interviste… col cuore – Pallacanestro Varese http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese Il mondo del basket varesino, dentro e fuori dal parquet Fri, 27 Apr 2018 18:30:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Lo sport? E’ Oro (in Euro) http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=956 Wed, 04 May 2011 12:03:47 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=956 Continua a leggere]]> Intervista a bordo campo, questa, ma non tanto… quello con il parquet! Suo “campo”: lo stadio, la ciclabile, la piscina e chi più ne ha più ne metta. Lago compreso. E’ uno sportivo in senso lato, Nicola Laurenza, giovane fondatore di Oro in Euro spa, realtà imprenditoriale specializzata nel campo dei preziosi, con 14 negozi in provincia e oltre 140 affiliati in italia e all’estero. Un re Mida per lo sport varesino?

Come azienda siete entrati nel Consorzio di Pallacanestro Varese, ma siete anche sponsor del Varese calcio. Da dove viene quest’interesse? “Io sono varesino, originario di Cadrezzate e, fin da piccolo, uno sportivo: in particolare, fino ai ventanni (ora ne ha 35 ndr) ho praticato canottaggio. Sul lago di Monate. Questo mi sembrava un ottimo modo per sostenere lo sport varesino. Poi la pallacanestro qui ha una tradizione…”

E il calcio? “Siamo entrati in sordina l’anno scorso alla fine del campionato di C, quest’anno abbiamo fatto una scelta più importante come sponsor principali. Ho coinvolto i miei affiliati… “

E direi che gli è andata bene 😉 “In effetti sì, sono entusiasti”.

Toglici una curiosità: al di là della passione, come monitorate i ritorni economici delle sponsorizzazioni sportive? “Grazie al rapporto diretto dei nostri commessi con i clienti, riusciamo a capire come hanno scoperto il nostro marchio e ad avere riscontri. E poi c’è tutto l’indotto degli atleti…

Solo calcio e basket?No, anche Thriatlon ArcBusto. Sono sponsor, ma soprattutto altleta. Diciamo, che non avendo moltissimo tempo per allenarmi, invece che con le prestazioni, sostengo la mia squadra in maniera diversa”.

Quindi, mi sembra di capire che la sponsorizzazione è una questione di sincera passione sportiva e che commercialmente funziona. Altre ragioni per “buttarsi” nello sport? “Avevo il desiderio di sdoganare l’immagine non particolarmente positiva del nostro settore. La nostra è un’attività seria e in crescita, da tre anni ci siamo avviati anche alla produzione di alta gamma. E’ importante per noi cambiare questa errata percezione, con una comunicazione trasparente e pulita. Quale modo migliore, sposando anche la passione personale, che affiancarsi a realtà positive?”.

Sport, ma anche intenti benefici… Sosteniamo anche la Kenya Highlands Race. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per gli atleti kenyani (alcuni di fama e prestazioni mondiali, ma con poche risorse economiche). Siamo stati in Kenya e in Etiopia, ad Agosto si torna in Kenya a correre…”

Permetti una curiosità: ma un imprenditore dove trova tempo e voglia per correre? Per me è una valvola di sfogo. Fare le ripetute in pista, correre attorno al lago (Comabbio) la domenica, nuotare: non potrei farne a meno!!! Due, tre volte a settimana devo staccare la spina. La domenica, ancor di più, sennò mi sento in colpa!”

