La vendemmia delle uve della cooperativa Pio La Torre è iniziata il 6 agosto a San Giuseppe Jato. I volontari che partecipano ai campi di lavoro di “Estate liberi” aiutano i lavoratori e i soci nella raccolta, in un terreno confiscato. La prima vigna è stata quella dello Chardonet e diventerà il vino a marchio “Centopassi”. Oggi è il turno del trebbiano. Ci alziamo alle 4 e 35 perché il caldo sfianca e bisogna lavorare con il fresco. Alle 6 iniziamo.
Una cesoia, un secchio e poi il trattore che passa ogni quarto d’ora a caricare le uve. Lo guida Salvatore, Domenico invece ci indica i filari da coprire. I soci e gli operai stagionali ci spiegano come tenere la cesoia, e come tagliare. I dirigenti parlano di una “umiltà” delle cooperative che coltivano i beni confiscati. Con l’esempio, con tenacia, piano piano, sono arrivati a riattivare vigneti e seminativi. Lo tocchiamo con mano. Hanno pagato stipendi. Dato lavoro. Viene in mente un vecchio aforisma: un uomo vide due persone che spaccavano pietre vicino a cantiere; chiese loro cosa stessero facendo: il primo disse “spacco pietre”, il secondo “sto costruendo una cattedrale”. Questione di prospettive. Non stanno solo tagliando la vite questi operai, ma stanno anche combattendo la mafia con il lavoro. E’ l’aspetto motivazionale della vendemmia: ogni anno, non c’è solo la produzione di vini. L’aspetto motivazionale di “Libera Terra” è importante. Della qualità, invece, parleremo quando visiteremo la cantina Centopassi nei pressi di San Giuseppe Jato.
A margine…
Ma c’è anche un aspetto simpatico per noi. La nostra è una squadra un po’ speciale. Ai secchi si cimentano tre direttori di supermercati della Coop, Dario Bianchi a Peschiera Borromeo,William Scovino caponegozio di Desio, Luciano Aquino il direttore del supermercato di Busto Arsizio. Due alfieri del settore soci, Damiano Toselli (che è un bustocco doc e ha portato un filu e ferro barricato da favola), Daniele Dipace (quello che ci fa firmare i moduli). Claudia Gasparotto del settore tecnico è di Biandronno, vicino a Varese, i due soci eletti Vincenzo Arzente e Angelo Di Adamo di Vignate, Rosella Reverdito della cooperativa Pandora (attività educative). E Roberto Rotondo di Varesenews (diciamo la verità, mai avrei pensato di fare una vendemmia in vita mia).
Finisce alle 12 con una mega doccia collettiva sotto il sole. Ieri sera il Toselli di Busto Arsizio ha chiamato la nostra cuoca con l’appellativo lombardissimo di “sciura”. Lei non ha capito, ovviamente. E’ un bel gruppo e non manca anche il sorriso a questo campo di lavoro.