Caleidoscopio – Gulliver http://www3.varesenews.it/blog/gulliver Fri, 27 Apr 2018 17:28:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Presto http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=439 Fri, 02 Dec 2011 15:46:11 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=439 Continua a leggere]]> Parola che era più familiare ai cottimisti e alle persone in situazione di semi-schiavitù. Da qualche tempo se la sentono intimare anche persone di grande responsabilità. “Presto e bene non si conviene”… non è più proverbio attuabile. Presto diventa l’unica condizione che viene valutata da chi pretende di giudicare il tempo che passa. Presto ricorda anche atteggiamento di ascolto… Chi non ha mai chiesto “prestami attenzione” piuttosto che il dire più umilmente “fai conto su di me, non voglio essere invadente, non pretendo, dammi ascolto”? Siamo in una situazione dove il tempo esprime urgenza, ma non possiamo forzare il tempo… Se per caso ci siamo attardati troppo in preliminari, parlamentarismi, perditempo, ognuno avverte la richiesta di apprestarsi nelle sue responsabilità, ma diamoci il tempo necessario e semmai non permettiamoci più di perdere tempo.

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Evasione http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=431 Fri, 25 Nov 2011 15:14:52 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=431 Continua a leggere]]> Parola ambivalente che dice uscita da una situazione di pericolo o di ristrettezza, ma anche risoluzione di un impegno o di un dovere.
Noi, probabilmente, la stiamo vivendo nella sua duplicità di significato.
Solo se ri-usciamo da questa rischiosissima situazione, possiamo dimostrare di aver corrisposto agli impegni che – figli e nipoti – ci chiedono, per guardare alla loro vita con un minimo di fiducia.
Dobbiamo dotarci di audacia e, al tempo stesso, di sagacia per osare quel salto di qualità senza il quale rimaniamo appiattiti e inerti, prigionieri del nostro passato.

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Curiosità e imprenditorialità http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=426 Fri, 18 Nov 2011 16:12:12 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=426 Continua a leggere]]> L’origine latina della parola “curiosità” ci fa pensare ai tanti perchè (cur= perchè). Proporsi e chiedere tanti perchè significa avere un’intelligenza vivace… E’ più facile avere a memoria e per suggerimento “imparaticcio” delle risposte che non delle domande.
Nella valutazione di una persona riguardo alle sue prospettive, molto bisogna osservare quanto interesse, cioè quanta curiosità manifesta. 
Certo ai nostri giorni, non possiamo fermarci a una curiosità che, se lasciata a se stessa, può portare anche a una meraviglia inebetita o a un’indignazione sterile.
Analizzata la domanda, la risposta dev’essere fattiva e quindi affidarsi ad un progetto operativo che, in questi giorni, chiede anche la valenza dell’imprenditorialità. Anche qui ci viene in aiuto l’etimo, con l’allusione alla manualità, al prendere concretamente in mano la situazione e portarla a compimento. Abbiamo troppe dichiarazioni di intenti, a volte suggerite dalla contrapposizione  ad altri.
Abbiamo bisogno di persone curiose ed intraprendenti, cittadini che non si stancano di indagare la situazione socio-economica e culturale, ma che altrettanto si rendano disponibili al cosiddetto “sporcarsi le mani”.  
Analizzata la domanda

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Forma e sostanza http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=406 Fri, 28 Oct 2011 14:03:00 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=406 Continua a leggere]]> Nella cultura dell’immagine, la forma prevale sulla sostanza. A ognuno capita di essere richiamato sul modo di esprimere i propri progetti, i propri richiami, la sostanza – insomma – dei propri pensieri. L’impatto relazionale tra chi dice e chi ascolta condiziona anche la sostanza della comunicazione stessa. Espressioni come “non ti sto neanche ad ascoltare” oppure “potevi dirmelo in modo diverso” segnano, non solo i rapporti tra le persone, ma anche le conseguenze e l’efficacia di un intervento. La condizione in cui ci troviamo come italiani – o come persone inserire in un contesto sociale o civile – richiedono particolare attenzione, sia riguardo alla sostanza, che alla forma. Naturalmente si può dire che è più importante la sostanza della realtà che andiamo a proporre o a difendere, ma è pur vero che il primo impatto è con la forma o l’immagine di chi la propone. Anzi, possiamo dire che la forma della comunicazione faccia già parte della sostanza. L’applicazione di questo pensiero può far considerare anche questioni socio politiche attualissime. Una persona responsabile di un ente o comunque di una realtà che coinvolge persone soprattutto giovanissime o fragili deve badare bene a se stessa nel modo di porgere  con linguaggio verbale o  non verbale i suoi interventi. Una persona può dire oggettivamente valori estremamente apprezzabili e significativi, ma smentirli praticamente con i suoi atteggiamenti e il suo vissuto incoerente con i messaggi stessi dichiarati. C’è un’ipocrisia pratica che anche la persona più sprovveduta culturalmente o psicologicamente percepisce. Proseguendo nella riflessione possiamo riprendere anche un vecchio assioma che dice: “Excusatio non petita, accusatio manifesta”: non c’è bisogno di premettere dichiarazioni di intenti o motivazioni per catturare l’approvazione dell’altro.

