maternità – Mamma e bambino http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino Un nuovo sito targato WordPress Fri, 27 Apr 2018 18:10:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Fecondazione eterologa: il Del Ponte attende il via http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=356 Tue, 25 Nov 2014 07:56:15 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=356 Continua a leggere]]> infertilitàDal 9 aprile scorso la fecondazione eterologa non è più considerata vietata. La legge 40, infatti, è stata dichiarata incostituzionale. La possibilità di ricevere gameti da individui diversi dal partner è quindi possibile anche negli ospedali italiani. Le Regioni hanno adottato delle linee guida e regolamenti per aprire alla nuova possibilità che risponde al desiderio di genitorialità di coppie senza alternative.

Nonostante le polemiche sollevate sulle particolari indicazioni adottate dalla Regione Lombardia ( il costo del ticket è tra i più alti in Italia tra i 1500 e i 4000 euro a seconda della pratica), anche gli ospedali del nostro territorio si stanno dotando di percorsi mirati per effettuare l’inseminazione eterologa: « Come ospedale e centro di secondo livello noi siamo pronti – spiega il responsabile, dottor Roberto Puricelli – stiamo solo definendo i percorsi da offrire ai donatori che devono sottoporsi a esami, controlli e terapie particolari».

All’ambulatorio dell’infertilità e Centro sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) dell’ospedale Del Ponte a Varese si è già presentato un potenziale donatore: « È indubbio che ci aspettiamo una maggiore risposta da parte dei maschi perché la donazione prevede unicamente esami e test per accertarsi che siano sani – spiega il primario – Molto più complicata è la procedura per la donna che deve sottoporsi, oltre ai controlli sullo stato di salute, a terapia ormonale e deve rimanere un giorno ricoverata per permettere il piccolo intervento chirurgico di prelievo. Nonostante sia lieve, è pur sempre un’operazione. Comunque sia, noi stiamo predisponendo le linee guida e i percorsi da proporre a donatori maschili e femminili e contiamo di poter partire dal prossimo anno, appena saranno definiti dalla Regione i protocolli».

La richiesta è già elevata: « Abbiamo molte domande e ci stiamo orientando sulla conservazione di ovociti prelevati da donne che effettuano il prelievo per la propria fecondazione. Queste donne si sottopongono al prelievo e alla conservazione per poter avere l’inseminazione: se avremo la loro autorizzazione, gli ovociti che non verranno impiantati potranno rimanere a disposizione di altre donne. In Italia la donazione è gratuita, contrariamente all’estero dove è a pagamento, per questo motivo riteniamo che donne giovani non siano molto motivate al gesto».

Nell’ambulatorio del Del Ponte, quest’anno hanno ricevuto assistenza 300 nuovi pazienti, mentre sono state 479 le procedure omologhe di cui 67 andate a buon fine con la gravidanza: una percentuale del 30%, in linea con i dati nazionali. Altro è il caso della procedura di primo livello dove le percentuali scendono al 10-12%: « È chiaro che in queste situazioni conta moltissimo l’età materna: più si è giovani, più sono elevate le possibilità della buona riuscita dell’inseminazione. Noi abbiamo un limite temporale di 43 anni oltre i quali la donna deve sostenere tutte le spese mediche e farmaceutiche».
Per far fronte alla quantità di lavoro costantemente in crescita,l’ambulatorio è stato potenziato: attualmente lavorano due biologi, i dottori Basso e Mazzagatti e le ginecologhe Scandroglio, Zaffaroni e Monti. 

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Ci sono contrazioni e contrazioni: impariamo a conoscerle http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=349 Mon, 13 Oct 2014 14:05:13 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=349 Continua a leggere]]> contrazioni doglieIl ventre si contrae, si indurisce, resta in tensione per qualche minuto e poi torna a rilassarsi. Chi è in attesa ed ormai prossima al parto, conosce bene questi movimenti: si tratta delle contrazioni di “Braxton Hicks” importanti perchè preparano il collo dell’utero all’espulsione: « Concretamente – spiega la professoressa Antonella Cromi ginecologa della clinica ostetrica al Del Ponte di Varese – si tratta dell’accorciamento delle fibrocellule muscolari che formano la parete dell’utero. La loro funzione è quella di modificare e dilatare la cervice uterina e far progredire il bimbo verso il canale del parto».

Le contrazioni di Braxton Hicks cominciano ad avvertirsi circa sei settimane prima del termine e lavorano per rendere più morbido e cedevole il collo dell’utero. Sono, in genere, fastidiose ma mai dolorose e per questo si differenziano da quelle che determinano l’inizio del travaglio.

