fronte sandinista – Nicaragua http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua Fri, 27 Apr 2018 18:22:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 19 de julio: un día histórico http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1020 Thu, 19 Jul 2012 17:20:58 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1020 Continua a leggere]]> Un anno fa ero a Managua. Il viaggio doveva essere più breve, ma non potevo perdermi  la festa di popolo del 19 di luglio e così decisi di prolungarlo per assistere a quella manifestazione.
Sono passati 33 anni e la maggior parte dei partecipanti non era nemmeno nata quando il Fronte Sandinista entrò trionfante a Managua. Ma, come spesso accade nella vita, un evento nel tempo supera i confini di ciò che è effettivamente è stato e diventa un simbolo.
Il 19 luglio è questo per il Nicaragua. È il simbolo della liberazione, dell’orgoglio nazionale, della libertà e del trionfo di un sogno possibile oggi e non solo nella data storica del 1979. Qualcuno, pochi, lo vivono forse con fastidio. C’è molta retorica nei messaggi ufficiali, ma questo va messo nel conto. Il Nicaragua ha una storia forte ed esprime anche nelle sue ritualità la speranza di un mondo migliore.
Nella piazza della rivoluzione, che poi adesso si chiama “piazza della fede e di Giovanni Paolo II, e già da qui si capisce la contraddittorietà del paese, si incontrano le persone, i ragazzi, i bambini, le bambine.
Una festa di un popolo che vive con forza e passione la propria storia e i propri simboli. Il 19 di luglio diventa così anche un rito. Non è poco, anzi…

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Il sacrificio degli studenti http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=676 Wed, 27 Jun 2012 13:50:45 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=676 Continua a leggere]]> Il 23 luglio 1959 Erick Ramurez, Josè Rubì, Mauricio Martinez e Sergio Saldana caddero sotto i colpi della guardia nazionale.
“Gli studenti, come ogni anno, stavano manifestando. – Racconta Josè Eloy Sanchez Arguello, socio del Rio Indio Ecolodge e nostro accompagnatore nel tour. – Fino ad allora questa iniziativa era di burla, di gioco. Si chiamava “la manifestazione de los Pelones” perché era abitudine che i ragazzi che entravano all’università si tagliassero i capelli. La rivoluzione a Cuba aveva rinforzato il desiderio di liberazione di tutto il continente e anche in Nicaragua nacquero le prime cellule di rivolta. Il fronte sandinista iniziava ad esser attivo nelle università e proprio in quell’anno ci fu la prima svolta”.
Il dottor Sanchez aveva quindici anni. “Vivevo a due quadre da dove passava il corteo e ricordo benissimo quanto desiderassi partecipare, ma mia mamma non me lo permise. Gli studenti avevano subito fatto capire che sarebbe stata una manifestazione diversa. Stavolta la protesta era politica e con il rischio di scontri. Però poi non successe niente e una volta arrivati nella zona della cattedrale anziché marciare verso il presidio della Guardia nazionale, svoltarono per rientrare all’università. Fu allora che i militari aprirono il fuoco alle spalle degli studenti uccidendone quattro e ferendo molti altri”.
Il Fronte sandinista era ancora un’idea di Carlos Fonseca e pochi altri, ma il germe della liberazione dalla dittatura era piantato. Ci vollero ancora vent’anni, alcuni di questi terribili e sanguinosi, prima che Somoza venisse costretto ad abbandonare il potere e il paese.
Per capire bene cosa sia stato e sia il sandinismo è necessario conoscere la storia di Sandino e quella di alcuni comandanti. Per dare solo un’idea è interessante leggere lo statuto del Fronte, redatto nel 1969, segno della volontà di essere una vera organizzazione politico militare per sconfiggere la dittatura. Gli articoli 23 e 24 parlano del diritto di critica all’interno del fronte e recitano testualmente: “La critica debe ser: justa, politica, seria, oportuna, fraterna, energica. La critica deve esser sempre accettata con serenità, soddisfazione e firmata”. 
Niente male per un’organizzazione che stava combattendo una lotta impari e che era composta di poche decine di persone.

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Leon unica y original http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=654 Wed, 27 Jun 2012 12:29:18 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=654 Continua a leggere]]> leonLeon è un pezzo importante del Nicaragua. È autentica, orgogliosa della propria storia, delle tradizioni. A differenza di Managua qui si avverte una forte identità e la città si può vivere con maggiore serenità. Viene definita come la capitale universitaria per la forte presenza di atenei. Questo alimenta una ricca vita culturale.
Il centro ha mantenuto l’architettura coloniale con le case basse che nascondono giardini interni. Tante chiese e tante università. Splendida la cattedrale e la sua terrazza che ricorda, con stili e ricchezze artistiche diverse, le case di Gaudì a Barcellona.
Il clima è un po’ più umido delle altre località in cui siamo stati (fatta eccezione per zone della laguna a San Juan del Nicaragua) .
Qui si toccano con mano le imprese della rivoluzione e l’orrore del somozismo. Il vecchio carcere, “La XXI” come veniva chiamato era il simbolo di un periodo buio e del terrore. Luogo di tortura fino al 13 giugno del 1979 quando il comandante Dora Maria Téllez attaccò il carcere assicurando La XXI ai sandinisti e liberando tutti i prigionieri. Oggi la struttura è adibita a museo delle tradizioni dove si possono però vedere diverse foto degli scontri e anche murales sulle torture. Un altro luogo che ricorda il sangue versato per la libertà è il museo dei martiri, in verità due scarne stanzette che dividono la casa con uno studio di un pediatra. Lì ci sono le foto delle centinaia di giovani morti per la liberazione del Nicaragua dalla tirannia di Somoza.

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