vassallo – In Vespa http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa Fri, 27 Apr 2018 17:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Un video per Angelo Vassallo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1346 Sat, 25 Sep 2010 13:58:50 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1346 Un bel lavoro con una ricostruzione del delitto

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Ciao Angelo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1327 Fri, 10 Sep 2010 14:48:28 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1327 Continua a leggere]]> “Sarai sempre il nostro Angelo”. I giovani di Acciaroli indossavano una maglietta bianca con una scritta blu, il colore simbolo del loro paese. La comunità del Cilento ha reagito con una partecipazione straordinaria ai funerali di Angelo Vassallo. Fin dalle prime ore del mattino migliaia di persone si sono riversate sul porto. Sono arrivati diversi pullman da Napoli, Roma e altri luoghi del Paese. Il maltempo non ha fermato semplici cittadini, amministratori, uomini e donne delle forze dell’ordine, politici. Per il Governo erano presenti il ministro dell’ambiente Prestigiacomo e il sottosegretario Mantovano. Insieme a loro anche il presidente dell’Anci Chiamparino, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Pierferdinando Casini, oltre a numerosi amministratori locali.
Alle dieci e mezzo precise il suono delle sirene e un lungo applauso. La bara di Angelo Vassallo ha lasciato per l’ultima volta la chiesa e portato a spalle ha raggiunto il palco montato per la cerimonia funebre. Dietro di lui la moglie Angelina, i figli, i fratelli e tutta la comunità di Acciaroli.
Tanti striscioni e una gigantografia montata sulla torre del porto. Un Angelo Vassallo sorridente sugli scogli del suo mare e con in mare un bicchiere di acqua cristallina.

«Cristallina come lui, come la sua azione. Lui non era un sindaco, ma il sindaco». Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica ha salutato Angelo, e con una forte commozione ha pronunciato parole chiare per i suoi concittadini e per i politici presenti. «Noi andiamo avanti, abbiamo bisogno che quello che lui aveva iniziato vada avanti. Le istituzioni però ci devono stare vicino e lui sarà per sempre la nostra guida».

Il vescovo di Vallo della Lucania ha celebrato la messa e nella sua omelia è stato duro con gli assassini. «Era un uomo onesto e appassionato della sua terra. Sono delle bestie. Le loro mani sono state armate da gente che non rispetta e non ama questa terra.Tutto questo per il denaro e il profitto. Conseguenza del materialismo che ci soffoca e stritola. Per me è questa la causa dell’arroganza e della violenza. Questa sete spregiudicata di guadagno è asfissiante per la convivenza umana».
Poi l’ultimo corteo lungo le viette della sua Acciaroli e la salita a Pollica dove riposerà per sempre.

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In attesa dei funerali http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1320 Thu, 09 Sep 2010 22:24:51 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1320 Continua a leggere]]> Una giornata di pellegrinaggio e preghiera. Dalle 13.50 di fronte alla chiesa è stato un via vai di gente. Dentro le persone hanno fatto fatica a trovare posto per salutare il proprio sindaco e stare ancora qualche istante con lui a riflettere, pensare, meditare.
Una folla composta, silenziosa, rispettosa. «Il bello è che qui è arrivato tutto il paese, anche quelli che magari in passato avevano avuto momenti di rottura con Angelo». Carla, l’assessore che era al suo fianco dal 1995 trova parole di ricordo con una infinita dolcezza. Sarà una delle protagoniste della trasmissione di radio 3 “Tutta la città ne parla” che andrà in onda in diretta da Acciaroli. E in diretta sarò anche io a Sky news24 alle 14.30.
Domani sono attesi migliaia di persone. Intanto in serata è arrivato il segretario del Pd Pierluigi Bersani.