La dottoressa Cromi è responsabile dell'ambulatorio di gravidanza patologica

La dottoressa Cromi è responsabile dell’ambulatorio di gravidanza patologica

Già prima di quest’epoca di gravidanza, comunque, la donna può avvertire l’indurimento dell’utero. Si tratta di reazioni a stimoli esterni: « Sin dal secondo trimestre – spiega la professoressa Cromi – si avvertono a volte irrigidimenti della parete uterina: così l’utero replica a stimoli esterni come la stanchezza, lo stress, il sesso, ma anche interni quando il feto è particolarmente vivace e si muove molto. Queste contrazioni non sono mai dolorose e, soprattutto, sono sporadiche e non pericolose. Potrebbero essere un monito se si è esagerato un po’ troppo nel corso della giornata e si arriva a sera stanchi. In questi casi è sufficiente rallentare i ritmi e permettere al corpo di riposare adeguatamente. Ribadisco: queste contrazioni sporadiche e non dolorose sono del tutto innocue e non inducono al travaglio pretermine».

Altra cosa, quindi, le contrazioni che preparano alla nascita: « Sono francamente fastidiose e anche dolorose e, soprattutto, sono regolari: iniziano lentamente, arrivano all’apice e poi recedono lasciando un intervallo di tempo libero. Quando questo tempo di quiete si accorcia, ci si avvicina al travaglio, che entra nel vivo quando l’attesa tra una contrazione e l’altra scende sonno i dieci minuti».

Se le contrazioni diventano dolorose, regolari e con un intervallo di attesa inferiore a 10 minuti è ora di recarsi in ospedale: « Farei un’importante distinzione – specifica la ginecologa – nel caso di primo figlio, i tempi sono decisamente più lunghi e c’è tutto il tempo di prepararsi con calma al trasferimento in ospedale. Il secondo figlio, invece, ha di solito tempi più brevi. Nel caso di parto gemellare, infine, le tempistiche non cambiano, ma in questi casi, però, l’attenzione è più alta perché, in genere, la nascita avviene pretermine».

Dopo il parto l’utero continua il suo movimento contraendosi per espellere anche la placenta. Si tratta di una contrazione non dolorosa ma costante, fondamentale per evitare che vi siano eccessive perdite di sangue dopo che la placenta si è staccata dalla parete uterina.

Indurimenti si possono continuare a sentire anche successivamente durante il puerperio: nel caso di primo figlio si tratta di contrazioni sporadiche che non fanno male, ma che diventano un po’ più dolorose nel caso di secondo, terzo figlio. Si tratta della fisiologica involuzione dell’utero che dopo la gravidanza deve ritornare piccolo, delle dimensioni pre-gravidiche. Questi “assestamenti” dell’utero si avvertono nei primi giorni dopo il parto, soprattutto in concomitanza con l’allattamento (allattando viene prodotta ossitocina che fa contrarre l’utero) e generalmente sono ben tollerati, senza necessità di dover assumere analgesico.

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Bocca e denti: controlli importanti in gravidanza http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=321 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=321#comments Thu, 21 Aug 2014 13:06:05 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=321 Continua a leggere]]> paziente dentistaPer i nove mesi della gestazione, ma anche durante il periodo dell’allattamento, è importante non dimenticare l’igiene orale. Controlli preventivi sono importanti per salvaguardare la salute di bocca e cavo orale. I nove mesi di gravidanza possono provocare infiammazioni o altri spiacevoli ma momentanei disagi che è bene conoscere.

Un’adeguata igiene per combattere i batteri cariogeni porta benefici anche al nascituro.

Per sensibilizzare le future madri a riflettere sull’importanza della salute dei denti, l’ospedale Del Ponte, in particolare la clinica ostetrica e ginecologica diretta dal prof. Fabio Ghezzi, d’intesa il professor Luca Levrini responsabile dell’odontostomatologia dell’azienda ospedaliera varesina,  ha realizzato un video informativo.

Guarda il video

video denti ospedale del ponte

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La dieta in gravidanza: quanto e cosa mangiare http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=184 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=184#comments Mon, 25 Nov 2013 14:09:28 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=184 Continua a leggere]]> Cosa mangiare in gravidanza

Cosa mangiare in gravidanza

Durante la gravidanza ogni futura madre deve nutrirsi in modo tale da mantenere se stessa in buona salute e consentire, nel contempo, ai tessuti fetali di formarsi e svilupparsi  nella maniera migliore. L’alimentazione corretta rappresenta uno dei presupposti fondamentali per la normale evoluzione sia della gravidanza sia dell’accrescimento del feto: quantità e qualità del cibo e delle bevande vanno scrupolosamente controllate. Ne parliamo con la dottoressa Marilena Battaglia, dietista dell’azienda ospedaliera di Varese

«L’alimentazione in gravidanza non deve discostarsi molto da quella che dovrebbe essere seguita in ogni altro periodo della vita – spiega la dottoressa Battaglia – con la differenza che l’apporto calorico deve essere più alto e che alcuni nutrienti particolari devono sempre essere presenti. La dieta è molto importante per la fisiologica evoluzione della gravidanza, del parto e del puerperio. Quindi è bene assumere una corretta quantità di calorie e fare una scelta qualitativa degli alimenti».

