Il Fondo Erika Gibellini – Fuck The Cancer, aperto nel 2015 dalla Fondazione Giacomo Ascoli, ad oggi ha raccolto oltre 173000 euro, destinati alla realizzazione di un reparto di degenza per pazienti onco-ematologici all’ospedale del Ponte di Varese.

“Nel 2016 muore Erika, di cancro ai polmoni – racconta Alice Dell’Acqua, dal 2016 impegnata con Fuck The Cancer – associazione nata per mantenere viva la memoria di Erika Gibellini e poter raccogliere fondi a sostegno della Fondazione Giacomo Ascoli – e migliore amica di Erika – Gibe, il papà di Erika fa parte dell’ambiente del Varese Calcio. E sono stati proprio i ragazzi della curva nord del Varese ad avere l’idea di fondare Fuck the Cancer”.

“You can’t save people, you can only love them”, questa è la frase che da sempre accompagna Fuck the Cancer: “L’idea del nome l’abbiamo presa da un tatuaggio che Erika aveva visto nelle foto di una ragazza e che aveva voluto anche per sé. Mi chiese di disegnarlo per lei e così ho fatto. Anche io mi sono fatta un tatuaggio insieme a lei: non puoi salvare le persone, puoi solo amarle. I nostri tatuaggi insieme sono diventati il grido dell’associazione”.

 

Arcigay Arcigay si batte per i diritti di tutti e per la comunità LGBT

Nel 2016, su richiesta della famiglia Gibellini, la Fondazione Giacomo Ascoli –  che ha istituito e realizzato presso l’Ospedale del Ponte di Varese un Day Hospital destinato ai pazienti in età pediatrica prevalentemente affetti da patologie onco ematologiche, residenti in Varese e Provincia, e che da qualche anno è impegnata nella ristrutturazione dell’intero 5° piano e di una porzione del 3° piano del Padiglione Leonardo, dove è situata la Struttura Semplice Dipartimentale di onco ematologia pediatrica – ha aperto il “Fondo Erika Gibellini – Fuck the Cancer”, che ad oggi ha raggiunto la cifra di 173.000 euro, trasformando l’idea di creare un’unica camera sterile per pazienti onco-ematologici, nel progetto di un intero reparto.

“Io essendo amica di Erika, do il mio aiuto e sto sempre accanto a Gibe e alla sua famiglia – prosegue Alice – Gli eventi proposti da Fuck the Cancer sono di ogni tipo, rivolti a qualsiasi fascia di età. L’associazione era solita riproporre ogni anno l’asta delle magliette di personaggi famosi del panorama sportivo, con l’obiettivo di raccogliere fondi. Ogni anno hanno raccolto davvero tante magliette, tra cui Ronaldo, Messi e i cappellini di Valentino Rossi, solo per citarne alcuni”. Le maglie venivano messe all’asta un tot di tempo prima. Per partecipare, quindi, bisognava fare la propria offerta online. Intorno a questo si sono sviluppate altre idee, una parte dedicata ai bambini, concerti, per attirare soprattutto giovani, ma anche persone di ogni età, al fine di sensibilizzare, raccontare le storie dei ragazzi che ogni giorno devono affrontare la malattia e ricordare sempre quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta. “Durante il Covid ci sono sempre state offerte e proposte. Gibe e i ragazzi della curva vanno in giro per Varese, lasciano volantini nei bar – conclude Alice – perché anche se non si è fatto l’evento e non è possibile proporre qualcosa in presenza, c’è sempre modo di donare”.

Arcigay Arcigay si batte per i diritti di tutti e per la comunità LGBT

Per fare una donazione a Fuck the Cancer e sostenere il progetto in memoria di Erika Gibellini, si può effettuare un bonifico c/c intestato a FONDAZIONE GIACOMO ASCOLI ONLUS (codice Iban IT40U056910800000020877X82 causale: FONDO ERIKA GIBELLINI) oppure attraverso un pagamento Pay Pal tramite il sito www.fondazionegiacomoascoli.it specificando il progetto FONDO ERIKA GIBELLINI.

9 Giugno 2021

di Francesca Marutti

Articolo postato in Associazioni | Evidenza