L’amore per la musica, la passione per l’arte: la storia di Julia

Conversazione con Julia, un’attrice e cantante con una grande passione per il cosplay.

Conversazione con Julia, un'attrice e cantante con una grande passione per il cosplay.

E’ da tutta la vita che Julia sogna di diventare un’attrice. Fin da quando era piccola ha sviluppato una grande passione per il canto e la recitazione, che l’ha portata non solo a intraprendere una carriera artistica frequentando una scuola di Musical, ma anche ad aprire molti canali social dove, attraverso video e dirette si esibisce per i suoi followers, mantenendo sempre viva la propria passione.

“Cercavo di entrare in qualche compagnia teatrale di nicchia a Varese, perché volevo imparare – racconta – Quando andavo al liceo, ho conosciuto tante persone che mi hanno accompagnata in questo percorso e che hanno rafforzato la mia passione. In quegli anni sono entrata a far parte di una compagnia che si chiamava Glee Club Varese: ripercorrevamo i passi della famosa serie tv americana Glee, creavamo arrangiamenti, coreografie, che poi proponevamo in veri e propri spettacoli”.

Da sempre una grande appassionata di cinema, Julia non avrebbe mai pensato che il teatro sarebbe diventato una così grande costante della sua vita. “Sono andata a Roma a studiare cinema ma mi sono resa conto che non faceva per me”.

Dopo essere tornata a Milano, Julia organizza un viaggio a Londra insieme al suo ragazzo: doveva essere una sorpresa per il suo compleanno, coronata dai biglietti per un musical di Hugh Jackman e si è trasformato nella consapevolezza del sogno della sua vita.

“Ho pianto dall’inizio alla fine, è stata un’esperienza straordinaria che mi ha davvero aperto gli occhi su tanti aspetti della mia vita. Londra in sé è magica, una città che mi stravolge ogni volta che vado – prosegue – è stato lì che ho capito che dovevo creare qualcosa di concreto attraverso questa mia passione così travolgente. Appena tornata dalla vacanza ho fatto due audizioni per due scuole di musical differenti e sono stata presa in entrambe. Così ho capito che era la mia strada”.

Una strada tanto bella quanto faticosa, per chi come lei si affaccia sul mondo del lavoro nell’ambito dello spettacolo proprio in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo ormai da più di un anno a causa della pandemia e delle restrizioni. “Io non mi voglio arrendere, è tutta la vita che sogno di fare questo. I miei professori mi sostengono tantissimo, mi hanno chiesto anche di partecipare ad alcuni talent show, e io nel mio sto cercando di andare avanti in qualche modo: mi sto reinventando attraverso canali social, cerco di tenere duro anche per i cosplay”.

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Ed è proprio il Cosplay, un’altra grande passione che lega Julia al mondo della recitazione e dell’arte, che ha scoperto quasi un giorno del 2012, quando si è imbattuta per caso in un annuncio per una fiera di fumettistica a Milano.

“L’avevo presa per una carnevalata, ma alla fine mi sono innamorata. Le persone presenti avevano dei  vestiti pazzeschi. E anche io volevo far parte di quel mondo così particolare. Fare cosplay mi piace perché posso vestirmi come il mio personaggio preferito e interpretarlo, immergendomi anche solo per un giorno nei panni di qualcuno che adoro, entrando nel suo mondo fantastico”.

Chi non ha mai desiderato di far parte del mondo del proprio film o libro preferito, vestendo i panni del personaggio che ci ha appassionati di più? Purtroppo però, non sempre la vita di chi vuole esprimere liberamente se stesso e la propria arte è semplice come dovrebbe: “io conosco cosplayers di Varese, ma purtroppo per quello che son riuscita a vivere io della realtà di questa città, di positivo non c’è molto. Paradossalmente, io che frequentavo il liceo artistico, un contesto dove l’arte, in qualunque forma, dovrebbe essere pane quotidiano all’ordine del giorno, e dove ognuno dovrebbe potersi sentire libero di essere quello che vuole come vuole, venivo presa molto in giro”.

L’Italia è un Paese di arte e buon cibo, accompagnato dalla perenne ombra dei pregiudizi e della falsa superiorità morale. “Vorrei che la gente si rendesse conto dei sacrifici che una carriera artistica comporta – conclude Julia – e che capisse che tutto questo noi lo facciamo per noi stessi, perché è la nostra vita, ma anche e soprattutto per loro, perché senza pubblico non siamo nessuno”.

31 Marzo 2021

di Francesca Marutti

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