Il peso corporeo va, dunque, sempre controllato perché non superi i parametri medi stabiliti. Non esiste un valore assoluto ottimale di incremento ponderale materno uguale per tutte le donne.
Tra le gestanti, alcune hanno bisogni calorici e proteici particolarmente elevati:
 le gravide con età inferiore ai 18 anni;
 le pluripare;
 le gravide con precedenti di malnutrizione (ad es. regimi dimagranti).L’aumento di peso durante la gravidanza dipende dall’indice di massa corporea (BMI o IMC) della madre al momento del concepimento.

La dottoressa Marilena Battaglia

La dottoressa Marilena Battaglia

Durante le prime 10 – 12 settimane di gravidanza il peso materno resta pressoché immutato, per poi aumentare nel secondo e terzo trimestre. A partire dal quinto mese, l’aumento di peso tende a stabilizzarsi, oscillando tra un minimo di 200 grammi ed un massimo di 400 grammi per settimana. Il peso deve essere calcolato sulla base dello stato nutrizionale materno pregravidico.

L’incremento ponderale in un soggetto normopeso al concepimento, nei nove mesi di gestazione dovrebbe essere intorno ai 11,5 – 16 kg; se è invece sovrappeso  dovrà essere contenuto tra 7 e 11,5 kg; nelle donne sottopeso è auspicabile l’incremento di 12,5 – 18 kg.
Bisogna prendere l’abitudine di pesarsi sempre sulla stessa bilancia alla stessa ora del giorno, preferibilmente al  mattino, a digiuno, dopo aver svuotato la vescica.

L’eccessivo aumento di peso al momento del concepimento o durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza comporta un affaticamento per la madre e può predisporre al diabete ed alla gestosi, condizione tossica nella quale compaiono una serie di alterazioni quali l’aumento della pressione arteriosa, comparsa di proteine nelle urine, comparsa di edemi. Inoltre può favorire altre condizioni spiacevoli, quali smagliature cutanee, varici alle gambe.

Durante la gravidanza e l’allattamento, la nutrizione non dovrà attenersi a un semplice incremento della quota energetica, ma rispettare varietà e intercambiabilità degli alimenti.

E’ necessario che una donna in età fertile segua una dieta sempre e comunque adeguata al suo peso e alla sua età, per non trovarsi “svantaggiata” metabolicamente all’inizio della gravidanza, periodo in cui si preparano anche le riserve energetiche di deposito che verranno utilizzate durante l’allattamento.

Va tenuto presente che lo sviluppo del bambino è influenzato dalla nutrizione della futura madre ancor prima del concepimento.

CONSIGLI GENERALI DURANTE LA GRAVIDANZA
E’ bene fare pasti piccoli e frequenti evitando lunghi periodi di digiuno durante la giornata e la notte (tre pasti più due piccoli  spuntini durante il mattino ed il pomeriggio).
È opportuno mangiare lentamente evitando così l’ingestione di aria che può dare senso di gonfiore addominale e distribuire i cibi più calorici al mattino ed a pranzo (evitandoli possibilmente nei giorni in cui la  attività fisica è molto ridotta).

 Consumo generoso di latte, come tale o aggiunto ad altri alimenti, per il suo contenuto di proteine ad alto valore biologico, di calcio, fosforo, magnesio, Vit. A e Vit. D. Se il latte non dovesse essere ben tollerato è possibile consumare lo yogurt in quanto presenta lo stesso valore nutrizionale del latte da cui deriva, eccetto che per l’assenza di lattosio.

 Evitare il consumo di grassi animali (burro, lardo): preferire olio extravergine d’oliva o di semi di soia o di mais (attenzione alle quantità perché ipercalorico), togliere sempre il grasso visibile degli alimenti.

 Al fine di prevenire un eccessivo incremento di peso si consiglia di limitare il consumo di carboidrati semplici (zucchero, dolci, gelati); preferire gli zuccheri complessi quali pasta, pane, patate, legumi. Se ben tollerati consumare gli alimenti integrali che oltre a dare un maggior senso di sazietà, facilitano le funzioni intestinali (durante la gravidanza si può presentare una tendenza alla stitichezza), migliorano l’equilibrio glicemico, rallentano l’assorbimento di colesterolo e ne aumentano l’eliminazione.

 Consumo giornaliero di carne o pesce o uova o formaggi, in quanto apportano proteine preziose per l’accrescimento fetale.

  1. CARNI
    Le carni apportano proteine, ferro e vitamine. Tra le carni preferire quelle magre tipo vitello, vitellone, manzo magro, pollo, tacchino, cavallo, cucinate alla griglia o al forno o al vapore. Tra i salumi preferire quelli più magri tipo prosciutto crudo magro e bresaola.