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I polli di Renzo http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=398 Fri, 07 Oct 2011 15:43:06 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=398 Continua a leggere]]> Abbiamo la prospettiva di avere più tempo a disposizione per leggere libri… Forse anche il buon Manzoni riprenderà ad avere lettori, se non per “sciacquare i panni in Arno” e parlare con congiuntivi e condizionali appropriati, almeno per ripensare ad un tempo con valori e comportamenti ben definiti dall’etica. Una scena amata dai lettori dei Promessi Sposi è quella del viaggio di Renzo che si reca dall’Avvocato Azzeccagarbugli accompagnato da due polli che bisticciano mentre  sono portati a finire in padella.

Scena spesso replicata non solo da chi va verso il mattatoio, ma anche attualmente da quanti – messi in difficoltà economica e valoriale – litigano, invece di prendersela con i responsabili. Al bar, nelle piazze, ormai in ogni luogo ci si azzuffa con atteggiamenti e parolacce da stadio e così, invece di cambiare e far cambiare atteggiamenti, ci si dà come unica innovazione slogan ripresi dai giornalisti di una parte o dell’altra. Non è casuale che da noi gli “indignati” non abbiano ancora fatto fortuna: siamo ancora convinti che si possa scherzare.

I segni di speranza vengono da lutti collettivi o dalla memoria di Steve Jobs. Partito da una situazione chiaramente difficoltosa, abbandonato dai genitori ed adottato, non si è pianto addosso e ha cercato continuamente di rinnovarsi e rinnovare.

La nostra presa di coscienza porterà a cambiamenti positivi solo quando scopriremo che cosa fare non tanto per aver ragione nei nostri conflitti, ma per mettere a profitto quanto possiamo fare.

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Indignati e ribelli http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=381 Fri, 02 Sep 2011 14:06:38 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=381 Continua a leggere]]> Al “si salvi chi può” individuale, l’unica alternativa collettiva di questi tempi è una presa di coscienza che, di fronte al degrado socio-politico nel quale ci hanno condotti i troppi delegati eletti – direttamente o indirettamente, ci porti ad indignarci e ribellarci.

Speriamo che le conseguenze applicative non siano necessariamente quelle dei Paesi maghrebini (ribelli) o degli spagnoli,… israeliani (indignati). Forse siamo ancora in tempo per risollevarci dalle nostre passività, farci guidare da figure meno compromesse con il potere e finalmente assumerci responsabilità, non prima di aver dichiarato che cosa siamo disposti ad investire (nel senso di rinunciare) per questa operazione.

Talvolta sentiamo persone che prendono le distanze dall’appartenenza italiana. Che questo sia in nome di un secessionismo, o in nome di una lesa maestà, chiediamo loro la coerente decisione di lasciare la comoda posizione di chi “sputa nel piatto dove mangia” o si permette di scandalizzarsi di fronte alla puzza che ha appena emesso…

Facciamo un quasi disperato appello in chi crede ancora possibile un cambiamento a favore dei giovani e dei bambini che non si meritano di ereditare un nome che li faccia vergognare di fronte al mondo intero. L’Italia non è solo la terra di mafia, di evasori e di pedofili.

Ci sono Paesi dove le prospettive di speranza sono dovute a un lento avvio di processi di sviluppo… Da noi possiamo sperare perchè ci auguriamo che il punto peggiore sia già stato superato.

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http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=371 Thu, 25 Aug 2011 14:07:27 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=371 Continua a leggere]]> PER FORZA O PER AMORE

 Il cambiamento è la legge della vita, sia quello che sta alla base della crescita  fisica che quello relativo ai  progetti di vita.

Il cambiamento è sempre frutto di una rottura, quello delle  cellule della nostra anatomia e quello nelle relazioni,  questo lo chiamiamo distacco . Si tratta di posizioni che vanno diversificandosi nel tempo.

Non è vero che una persona vuole cambiare, segretamente spesso la persona vorrebbe tornare ad essere piccolo per non dover affrontare il cambiamento.

Se ci mette in un atteggiamento di disponibilità al cambiamento allora sarà possibile ad esempio scoprire che servire è più bello di essere servito e dare è più bello che ricevere.

Se si scopre questa dimensione si arriva ad accettare anche l’autorità negli altri e in se stessi. La parola deriva infatti dal latino augeo che significa far crescere .

Il cambiamento non è fine a se stesso ma la condizione raggiunta per essere capaci di relazioni responsabili  cioè di amore che significa non dovute da una necessità ma espressi con gratuità.

