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I Principali criteri di ranking di Google

Ieri mi hanno fatto una domanda a bruciapelo, suonava più o meno in questo modo: quali sono i principali criteri utilizzati da Google per ordinare il ranking della sua SERP ?
Premesso che è molto difficile rispondere a questa domanda in poche parole, ce ne sono infatti tantissimi, tuttavia tra di essi sono almeno 4 quelli che probabilmente da soli possono fare la differenza.

Al primo posto in assoluto metto l’autorevolezza di un dominio, un fattore che negli ultimi anni ha avuto una crescente importanza, tant’è che in questo momento è probabilmente diventato più importante dell’ anchor text presente nei links esterni, che metto al secondo posto.

Mantengono una discreta importanza i fattori di posizionamento on page, con il titolo che continua ad essere il più importante in assoluto fra di essi.

Infine il PageRank, un tempo fulcro dominante del posizionamento su Google, che oggi anche se con una sensibile diminuzione della sua influenza resta tra i principali criteri utilizzati per ordinari i risultati.

Dell’Orto Fabio
Internet Marketer Angel

Google – 5 cose da Evitare !

L’altro ieri ti ho suggerito “10 cose”, riguardanti Google a cui non credere mai; oggi invece 5 cose da evitare !

1. Non usare mai trucchi con il “motorone”, di affidabili non ce ne sono; quei pochi che “funzionano”, dovresti conoscerli bene, sono comunque rischiosi, e hanno la necessità di un continuo controllo e manutenzione del sistema.

2. Non linkare mai ! Siti di Spam oppure non conformi con le linee guida di Google.

3. Non trasformare il tuo sito in una sorta grande magazzino, concentrati su una nicchia; con Google, a meno che tu non sia il Corriere Della Sera o Repubblica, non potrai mai posizionarti per tutto !

4. Non fare cloaking; [ una tecnica informatica mediante la quale, grazie a particolari script, è possibile mostrare ai motori di ricerca un contenuto differente da quello che realmente il sito propone agli utenti, consentendo così al sito stesso di ottenere migliori posizionamenti all’interno delle SERP ].

5. Non fare pagine troppo “pesanti”, ottimizza dunque le tue immagini, non usare troppi script javascript, per farla breve cura l’usabilità del tuo sito.

Google – 10 cose a cui non credere mai

10 cose su Google a cui non devi credere !

1. Non credere che sia possibile posizionarsi su Google all’estero con un dominio .it, soprattutto se il tuo server non è italiano, e anche se c’è una versione del sito per ogni lingua a cui sei interessato.

2. Non credere che sia possibile indicizzare e posizionare ragionevolmente un sito realizzato in flash.

3. Non credere di posizionarti su Google senza realizzare contenuti di qualità.

4. Non credere sia possibile posizionarsi stabilmente su Google utilizzando dei trucchi, non esistono.

5. Non credere a chi dice che non è vero che le parole chiavi nella definizione del dominio non servono per posizionarsi su Google.

6. Non credere a chi dice che i blog si posizionano sempre e comunque su Google, anche per i blog valgono le regole citate in questo post.

7. Non credere a chi dice che un sito quando non viene aggiornato regolarmente viene sempre penalizzato nel ranking di Google; dipende dalla qualità dei contenuti e dal settore d’appartenenza.

8. Il titolo di una pagina è il fattore più importante per il posizionamento, non credere che ripetendo le parole chiave nel title, migliorerà il ranking; anzi !

9. Non credere a chi asserisce che i siti hostati su server low cost, godano della stessa reputazione di altri hostati su macchine più performanti !

10. Non credere a chi asserisce che non è vero quello che hai letto in questo posts.

Strumenti per Webmaster di Google

Li utilizzano un crescente e ragionevole numero di Webmaster, anche se in verità ci sono moltissimi professionisti della rete che ancora non conoscono e non usano gli strumenti per WEBMASTER di Google.
Nato nel 2006 per consentire loro di inviare le Google Sitemap, il tool è stato riorganizzato recentemente per offrire un’interfaccia più semplice ed intuitiva ai webmaster e/soprattutto ai SEO, che attraverso i suoi strumenti possono analizzare e verificare lo “stato di salute” dei siti dei loro clienti.

Il tool è assolutamente gratuito, per utilizzarlo in un sito Web è sufficiente avere un Google Account e una sitemap.
Google utilizza la Sitemap per conoscere meglio la struttura del sito e aumentare la copertura delle pagine web, alcuni dei risultati dell’analisi vengono resi disponibili da una interfaccia che consente agli specialisti ( Webmaster e SEO ) di analizzare i punti di forza e/o debolezza.

Tra le funzioni più importanti degli strumenti per i Webmaster di Google, ci sono: il tool per verificare la scansione dei crawler di Google, le interfacce per avvisare Google di un cambiamento di dominio, oppure un cambiamento di indirizzo.

Se ancora non l’hai fatto ti suggerisco di usarlo, non è affatto diffcile, in questa pagina troverai: come iniziare, configurare il sito, diagnosticare le pagine ….

Google Pagerank

Mi sono accorto che non ho ancora scritto uno straccio di post dedicato al pagerank, e per questo motivo dovrei cospargermi il capo di cenere trattandosi di uno dei fattori ancora oggi tra i più rilevanti per il posizionamento su Google.

Prima di tutto vediamo cos’è il pagerank ? Attraverso il PR [ acronimo utilizzato per definire il page rank ], si assegna un valore ad ogni pagina di un sito allo scopo di stabilire la sua autorevolezza e a seconda del risultato allocarla nella SERP [ pagine con i risultati delle ricerche].

Senza addentrarci nelle specifiche matematiche dell’algoritmo, che risulterebbero difficili da spiegare e capire, gli elementi generali dell’algoritmo possono essere riassunti in un sistema facilmente riconducibile al concetto di popolarità, che abbiamo visto nella top ten con i dieci fattori più importanti per il posizionamento su google è estremamente rilevante.

Rispetto a qualche anno fa il Pagerank ha subito una metamorfosi, trasformandosi da elemento più importante per posizionarsi in uno tra i più importanti, ma non il più importante in assoluto.
Con la brevettazione di nuovi e più rilevanti algoritmi, come per esempio il Trustrank, oppure Google Big Table, giusto per citarne due, la rilevanza dell’algoritmo si è a mio parere dimezzata passando da una rilevanza elevatissima ( oggi questa importanza ce l’hanno il due “nuovi” algoritmi citati sopra ) a una rilevanza media.

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