N.B. SE NON IMMUNI ALLA TOXOPLASMOSI: E’ VIETATO CONSUMARE CARNI CRUDE COMPRESI ANCHE I SALUMI CRUDI ( ES. PROSCIUTTO CRUDO). INOLTRE E’ INDISPENSABILE LAVARE ACCURATAMENTE FRUTTA E VERDURA.

Preferire i pesci magri tipo sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata, cucinati alla griglia o al cartoccio o in umido o al vapore.
Evitare i pesci conservati sott’olio o in salamoia (es. tonno).
Limitare il consumo di molluschi o crostacei in quanto ricchi di colesterolo e di sodio. I pesci oltre ad essere ricchi di proteine, sono importanti in quanto apportano fosforo, iodio ed acidi grassi polinsaturi di cui le strutture nervose, visive e corticali del bambino necessitano.

UOVA
Concesse non più di due uova alla settimana, cucinate alla coque o in camicia o in frittata cotta al forno o in padelle antiaderenti (quindi senza condimenti). Le uova sono ricche di proteine, vitamine (A,B1,B2) e di sali minerali (ferro, potassio, zolfo, magnesio).

FORMAGGI
Non mangiare formaggi molli come la feta, il brie, il camembert, formaggi con le venature come il gorgonzola. Questo tipo di formaggi sono meno acidi e più umidi dei formaggi stagionati e costituiscono il terreno ideale per la crescita di alcuni batteri. I formaggi stagionati, quelli a pasta filata come la mozzarella, quelli pastorizzati come i formaggini, i formaggi in crema (tipo philadelphia) e i cottage cheese (tipo yocca) si possono mangiare tranquillamente. Il formaggio é indispensabile in quanto oltre ad essere ricco di proteine nobili fornisce il calcio necessario all’organismo.
N.B. E’ anche ricco di grassi (non bisogna quindi abusarne) e di sale (da evitare in caso di ipertensione cronica).

VERDURA E FRUTTA
Consumare giornalmente verdura cruda o cotta e frutta di stagione, fresca o cotta, frullata o spremute. Tali alimenti apportano vitamine, sali minerali e fibra.

ACIDO FOLICO
I fabbisogni di acido folico aumentano per incremento di produzione dei globuli rossi. Le scarse quantità presenti nei cibi non sono sufficienti a coprirne l’aumentato fabbisogno in gravidanza. E’ molto utile sia per l’organismo materno che per l’embrione e il feto (facilita uno sviluppo regolare e previene alcune sindromi malformative precoci). E’ opportuna una sua integrazione dietetica sin dai primi momenti della gravidanza (meglio iniziare se possibile nel periodo antecedente il concepimento fino al terzo mese di gravidanza)

SUGGERIMENTI ANTI-NAUSEA
Al mattino mangiate cibi secchi croccanti tipo crackers, fette biscottate, pane tostato evitare cibi  ricchi di acqua o liquidi. Questo piccolo accorgimento potrebbe consentire di superare la crisi mattutina e di poter assumere cibi tradizionali nel resto della giornata.

COSA EVITARE O LIMITARE
Evitare alcolici e superalcolici  (dannosi per madre e feto), concesso mezzo bicchiere di vino ai pasti.
Evitare i dolcificanti di sintesi.
Evitare salumi ed insaccati in genere carne e pesce crudi, frutti di mare, uova crude.
Evitare cibi piccanti , affumicati, eccessivamente salati.
Ridurre i dolci al fine di contenere l’aumento ponderale.
Limitare il consumo di thè, caffè, bevande contenenti caffeina (coca-cola).
Non fumare.
Non assumere farmaci senza consultare il medico.

VITAMINE E GRAVIDANZA

 

Vitamina Alimenti 
B12Per la formazione dei globuli rossi Uova – fegato – carne – formaggio
ACIDO FOLICOPer la formazione dei globuli rossi e la prevenzione dei difetti del tubo neurale(spina bifida) Lievito – verdure a foglie verdi(spinaci, cavolette di Bruxelles, broccoli), fagioli, piselli, cavoli, patate e cavolfiori – cereali integrali – frutta (kiwi, arance ed altri agrumi) – fegato
APer la crescita fetale Verdura e frutta di colore giallo-arancione e verde scuro – latte – burro – fegato – uova – carote   broccoli – spinaci
DPer lo scheletro del feto eL’assorbimento del calcio Uova – latte e derivati – sardine – olio di fegato di merluzzo – tonno – salmone
CPer aumentare l’assorbimento del ferro  Pomodori – peperoni – insalate verdi – frutta (agrumi, fragole, kiwi, ribes)

MINERALI E GRAVIDANZA

MINERALI E GRAVIDANZA

 

Minerale Alimenti
CALCIO latte – formaggio – verdure – legumi
FOSFORO uova – latte – formaggi – cereali integrali – carni – pesci
FERRO carni – uova – legumi – cereali integrali – verdure verdiil ferro che viene meglio assorbito è quello contenuto nelle carni
MAGNESIO latte – cereali integrali – verdure verdi

LE FIBRE (alimenti integrali, crusca, ecc.) rallentano l’assorbimento di sali minerali e vitamine.

