Tra le vie di Siena con Vittoria Martignoni

Un po’ di Toscana questa volta, descritta alla perfezione dai bellissimi scatti di Vittoria Martignoni, studentessa varesina trasferitasi a Siena per gli studi.

Lasciamoci catturare da curiosità e qualche piccola rivelazione sulle bellezze architettoniche e culturali della Toscana e gli usi e costumi dei suoi abitanti.

1.  Descrivi in poche righe chi sei

Varesina di nascita e cresciuta in un paesino sul lago Maggiore, ho ventitré anni e tanti progetti per la testa. Vivo a Siena da ormai quasi due anni e sto per concludere il mio percorso di studi in “European Studies” presso la facoltà di scienze politiche e relazioni internazionali. Sensibile alla tutela dei diritti umani, vorrei in futuro poter intrecciare studio e passioni in un contesto lavorativo che mi permetta di continuare a crescere e acquisire sempre più consapevolezza di ciò che mi circonda.

2.  Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?

Gestire l’account Instagram di Varesenews è stato per molti versi un’esperienza difficile. Non sempre l’obiettivo della fotocamera è in grado di restituire ciò che si ha davanti agli occhi. Piccoli dettagli sfuggono e sfumano all’attenzione della macchina, modificando impercettibilmente le sensazioni. Ma avere l’opportunità di muoversi e portare con sé il pubblico attraverso le vie di Siena è bellissimo.

3.  Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?

Instagram ha questa grande qualità e abilità, quella di comunicare a tutti attraverso un linguaggio universale ed emotivo, risvegliando in ciascuno sensazioni sempre differenti.

4.  Cosa ti piace raccontare?

Mi piace raccontare qualsiasi cosa abbia una storia e sono convinta che in tutto ci sia qualcosa da scoprire e da raccontare. Mi piace dare attenzione a particolari che generalmente sfuggono agli occhi, o perché troppo discreti, o perché nascosti, o semplicemente perché non ritenuti molto spesso importanti.

5.  Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?

Credo che il progetto di Varesenews sia proprio questo: ascoltare e vivere esperienze attraverso gli occhi nostri, e soprattutto attraverso quelli degli altri. Vivere storie vicine e lontane, conosciute e sconosciute, più o meno curiose. Gestire l’account di una testata giornalistica significa avere responsabilità verso i lettori, ma in primo luogo divertirsi e divertire, incuriosendoli e coinvolgendoli. Credo che Convaresenews abbia una grande potenzialità, quella di allargare i confini locali ed esplorare nuove realtà, intercettandone i caratteri e i dettagli che le contraddistinguono e le rendono uniche.

Vivere poi una dimensione altrettanto locale, anche se in aree geografiche talvolta molto lontane, e sentire con quel luogo un legame di terra, rappresentato dai molti varesini che ci vivono e li raccontano, crea in noi una dimensione di concretezza e vicinanza di cui sentiamo sempre il bisogno.

Non da meno, ho scoperto che noi varesini/varesotti siamo tantissimi in ogni angolo del mondo.

6.  Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

L’esperienza #convaresenews mi ha lasciato una consapevolezza: quella che le fotografie sono in grado di comunicare  e permettono a ciascuno di noi di riconoscersi e ricordare. Mi ha lasciato voglia di raccontare e voglia di conoscere.

7.  Se dovessi indicare ad un turista un luogo particolare ed insolito di Siena, quale sceglieresti e perché?

Sarebbero mille e nessuno i posti di Siena che consiglierei. Credo che, soprattutto per le città e i borghi toscani, la bellezza della scoperta sia determinata da un certo olfatto e intuito che guida ciascuno di noi. Vivo Siena come un luogo molto familiare e caldo, e riconduco luoghi e situazioni a sensazioni personali. Voi camminate e lasciatevi catturare da ciò che vi chiama, sono certa che non rimarrete delusi. Siena è così.

8.  Cosa ti ha colpito di più della tua esperienza a Siena?

Di Siena mi hanno colpito le relazioni e i legami umani che sono nati con le persone. Dicono che i senesi sono chiusi, per esperienza personale mi sento di poter dire il contrario. Sono persone affezionate alle tradizioni e al passato, amano raccontare e ricordare, consigliare e sorridere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *