marche – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Sapore di mare…Marche http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1078 Tue, 24 Aug 2010 10:13:41 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1078

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Tutto cambia o forse no. Alla Baia però non si “cucca” più http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1048 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1048#comments Mon, 23 Aug 2010 10:20:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1048 Continua a leggere]]> Alla Baia Imperiale in ventisei anni è passato mezzo mondo. Arrivo nel primo pomeriggio e all’ingresso lavorano per preparare una serata considerata minore. Aspettano il mondo dei single a cui sono dedicate le notti delle domeniche agostane. Devo ritornare di sera tardi perché Gabriele Villa, il patron, ora non c’è. Pazienza. Dopo un’ora circa provo a chiamare i tre numeri delle Pr per avere qualche altra informazione. Scopro più tardi che Giorgia e Ambra sono le due figlie e Wilma è un parafrasare Villa. Tre cellulari, stesso gestore. Gabriele è davvero tuttofare e ci diamo appuntamento per le ventidue.
La notte è lunga e alla Baia a quell’ora è solo l’alba.
«Siete ancora qui?» mi dice mentre sta contando i soldi per aprire le casse. «Dai seguimi, intanto parliamo». Non si fa tanti problemi Gabriele. Ricorda con affetto Michele Serra, aveva aperto da appena una stagione, e poi Luca Bottura che era ripassato con lo stesso giro nel 2005.
«È cambiato il mondo, direbbe il mio direttore artistico. Io invece ti dico che è cambiato il modo di divertirsi dei giovani. Una volta arrivavano a frotte per cuccare. Adesso spesso arrivano già ubriachi per rompere i coglioni, per scatenare risse. Pensano di essere allo stadio, solo che lì li tengono ben divisi, qui romani e napoletani sono insieme e basta un niente e succedono casini». Uno stress non da poco visto che nelle sere di punta arrivano anche quattromila persone. La migliore organizzazione, che permette a oltre quaranta pullman di scorrazzare giovani che arrivano da Ancona fino a Ravenna, ha un rovescio della medaglia. I ragazzi non devono guidare, e così bevono preventivamente arrivando già belli carichi all’appuntamento con la notte brava.
L’ingresso della Baia imperiale è davvero imponente. Una scalinata di marmo bianco con le statue di diversi imperatori romani. Delle anfore gigantesche e un colonnato che si leva alto, fino a superare la mitica terrazza da cui si vede tutta la riviera.
L’età media è bassa. Arrivano ragazzi dai 16 ai 25 anni. «A parte quelli che vorrebbero far casino, qui è tranquillo. Non si spaccia e si trova tutta la musica che si vuole». Gabriele mi porta a vedere le cinque diverse sale e lo scenario è notevole. Spazi di ogni tipo e perfino una vera piscina che richiama le vecchie terme romane con zampilli e giochi d’acqua.
«In questi anni mi sono divertito ed è una gioia vedere le mie due figlie, Giorgia e Ambra, che sono volute venire a lavorare qui con me. Il rammarico più grande, oltre ad invecchiare, è che vedo passare fiumi di soldi senza che se ne fermino mai abbastanza. Raccontavo dei mutui a Serra. Continuiamo a far debiti e rinnovarli perché ogni anno qui va speso una montagna di denaro».
Gabriele è un tipo simpatico, socievole, parla con entusiasmo della sua Baia. «Ogni sera ci sono 70-80 persone a lavorare con me». Lui è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via. Il suo sogno non è più Cuba, ma si è spostato di poco. «Voglio andare ad aprire una piadineria a Santo Domingo. Lì almeno un po’ di soldi li faccio».

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Non ci sono più nudisti http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1017 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1017#comments Sat, 21 Aug 2010 20:23:37 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1017 Continua a leggere]]> Il Conero si estende su un territorio piccolo, appena seimila ettari. È l’unico promontorio da Trieste fino al Gargano e il parco è stato istituito nel 1987, due anni dopo il passaggio del nostro Michele Serra. Alcune cose sono rimaste tali e quali quelle descritte venticinque anni fa, ma uno dei punti forte del suo racconto ha avuto l’evoluzione che ci si poteva attendere. Nella spiaggia dei Sassi neri il nudismo allora tollerato non può più esser praticato, anzi è severamente vietato. Con l’ordinanza numero 40 del 2002 il sindaco ha decretato che chiunque venga trovato in giro come Adamo ed Eva, verrà sanzionato con una multa di 516,40 euro. Con la buona pace dei benpensanti, anche quelle zone sono state “bonificate”.
«Hanno fatto bene, – mi dice la signora che lavora da Roberto, uno degli stabilimenti in quel tratto di spiaggia, – perché non rispettavano lo spazio e alla fine erano solo esibizionisti». La pensa più o meno allo stesso modo Elia, una brianzola che viene a Sirolo dal 1970. Non ha perso una stagione, e quindici anni fa l’amministrazione comunale le ha anche dato un premio fedeltà.
Insomma, il nudismo non si può praticare più. La bellezza della costa resta comunque intatta, e c’è da dubitare, che tranne qualche guardone, che andrà sicuramente altrove, i turisti arrivassero in questi luoghi quasi deserti per vedere le nudità di qualche dolce creatura o aitante giovane.

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L’hotel della “Stanza del figlio” http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1011 Sat, 21 Aug 2010 20:05:46 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1011 Continua a leggere]]> Nanni Moretti è uno dei protagonisti del mio viaggio. Lo è stato nell’origine della mia passione per la vespa. L’ho ritrovato nel fascino di Georgette Ranucci che ha scritto un libro sul regista. Ora un altro tassello, il più affascinante. Molte riprese della Stanza del figlio, che gli valse la meritata vittoria a Cannes, Moretti le girò ad Ancona. Aveva scelto come base logistica l’hotel Emilia al Poggio di Portonovo. Lo stesso albergo dove ho soggiornato nella mia tappa di Sirolo. Ne parlo con Raffaella, tornata alcuni anni fa da Milano, dove aveva studiato Archittura, per riprendere in mano l’azienda di famiglia dopo la drammatica morte del fratello Maurizio. «Nanni è stato qui otto mesi, e si era creato un clima familiare tanto che è tornato tante volte anche negli anni successivi. Alcune scene del film le ha girate a Portonovo e all’osteria del Poggio anche quella fondata dalla nonna Emilia e gestita dalla mia famiglia».

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