 

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Taglio cesareo: i casi in cui è raccomandato http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=156 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=156#comments Mon, 11 Nov 2013 14:12:28 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=156 Continua a leggere]]> Quando è meglio il taglio cesareo

Quando è meglio il taglio cesareo

In Italia si discute di uso e abuso del taglio cesareo al momento della nascita. È una polemica legata soprattutto al sistema dei rimborsi che ottengono i diversi ospedali da parte del Servizio sanitario: un intervento chirurgico ottiene un rimborso più alto.

All’ospedale Del Ponte di Varese, il numero dei cesarei varia a seconda che si sia in presenza di gravidanze fisiologiche o patologiche, nelle prime il ricorso ad intervento chirurgico è sicuramente modesto ( solo il 6,6% dei casi) , mentre sale molto in caso di patologia ( il 41% delle gravidanze considerate patologiche).

Il grande divario è legato proprio alla casistica dell’ospedale, centro di terzo livello, a cui arrivano casi difficili da seguire per le complicanze legate alla condizione pre esistenti o successive della madre.

I casi in cui si deve intervenire chirurgicamente, però, sono ben indicati: situazioni in assenza delle quali si favorisce e promuove il parto naturale.
Si procede al taglio cesareo elettivo ( non vi rientrano dunque i cesarei legati a urgenze dell’ultimo momento) :

1) alla 39esima settimana se il bambino è podalico, cioè non si presenta con la testa in basso e non si è riusciti a capovolgerlo con il rivolgimento per manovre esterne a 37 settimane .

2) alla 38/39esima settimana se la donna è precesarizzata, cioè se ha subito uno o più parti chirurgici pregressi oppure è in esiti di miomectomia

3) alle 38esima settimana se si ha una gravidanza gemellare bicoriale biamniotica, cioè i feti hanno due placente distinte e si sviluppano in due sacche distinte,

4) si anticipa alla 35-37 settimana se la gravidanza gemellare è monocoriale, biamniotica,  cioè i bimbi sono nutriti da una solo placenta ma si sviluppano ognuno in una propria in sacca. Si attende, però solo se non si registrano complicazioni. Alla stessa data, si interviene in caso di placenta previa marginale, che si verifica quando si hanno anomalie di placentazione (la placenta si trova molto vicino all’orifizo uterino interno senza raggiungerlo), oppure nei casi di donne positive all’Hiv

5) Si interviene alle 36esima quando la gravidanza gemellare è bicorale e biamniotica ma complicata da fattori diversi

6) Alla 35esima settimana viene fissato il taglio cesareo elettivo se la placenta previa è centrale cioè copre interamente l’orifizio uterino

7) alla 32-34esima settimana se la donna è in attesa di tre gemelli che si sono sviluppati in placente distinte (tricoriale e triamniuotica)

8) alla 32esima se la gravidanza plurigemellare è monocoriale e monoamniotica. 

Sono casi che vengono seguiti con attenzione dall’ambulatorio della gravidanza  patologica. Un parto naturale è sempre da preferire in condizioni di fisiologia e la madre, anche se spaventata, va sempre rassicurata riguardo la possibilità di affrontare questo momento e di riuscire a superarlo nel migliore dei modi con ottime ricadute anche sulla propria autostima.

In presenza di patologia, invece,la situazione cambia radicalmente. Non si può assolutamente far correre nessun rischio alla mamma o al bambino, tanto più quando fattori di rischio o vere e proprie patologie sono stati individuati già nel corso della gravidanza. In tali condizioni un parto per le vie vaginali comporterebbe numerose conseguenze e rischi da bilanciare e anzi superare quelli legati all’intervento chirurgico programmato.

Ecco perchè gli specialisti preferiscono intervenire chirurgicamente: anticipando la data del parto ed evitando la sofferenza del momento espulsivo con maggiori certezze delle condizioni di salute del bimbo/bimbi e della madre.

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Ipertensione e diabete in gravidanza. Cosa fare? http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150#comments Tue, 22 Oct 2013 06:57:26 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150 Continua a leggere]]> La voglia di maternità può venir esaudito anche se c'è una malattia

La voglia di maternità può venir esaudito anche se c’è una malattia

Una malattia cronica può ostacolare una gravidanza? Sono molti i motivi che possono impedire a una donna di rimanere incinta. Ci sono patologie, però, che non ostacolano il percorso di procreazione ma solo richiedono un controllo più attento della fase di crescita.

Parliamo, per esempio, del diabete e dell’ipertensione, due patologie che non precludono a una donna di diventare madre, a patto che  si attenga alle prescrizioni precise e attente di specialisti, sia ginecologi sia diabetologi sia cardiologi.