(ps. Ma la domenica, dopo la corsa, tutti al Palazzetto! 🙂 )


 

 

 

 

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I Fratelli Trasfertisti http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=926 Mon, 11 Apr 2011 09:31:55 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=926 Continua a leggere]]> Proseguiamo le nostre interviste a bordo campo, con altri consorziati di Varese nel Cuore. Nuove interviste, ma una continua conferma: tutti i protagonisti che abbiamo sentito – rappresentanti del mondo dell’impresa e dell’economia locale, seppure in settori diversi e di diversissima età – ci hanno ripetuto, senza saperlo, la stessa cosa: l’adesione al Consorzio non è una scelta di marketing ma di Cuore. A testimoniarcelo anche Fabio Pirazzi che, con il fratello Antonio, guida la Cipir, azienda nota nel campo della produzione di vernici e pitture. Ci racconti: lei e suo fratello siete sportivi, non solo tifosi…Giochiamo a basket in Prima Divisione, ci alleniamo una volta a settimana. Altri sport? la bicicletta in pausa pranzo 🙂

Mi scusi ma non so se vale, sa un po’ di pensionati (ride). E come tifosi? So che lo siete da sempre? Mi raccontano di voi come “I Fratelli Trasfertisti”. “Siamo sempre stati tifosi del Varese, anche se per qualche anno abbiamo seguito meno la squadra per ragioni di famiglia. Nelle stagioni dal ’96 al 2000 non credo che abbiamo perso una partita fuori casa. Andavamo in 10, 15. Bellissima esperienza. Divertente. Soprattutto l’Eurolega.”

E oggi? “Ci siamo riavvicinati per l’idea del Consorzio, ma anche per il ritorno di Charlie. L’idea del Consorzio è azzeccatissima, ma credo che si possa aderire solo se si è tifosi. Se non c’è passione è veramente difficile.”

E le partite? Non ce ne perdiamo una! Qualche volta andiamo anche fuori casa”.

Vista l’esperienza, qual è stata la vostra partita più bella? “La Semifinale di Coppa Italia del ’99 contro la Fortitudo. Se vuoi ti dico anche i dettagli 🙂

Un’altra volta 🙂 … Qual è, invece, il giocatore preferito?Nikola Loncar, numero 8 nella stagione ’97-98.” (E qui rido tra me: è il primo intervistato che non mi nomina Pozzecco o Aldo Ossola…ndr)

E un giudizio sulla squadra oggi? “Se consideriamo com’è partita – per non retrocedere – stiamo andando bene! Tranne ieri, ovviamente! Ma quando si hanno basse aspettative è tutto guadagnato. E, poi… abbiamo un grande allenatore!”.

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Ricetta Armenise: niente miracoli, ma valore al potenziale http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=760 Sat, 29 Jan 2011 08:25:29 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=760 Continua a leggere]]> Proseguiamo le nostre Interviste… col cuore, con il custode dei segreti fisici della prima squadra, quello che – accanto all’allenatore – i tifosi spesso considerano un maghetto, se tutto fila liscio, o un incompetente appena succede qualcosa… Non è proprio così, in effetti: niente magie! Eppure il suo mestiere è particolarmente affascinante. Parliamo di Marco Armenise, che a soli 27 anni, “gioca” in uno dei ruoli chiave di Pallacanestro Varese: preparatore atletico.

Ci racconti la tua esperienza? Dopo l’Università (3 anni di Scienze Motorie + 2 di Scienze dello Sport) inizio ad affiancare Cecco Lenotti, l’anno della Lega Due: un’opportunità incredibile. Poi Lenotti si dimette e io prendo il suo posto. Comincia una nuova avventura.”

Chissà che soddisfazione… “Quando sei all’Università continuano a ribadirti che i posti sono pochi, che la strada sarà dura e la differenza la fanno determinazione e impegno. Io ho sempre avuto volti alti, lavorato sodo, ultimamente ho partecipato a pubblicazioni scientifiche e l’esperienza positiva in Lega Due m’ha permesso di acquisire fiducia. E sono stato fortunato! Quest’anno ho anche collaborato con la nazionale giovanile.

