Abbiamo perso. Abbiamo perso ai playoff! Con un palazzetto urlante! Con un pubblico per tre quarti vestito di biancorosso con gadget e magliette Forza Varese un po’ di tutti i tempi (e qualche Bruceremo Cantù, qua e là, che fa sempre tendenza…)! Un pubblico che si alza in piedi per salutare la squadra (che ha perso… S’è mai visto nel calcio?).

Certo, si poteva fare meglio (ma anche peggio di così, dice una canzone di Pezzali, che guardacaso di intitola Esserci!). Ma siamo onesti: non è stata una stagione da infarto? Non valeva la pena di esserci? Un po’ per arrabbiarsi, un po’ per crederci? Per emozionarsi?

Merito del Consorzio, della squadra, di una Varese che ha voglia di sostenere il suo sport? Forse tutte!

Quello che conta è che valeva la pena, come non ne valeva da tantissimi anni.

Lo sapevano i consorziati, che – ora si può dire – a loro rischio accettavano la sfida. Lo sapevano, immagino, giocatori che passati i 20 anni da un pezzo non hanno mollato. E lo sapevano i tifosi, soprattutto, quelli che hanno vissuto tempi d’oro (ehi, ma in quanti avete commentato i deliri nostalgici del caro franz? commentate anche il mio post o si monta la testa! ) e poi la crisi e ora tornano al palazzetto letteralmente sbalorditi. Una partenza in quarta, uno stop critico a metà stagione (ho ancora in mente l’espertone a Radio 24, dire: Quest’ultima è Varese: una squadra di vecchi; le prime partite sono state semplicemente un caso!) e poi la risalita, tenace, un po’ sofferta.

Roba che ti fa tornare la voglia di tifare, anche se – e, soprattutto se – non sai da che parte leggere una statistica. Roba che ti fa riscoprire l’identità cittadina in un coro che sostiene il “suo” Galanda e quei valori positivi, dello sport e del sentire comune, che ci servono davvero. Oggi più che mai.

Saranno parole forse. Sarà l’entusiasmo… Ma ieri al Palazzetto valeva la pena di esserci. E… ovviamente di TORNARCI!!!!

ps: non so se i miei colleghi tecnici se ne siano accorti, ma io, dopo la partita, mi sono resa conto della strana aria interrogativa fuori dal palazzetto. In tanti si chiedevano: Ma allora andiamo ai playoff???? " class="wp-smiley" style="height: 1em; max-height: 1em;" />  Eggiàà, voi che ne dite???? (Intanto, però andiamo a Cantùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù! " class="wp-smiley" style="height: 1em; max-height: 1em;" />

Un altro derby, una storia simile: che si vinca o si perda (e, ci ripetiamo: meglio vincere!), l’emozione è unica.

Stasera ancora di più: dopo un’andata sofferta (per non dire altro…) , dopo una sequenza di vittorie e sconfitte da togliere il fiato, questa era una partita che non si poteva perdere. In ogni senso! E, in effetti, il palazzetto era pieno, e cartoncini a parte, era un trionfo di bianco e di rosso.

Di Varese si dice che sia apatica (e ai varesini non manca una buona dose di autocritica, che alle volte scivola nell’autolesionismo), ma è in occasioni come questa che – attaccati a qualcosa che, chissà perchè, prende un pezzo di cuore – si “sente”, calda e appassionata, l’identità della Città!

(Questo post lo dedico a Kangur – meraviglioso – e alla bimba che accanto a me ha dormito per tutta la partita, nonostante un tifo da risvegliare il quartiere. Ognuno c’è, a modo suo. L’importante è ESSERCI!)

Ma stamattina quando sono entrata al Palazzetto e mi sono guardata intorno, ho sentito un brivido che non sentivo dalle magiche azioni della Mosca Atomica e mi sono detta: “Beh… solo per questo, valeva la pena!“.

Questo blog, non parla di azioni tecniche, di schemi di gioco e tattiche, per quelle c’è il nostro buon Damiano Franzetti, che – permettemi la libertà – non ha proprio rivali (e beccatevi la sua cronaca su Varesenews). Qui parliamo di quello che succede attorno al parquet, dell’entusiamo di un gruppo di imprenditori che vogliono rilanciare Varese, di chi lavora per far riscoprire ai giovani la passione. Qui parliamo di emozioni. E credetemi: a me importa fino ad un certo punto che abbiamo vinto alla grande (mi importa, non fraintendete. E la prossima volta sarò lì, come sempre, of course), ma il brivido di questa partita, in questa giornata di illusione primaverile, da solo, vale veramente la pena.

Bravi i ragazzi (mica perfetti, ma carichi), grande la curva, meraviglioso il Palazzetto pieno, pulsante… Vale la pena!!!!!

Fino alla fine… FORZA VARESE!

ps: grande Goss… (ma largo ai giovani: io mi entusiasmo da matti per i 2 punti di Demartini!!!!)

Per prepararvi al meglio vi riproponiamo gli ultimi articoli di VareseNews di preparazione per Cimberio-Bennet: buona lettura e soprattutto… buon derby!

Le parole di Recalcati: «Sia la partita di tutta la Cimberio»
La video intervista di Saibene
Le ultimissime prima della sfida numero 123

Alessandro Corrado

«Il derby tra Varese e Cantù, una delle classiche del basket italiano, potrà tornare ad avere la cornice di pubblico che merita. Grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine e in prima persona del Questore di Varese Marcello Cardona è stata infatti autorizzata la trasferta ai tifosi di Cantù. Dopo stagioni in cui questa sentita sfida non ha potuto contare su una parte della tifoseria, torneremo ad essere al completo. Ci auguriamo che entrambe le tifoserie possano vivere un’autentica giornata di sport. Invitiamo quindi i tifosi a sostenere le rispettive squadre nel rispetto dei valori sportivi e senza mai trascendere. Domenica avremo tutti la possibilità di dimostrare che un derby storico come quello tra Varese e Cantù può essere vissuto

Francesco Vescovi

con rivalità sì, ma anche con estrema correttezza. Chiediamo a tutti di rispettare le direttive impartite dalle autorità di pubblica sicurezza e ringraziamo le stesse per il loro lavoro svolto a garantire lo spettacolo sportivo. Abbiamo deciso di stilare questo comunicato congiunto proprio per sottolineare che due società sportive dalla gloriosa tradizione come Varese e Cantù sono rivali solo sul campo, ma condividono gli stessi valori e gli stessi principi. Vogliamo che il nostro derby continui ad essere vissuto nei prossimi anni da tutte le componenti del tifo e che sia un esempio di sana rivalità sportiva».

Francesco Vescovi (Presidente  Pallacanestro Varese)
Alessandro Corrado (Presidente Pallacanestro Cantù)