Roberto Puricelli, primario dell'unità operativa di ostetricia al Del Ponte

Roberto Puricelli, primario dell’unità operativa di ostetricia al Del Ponte

« All’ospedale Del Ponte abbiamo un ambulatorio dedicato alla gravidanza patologica –  spiega il responsabile dell’unità operativa ostetrica ginecologica dottor Roberto Puricelli – che lavora insieme allo staff medico di altre specialità. Appena arriva una donna affetta da diabete precedente la gravidanza, per esempio, viene seguita e controllata da entrambe le equipe, con visite più frequenti rispetto a un percorso di crescita fisiologica. I rischi sono legati alla crescita del bimbo che può essere eccessiva o minima, con tutta una serie di ripercussioni anche sul sistema della microcircolazione».

Non sempre, la madre è a conoscenza della propria malattia diabetica, può accadere che ci si accorga dai controlli del sangue: « Di solito – spiega il primario – chi ha avuto il diabete nella prima gestazione è a rischio anche in quelle successive. La scoperta, dunque, riguarda chi è al primo figlio e non è mai stato diabetico».

Si può averne evidenza già alla XVI settimana di gestazione ma, più frequentemente, si ha alla XXIV quando si richiede , come esame, la curva glicemica: « Si ritiene diabetica la donna che presenti valori superiori a 93 . In questo caso, la gravidanza diventa a rischio e la paziente viene affidata ai diabetologi, solitamente alla dottoressa Romano dell’equipe del professor Bartalena. Vengono prescritti la dieta da seguire e l’eventuale ricorso all’insulina.  Da parte nostra, proseguiamo con il monitoraggio di madre e feto, la sua crescita, i valori del liquido amniotico, i potenziali problemi al microcircolo e ai reni».

Nel caso il diabete non sia ben controllato, soprattutto in pazienti che assumono insulina, si decide di anticipare il parto, inducendo il travaglio a 38 settimane o programmando il taglio cesareo se questo non è possibile ( feto in presentazione podalica per esempio).

« Mai sottovalutare il diabete perché il rischio sono complicanze molto gravi tanto per la madre che per il nascituro».

In generale bisogna ricordare che una donna con fattori di rischio o patologia, preesistenti alla gravidanza, come per esempio obesità, età superiore ai 40anni, fumo di sigaretta, diabete mellito, ipertensione arteriosa cronica, malattie autoimmuni, va valutata molto attentamente nel corso della prima visita per mettere in atto eventuali controlli clinici, ecografici o anche farmacologici atti a scongiurare eventuali complicanze.

L'aspirinetta viene indicata  in caso di gravidanza con diabete o ipertensione

L’aspirinetta viene indicata in caso di gravidanza con diabete o ipertensione

« Le nuove linee guida internazionali, suggeriscono l’utilizzo dell’aspirinetta proprio come profilassi delle complicanze nel caso di una donna gravida con diabete antecedente, ma anche se si è in presenza di ipertensione cronica, o patologia ipertensiva severa nella precedente gravidanza , patologia renale cronica o malattie autoimmuni».

L’aspirinetta si può assumere dalla dodicesima settimana se la donna soffre di ipertensione cronica: « L’ipertensione insorge se i valori pressori sono superiori a 90 di minima e 140 di massima, e la rilevazione è avvenuta in un momento di tranquillità. In questi casi, la donna effettua i controlli sia con i ginecologi sia con i cardiologi».

Una donna, però, può sviluppare l’ipertensione durante la gestazione: « Appena rileviamo valori anomali, ricerchiamo le cause per capire se l’ipertensione è pregressa. Nel caso sia legata alla gravidanza, dobbiamo monitorare costantemente donna e feto per evitare di arrivare all’eclampsia.I sintomi più tipici sono rialzi pressori associati a edemi ( gonfiori) alle caviglie e agli arti inferiori e alla presenza di proteine nelle urine».

I monitoraggi continui permettono di tenere sotto controllo lo sviluppo del feto: se il bimbo non ne risente, la gravidanza procede purché i valori si mantengano tra i 90-140 e i 110-160. In caso questi valori siano molto altalenanti e il livello di proteine cresca nelle urine si interviene con il parto cesareo d’elezione: “ Anche in questo caso, se si è alla 34esima settimana si interviene, se la settimana è la 29esima, per esempio, preferiamo ospedalizzare e portare avanti al massimo la gravidanza assistendo assiduamente la donna».

Gravidanze particolarmente monitorate si hanno anche nel caso in cui la madre sia affetta da ipotiroidismo oppure sia sieropositiva all’Hiv : « In tutti questi casi – commenta il dottor Puricelli – occorre fare molta attenzione e attenersi alle prescrizioni mediche. Questo richiede tanto impegno e dedizione da parte delle pazienti, oltre che del personale medico. E’ fondamentale nelle pazienti con gravidanza a rischio l’impegno e l’attenzione ad attenersi alle norme suggerite ( dieta, riduzione del fumo di sigaretta, monitoraggio costante della pressione arteriosa, assunzione della terapia, per esempio) per scongiurare eventuali complicanze, a dimostrazione che la donna comincia a essere una buona madre ben prima della nascita».

