Certi personaggi vengono dimenticati dalla storia. Poi all’improvviso tornano dall’oblio e diventano un simbolo. Placido Rizzotto era un sindacalista di Corleone. Socialista, segretario della camera del lavoro, guidò le lotte contadine del dopoguerra.
Era stato militare al nord, partecipò alla resistenza,dove maturò forti convinzioni politiche. Venne ucciso il 10 marzo 1948 dai corleonesi di Luciano Liggio, il mafioso che venne arrestato anni dopo, latitante, a casa della fidanzata della sua vittima.La prima volta che ho sentito parlare di lui era in un libro di storia all’università. Ricordo un passaggio in cui si raccontava di un importante dirigente della Cgil che in un comizio urlava in piazza a Corleone, “Dov’è Rizzotto?”, mentre la gente gli voltava le spalle. Un atto di raro coraggio, un comizio nella tana del lupo, pochi uomini soli contro i giganti. Mi è rimasta impressa quella frase nel vuoto.
Il suo corpo è stato trovato nel 2009 in una cavità del terreno a Corleone. Il funerale di stato è stato celebrato il 5 maggio scorso con il presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Nel 1998 il regista Pasquale Scimeca gli ha dedicata un interessante film che ne ha riportato la memoria all’attenzione. Il nome del sindacalista è oggi scritto nell’etichetta di un vino prodotto a Corleone dalla cantina Centopassi, un altro nome evocativo, che richiama il titolo del film che Marco Tullio Giordana dedicò nel 2003 a Peppino Impastato, militante di sinistra ucciso dagli uomini di Tano Badalamenti.
Sono passati 64 anni dalla morte di Rizzotto, 34 da quella di Impastato. Eppure queste storie ispirano nuove iniziative economiche e di cooperazione. Esiste un mito di resistenza alla mafia, al sud come al nord, che riscopre nomi e volti anche antichi. Qualcuno ha cominciato a rispondere a quella frase nel vuoto.
Il campo di lavoro di “Estate liberi” che vi racconteremo andrà parlare con loro: il 28 agosto nell’agriturismo Portella della Ginestra gestito dalla cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, sito a meno di 500 metri dal memoriale della strage e dove ogni primo c’è una manifestazione politica che rievoca quei fatti (ci sarà anche una commemorazione e un incontro con alcuni sopravvissuti dell’eccidio). Il 29 agosto ci sarà un incontro a Corleone con il nipote del coraggioso sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948. E una visita alla cantina Centopassi, realizzata in un bene confiscato e gestita sempre dalla cooperativa Placido Rizzotto, per produrre i vini di alta qualità: Catarratto, Grillo, Nero D’Avola, Syrah e Perricone.