Ed ecco qua il resoconto “culinario” della giornata ad EXPO. Perchè se è vero che EXPO è un evento pieno di contraddizioni come ho raccontato nel mio precedente post, è di certo però un luogo in cui è possibile mangiare di tutto ( o quasi ). A volte è questione di tasche, altre volte di coda…ma nulla è impossibile.
Poichè l’offerta è enorme, mentre tempo e finanze sono limitate, mi sono fatto suggerire da chi all’EXPO ci lavora, un percorso niente male davvero.
Prima tappa – padiglione Messico: all’ultimo piano del padiglione fa bella mostra di se un giardino arredato con cura dove , in perfetto stile “vacanza sulla spiaggia” ho potuto assaggiare un Margarita old style preparato da mani sapienti messicane e un bicchierino di Mezcal, un distillato simile alla tequila ottenuto però dalla sola parte centrale dell’agave e servito con sale rosso, il “sale del verme”, fatto con vermi dell’agave essiccati, peperoncino e sale. So che è difficile da credere, però è buono.
Seconda tappa – padiglione Messico: al piano terra, all’esterno del padiglione una coda mi indica la via verso uno dei luoghi più affollati di EXPO, dove vengono serviti i tacos al pastor con achiote, veri simbolo dello street food messicano.
Terza tappa – padiglione Russia:dopo aver affrontato l’impegnativo padiglione russo, prima di uscire ho trovato ad attendermi la ricostruzione di un vagone ristorante del treno che percorre la transiberiana.
Interessante il paesaggio che muta con il passare del tempo grazie ad sistema di schermi e proiettori. Seduto in carrozza ecco arrivare il mio assaggio di caviale rosso, blini (molto simili a pan cake) serviti con panna acida e due shot di vodka Beluga
Quarta tappa – padiglione USA: gli americani amano fare le cose in grande stile e a loro un semplice padiglione non bastava, quindi a fianco hanno realizzato una suggestiva “Food Truck Nation” dove è possibile mangiare alcuni dei migliori panini presenti in tutto EXPO. La super star è di sicuro il New England Lobster Roll ovvero il panino con l’astice del Maine.
Quinta tappa – padiglione Olanda: quali sono le migliori patatine fritte del Pianeta? Secondo alcuni quelle belga secondo altri quelle olandesi. Expo è l’occasione giusta per mettere alla prova i “patatinari” dei due paesi. Io rimango dell’idea che le patatine fritte olandesi siano imbattibili e ad EXPO ne ho avuto l’ennesima conferma
Sesta tappa – padiglione Korea del Sud: li avevo incontrati a Castiglione Olona dove mi avevano “introdotto” alle gioie del Kimchi. I giovani cuochi coreani saranno presenti fino alla fine dell’esposizione nel ristorante del padiglione con i loro piatti. Il Kimchi rimane una delizia per il palato.
Settima tappa – padiglione Zimbawe: nel cluster dei cereali e tuberi si trova anche l’area espositiva dello Zimbawe, unico paese presente nei cluster dove la coda è forse più lunga di quelle dei padiglioni. Il motivo è la presenza del crocoburger e della zebraburger. Avete letto bene, coccodrillo e zebra ( che però durante la mia visita era terminata ). Di cosa sa il coccodrillo ? Carne bianca, consistenza simile più al pesce che non alla carne, il sapore è più simile invece al pollo.Soddisfatto ? No, né carne né pesce, ma sommerso di salse. Discreta invece la bibita al Baobab
Ottava tappa – area street food: dietro ai padiglioni di Angola e Brasile un angolo di Giappone con Zen Express dove è possibile assaggiare il Ramen. Niente polveri, e niente preparati ma gusto, originalità e freschezza. La ricetta è quella di Matsubara Tatsuya, uno degli chef specializzato nella preparazione del Ramen.
Nona tappa – area street food d’autore: all’ingresso di EXPO, vicino al Padiglione Zero ha aperto Food di Davide Oldani. Lo chef stellato ha rivisitato il risotto allo zafferano con una versione davvero intrigante, abbondante ( a dispetto di quanto si possa pensare) e accessibile a tutte le tasche.Per chi vuole osare poi c’è la versione con briciole di panettone e uvetta. Il costo non cambia.
A EXPO le proposte non mancano, ecco cosa offrono alcuni padiglioni (che però non ho provato)
AUSTRIA
DAVIDE OLDANI
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