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La malattia in gravidanza: come affrontarla? http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=139 Wed, 16 Oct 2013 06:54:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=139 Continua a leggere]]> La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia in gravidanza può essere un problema. Ci possono essere cardiopatie, ipertensione, diabete, epilessia, ma anche tumori, malattie autoimmuni, disfunzioni tiroidee.

Lo stato di gravidanza, spesso, accentua la sintomatologia ma, se non eccezionalmente, non impedisce la  regolare crescita del feto e il mantenimento del suo benessere, a patto che ci si affidi al controllo di specialisti, medici e ostetriche. Per questo motivo, all’ospedale Del Ponte è attivo l’ambulatorio della “gravidanza patologica”. Si tratta di un servizio di assistenza che offre visite, esami e consulti alle donne, con tempi e frequenze diverse rispetto alle gravidanze fisiologiche.

L’appuntamento in questo caso si prende direttamente all’ottagono, la trafila è identica: occorre l’impegnativa del medico curante che segnala già le patologie esistenti. Spesso, però, è proprio dai controlli e dagli esami richiesti nei primi incontri in ospedale che emergono le malattie come i rialzi della pressione arteriosa o il diabete. In tutti questi casi, la donna viene definita “paziente a rischio” e presa in carico dall’ambulatorio della gravidanza patologica, collocato sempre all’ottagono, i cui giorni di ricevimento sono il lunedì e il giovedì. Il personale di questo servizio, però, è presente, se necessario, anche il sabato e la domenica dato che monitoraggi e controlli sono a cadenza anche quotidiana in situazioni particolarmente severe.

La dottoressa Cromi è responsabile dell'ambulatorio di gravidanza patologica

La dottoressa Cromi è responsabile dell’ambulatorio di gravidanza patologica

Responsabile dell’ambulatorio della gravidanza patologica della clinica ostetrica è la dottoressa Antonella Cromi : « I casi di gravidanze patologiche sono in crescita – spiega il professor Fabio Ghezzi direttore della clinica ostetrica e ginecologica del Del Ponte – La causa si deve cercare innanzitutto nell’età della madre che è in costante aumento. Per questo abbiamo dedicato un’equipe di specialisti. Il campo è molto vasto e ha bisogno di una formazione continua. I nostri specialisti lavorano in team con medici specializzati di altre branche della medicina: cardiologia, neurologia, endocrinologia, oncologia. Abbiamo costruito una rete per assistere la donna in gravidanza garantendone le cure con le minori interferenze possibili sulla crescita del feto. Abbiamo pazienti, per esempio, che vengono sottoposte a chemioterapia in corso di gravidanza, cosa impensabile fino a qualche anno fa, con farmaci che non determinano effetti avversi sul feto».

Se non seguite con attenzione, le malattie possono peggiorare durante i nove mesi di

Il professor Ghezzi è responsabile della clinica ostetrica e ginecologica al Del Ponte

Il professor Ghezzi è responsabile della clinica ostetrica e ginecologica al Del Ponte

attesa: « I rischi sono duplici – spiega il professor Ghezzi – sia per la madre, sia per il bambino che può portarsi dietro le conseguenze per tutta la vita. Ecco perchè noi consigliamo sempre di affidarsi a centri specializzati e a non sottovalutare le potenziali conseguenze di una gestione non specifica di queste gravidanza ».

Ci sono, inoltre, i casi di gravidanze patologiche legate a problemi di placenta: « Se ci accorgiamo che la placenta non funziona più come dovrebbe, allora scatta immediatamente l’assistenza costante: ci possono essere monitoraggi quotidiani del piccolo per vedere se e come cresce. Se i problemi insorgono precocemente, i monitoraggi diventano assidui per controllare che il bimbo continui a maturare nel grembo materno, finchè possibile ed evitare  le conseguenze di parti pretermine a bassissima epoca gestazionale. Sono casi limite anche perchè la morbilità neurologica in questi casi è elevatissima».

Dall’ambulatorio della gravidanza patologica sono seguiti anche i parti gemellari e plurigemellari: ogni anno, al Del Ponte si registrano almeno 100 parti gemellari o plurigemellari. « L’ospedale Del Ponte è un centro di terzo livello, il che vuol dire che ci vengono inviati i casi a rischio da tutta la provincia».

Questo dato va a incidere anche sulla percentuale di tagli cesarei effettuato: mentre tra le gravidanze fisiologiche il tasso di nascite chirurgiche è del 6,6%, tra i parti pretermine, cioè prima della trentasettesima settimana, sale al 41,5% perché qua si concentrano i casi più complicati e molte “gravidanze a rischio”.

