Dalla cantina al boccAle: Westmalle Tripel

Banner_boccALE copiaFondata nel 1794, l’abbazia di Westmalle, in provincia di Anversa, inizia la propria produzione brassicola nel 1836, allargando nel primo dopoguerra la commercializzazione per la necessità di coprire le ingenti spese di gestione del monastero. Fu sempre in quegli anni che cominciò a delinearsi la linea produttiva che oggi conosciamo grazie ai due marchi più conosciuti, ovvero la Dubbel e la Tripel, a cui si aggiunge la Extra, cotta biannuale di limitata disponibilità.

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Tra le massime espressioni dei prodotti trappisti e non solo, la Tripel è una birra rifermentata che continua il suo processo evolutivo in bottiglia, dal colore dorato e dalla schiuma abbondante arricchita da un fine perlage che rifrange come cristalli di neve al sole.
westmalletripleI profumi sono complessi e affascinanti, difficili da individuare per i continui cambi di direzione che rimandano dal fruttato esotico a quello tipicamente mittel-europeo (pera, mela), dal malto d’orzo alla scorza di agrume, dal luppolo fiorito alla resina di pino. Una miscellanea di sensazioni contrastanti che continuano in bocca e finiscono con un retrogusto secco, leggermente astringente, eppure fresco, che rimanda alla menta con una punta di alcol a ricordare che si può scherzare con i fanti, ma è meglio lasciar stare i santi: 9,5° sono una buona ragione per non fare troppo gli spiritosi con questa birra!

Peccato, perchè la Westmalle Tripel è uno di quei prodotti che si continuerebbe a bere alla ricerca di quel profumo, di quel sapore che ci è sfuggito le altre volte. Adatta all’invecchiamento, se riuscite a resistere alle tentazioni, è ormai diventata un classico che non sfigura al confronto di vini importanti. Divina!

Tipologia: tripel
Colore: dorato
Alcol: 9,5%
IBU: 37

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