Lavoro – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Piaggio apre Spazio Broletto 13 a Milano http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1334 Wed, 15 Sep 2010 10:50:10 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1334 Continua a leggere]]> Grande festa per gli appassionati di moto a Milano. Martedì pomeriggio è stato inaugurato Spazio Broletto 13. «Sono orgoglioso di aver portato la Piaggio nel cuore della città industriale più importante d’Italia. Un punto di ritrovo dove gli appassionati potranno vedere i modelli e conoscere le novità del mondo delle due ruote». Roberto Colaninno, presidente del gruppo è stato il protagonista dell’incontro con la stampa insieme a Max Biaggi.
Il pilota quattro volte campione del mondo con la RSV4 sta conducendo le classifiche piloti e costruttori del campionato del mondo Superbike. «Nel 2008 ho condiviso il progetto e raccolto la sfida. Nel 2009 abbiamo vinto la prima gara e non mi sarei mai aspettato di essere in questa posizione un anno dopo. Il merito non è solo mio, ma di un team straordinario che ci ha creduto».
Per l’occasione Piaggio ha presentato, in anteprima, due nuovi modelli di moto: V7 Racer della Moto Guzzi e Dorsoduro 1200 della Aprilia.

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L’unità e Il post, oltre a Varesenews http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1322 Thu, 09 Sep 2010 22:00:57 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1322 Il mio articolo sulla camera ardente e il video sono stati pubblicati sull’Unità, Il post e Varesenews

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È tutta colpa delle seppioline http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1146 Fri, 27 Aug 2010 09:00:08 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1146 Continua a leggere]]> «Parlo tre lingue: l’italiano, il chioggiotto e l’italchioggiotto che è l’insieme di italiano e chioggiotto». Marco per cinque euro ti porta a fare un giro di venti minuti in laguna tra Chioggia e Sottomarina. Se poi trova la compagnia simpatica, diventa sempre più di mezz’ora.
La sua storia è interessante perché svela molte cose: il carattere, la poesia, la visione del territorio e la voglia di fare. «È tutta colpa delle seppioline. Io per venticinque anni ho fatto il pescatore. Un giorno ne ho prese tante. Saranno state oltre quattro quintali, ma c’era un mare così grosso che non mi permetteva di tornare indietro. Non potevo abbandonare un carico di pesce tanto ricco. E così ho preso una via alternativa per i canali. Me la sono scampata, ma da quel giorno ho capito che avrei cambiato mestiere. Mica per la paura, sai. Mi piace raccontare, stare con la gente e promuovere così le bellezze della mia terra».
Lui, con la sua “volgolara”, aveva già iniziato a portare a spasso per mare i turisti. Era stato il primo a fare pesca turismo, che poi significava fare doppio lavoro, ma gli piaceva così. Dopo quattro anni, complici le seppioline, decise di comprare un “bragosso”, la tipica nave da pescatori, che ben si adatta a fare anche da imbarcazione turistica. È arrivata così l’Ulisse, che ancora oggi salpa dalla piazza Vigo. «Non importava quanto guadagnassi perché mi sentivo il più ricco della città. Per me Chioggia è oro puro e la voglio far conoscere al mondo. Ecco perché non mi accontento di fare un semplice giro in barca, ma racconto la storia, le leggende, e la gente è contenta. Quando di notte navigo in mezzo alla laguna, magari da solo, mi sembra di essere libero come un bufalo nella prateria».

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Il cibo è memoria http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1141 Fri, 27 Aug 2010 08:54:43 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1141 Continua a leggere]]> Lui è “Cegion”. A Chioggia e Sottomarina ci sono oltre 12mila tra Boscolo e Tiozzo e così si sono dovuti inventare un sistema che li distinguesse. Il detto, il soprannome finiscono anche sulla carta di identità. Armido fa Boscolo di cognome detto Cegion. Professione cuoco, e che cuoco. La bravura non la si scopre dai titoli o dai premi, che pure non gli mancano. Gli brucia ancora essere stato battuto da un pollo, «e nemmeno ruspante» come ci tiene a precisare, al concorso di Vissani a “Uno mattina”.
Figlio d’arte, ha pubblicato il libro La svolta, Ciaccole e ricette. «Chiacchiere perché trasmetto le ricette dialogando con le persone. Le ricette hanno una storia e attraverso loro racconto la nostra terra. Il cibo è memoria. Io sono un illetterato, ma la ricerca mi stimola molto». E da questa ha scoperto l’origine vera del Broetto, il piatto a cui lui è più legato. «I pescatori all’epoca erano molto poveri e le prime prede le usavano per loro per cibarsi due-tre giorni. Friggevano il pesce in un olio terribile e per conservarlo usavano aceto e cipolla. Oggi se ne trovano tante versioni, ma quella originale è tutta un’altra cosa». L’antica osteria Al cavallo è finita pure sul magazine della Lufhtansa che nel novembre scorso ha dedicato a Chioggia diverse pagine.