A proposito di quest’anno, cosa ci dici? “Sono contento dell’avvio. Ci davano come una squadra vecchia, poco fisica, che avrebbe avuto parecchi infortuni…”

E, infatti… No, in realtà dobbiamo fare una distinzione, non sempre chiara a tutti: un conto sono gli infortuni traumatici, in nessun modo preventivabili, un conto le condizioni fisiche dei giocatori. Ci sono stati traumi importanti, ma non infortuni d’altro genere (problemi di schiena, tendiniti, stress muscolari ecc). E’ andata peggio ad altre squadre, tipo Siena. Grazie alla bravura dell’allenatore che dosa i carichi e al mio lavoro, questi ultimi non sono venuti fuori. Ovvio, però, che il rischio c’è e non esiste una ricetta per sapere qual è il limite oltre il quale non andare: noi dobbiamo saper leggere i segnali. Questa è la difficoltà del nostro lavoro. Il trauma, invece, non lo puoi prevedere.”

Quindi niente ricette magiche… Solo preparazione fisica e atletica personalizzata. Ho un giocatore e so che con certi esercizi migliorerò le sue capacità. Il nostro lavoro è tirare fuori il potenziale, non fare miracoli. Il mio consiste in gran parte nel mettere l’allenatore nelle condizioni migliori per l’allenamento tecnico, garantendo un numero congruo di giocatori. Noi abbiamo una rosa ridotta di giocatori e, in linea generale, un’età avanzata e quindi questa possibilità spesso è mancata. Anche il tempo a disposizione è una variabile che conta. Però dalla nostra abbiamo giocatori di talento ed esperienza”.

Bravi voi, quindi… “Va detto che abbiamo un gruppo di giocatori che si fa un… (che si impegna, ndr 🙂 !!!). Non è affatto scontato che sia così : abbiamo gente che ha lavorato finché ha potuto. Jobey, ad esempio, ha una infiammazione alla cartilagine (da sovraccarico), ma ha lavorato con tenacia finchè non è stata trovata una soluzione per sostituirlo con un giocatore a gettoni”.

E sulla dieta dei giocatori (e per la nostra!!!!), ci racconti qualche curiosità… Mi occupo anche di quello. Quest’anno ho la grande soddisfazione di Slay che in tre mesi è passato da 117 a 103,8. Per parecchio tempo abbiamo pranzato e cenato insieme tutti i giorni. Una bella esperienza, anche se c’era già un buon rapporto, a prescindere. Il messaggio importante per chi soffre di sovrappeso è: non bisogna pensare che si debba mangiare poco e fare tanta attività. Bisogna associare il GIUSTO mangiare e il GIUSTO movimento. Ron così ha fatto, mangiando sempre e ottenendo risultati. Va considerato anche che proviene da una cultura alimentare molto diversa dalla nostra, ma è stata una decisione sua. Per la sua carriera. Questo conferma che se uno vuole, senza soffrire, ma con un programma corretto può avere dei risultati”.

Scommetto che tanti ci faranno un pensiero! Visto che vivi fianco a fianco coi giocatori, vuoi aggiungere qualcosa su di loro? “Dopo tre anni di esperienza con giocatori da diverse parti del mondo mi sento di dire che se si sono trovati bene nella nostra Società è perchè qualcosa vedono. Non è affatto così dappertutto. Il plus di Varese è che sta vicina ai suoi giocatori in tutto!”

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Pietro Bertoni e… la Città http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=570 Mon, 06 Dec 2010 11:35:04 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=570 Continua a leggere]]> Le nostre interviste a bordo campo proseguono, all’indomani della bella partita contro Roma (un po’ ansiogena sul finale, per noi deboli di cuore…) con un giovane consorziato di Varese nel cuore, Pietro Bertoni, 27 anni, della Valigeria Bertoni di Varese, azienda familiare da 60 anni e tre generazioni.

Come sei arrivato al Consorzio? Con il semplice passaparola. L’idea mi è piaciuta molto da subito. Si sposava perfettamente con la mia passione da sportivo…”

...tifoso della Pallacanestro Varese? “Sì, certo. Ma anche, e soprattutto 😉 , di calcio. Del Varese e del Milan. Ho giocato e gioco a calcio e, per quanto riguarda il basket, da piccolo ero nella Robur et Fides. Non posso definirmi un abbonato storico ma la passione, da buon varesino, c’è sempre stata.”

