I nodi vengono al pettine

Il desiderio sarebbe di parlare della bella rivoluzione che sta avvenendo nella chiesa di Francesco, oppure del tema dei pregiudizi di Barilla sull’omosessualità, o ancora del tema dei medici anti-abortisti in Lombardia ma la priorità, purtroppo, è ancora quella dell’anomalia della politica in Italia. Francesco

La vicenda delle dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl la dice lunga sull’anomalia che da circa vent’anni domina la vita pubblica. In Italia, purtroppo, non esiste una destra liberale che offre un’alternativa al modello socialdemocratico, come esiste in tutta Europa. Noi abbiamo il partito di un uomo che “possiede” per gratitudine dei suoi uomini nominati la loro totale devozione, fino a decidere – dimettendosi –  di danneggiare l’intero paese per seguire il capo e il suo destino di pregiudicato. Come il famoso voto dei trecento sedici parlamentari che facevano finta di credere alla favola della nipote di Mubarak, anche oggi i parlamentari senza spina dorsale dell’armata brancaleoniana berlusconiana seguono il capo nel suo suicidio politico. Perché pare chiaro che il disegno sia far cadere il governo, sciogliere le camere per evitare il voto sulla decadenza e, andando a nuove elezioni, prendere ancora tempo ritardando la decadenza da parlamentare tutelato dall’immunità parlamentare di senatore. Il suo comportamento è totalmente egoistico, individualista, prepotente e irresponsabile. E’ venuto il tempo che le forze sane di questo paese voltino pagina e archivino una volta per tutte quest’anomalia democratica e l’Italia possa, sebbene a fatica, inquinata da anni di malcostume, riprendere il  cammino verso una Barillanormalizzazione democratica, che porterà anche e nuovamente centralità ai temi sensibili del nostro paese: lavoro, occupazione, giovani, competitività, crescita e tutto quello che riguarda il destino di un paese, un tempo ricco e prosperante.