Luca Perencin, tra natura e tecnologia

Tra i primi Instagramer che abbiamo contattato c’è Luca Perencin, 45enne di Lonate Pozzolo tanto appassionato di tecnologia da farne la propria professione. Esperto in Fabbricazione Digitale e di Internet delle Cose, durante la sua esperienza ci ha portato alla scoperta del basso Varesotto, tra Natura, Tecnologia e… qualche sorpresa. Si è occupato del nostro account dal 7 al 14 marzo 2016.

Natura e tecnologia, in antitesi dalla notte dei tempi. Come avrà integrato argomenti così in contrasto? Abbiamo deciso di intervistarlo per scoprirlo e sapere come ha vissuto questa esperienza.

1.  Descrivi in poche righe chi sei

Libero Professionista, Maker, Innovatore e “Social Media Addicted”. Lavoro in team con altri professionisti del settore IT per fornire servizi di consulenza su temi riguardanti Sicurezza, IT Management, Comunicazione e Fabbricazione Digitale (Internet delle cose, Stampa 3D), ambito in cui svolgo anche docenze e corsi di formazione. Sono presidente di un’Associazione (GULLP), con sede a Volandia, che promuove in ambito Sociale, Scolastico e Civico l’uso di tecnologie libere, free software, Stampa 3D, Droni e molto altro.

2.  Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?

Molto interessante. Mi era già capitato di gestire account per Aziende ed Associazioni, ma un giornale impone delle accortezze particolari, trattandosi di materia delicata, come la comunicazione.

3.  Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?

Amo anche il lato “comunicativo” del mio lavoro. Instagram è una piattaforma che dà dei limiti e degli dettami visuali, come il formato quadrato, che preferisco, e quindi obbliga ad uno sforzo creativo nella costruzione o elaborazione dell’immagine, il chè dà qualcosa in più. A dire il vero, ultimamente queste regole sono state tolte o ammorbidite, per attrarre più audience e renderlo meno difficile, ma resta comunque un potente canale visuale.

4.  Cosa ti piace raccontare?

Mi piace poter associare, quando posso, una piccola storia ad ogni foto, anche solo una citazione o un riferimento, per dare maggiore spessore all’immagine. Spesso mi diverto a creare piccoli percorsi narrativi. In questo periodo mi trovo a Londra, per lavoro, e nel tempo libero vado alla ricerca di scorci e luoghi fuori dal normale giro turistico, legati a fatti storici o particolarità.

5.  Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?

Gestire un account che, comunque legato ad una testata giornalistica, fa numeri relativamente grandi è  una piccola grande responsabilità. Bisogna  fare attenzione al messaggio che si trasmette, oltre che cercare di non andare fuori traccia dal tema stabilito. Il progetto è la naturale evoluzione del 141tour e 141expo e spiega benissimo il legame profondo che ha VareseNews con i suoi lettori, che spesso, in queste situazioni, diventano protagonisti e cronisti delle realtà del territorio in cui viviamo.

6.  Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

La sensazione di far parte di una piccola comunità che va oltre il confine del mio paesello, oltre che alla soddisfazione per i complimenti fatti alle foto scattate.

7.  Perché l’idea di coniugare nei tuoi post sull’account Instagram di VareseNews natura e tecnologia, due temi apparentemente in antitesi?

Due temi che convivono nel territorio in cui vivo, ovvero il basso varesotto; zona storicamente ricca di insediamenti tecno-produttivi, in passato prevalentemente metalmeccanici, ma ora sempre più evoluti, anche verso le nuove tecnologie, come la stampa 3D ed i Droni, appunto. Territorio che offre anche dei bellissimi scorci naturali, come il Parco del Ticino, La Via Gaggio e la bellissima Tornavento, una piccola perla che in molti ci invidiano, per la sua piazzetta con il belvedere.

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