In qualche occasione, sei stato un tifoso più “caldo”? “Nell’anno della Stella. Come giocatori, ho amato i personaggi Pozzecco e Meneghin…”

E oggi? “Slay (accanto, nella foto di Simone Raso), un altro un po’ “bizzarro”, come il Poz”

Cosa ne pensi, da tifoso, della squadra? “Sono piacevolmente sorpreso: l’andamento supera le aspettative e, forse, anche le possibilità.

Cosa ne dici… c’entra il Consorzio? Da sportivo, prima che tifoso, direi che ci sono tante componenti in gioco. Compresa la fortuna”.

Beh, allora incrociamo dita! Ci fai capire perchè ad un giovane imprenditore, che ha presumibilmente mille cose da fare, viene voglia di lanciarsi in una sponsorizzazione sportiva? “Non per i ritorni di immagine, sicuramente. L’idea è quella di fare qualcosa per la Città. E’ un gesto piccolo, ma è già qualcosa!”

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L’Attilio a canestro http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=515 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=515#comments Wed, 01 Dec 2010 09:23:52 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=515 Continua a leggere]]> Proseguiamo le nostre interviste a bordo campo con un tifoso illustre: il sindaco di Varese, Attilio Fontana.  Non pensate ad un’autorità capitata per caso nel parterre… Il nostro di basket ne sa. (Forse anche più di noi 😉 ).  Classe 1952, noto avvocato e sindaco dal 2006, Fontana non manca una partita… Nemmeno la scorsa domenica, neve e orario da invogliare alla bigiata tramezzino, l’hanno fermato.

Un commento sulla partita contro Bologna? “Mi sono divertito molto. La squadra ha dimostrato di saper reagire all'”imbarcata” precedente. Con calma, con grinta. E’ una squadra sicuramente forte. E poi si respira un’aria diversa dagli anni passati, in cui forse ci si sarebbe lasciati demoralizzare. Ho visto una sana reazione, pur coi vari malesseri fisici di alcuni giocatori. Davvero bello!.”

E i giocatori?Abbiamo parecchia gente che tira! E, in particolare, Righetti ha giocato alla grande.”

Lei sembra uno che ne sa, non un tifoso d’occasione…“Sono tifoso dai tempi di via 25 Aprile!!! 🙂 … E sono un buon tifoso anche del Varese Calcio e del Milan. Come sportivo, invece, ho praticato sci, tennis, golf, ma ormai…”.

Sì, immaginiamo che non abbia più molto tempo. Parliamo di passioni: il giocatore del cuore? “L'”Aldino” Ossola e Bob (Morse ndr)”

In tema di cuore, del Consorzio cosa ne dice? Avevo già lanciato l’idea nel 2006: ovvio che la condivida. Tanti piccoli interpreti sono meglio di uno solo senza passione. Molti membri che contribuiscono garantiscono la continuità delle risorse, il che è ancora più importante in questo momento critico dal punto di vista economico. Sostengo l’idea e spero si possa estendere. Entusiasmo e passione della Città possono indurre altri a partecipare. Con un punto fermo: è uno sforzo economico che si fa per il gusto di farlo! Lo sostengo da cittadino, da sindaco e… da tifoso!”

Potesse suggerire liberamente qualcosa alla squadra o all’allenatore o ai tifosi? Squadra e allenatore non hanno bisogno dei miei consigli. Ai tifosi che erano domenica al Palazzetto posso dire di continuare così. A quelli che non c’erano: che spettacolo che vi state perdendo 🙂 !!!!

E noi ci associamo!!!!

