito per una eccentricità che ha permesso di sfondare velocemente le barriere del mercato internazionale.

Dai 3000 litri della produzione iniziale destinata al consumo locale, sono presto arrivati agli 800.000 del 2015, esportati in mezzo mondo. La linea “Fuck Art” fu presentata nel 2013 con la “Let’s Dance” che ebbe gravi problemi di esportazione negli Stati Uniti poiché sull’etichetta c’era un hamburger che poteva confondere i consumatori… FATIA

La “This is Architecture” invece, è la “belgian pale ale” della banda To Øl e che sia una birra ispirata dall’architettura, lo si scopre fin da subito, grazie alla compattezza della temeraria schiuma che si arrampica abbondantemente oltre i confini del bicchiere senza travalicare il bordo, facendoci esclamare con un certo intuito e perspicacia: wow, ma questa è architettura!!

Dal bicchiere poi la FATITA irradia profumi di arancia, limone, frutta esotica, fiori di sambuco, mandorla e zucchero grezzo. Il gusto è amaro, pieno, corposo, leggermente acidulato alla fine e si fatica a credere che siano solo 5 i gradi alcolici. Una birra da fulminati, esattamente come i suoi due inventori.

Tipologia: belgian pale ale
Colore: dorato
Alcool: 5,0%
IBU: N. D.

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