Novembre ’91. Assemblea d’Istituto al Cairoli. Palestra piena. Ognuno si fa i cavoli suoi e, probabilmente, io, Paola e le gemelle stiamo pasticciando la Smemo. Un ragazzo prende la parola al microfono e annuncia che è morto un grande: Mercury. E, poi, due cose che non dimenticherò mai. Atti che dice: “Era solo un culo!” (Pace all’anima sua, aggiungerei oggi). E, poi, un incredibile boato: tutti che a tempo battono le mani e parte un Will we rock you che quasi viene giù la palestra con noi dentro. Raramente ho provato un’emozione simile: forse solo al Palazzetto (visto che aggancio con il nuovo blog della pallacanestro Varese?
)
Perchè lo scrivo? Perchè questo blog è dedicato ad una generazione che, probabilmente, ascoltando Freddy Mercury, come me, tratterrà a stento una lacrima. La stessa generazione che ha imparato che essere “culo” non conta. E che solo un grande può “tirare giù” una palestra…
Buon weekend, Vicky
P.S.: E vi… regalo questa… Non vi smuove neanche un po’?
]]>Ma lego le due cose, l’avversione per i diversi, comunque intesi. Le lego ai politici che sbroccano ai congressi, agli esperti che si minacciano in diretta tv, ai giornalisti che si insultano a vicenda dalle colonne degli editoriali, alla quantità di persone che sputa rabbia serenamente su internet protetta da un nick o da un avatar (Zia Mary, poi ti spiego cosa sono). Persino Monica e SuperSimona non ci stanno più dentro (in una rete sola!)!!!!
Tutta questa rabbia repressa (anzi, magari fosse repressa!), quest’odio da dove viene? Voi lo sapete? Se sì, attendo suggerimenti. (Attenzione, però. Per “da dove” non intendo se da destra o da sinistra, sappiamo tutti che non è questa la questione… e non ditemi nemmeno “è colpa di..” per cortesia, che non ci crede nessuno.)
Ora io vorrei parlare di rosa e di scarpe (e, tra l’altro, l’ho fatto e sono soddisfatta per questo) ma ho un po’ di acido allo stomaco. Voi no?
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