Come i giovani agonisti vivono lo sport al tempo del COVID-19

Stefano Pivato ha 28 anni e, oltre ad essere un tennista agonista, è anche un maestro nazionale FIT. Da una parte un ragazzo con l’ambizione DI vincere e dall’altra un ragazzo con l’ambizione di FAR vincere, i suoi allievi.

 

Come i giovani agonisti vivono lo sport al tempo del COVID-19

Stefano ci ha raccontato come lui, in prima persona, sta vivendo questo periodo.

Il tennis, d’altra parte, nella sua essenza di sport individuale, nel quale non è previsto il contatto tra i giocatori, è lo sport più sicuro in tempi di coronavirus. Infatti, come raccontato da Stefano, gli allenamenti per gli agonisti, dopo il completo lockdown di marzo 2020, sono proseguiti. Abituato a stare ore e ore su un campo da tennis, tra lezioni e tornei, racconta quanto sia stato difficile questo stacco improvviso. Rimasto per mesi con poco lavoro, ha cercato comunque di rimanere ottimista:

 “Sono riuscito sporadicamente a fare qualche lezione e ho continuato ad allenarmi, andavo a correre e facevo quello che potevo a casa”.

Il Tennis Club Luino, presso il quale Stefano è maestro, oltre a questi repentini stop, sta affrontando anche problemi di natura burocratica. Problemi che non hanno permesso la riapertura del centro le Betulle di Luino e che hanno lasciato quindi a disposizione un unico campo, quello dell’AVAV in centro Luino.

“Questo è stata una difficoltà ulteriore per noi maestri ma, soprattutto, per i ragazzi che, tra le poche prenotazioni che può garantire un solo campo, l’incertezza di programmazione e il clima instabile, non riescono ad avere una continuità, in uno sport come il tennis che di questa ne richiede tanta.”

Solo tre settimane fa Stefano, insieme agli altri maestri del TC LUINO, ha ripreso ad insegnare. “Sono contento di essere tornato di nuovo sul campo e di rincominciare a fare il lavoro che amo. Sembra che infondo nulla sia cambiato: stesso campo, stessa rete, stessa voglia di insegnare; l’unico forte cambiamento che ho avvertito è stato l’atteggiamento dei ragazzi: sono diversi o, almeno, lo sono stati inizialmente. Parlavano raramente ed erano poco dinamici. Quasi quasi sembrava che parlassi da solo… e mi dispiace, davvero molto. Ma come biasimarli, tra la DAD, la poca socializzazione e lo stop dato allo sport, tutti loro ne stanno risentendo davvero tanto.”

Una situazione che probabilmente molti sportivi stanno vivendo, sia chi di sport ne è appassionato, sia chi dello sport ne ha fatto un lavoro, esattamente come Stefano; che ha sottolineato quanto questo sia importante nella vita di una persona: “Non si può bloccare lo sport: è aria, ti fa sentire vivo e ti ricorda che esisti. Per rimanere lucidi, anche in momenti come questi, la prima cosa da fare è curare il corpo: corpo sano, mente sana.”

 

17 Marzo 2021
Ilaria Notari
Articolo postato in Evidenza | Sport