Ieri era la festa di Halloween mentre domani sarà la commemorazione dei defunti, nel mezzo la giornata di “Ognissanti” e le mille polemiche tra i sostenitori di una delle feste “pagane” più amate dai bambini e i più ortodossi sostenitori della tradizione di casa nostra.
La verità è che anche in Italia in passato esistevano riti popolari e usanze divenute oggi appannaggio della Festa di Halloween. In molte zone della penisola in queste giornate venivano preparate pietanze per i defunti che erano soliti fare rientro nelle comunità di appartenenza e che trovano ad aspettarli zucche riempite di vino , focacce o dolci. In Calabria si lasciava a disposizione dei defunti anche un mazzo di carte in modo tale che potessero riassaporare i piaceri della vita.
E si sa, i piaceri della vita passano soprattutto per le cucine che durante il periodo delle commemorazioni dei defunti diventano veri e proprio centri di produzione di dolci e leccornie.
E mentre oltreoceano Jack-o’-Lantern dà forma e colore a quasi tutti i dolci tipici di questo periodo dell’anno, l’Italia si dimostra ancora una volta una terra variegata con ricette fantasiose per forme e ingredienti.
Il “Pane dei Morti” (pan di spagna, nocciole, mandorle, miele, uva sultanina e spezie varie) è senza dubbio il dolce più diffuso in Lombardia ed in particolare in Valtellina dove , raccontano gli anziani, veniva distribuito durante i funerali quale simbolo di “evangelica carità”
“Ossa dei Morti” è il nome, decisamente macabro, di un altro dolce tipico di questo periodo. Conosciute anche con il nome di Crozzi ‘i mottu, Morticini, Oss ed Mort, Morticeddi o Scardelline , le Ossa dei Morti esistono in differenti varianti: glassate in Emilia Romagna, aromatizzate con i chiodi di garofano in Sicilia, a base di mandorle e limone in Toscana, morbidi biscotti in Lombardia.
Infine tra i dolci di questo periodo dell’anno non possiamo non ricordare le Fave dei Morti. Secondo la tradizione, le fave con le loro lunghe radici consentivano, per forma e colore ( soprattutto del bellissimo fiore) , il contatto con il mondo dei morti ed erano presenti nelle cerimonie funebri dell’Antica Roma e in Grecia. Dalla forma schiacciata e quasi tondeggiante, inizialmente le Fave dei Morti erano realizzare con farina di fave, poi sostituita con le mandorle.
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