YAAAS ricorda la festa del Papà

Alcuni membri della redazione di YAAAS si raccontano attraverso i ricordi più belli vissuti con il papà nel giorno della sua festa.

 

“Il mio papà è speciale. Sono sempre stata una bambina molto razionale e per me lui non ha mai rappresentato il “supereroe”, ma il tipo di uomo che avrei voluto avere accanto nella mia vita. Il mio più bel ricordo? Il suo umorismo sottile: scorpione di nascita e di fatto. Ecco perché probabilmente i ricordi più belli sono quelli a tavola, quando a ridere alle sue battute siamo sempre solo io e lui. Ah, ma che grandi risate. Mio papà mi ha insegnato ad essere migliore, non la migliore. Ad amarmi come donna e come persona. E so che, comunque andrà la mia vita, lui sarà sempre al mio fianco. E quando sarà troppo vecchio e stanco per darmi un abbraccio, allora sarò io a inginocchiarmi vicino a lui e, sfiorando il suo viso con una carezza, gli sussurrerò, ancora una volta, “Ti voglio bene papà”.

-Ilaria

Papà per me è importantissimo. Mi è sempre vicino e mi sostiene. Ogni ricordo che ho di lui è speciale, ma ricordo con con felicità soprattutto le giornate passate insieme a giocare in cortile con la sabbiera e le formine, a costruire castelli di sabbia e torte di fango”.

-Denise

Papà ha sempre creduto in me.
Oggi è il suo giorno, ed è importante ricordarlo. Mi ricordo ancora quando per essermi più vicino e sostenermi, è diventato dirigente della squadra di calcio in cui giocavo.
Dopo ogni partita tornavamo a casa entrambi stanchi ed esausti e lui soprattutto, con la voce rauca.
Se devo essere sincero però il momento più bello passato insieme, fu la settimana bianca alle elementari, quando alternavamo sciate infinite a momenti di completo relax.
Sono grato a mio padre per tutto quello che fa per me“.

-Luca

 

Il ricordo di mio padre ce l’ho nelle parole di chi me lo ha raccontato. Potrei dire che crescere senza figura paterna è difficile, senz’altro è così. Ma la verità  è che io un padre l’ho avuto e l’ho amato. Non importa quanto poco tempo sia potuto stare con me: forse non mi ha tenuto la mano il primo giorno di scuola, non mi ha sgridato quando mi comportavo male e non gli è stato possibile ridere, scherzare e fare tutte quelle cose semplici, che sembrano così scontate e che un padre normalmente fa con i propri figli. Ma io so che ci sono forme di amore che vanno al di là di queste cose e ho imparato che l’affetto può sentirsi cento volte più forte in uno sguardo silenzioso, piuttosto che in una vita di parole. Quindi alla domanda “cos’è per te tuo padre?” posso solo rispondere “un punto interrogativo…e uno esclamativo!”

-Francesca M.

19 Marzo 2021

di Francesca Marutti

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