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Fabrizio Bossi e le questioni di cuore http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=426 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=426#comments Mon, 22 Nov 2010 09:47:37 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=426 Continua a leggere]]> All’indomani di una sconfitta pesante (ancora più sentita perchè interrompe bruscamente una serie di meritate soddisfazioni) ci piace trovare un “pensiero positivo”, proseguendo le nostre interviste a bordo campo, con uno dei Consorziati di Varese nel Cuore: Fabrizio Bossi,  classe 1950, titolare della Bossi Immobiliare, storica azienda familiare nata nel 1885 che opera nel campo della mediazione immobiliare di prestigio a Varese e Provincia. Una scelta non casuale la nostra, perchè “il” Bossi è uno che sa “dirla con il cuore”, come dimostra anche nella sua avventura da appassionato editorialista per la rivista Living.

Raccontaci la tua esperienza nel mondo della Pallacanestro. “Devo essere sincero: sono stato una grande tifoso della Ignis poi, però, ho abbandonato il mondo della Pallacanestro, escludendo una piccola parentesi con i Roosters. Quando un amico mi ha segnalato l’idea del Consorzio Varese nel Cuore, non sapevo nulla: nemmeno i nomi dei giocatori 🙂 !”

...e allora perchè hai aderito al Consorzio? “L’ho visto immediatamente come qualcosa da fare per la mia Città, per valorizzarla.  Personalmente, identifico la Pallacanestro Varese con la Città e vivo questa esperienza come un piacere, ma anche come un dovere: in questo senso è una questione di cuore. Poi, ovviamente, mi sono riappassionato allo sport in se’. Quest’idea deve entrare anche nel cuore dei giocatori: non hanno alle spalle uno sponsor classico, ma persone che credono in loro. Non è più una questione di visibilità e ritorni economici. Io sono nel Consorzio, come Fabrizio Bossi: un varesino!”

Un messaggio per i giocatori. E per le altre imprese del territorio? “Io mi ritengo un piccolo… Altri più importanti dovrebbero partecipare e sentirsi coinvolti nella valorizzazione del nostro patrimonio. Del resto che l’esperienza sia buona lo dimostra il fatto che stiano iniziando a copiarcela!“.

Parlaci di te. Che tifoso sei? “Beh, oltre a seguire il basket, sono un interista sfegatato e golfista ormai da anni.”

Il giocatore “preferito” di questa Cimberio? “Slay, mi piace molto. Ho una passione per i registi: da Aldo Ossola a Pozzecco. I miei preferiti”.

Piena libertà: cosa vorresti dire alla squadra o a Recalcati all’indomani di un’ingloriosa batosta? Ti rispondo da interista: essere interisti fortifica… 😉 Vincere troppo può far perdere il contatto con la realtà: la sconfitta fa parte della vita e può essere uno sprone per riflettere e capire che la strada è ancora lunga. Inutile abbattersi. Per un allenatore, la sconfitta evidenzia i punti di debolezza: Recalcati è eccezionale e saprà sicuramente trarne vantaggio!”

Lo pensiamo anche noi!

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Urlare a squarciagola con Francesca http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=385 Wed, 17 Nov 2010 14:08:03 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=385 Continua a leggere]]> Ne sentirete sicuramente parlare: esce in questi giorni in libreria “99 Cose da fare a Varese almeno una volta nella vita” di Francesca Vago (Macchione Editore) con le simpatiche illustrazioni di Daniela Vignola. Cogliamo l’occasione per una delle nostre interviste a bordo campo, dal momento che l’autrice inserisce tra le chicche made in Varese, al capitolo 55: “Urlare a squarciagola tifando “Cimberio” al Palazzetto” (…e non dimentica neppure “Cliccare Varesenews”, giusto per dovere di informazione 😉 ).  Dalla  storia del palazzetto, a quella della squadra e della società: un quadretto affettuoso della passione cestistica della città e del suo “grandioso” tifo biancorosso.

