Certo, il non approfondimento del pezzo è sicuramente dovuto alla fretta, lo capisco bene. E le parole “rubate” all’amico Benzoni sono già molto significative.
Volevo però dire al commentatore Lucafrancesco che la motivazione di chi fa il Meeting gratuitamente (anzi, pagando per farlo, come tutti i volontari fanno, ecome anche io ho fatto per anni) la si capisce andando, vedendo, partecipando. Non alzando il solito trito e ritrito fuoco di fila dei sospetti e delle dietrologie. La “megalomania” apparente del Meeting è dovuta più che altro alla passione di chi fa il Meeting a voler incontrare veramente tutto ciò che appare anche solo un briciolo interessante per la vita (in fondo Don Giussani ha sempre richiamato il paolino “vagliate tutto, trattenete ciò che vale” come il vero sguardo culturale cattolico, cioè “universale”), e farlo al meglio possibile, anche in termini di suggestività. Ma non c’è una “postulazione” a tavolino della megalomania o della spettacolarizzazione, in stile americano, per intenderci. Addirittura, qualche anno fa si temeva che la Fiera Nuova di Rimini fosse troppo grande per il Meeting, ma negli ultimi due anni si inizia a pensare che forse se fosse più grande sarebbe meglio. L’unica premura è che il Meeting sia significativo per chi lo fa e per chi vi partecipa e realizzato al meglio, anche in termini estetici. Questo aiuta a introdursi in modo semplice e coinvolgente nei contenuti.
Comunque complimenti per l’idea di girare l’Italia e descrivere quello che c’è in giro; fa sempre bene riaprire gli occhi su quello che già arricchisce il nostro grande paese.
PS: Le contraddizioni -sono d’accordo- smetteremo di viverle, come dice un mio amico prete, cinque minuti dopo la nostra morte… L’importante è non smettere di essere al lavoro dentro la realtà.
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