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Ma non lo potevano fare senza zanzare? http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1114 Wed, 25 Aug 2010 14:18:12 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1114 Continua a leggere]]> Il Delta del Po, un pezzo di terra, ma soprattutto d’acqua, in cui il tempo sembra essersi fermato. Diviso tra la Romagna e il Veneto, tra le bellezze di Ravenna, Ferrara e Chioggia, il parco è nato nel 1991e l’Unesco l’ha inserito tra i patrimoni dell’umanità.
“Le diramazioni deltizie del fiume Po, – come si legge sulla ormai imperante enciclopedia Wikipedia, – attualmente attive e che nel loro complesso costituiscono il delta sono, da nord a sud: il Po di Maistra, il Po di Venezia – Po della Pila che sbocca in mare attraverso tre distinte bocche (Busa di Tramontana, Busa Dritta e Busa di Scirocco), il Po delle Tolle (con le diramazioni di Busa Bastimento e Bocca del Po delle Tolle), Po di Gnocca o della Donzella (anch’esso con una biforcazione terminale) e Po di Goro”.
Proprio a Goro partecipo a una sorta di rito sacro. Tutti i giorni alle 16, al mercato ittico del paese, c’è l’asta con cui commercianti e ristoratori si aggiudicano la merce. Oggi è un giorno di magra perché fino alla fine del mese la pesca è chiusa. Così sono pochi quelli che contrattano e alla fine gli scambi arrivano a un valore di poche centinaia di euro. Ci sono solo “pannocchie”, crostacei di basso valore, che hanno il loro momento di gloria arrivando ad essere pagate 13-14 euro al chilo quando la loro quotazione è più o meno la metà.
Qui si pratica “l’asta ad orecchio”. Il commerciante offre una cifra per la mercanzia, ma non lo fa a voce alta. Si rivolge al responsabile e dice in un orecchio quanto sarebbe disposto a pagare. Il miglior offerente si aggiudica le cassette di pesce. Un’operazione antica che conserva intatto il suo fascino.
Pierpaolo Piva fa il direttore del mercato ittico di Goro dal 1998. È assunto direttamente dal consorzio pescatori. Qui sono attive 34 cooperative che svolgono soprattutto attività di mollusco coltura. «Nel 2009 nella sacca di Goro abbiamo prodotto 10mila tonnellate di vongole. È il 25% del mercato, di meglio fanno solo a Scardovari e a Chioggia. Nel porto abbiamo circa cinquanta barche e si pesca anche altro, ma l’attività prevalente resta questa». Una terra che sa di antico, «rimasta tagliata fuori da ogni transito, tanto che le strade principali come la Romea, cinquant’anni fa non erano nemmeno asfaltate. Ora si cerca di sviluppare anche un po’ di turismo, ma è la pesca la nostra economia».
Passo il ponte di chiatte che separa la Romagna con il Veneto. Si paga e anche questo sviluppa economia ed è sempre la cooperativa di pescatori a gestire il pedaggio e la manutenzione. Costeggiando tutta la sacca di Scardovari si trovano sacchi di nylon lungo la strada di fronte ai capanni. Sono quelli lasciati dai pescatori con dentro le vongole. I responsabili del consorzio passano a ritirare il tutto per poi portarli agli stabilimenti per la depurazione e il confezionamento fino a farli arrivare nei nostri negozi.
Scende il tramonto e tutto intorno diventa il regno delle zanzare. «Da quando sono arrivate quelle tigre non c’è più orario» mi racconta Sebastiano, da due anni addetto al pedaggio su uno dei due ponti che attraverso.
Il Delta a quest’ora, con fenicotteri, aironi, svassi, pellicani, fagiani e tanti altri si presenta in tutta la sua bellezza. Ma non si potrebbe fare a meno di questi insetti fastidiosi e invadenti?

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Nichi e le fabbriche, un laboratorio politico http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=980 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=980#comments Fri, 20 Aug 2010 07:26:58 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=980 Continua a leggere]]> Vincenzo e Vito sono baresi doc. Trentatre e trentun anni, sono rientrati in Puglia dopo esperienze scolastiche e professionali in giro per l’Europa. «Le fabbriche di Nichi sono un laboratorio per una nuova politica. Non sono e non diventeranno un partito. Nascono da un bisogno preciso che è quello di riavvicinare pezzi della società all’idea che è bene mettersi insieme per migliorare le cose, e si può fare in modo fresco e pulito».
Bari è una sorta di hub, di nodo, per una rete fatta di 400 “fabbriche”. «Vendola c’è, ma lascia molto spazio. Una definizione bella e precisa l’ha data un giorno una maestra che ha detto: “di è complemento di origine, e non è un assetto proprietario”. Questo spiega tutto. La nostra è un’organizzazione liquida».
Nichi Vendola ha qualcosa in più. Me lo dicono in tanti e forse una risposta sta in quel bisogno di “connessione sentimentale” che lui va ripetendo spesso. Lo capisco ancora meglio quando a Manfredonia, città di mare molto diversa da quelle viste finora, incontro Valentina e Valeria. Loro hanno cinquant’anni in due. «Nichi è uno di noi. Lui ha una sensibilità speciale e sa leggere i bisogni delle persone e tradurli in politica. Ha governato bene e oggi c’è tanta gente che dice “meno male che vivo in Puglia”. Tanti ritornano perché lui crede davvero ai giovani. Ha messo in piedi “Bollenti spiriti” e con “Principi attivi” sono nate tante esperienze di lavoro importanti. La Regione finanzia progetti per nuove imprese e così si sviluppa l’economia e anche il sociale”.
Valentina e Valeria sono le coordinatrici del gruppo di Foggia. Loro si definiscono “operaie”. «C’è chi si chiama volontari, chi compagni. A noi piaceva operaie perché sono i soggetti delle fabbriche. Queste sono diventate una calamita per i giovani che vogliono impegnarsi. Noi a Foggia siamo nati come comitato elettorale, ma adesso facciamo cose concrete per la città come cineforum, iniziative culturali e altro».
Come sia stato possibile che in una regione da sempre moderata e orientata a destra abbia potuto vincere per due volte Vendola ha tante risposte. «La gente va oltre. Va oltre l’orecchino, va oltre le scelte sessuali. La gente è molto più avanti di quello che si dice e vogliono far credere i politici e la Chiesa. Quando c’è stato il gay pride a Bari, le donne lanciavano ai manifestanti petali di rose dalle finestre».
Le ore di conversazioni con questi quattro giovani mi risuonano mentre faccio la strada che da Manfredonia sale in montagna, verso Vieste. Si svela un’altra bellezza di questa Puglia accogliente e “diversa”.