Di Francesca Vago, 31 enne, varesina doc, ci incuriosisce soprattutto l’idea, di raccogliere le perle della nostra città e dei suoi cittadini, tradizionalmente più pronti all’autocritica che alla promozione…

Come ti è venuta l’idea?Per caso, ho scoperto in libreria 101 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita (Newton Compton). Da allora, dentro di me è nato una specie di gioco. Continuavo a chiedermi quali fossero i motivi per cui vale la pena di vivere a Varese. Poi, ho iniziato a mettere su carta le mie emozioni e così…”

Ma in questo libro non ci sono solo emozioni! Ci sono anche dati, storie, riferimenti, oggettivamente frutto di una ricerca. In quanto tempo l’hai scritto? “Da febbraio a maggio. Ho sempre amato scrivere ed è stato naturale farlo di getto. Parliamo poi di cose visssute, che conoscevo bene e cui ero affezionata. Poi, però, in effetti, ho affinato l’embrione iniziale ricercando e documentandomi. Non ti nascondo che ho passato i week end a caccia di curiosità nei posti che ho citato nel libro. Mi sono sentita un po’ una specie di spia in incognito che prende appunti ;-)”.

Di queste 99 cose ce ne sarà una che ami più delle altre… “Beh, sono legata a tutte ma direi che quella varesina per antonomasia è lo “Struscio in Corso Matteotti”. L’ho fatto quand’ero piccolina, spinta in carrozzina dalla mia mamma e lo farò fino alla vecchiaia. Come tutti varesini, del resto”.

Dalla tua introduzione si capisce bene che non si tratta di un semplice elenco di cose da fare. “Vorrei che chi legge il mio libro finisse per guardare la nostra Varese con occhi diversi. Ci sono molti aspetti che diamo per scontati (com’è normale che sia nella quotidianità)… Vorrei, invece, che li riscoprissimo… con occhi nuovi”.

…con il cuore, quindi, tanto per ritornare al nostro blog! Mi sa, però, che sei una tifosa, ma non una ultrasportiva. Chi è – o è stato – il tuo giocatore preferito? “Pozzecco!” (Ci avrei scommesso ndr!)

In bocca al lupo!

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Bruno Bianchi: largo ai giovani http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=352 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=352#comments Mon, 15 Nov 2010 11:09:54 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=352 Continua a leggere]]> L’obiettivo è quello di “far rinnamorare la città della pallacanestro e tornare a vedere pieno il Palazzetto”. Dice così, parlando del suo lavoro con i giovanissimi, Bruno Bianchi, che prosegue le nostre interviste con il cuore ai personaggi che ruotano intorno al mondo della Pallacanestro Varese. Non a caso, all’indomani di una bella vittoria, insieme soddisfazione ma anche stimolo a guardare avanti, scegliamo un personaggio che si occupa del mondo dei più giovani. Classe ’63, volto noto di Pallacanestro Varese, Bianchi è da 20 anni nel mondo del basket.

Bruno, di cosa ti occupi?Coordino il Settore Giovanile e Minibasket, che interessa almeno 400 tra bambini e ragazzi e, tra le altre cose (tecniche e organizzative), alleno l’under 15 e l’under 17. E mi fa piacere potervi dire che dopo sette anni, per la prima volta, tutte le squadre giovanili di Pallacanestro Varese giocano nel campionato Eccellenza“.

Una bella soddisfazione. Ci piace parlare di serie A, ma anche questo dato non è da poco… E’ il risultato di un lavoro cominciato tre anni fa con l’arrivo di Vescovi e Ferraiuolo, che, non a caso, sono nati e cresciuti nel settore giovanile, come anche Andrea Meneghin (responsabile dele settore giovanile, ndr). Da parte loro è arrivato uno stimolo molto forte: noi oggi lavoriamo per costruire un vivaio per la serie A. Il settore giovanile per un po’ ha “dormicchiato”. Ora… siamo molto svegli 😉 ! Reclutiamo anche giovani da fuori com’è stato per Mian da Udine o per Giannini da Bari. Il settore è molto attivo: basti pensare che in tre anni i bambini del minibasket sono passati da 60 a 200.”