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La vita di coppia dopo la nascita di un figlio http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=73 Tue, 21 May 2013 11:22:50 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=73 Continua a leggere]]> Giovedì 23 maggio, ore 20.30 presso la Biblioteca civica di Induno Olona (via Piffaretti, 2) si terrà l’incontro : “Coppia e dintorni”, come cambia la relazione di coppia dopo la nascita di un figlio”

Relatrice della serata sarà la psicologa Chiara Bonafè, psicoterapeuta specializzata in terapia di coppia

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“Care mamme, nel parto il papà non serve” http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=30 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=30#comments Wed, 24 Apr 2013 08:55:10 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=30 Continua a leggere]]> img_4604_copia«Cosa posso fare per lei? Niente».
E’ questo il consiglio che il padre del parto dolce ha riservato alle mamme e alle ostetriche riunite per lui alla Casa Maternità di Induno Olona, per ascoltare i suoi consigli. «Io sono un uomo, non ho consigli. Sapete tutto voi».

Frédérick Leboyer, ginecologo e ostetrico francese, autore nel 1975 del libro cult “Per un parto senza violenza” trova che le donne abbiano già dentro di sé tutte le informazioni naturali necessarie e ìncita la padrona di casa, l’ostetrica Marta Campiotti, a confermare questa ipotesi, e condurre lei la giornata. Ma per lei, come per molte delle ostetriche e delle mamme presenti, quell’uomo in formissima, che dimostra molto meno dei 92 anni che ha all’anagrafe, è una specie di mito vivente, e nessuna delle presenti non può fare altro che ascoltarlo, altrochè.

A lui del resto la maggior parte delle mamme moderne deve i principali passi avanti in sala parto: come il tenere il bimbo sulla pancia subito dopo la nascita, l’attesa prima del taglio del cordone ombelicale, certe migliorie nelle sale parto nel senso del confort, come luci più basse e calde o rumori più soft. Ma Leboyer è andato molto oltre, pur con la convinzione che per quanto riguarda il parto «Non si può fare nulla al posto della madre e non c’è nessun segreto da svelare».

frederik leboyer casa maternità marta campiottiIl punto cardine, in questa faccenda, è che i protagonisti sono due e solo loro: «La mamma, e il bimbo che nasce – spiega Leboyer – La cosa più importante nel parto è seguirne i suoi tempi. Che sono innanzitutto quelli del bambino, che nella nascita subisce due cambiamenti fisiologici fondamentali. Innanzitutto il suo cuore, che prima faceva circolare il sangue solo sugli atrii attraverso un buco che si richiude proprio alla nascita, e dalla nascita fa funzionare anche i ventricoli, cambiando letteralmente il ritmo del battito del cuore, che passa da quello di una marcia militare a quello di un valzer. Poi il suo respiro, che prima passa dal cordone ombelicale e poi dal naso. Per entrambi questi avvenimenti ci vuole tempo, anzi ci vuole il tempo del bambino».

«Tutti i miei studi sono cominciati con una domanda – ha proseguito il grande ginecologo –  perchè il bambino, che esce da una prigione che via via è diventata più stretta, invece che avere una sensazione di libertà, grida? E la risposta che mi sono dato, nel tempo, è stata “perchè gli tagliano il cordone ombelicale troppo presto”. Non ha la sensazione di respirare ma di essere abbandonato, senz’aria». Il segreto per un parto non traumatico per il bambino è «Aspettare, aspettare… lasciare che i fatti accadano. La nascita è come attraversare una strada, da una vita all’altra. E la mamma deve tenere la mano al bambino, fino all’ultimo».

Ed è da lì che nasce un rapporto che è per definizione esclusivo, almeno nei primissimi tempi: «Persino gli ormoni si riequilibrano diversamente e la libido passa dalla zona genitale ai seni: perché per la mamma che allatta il maggior piacere è lì ed è giusto che sia così. E al marito non resta che dire: “non oggi…” se vi cerca. E non c’è niente di strano i questa reazione: tant’è vero che nella cultura indiana le mogli nel periodo dell’allattamento tornano a casa dalla loro madre».

La presenza a tutti i costi del padre nel parto non è affatto un progresso secondo Leboyer, ma: «Un disastro. Quando c’è il marito presente al parto, gli occhi della mamma passano dal marito al bambino in continuazione. E questo non va bene: i suoi occhi devono essere sempre e solo puntati sul bambino. Il padre può solo distrarre, in un rapporto che vede la madre sola con il suo bambino».

Un legame anche fisico mai avuto prima, che non incide solo nel figlio: «Nel parto avvengono due nascite: quella del bambino e quella della madre. Quest’ultima prima era una bambina, chiedeva aiuto come loro. Dal momento in cui diventa madre, non ha più bisogno di nessuno, e non può più chiedere aiuto a nessuno. Darà aiuto a suo figlio».

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