![cannavacciuolo9](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/cannavacciuolo9-300x169.jpg)
Ad attenderlo in una sala dell’Hotel Sheraton all’interno dell’aereoporto di Malpensa oltre un migliaio di persone provenienti da tutta Italia. Giovani e meno giovani, ristoratori, addetti ai lavori, curiosi e appassionati di cucina, tutti pronti ad ascoltare lo chef più burbero d’Italia ma anche uno dei più dotati con le sue due stelle Michelin : il napoletanissimo Antonino Cannavacciuolo.
![Cinque i piatti preparati da Cannavacciuolo, come cinque sono i sensi](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/cannavacciuolo2-169x300.jpg)
In effetti la calca all’ingresso potrebbe far pensare più alla presenza di una boy band ma invece si tratta semplicemente di uno chef, uno che di mestiere “cucina” e lo fa da quando aveva 14 anni. Antonino Cannavacciuolo si è presentato così davanti al suo pubblico e non ha nascosto un pizzico di emozione perchè forse nemmeno lui poteva immaginare una presenza così numerosa. Emozione durata pochi secondi fino a quando lo Chef stellato, con i suoi modi burberi e severi che lo rendono però simile al GGG (il Grande Gigante Gentile ) di Roald Dahl , non ha indossato la sua giacca bianca per mettersi ai fornelli per realizzare un menù di cinque portate. Al suo fianco Antonino Cannavacciuolo ha voluto i suoi consulenti, coloro cioè che lo hanno aiutato nel difficile percorso che lo ha portato a diventare uno chef di successo, e con loro ha affrontato davanti ad un pubblico attento, i temi spesso ostici per chi si avvicina al mondo della ristorazione: dal foodcost alla gestione degli acquisti, dal marketing alla gestione del personale, vera e propria croce e delizia dello Chef di “Cucine da incubo”. “Si diventa grandi solo con una grande squadra e con tanto lavoro, racconta Cannavacciuolo assistito ai fornelli da due giovanissimi collaboratori, senza la paura di insegnare a chi ci sta intorno perchè è l’unico modo per crescere come azienda e come uomini.“
Schietto e sincero Antonino Cannavacciuolo anche quando risponde ad una quarantenne “appassionata di cucina” con il desiderio di intraprendere la via della ristorazione “Lascia perdere . Guardate che non è oro quello che vedete in televisione dove ci sono al massimo 10 o 20 chef . In Italia ci sono migliaia di cuochi che si svegliano al mattino e lavorano come dei pazzi per ore intere, senza riflettori, lontano dagli affetti della famiglia, cercando di far quadrare i conti e lottando ogni giorno. La cucina non è in televisione, quella è pura finzione. Volete fare i cuochi ? Venite a lavorare in un ristorante, scommetto che la maggior parte non finisce la prima settimana di lavoro perchè il sacrificio è tanto.” oppure quando ad un giovane suggerisce “Andate all’estero a fare esperienza quando finite la scuola. Imparerete cose nuove, una lingua straniera, nuovi sapori, nuovi ingredienti. Ma soprattutto sarete soli, senza mamma e papà, diventerete uomini.”
![Cannavacciuolo con la moglie Cinzia](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/cannavacciuoo-moglie-169x300.jpg)
Ai fornelli lo Chef patron di Villa Crespi di Orta San Giulio, ha esaltato con le sue ricette una materia prima “povera” come il porro, la castagna o il baccalà ( del quale per esempio ha utilizzato anche la pelle per realizzare delle chips). Una cucina fatta di tanto amore, “il vero ingrediente segreto della cucina della nonna”, di creatività e una quasi maniacale attenzione per i dettagli. Non sono mancati gli aneddoti, vere e proprie fonti di ispirazione per la creatività di Cannavacciuolo. E così scopriamo come la ricetta del polpo con anguria e arachidi ( a Busto riproposto con la variante del melone ) sia frutto di quell’abitudine estiva di mettere in fresco l’anguria nell’acqua del mare e di come un giorno il giovane chef andando a recuperare l’anguria ci trovò un bel polpo avvinghiato. Perchè per Antonino Cannavacciuolo la cucina è questo, un bagaglio di esperienze da raccontare : “Non copiate semplicemente le ricette, la cucina deve parlare anche un po di voi, della vostra vita, delle vostre esperienze, di quelle belle e di quelle brutte.”
E dopo una giornata trascorsa a cucinare e a svelare i segreti ( anche tecnici e gestionali ) della sua cucina arriva il momento dei saluti, ma non prima di aver risposto ad una domanda, Ma cos’è la cucina per Antonino Cannavacciuolo ? “La cucina è tutto, Sono innamorato di mia moglie ma la cucina è la mia amante e la ragione della mia vita, anche perchè non ho mai pensato di poter fare altro. Ho cominciato quando avevo 14 anni, oggi ne ho 40 e non mi sono mai allontanato dai fornelli. La cucina è amore puro”
![Polpo, melone e arachidi](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/cannavacciuolo3-300x169.jpg)
![Baccalà, baccalà e baccalà](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/baccala.jpg)
![il dolce di Antonino Cannavacciuolo](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/dolce.jpg)
![Bonet di Cannavacciuolo](https://blogosfera.varesenews.it/enogastrocosmico/wp-content/uploads/sites/17/2015/11/dolce1.jpg)
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