Quali sono le iniziative per avvicinare i bambini al mondo della pallacanestro? Ci siamo chiesti come mai negli ultimi anni al Palazzetto ci fossero pochi giovanissimi: non è una questione di vendita di biglietti ma una questione di cuore (del resto il nome del Consorzio non è stato scelto a caso!). L’obiettivo è chiaro: bisogna tornare a far innamorare del basket. Le iniziative rivolte ai giovanissimi quindi sono molte: andiamo nelle scuole, organizziamo incontri tornei. Il progetto scuola, soprattutto, è molto interessante: tra le altre iniziative, i giocatori della prima squadra “vanno a scuola” e i ragazzini sono felici. Poi, va detto che lo staff del settore giovanile e minibasket è ottimo: 15 istruttori, due preparatori atletici e staff medico. Una struttura specifica creata negli ultimi anni che sta dando i suoi frutti”.

C’è anche stato un premio di recente per uno dei vostri ragazzi...”Sì, Matteo Piumino, classe ’98, ha ottenuto il riconoscimento Anni Verdi dal Panathlon Varese: l’anno scorso, con gli esordienti, ha giocato 82 partite, non ha mai mancato un allenamento e, nel frattempo, ha avuto ottimi voti a scuola. Il che conferma che il rendimento scolastico dipende dalla volontà!”

Possiamo parlare di una specie di famiglia? Certo … Anzi, a questo proposito, vi anticipo che sabato prossimo, 20 novembre, al Palazzetto faremo, per il primo anno, una foto con tutto il settore giovanile, la prima squadra, lo staff tecnico e tutti quanti collaborano a Pallacanestro Varese. 500 persone… una GRANDE famiglia! la foto poi diventerà un Poster, distribuito tramite Prealpina, e i proventi saranno destinati a Il Ponte del Sorriso.”

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Aldo e la… memoria storica http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=289 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=289#comments Tue, 09 Nov 2010 09:41:28 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=289 Continua a leggere]]> Capelli grigi, tanta passione e una buona memoria. Proseguiamo le nostre interviste di cuore con un volto noto agli sportivi varesini: Aldo Monti (qui nella foto di G. Cottini durante la partita con Siena). Classe 1946, è una colonna portante della Pallacanestro Varese.

Per chi non lo sapesse, ci racconti di te? “Sono da quarant’anni nel mondo della pallacanestro. Sono stato tifoso, istruttore di minibasket, allenatore, dirigente, dall’85 al 2001 sono stato nella segreteria del settore giovanile di Pallacanestro Varese, e ho accompagnato la squadra alle Coppe Europee, un po’ ovunque, dalla Grecia alla Macedonia… Mi manca solo una cosa: non ho mai giocato!”

E oggi? “Dopo il 2001 mi sono occupato del Campus e da tre anni sono rientrato nella segreteria del settore giovanile (con Andrea Meneghin e Bruno Bianchi), dove si cura tutta quella parte burocratica, di tesseramenti, assicurazioni, visite, che sta dietro alla parte sportiva. E poi, sono il segnapunti!

Sembra divertente 😉“E lo è! L’unico limite è che bisogna stare molto attenti e si partecipa diversamente alla partita. Quando finisce, mi sfogo, esulto e abbraccio Recalcati. E poi non bisogna sbagliare o il pubblico…chi lo sente? Mi è capitato una volta di sbagliare ma era un’amichevole. Ma, comunque, diciamolo: è il posto migliore!

Come memoria storica, raccontaci qualcosa dei giocatori: simpatici e  antipatici. “Non ho mai conosciuto primedonne (la risposta sembra assolutamente sincera ndr). Senza andare troppo indietro nel tempo con Dino Meneghin, Raga, oVilletti, posso ricordare il bel rapporto di amicizia con Pozzecco, uno che coinvolgeva tutto lo staff… E adesso un rapporto particolare con Antonelli, un tipo che “fa festa” e che già conoscevo, avendo passato un anno in Robur. Certo, oggi è più difficile instaurare rapporti coi giocatori, soprattutto stranieri, visto il movimento più frequente di entrate e uscite”.

