pane e basket – Pallacanestro Varese http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese Il mondo del basket varesino, dentro e fuori dal parquet Fri, 27 Apr 2018 18:30:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Pane e Basket / 3 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=865 Tue, 22 Mar 2011 14:36:40 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=865 Continua a leggere]]> Mangiare bene a Bologna non è certamente un’impresa difficile. Tra la città e i contrafforti appenninici le alternative abbondano, ma per gli appassionati di basket c’è un posto in particolare che non può passare inosservato.
Il nome ufficiale è Trattoria Rivabella, dal nome della frazioncina di Zola Predosa che si raggiunge dopo aver superato Gesso e Gessi (sic!); nel linguaggio comune però tutti la conoscono con il nome del gestore: “Da Ugo”.

Non è probabilmente il ristorante più ricercato, né il più caro, né quello a più alta qualità, anche se sotto quest’ultimo punto di vista non c’è proprio nulla di che lamentarsi, visto che una visita “da Ugo” si rivela sempre notevole. La specialità della casa sono senz’altro le tigelle e le crescentine, accompagnate da ogni ben di Dio: salumi misti, battuto di lardo (forse il contorno più caratteristico), sottoli, sottaceti fino al leggendario squacquerone. E la nutella per una dolce conclusione. Un superpiatto che vale sia come antipasto sia come secondo e naturalmente questa è stata la scelta (praticamente obbligata) per il pranzo che ha preceduto la vittoria della Cimberio sulla Virtus. Non potevano mancare il primo (meglio rispetto alla carne) e il vino: l’uno è stato risolto con il tris “tortelloni burro e salvia – gramigna alla salsiccia – pasta panna e zucchine”, l’altro con il classico lambrusco secco.
Per gli appassionati di basket però, il “Rivabella” va oltre le portate: il gestore Ugo è un addetto ai lavori ed è stato osservatore per squadre di Serie A; il locale è frequentato dall’intera galassia cestistica bolognese e nazionale (chi lo ha conosciuto, ci ritorna) e alle pareti abbondano i cimeli. C’è la maglia della Skipper-Fortitudo dello scudetto (la trattoria è un feudo della tifoseria biancoblu) firmata dai giocatori, alcune foto (Morandotti dietro la cassa, ad esempio) storiche e addirittura le canotte autografate di Gary Payton e Scottie Pippen. E a proposito di maglie, non manca un excursus agli altri sport, con quella iridata del ciclista Oscar Freire, quella gialla di Lance Armstrong e quella rossoblu di Beppe Signori. Un piccolo museo alle pareti che può trasformarsi in una piacevole sorpresa: al tavolo vicino potrebbe sempre sedersi qualche pivot di livello internazionale…

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Pane e basket / 2 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=612 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=612#comments Wed, 15 Dec 2010 18:26:33 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=612 Continua a leggere]]> Il nome “Sunrise” è un po’ anonimo e non rende giustizia alle specialità che vengono cucinate in questo locale del centro di Caserta (via Roma 99, per la precisione), che abbiamo “periziato” domenica scorsa in occasione della sfortunata trasferta della Cimberio nella città campana.
Situato a pochi minuti a piedi dalla Reggia del Vanvitelli, il “Sunrise” propone pizza (alla sera) e piatti a base di carne e pesce: le specialità della casa sono proprio quelle di mare – così ci ha fatto sapere il nostro “informatore locale” – e così ci siamo buttati a capofitto su un menù di pesce.

Per accompagnarlo non potevamo che optare per un bianco campano, ovvero una falanghina “Villa Matilde” risultata decisamente gradevole e adeguata.
Per l’antipasto c’era la scelta tra “crudo” e “cotto”: ci siamo indirizzati tutti sulla seconda opzione ma la scelta non è stata così semplice. Tutto bene comunque, con una sequenza di portate davvero golosa, aperta e chiusa da due “grandi classici” come l’insalata di polipo e le cozze al pomodoro. Nel mezzo si è andati da un delicato involtino di pesce e scarola allo sformato con gamberetti e zucchine; da un tortino al forno con calamari e asparagi a polpettine di pesce (spettacolari) e altro ancora.
Bene anche il primo: scialatielli fatti in casa con scampi e vongole anche se il Caio ha lasciato parte del cuore su granchio freschissimo e io sui paccheri alla pescatora.
Notevoli anche i dolci (il secondo l’abbiamo saltato… non esageriamo…) tra babà fatto in casa e torta ai limoni della Costiera Amalfitana. Servizio rapido e molto cordiale, prezzo adeguato alle portate di pesce. E neppure il risultato ci ha fatto andare il pranzo per traverso…!!!

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Pane e basket / 1 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=589 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=589#comments Tue, 07 Dec 2010 19:53:38 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/pallacanestro-varese/?p=589 Continua a leggere]]> spaghetti cacio e pepeSeguire la Cimberio (o il Varese) in trasferta ha i suoi bei vantaggi, soprattutto in caso di vittoria come è accaduto domenica a Roma. Tra gli altri, spesso, c’è quello di assaggiare le specialità locali e di scoprire qualche ristorante particolare: leggendario quello nella zona di Forlì, dove alla cucina tradizionale si abbina l’oste che è il massimo conoscitore di basket slavo d’Italia. O il “Rivabella”, covo Fortitudo a Zola Predosa dove contiamo di tornare in occasione della partita con la Virtus.

A Roma è toccato all’Osteria Opificio (via Albalonga), scoperta sabato sera dall’amico Roberto Bof che ha subito bloccato un tavolo per domenica a pranzo. Ci siamo trovati decisamente bene: le specialità sono sì tradizionali ma servite con cura e con una certa ricerca, e anche al vino è data grande attenzione. Certo, un “primitivo riserva” come il Tretarante di Milleuna (ottimo!) non è proprio leggero (17 gradi!), ma tra il pranzo e la partita dell’Eur è trascorsa qualche ora…
Vasta e curiosa la selezione di affettati e formaggi: i primi provenienti da diverse zone d’Italia, i secondi più concentrati sul Lazio. Ma il piatto forte, per il quartetto giornalistico-fotografico varesino in trasferta, è stato il primo. Per me (e per Simone) uno strepitoso “cacio e pepe” (foto di repertorio) con julienne di porri croccante; per Bof e per il Caio una “carbonara” altrettanto valida. Ottimi anche i dolci, presto spariti dai piatti. Prezzi non bassi ma comunque spendibili, anche perché la qualità è sicuramente alta.

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