leon – Nicaragua http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua Fri, 27 Apr 2018 18:22:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Quinta tappa: da Granada a Managua passando da Leon http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=693 Wed, 27 Jun 2012 19:41:43 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=693 Continua a leggere]]> Partenza con sorpresa da Granada. “Aquì en 1851 viviò Giuseppe Garibaldi”. Una lapide su una casa proprio dietro la cattedrale ricorda il passaggio dell’eroe dei due mondi. Dalla capitale del turismo a quella universitaria con un passaggio a Leon Viejo completamente distrutta dall’eruzione del vulcano Momotombo nel 1610. Leon è davvero unica e originale. Da qui partirono le contestazioni studentesche che avrebbero portato alla rivoluzione. L’arte fu un elemento che contraddistinse quel periodo e lo si vede subito in giro per la città.

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La ricchezza dell’arte http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=683 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=683#comments Wed, 27 Jun 2012 15:14:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=683 Continua a leggere]]> Il Nicaragua, oltre alle bellezze naturali, alle tradizioni, alla storia, al grande laboratorio politico e teologico degli anni della rivoluzione sandinista, è stato anche un fucina di progetti artistici.
Negli anni Ottanta nacquero tante iniziative e nel paese arrivavano artisti da ogni parte del mondo. Il muralismo ebbe un impulso notevole e Leon ne è un grande esempio.
Il grande murales nella calle al fianco della cattedrale testimonia questa ricchezza. Alcuni artisti, per lo più tedeschi, realizzarono una grande opera che raffigura tutta la storia del Nicaragua.

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Il sacrificio degli studenti http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=676 Wed, 27 Jun 2012 13:50:45 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=676 Continua a leggere]]> Il 23 luglio 1959 Erick Ramurez, Josè Rubì, Mauricio Martinez e Sergio Saldana caddero sotto i colpi della guardia nazionale.
“Gli studenti, come ogni anno, stavano manifestando. – Racconta Josè Eloy Sanchez Arguello, socio del Rio Indio Ecolodge e nostro accompagnatore nel tour. – Fino ad allora questa iniziativa era di burla, di gioco. Si chiamava “la manifestazione de los Pelones” perché era abitudine che i ragazzi che entravano all’università si tagliassero i capelli. La rivoluzione a Cuba aveva rinforzato il desiderio di liberazione di tutto il continente e anche in Nicaragua nacquero le prime cellule di rivolta. Il fronte sandinista iniziava ad esser attivo nelle università e proprio in quell’anno ci fu la prima svolta”.
Il dottor Sanchez aveva quindici anni. “Vivevo a due quadre da dove passava il corteo e ricordo benissimo quanto desiderassi partecipare, ma mia mamma non me lo permise. Gli studenti avevano subito fatto capire che sarebbe stata una manifestazione diversa. Stavolta la protesta era politica e con il rischio di scontri. Però poi non successe niente e una volta arrivati nella zona della cattedrale anziché marciare verso il presidio della Guardia nazionale, svoltarono per rientrare all’università. Fu allora che i militari aprirono il fuoco alle spalle degli studenti uccidendone quattro e ferendo molti altri”.
Il Fronte sandinista era ancora un’idea di Carlos Fonseca e pochi altri, ma il germe della liberazione dalla dittatura era piantato. Ci vollero ancora vent’anni, alcuni di questi terribili e sanguinosi, prima che Somoza venisse costretto ad abbandonare il potere e il paese.
Per capire bene cosa sia stato e sia il sandinismo è necessario conoscere la storia di Sandino e quella di alcuni comandanti. Per dare solo un’idea è interessante leggere lo statuto del Fronte, redatto nel 1969, segno della volontà di essere una vera organizzazione politico militare per sconfiggere la dittatura. Gli articoli 23 e 24 parlano del diritto di critica all’interno del fronte e recitano testualmente: “La critica debe ser: justa, politica, seria, oportuna, fraterna, energica. La critica deve esser sempre accettata con serenità, soddisfazione e firmata”. 
Niente male per un’organizzazione che stava combattendo una lotta impari e che era composta di poche decine di persone.

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Leon unica y original http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=654 Wed, 27 Jun 2012 12:29:18 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=654 Continua a leggere]]> leonLeon è un pezzo importante del Nicaragua. È autentica, orgogliosa della propria storia, delle tradizioni. A differenza di Managua qui si avverte una forte identità e la città si può vivere con maggiore serenità. Viene definita come la capitale universitaria per la forte presenza di atenei. Questo alimenta una ricca vita culturale.
Il centro ha mantenuto l’architettura coloniale con le case basse che nascondono giardini interni. Tante chiese e tante università. Splendida la cattedrale e la sua terrazza che ricorda, con stili e ricchezze artistiche diverse, le case di Gaudì a Barcellona.
Il clima è un po’ più umido delle altre località in cui siamo stati (fatta eccezione per zone della laguna a San Juan del Nicaragua) .
Qui si toccano con mano le imprese della rivoluzione e l’orrore del somozismo. Il vecchio carcere, “La XXI” come veniva chiamato era il simbolo di un periodo buio e del terrore. Luogo di tortura fino al 13 giugno del 1979 quando il comandante Dora Maria Téllez attaccò il carcere assicurando La XXI ai sandinisti e liberando tutti i prigionieri. Oggi la struttura è adibita a museo delle tradizioni dove si possono però vedere diverse foto degli scontri e anche murales sulle torture. Un altro luogo che ricorda il sangue versato per la libertà è il museo dei martiri, in verità due scarne stanzette che dividono la casa con uno studio di un pediatra. Lì ci sono le foto delle centinaia di giovani morti per la liberazione del Nicaragua dalla tirannia di Somoza.

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Dalla capitale del turismo a quella universitaria http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=636 Wed, 27 Jun 2012 05:56:00 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=636 Continua a leggere]]> Dalla capitale del turismo a quella universitaria. Si lascia Granada di buona mattina per raggiungere Leon. Tappa a Leon Viejo per vedere le rovine dell’antico centro.
Un parco su cui, manco a dirlo, si leva in lontananza un vulcano, il Momotombo.
Da li si va alla seconda città del Nicaragua. Un viaggio che richiede diverse ore di bus, gli elicotteri sono ormai solo un ricordo, ma non si poteva rinunciare a vedere, anche se molto di fretta, uno dei cuori pulsanti del Nicaragua recente e antico.
In serata rientro a Managua.

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