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“La ‘ndrangheta spesso è una scusa per non fare niente” http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=845 Sun, 15 Aug 2010 21:40:52 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=845 Continua a leggere]]> proloco s'andrea dello ionioA molti non gliene può fregare di meno. È un oggetto che serve per raccogliere i fichi d’India. Un bastone che culmina con una sorta di cono. Era una delle prove della caccia al tesoro a cui hanno preso parte una sessantina di ragazzi. Siamo a S. Andrea Apostolo dello Ionio a metà strada tra Reggio e Crotone.
Melissa fa parte dell’Ara, ovvero l’associazione romana degli andreolesi. Esiste anche l’Ama, che è la versione milanese della stessa. «Negli anni Cinquanta qui vivevano 5.000 persone, ora sono rimaste in 2.000, ma chi va via non perde i legami e torna. Soltanto che ormai siamo anche alla terza generazione dopo l’emigrazione e così si perdono tute le tradizioni. Noi conosciamo molto poco e la Pro Loco si sta impegnando per far conoscere la storia, il dialetto e altro a noi giovani che torniamo».
Giuseppe Dominjanni ha 27 anni e fa l’operatore turistico. Ha un Bed & Breckfast e da un paio d’anni presiede la Pro Loco. «Questa era una terra di pignatari già dai tempi della Magna Grecia. Ora che gli ultimi due hanno cessato l’attività, per non perdere tutto il patrimonio abbiamo aperto dei laboratori didattici per i ragazzi. Abbiamo anche un dizionario ufficiale andreolese».
Le riflessioni di Giuseppe non si fermano però ad aspetti culturali. «La gente di qui è rimasta un po’ indietro e non si rende conto che il territorio è il bene più importante e prezioso che abbiamo. Qui c’è la tendenza a non accettare lo straniero, inteso come quelli che non sono proprio di S. Andrea. Li considerano come quelli che vogliono apprioparsi del paese, ma non si rendiamo conto invece che siamo proprio noi la causa dell’arretramento. La ‘ndrangheta spesso è una scusa per non fare niente. Diventa un paravento al parassitismo».
Intanto sono arrivati tutti i partecipanti dei dodici equipaggi per la caccia al tesoro. Una foto e si parte…

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Sicuro che il bagnino è rumeno? http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=824 Sat, 14 Aug 2010 20:38:17 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=824 Continua a leggere]]> Alle nove in spiaggia si lavora già. I ragazzi dell’animazione non danno tregua. «Buongiorno a tutti. Passata bene la nottata? Stamattina ci sono 30 gradi, umidità al 42%, velocità del vento 11 km/h. Il proverbio del giorno è “adduvi ti pari ca mangi e n’bivi resti dijuni”. Capito?». Il giovane animatore prova a fare una sbilenca traduzione in inglese perché in spiaggia a quell’ora ci sono solo stranieri.
«Se la prende con i furbi. Con quelli che pensano di poter fare chissà cosa e invece restano senza niente».
A gestire l’animazione a Torre Marino è un’agenzia di giovani. All’inizio della stagione cercavano anche un bagnino. Andrei ha visto l’annuncio su Internet, ha mandato un’email e lo hanno subito preso. È rumeno, ma parla correttamente il napoletano, tanto che “don Pietro” nemmeno lo sapeva che non era italiano.
«Vivo a Castellammare di Stabia da dodici anni e studio Scienze politiche all’Università di Salerno. Questo è il primo anno che vengo in Calabria, perché di solito in estate trovo lavoro vicino casa come bagnino o cameriere».
Andrei guadagna 900 euro al mese e ha vitto e alloggio nel villaggio. «Siamo al Sud e si prende meno, ma per adesso va bene. Finito di studiare mi piacerebbe lavorare nella pubblica amministrazione, così sono sicuro per sempre».

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