Come lo vedi il campionato? “Tranquillo. Vedo un buono spirito. Certo è impossibile fare previsioni. E sicuramente il generale livellamento delle formazioni può riservare sorprese. Anche le squadre di mezza classifica possono tentare il colpo!”

Il ricordo più bello? “Ho vissuto tutti e 10 gli scudetti, ma di sicuro il ricordo più bello è stato quello della Stella. E pensa che per parecchio tempo durante quella partita sono stato negli spogliatoi… Eppure ho ancora vivo quel bellissimo ricordo!”



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Simone e l’emozione del momento http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=237 Tue, 02 Nov 2010 09:38:26 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=237 Continua a leggere]]> Emozioni per immagini: quelli che pubblichiamo in questo post sono alcuni dei suoi vibranti scatti di Varese-Siena, una partita da… colpi al cuore.

Proseguiamo le nostre interviste a bordo campo, con un collega: Simone Raso, fotografo che collabora anche con Varesenews, ma non solo. Stamattina il suo scatto di Recalcati esultante fa bella mostra persino sulla Gazzetta dello Sport.

La sua fortuna, ci racconta, è “quella di vivere dentro gli eventi”. Quasi fosse in campo, “sentendo le urla, vivendo la fatica, respirando le stesse sensazioni dei giocatori”. “Nelle mie immagini” sottolinea “cerco sempre di raccontare l’emozione del momento. La gioia, la rabbia, la delusione. Attimi.”

Raccontaci qualche curiosità? Come sei finito a bordocampo? “Ho iniziato a fotografare sette, otto anni fa. Mi appoggiavo ad un’agenzia per l’accedito sportivo e avevo un contatto alla Pallacanestro Varese. Economicamente, però, era una “tragedia” ;-). Oggi mi occupo di sport, soprattutto di basket e di calcio (ed è quello che mi piace di più) e ho dei contratti commerciali per campagne pubblicitarie (ad esempio, mi occupo del turismo sudafricano)”. (nella foto, Raso in azione.)

Pallacanestro e calcio. Come fotografo, qual è la differenza? La principale differenza è ambientale. Nel calcio sei solo a bordocampo, il pubblico è distante, sei relativamente più tranquillo. Per quanto riguarda il basket… A Varese è una specie di filosofia di vita, il pubblico è in delirio. La passione dei tifosi non ha paragoni: ricordo dopo una vittoria su Cantù in trasferta, i tifosi lanciare in aria il presidente Castiglioni (a destra). Sono emozioni che è bello vivere direttamente. Il rischio, però, è altissimo, lo confesso: a volte ho perso la foto perchè stavo esultando… “

Tra di noi… Raccontaci qualche aneddoto. Com’è il rapporto con i giocatori? Si sono mai arrabbiati per qualche scatto? No, mai nessuno si è arrabbiato. Anzi, soprattutto coi più giovani, si instaura un ottimo rapporto. Ad esempio con Passera, con Galanda…”

Quali sono i più…belli? “I più belli da fotografare sono quelli che si “gasano”, esultano. Tipo Galanda che non sta mai fermo o Slay che è una bestia (in senso buono! ndr). Se la domanda è relativa ai più fotogenici… l’anno scorso l’idolo femminile era Passera”.

Ho capito, su questa stagione sorvoli. Invece, la foto che avresti voluto fare e hai perso e quella che ti soddisfa di più? “Non ne ho perse di particolari. Anzi, ho avuto qualche soddisfazione con foto che ho scattato solo io, come il canestro a tempo scaduto di Childress nella partita di Lega2 contro Brindisi: si vedevano contemporaneamente palla e tabellone e su quella foto si è discusso, come fosse una prova. E per quanto riguarda la foto che mi soddisfa di più, mi piace sempre poter dire che è… l’ultima!”



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