ExtremaRatio fa parte degli eventi conclusivi del progetto “Non solo accoglienza” organizzato grazie alcontributo di Cariplo. Nella mattina di venerdì 22 novembre ci sarà anche un convegno organizzato dagli stessi partner ai Molini Marzoli. Tema dell’incontro sarà l’affettività e in particolare “L’anello invisibile. Il ruolo della partner a sostegno del percorso di reinserimento del detenuto”. «La donna fuori dalle mura – spiegano gli organizzatori – è l’anello invisibile di una catena che regge il carico affettivo e sociale di una storia famigliare e spesso risulta determinate sull’esito del percorso di reinserimento. In questo convegno ci domanderemo se e come il nostro operare può essere orientato al sostegno di questo caregiver di difficile ingaggio». Il convegno è in programma venerdì 22 novembre dalle 9.30 alle 13 alla Sala Tramogge, Molini Marzoli via Molino, 2 (angolo via Cadorna). I due eventi sono organizzati con il supporto del Comune di Busto Arsizio, del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Lombardia, della Direzione della Casa Circondariale di Busto Arsizio e della Direzione Ufficio Esecuzione Penale Esterna sede di Varese.
Il programma del convegno di venerdì 22 novembre, ore 9.30
Orari per visitare l’installazione:
Da venerdì 22 novembre a domenica 1 dicembre
Lu-Ve 9.30/16.30
Sa-Do: 10.30/17.30
Oltre 1.300 metri quadri imbiancati da ex detenuti. È accaduto all’asilo di Castiglione Olona, in un progetto che ha coinvolto quattro persone in stato di “esecuzione penale esterna”. L’intervento, che rientrava in un progetto di formazione curato da Enaip grazie al sostegno della fondazione Cariplo al più ampio progetto “Non solo accoglienza” (c’è anche il blog Carcere 2.0 ospitato nella Blogsfera di Varesenews), è durato circa due mesi per 230 ore di formazione, di cui è titolare l’associazione Volgiter di Busto Arsizio. Coinvolta anche l’amministrazione comunale che ha seguito passo passo le persone e ha sostenuto economicamente l’iniziativa per circa 9mila euro, suddivise in materiale, attrezzature, logistica, indennità di frequenza e buoni pasto.
«Era dal 1977 che non si imbiancava questa scuola – racconta Laura Biazzi, referente del Coumune -, ora finalmente sia la scuola dell’infanzia che l’asilo nido hanno finalmente un accoglienza degna, grazie a un progetto che ha una forte valenza sociale, di integrazione di persone che hanno deciso di ricominciare imparando un’attività. I risultati, anche per loro, sono stati molto soddisfacenti».
Gli spazi interessati dal progetto di formazione sono stati i muri esterni della struttura che oggi hanno colori vivaci e accoglienti al posto del cemento grigio che caratterizzava l’immobile di via Boccaccio. Alla presentazione dei risultati del progetto erano presenti anche il sindaco Emanuele Poretti e gli assessori Pierangela Provinciale ed Erika Salvalaggio. Oltre al responsabile tuto Sergio Preite e al docente che ha seguito i quattro “studenti” Gilberto Basoni: «Si tratta di un percorso con cui abbiamo voluto dare un ruolo al detenuto cercnado di aiutarlo a integrarsi nella società, ricucendo uno strappo avvenuto quando è entrato in carcere – ha spiegato Preite -. Lo spirito che si è creato è stata una vera collaborazione tra diversi enti e siamo altamente soddisfatti del risultato».
Anche gli ex detenuti, nonostante le poche parole, si sono detti contenti di questi mesi passati: «Torneremmo in carcere solo per raccontare quanto vissuto in questi mesi e raccontare loro quanto ci siamo trovati bene in un progetto come questo».
(Manuel Sgarella)
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