Il cambiamento ti fa protagonista e ti gratifica anche dopo aver raggiunto con fatica l’obiettivo o  l’oggetto dei desideri.

Fino a quando saremo  autocentrati  e autoreferenziali probabilmente subiremo  il vivere ma se ci mettessimo  in una prospettiva di crescita avremo la soddisfazione di ammirare il tratto di strada percorsa.

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C’è più gusto nella sobrietà http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=359 Fri, 05 Aug 2011 07:15:47 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=359 Continua a leggere]]> Insistiamo nel considerare, come un indispensabile elemento di reazione al momento attuale – assai ansiogeno – il ritornare ad un rapporto essenziale tra persona e persona, tra persona e natura… E questo lo chiamiamo ancora “sobrietà”.

Una persona sobria ha i propri sensi molto più affinati nel percepire odori, sapori, immagini e sensazioni in genere.

Involontariamente questa crisi – ormai troppo prolungata  – può portarci questo beneficio: la capacità di relazioni essenziali e di scelte al minor costo umano e tecnologico. Questo atteggiamento, tuttavia, non si può trasmettere per puro contagio. Chi, in qualche modo, ha sperimentato, seppur parecchi decenni fa, questo tipo di relazione in rapporto al vestire, al far vacanza, al viaggiare… e qualche volta – forse – ne ha avuto anche nostalgia, potrà ritornare a questa “sobrietà” senza troppi traumi. Chi invece ha ereditato una situazione di sovrabbondanza avrà qualche difficoltà  quando sentirà che il proprio scegliere comporta qualche rinuncia.

Questo periodo di ferie può essere il contesto migliore per ripensare ai nostri rapporti. Ascoltare, nel silenzio. Riposare, appartandoci. Leggere, pensando. Nutrirsi, assaporando. Guardare, contemplando. Respirare, annusando. 

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Il nome nuovo di sviluppo è sobrietà http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=348 Sat, 30 Jul 2011 14:45:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=348 Continua a leggere]]> Molti dicono che viviamo e siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità per anni e decenni, a dispetto della maggior parte dell’umanità che viveva ai livelli della sopravvivenza. Questi giorni terribili. da un punto di vista economico e finanziario, sembrano far giustizia e mettere un po’ tutti i Paesi allo stesso livello.

E’ una scelta obbligata dalle condizioni imposte dagli speculatori? Meglio convinversi che l’obiettivo delle singole persone – ma anche degli Stati – sia il vivere nella sobrietà, qualunque sia la condizione ambientale.

Scendendo al pratico, si tratta di avere un progetto di vita (e quindi di educare le nuove generazioni in questo senso) nel quale, quello che conta è conoscere e conoscersi. Curricula scolastici fino all’università e oltre, viaggi per l’apprendimento linguistico o di conoscenza culturale, esperienze locali o esotiche saranno da compiersi solamente come scelta coerente con le proprie crescita e competenze professionali. Troppo spesso viaggi ed esperienze all’estero si riducono ad una specie di safari, con l’unico effetto di aver demolito qualche vivente. Una relazione sobria con la natura ambientale (flora e fauna) ci farà assaporare meglio il vivere umano.

Si tratta di regredire a condizioni agresti? Se questo dà maggiore consapevolezza e fa trovare il  tempo per meglio discernere progetti di vita, diciamo: “Ben tornata” anche alla pastorizia tradizionale!

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Indignarsi non basta http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=343 Fri, 22 Jul 2011 14:45:56 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/gulliver/?p=343 Continua a leggere]]> Tanti cittadini dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, si esprimono in modo “indignato” nei confronti dei loro Governi. Dall’Africa del Nord all’Europa c’è un movimento di protesta che va accusando i responsabili della vita pubblica di fare i propri interessi, ignorando – anzi danneggiando – i loro concittadini.  Si tratta di un movimento che ha cicli periodici ventennali/trentennali.

Anche in Italia sta montando la protesta – iniziata dalle donne – che vuol moralizzare i proprio deputati. C’è un avvicendarsi di accusatori e accusati, ma tutti sono oramai convinti che così non si possa andare avanti.

Manca però un progetto che anzitutto metta fine a questi comportamenti, ma che poi prosegua nel definire una conduzione della vita pubblica dove diritti e doveri si accompagnino a bisogni e risorse, secondo giustizia, nel senso di dare a ognuno ciò di cui ha bisogno e chiedere a ciascuno quanto può dare e fare.

Nei bar, per le strade, nei convegni, nei dibattiti radiofonici e televisivi, negli SMS monta la protesta, quasi ad esprimersi come “pars destruens”. Chi ha questa posizione indignata, può avere anche un progetto da proporre e da pretendere. Ognuno di noi, però, dovrà chiedersi quanto può protestare o indignarsi, secondo la sua condizione.

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