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L’unità e Il post, oltre a Varesenews http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1322 Thu, 09 Sep 2010 22:00:57 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1322 Il mio articolo sulla camera ardente e il video sono stati pubblicati sull’Unità, Il post e Varesenews

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Angelo è tornato nella sua Acciaroli http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1314 Thu, 09 Sep 2010 14:14:10 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1314 Continua a leggere]]> Sono le 13 e 50 quando la bara di Angelo Vassallo entra nella chiesetta di Acciaroli. Ad attenderlo alle porte del paese c’erano i familiari e tutta l’amministrazione. Hanno voluto percorrere con lui il corso pedonale, uno dei simboli del rinnovamento voluto dal sindaco fin dal suo primo mandato. Uno dei luoghi amati e dove era solito passare tanto del suo tempo per incontrare i suoi concittadini e anche i tanti turisti che arrivavano per godere delle bellezze del borgo, oltre che del mare.
All’ingresso della chiesa solo due corone, perché lui non voleva fiori. «Quelli devono stare nei campi e non sulle tombe». Aveva più volte dichiarato. Per volontà dell’amministrazione verranno raccolti fondi a favore di Terra madre per contribuire a progetti di solidarietà.
La bara del sindaco Vassallo resterà nella chiesetta fino ai funerali che si svolgeranno venerdì mattina alle 10.30 sul fronte del porto.
In paese resta l’incredulità per la barbara esecuzione. A sparare è stata una sola mano, ma per ora non si è ancora sciolto l’interrogativo sulle ragioni di tale gesto. Sono in molti a negare con forza l’ipotesi della camorra, anche se le modalità lascerebbero supporre un’esecuzione eclatante, quasi come una firma della criminalità organizzata. È difficile che chi ha ucciso fosse da solo e si pensa a un piccolo commando.

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“Terremo la testa alta” http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1310 Wed, 08 Sep 2010 21:54:26 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1310 Continua a leggere]]> «Leggenda vuole che uno scrittore americano si sia fermato ad Acciaroli per scrivere “Il vecchio e il mare”. Da oggi, Acciaroli non sarà più la città di Hemingway, ma la città di Angelo Vassallo, il sindaco che non ha avuto paura di amare fino in fondo la sua terra».
Il paese è tappezzato di manifesti che lo ricordano. Ce ne sono ovunque. Appesi ai muri, sulle porte dei negozi, nelle bacheche.
C’è attesa per i funerali che si svolgeranno venerdì mattina. La salma del sindaco verrà portata nella chiesa a fianco del porto nel pomeriggio di giovedì.
Sono passati tre giorni dal vigliacco agguato e in paese non si parla d’altro.
«Siamo tutti increduli e sgomenti». Stefano Pisani, il vicesindaco non si dà pace. Ha appena terminato una riunione con i suoi colleghi di Giunta per definire alcuni aspetti organizzativi. «Noi andiamo avanti. Non abbiamo alcun dubbio. Questo è quello che ci ha insegnato Angelo. Mi resterà per sempre negli occhi e nel cuore quella terribile immagine di domenica notte. Mi hanno chiamato alle tre e sono corso subito ad Acciaroli. Lungo la strada non capivo cosa potesse essere successo. Mi sembrava inverosimile che qualcuno avesse potuto sparare al nostro sindaco. Quando l’ho visto senza vita, ancora nella sua macchina, mi è crollato addosso tutto, ma è stato solo un attimo». Stefano è sconvolto, una faccia tirata e stanchissima. Lo cercano in continuazione e con una calma e delicatezza risponde a tutti.
«Non vi devo dire io cosa fare. Decidete voi, come vi sentite». Risponde con gentilezza all’esercente che gli chiede come comportarsi quando verrà portata in chiesa la salma del sindaco.
Chi non ha dubbi sul da farsi è Sergio, proprietario di un mini market nella via principale della zona pedonale di Acciaroli. «Per me è stato come un padre. Passava tutte le mattine per controllare che tutto andasse bene. Era gentile e aveva il modo di dirti le cose. Lui ha avuto sempre grande coraggio e senso della legalità e la trasmetteva a tutti». Sono le ventuno e Sergio sta chiudendo il negozio per andare a casa a festeggiare i suoi 35 anni con i tre figli. «Sono venticinque anni che abbiamo questa attività, e da quando è diventato sindaco Vassallo il paese è rinato. Lui ci teneva così tanto che controllava di persona, ma da qualche tempo non era più sorridente come eravamo abituati a conoscerlo. Sembrava preoccupato di qualcosa».
Il ricordo fa parte della vita di Vito, proprietario dell’edicola al porto. «Abito vicino alla mamma del sindaco, e quando lui si è sposato ha vissuto anche lui in quella zona. Siamo cresciuti insieme con i figli. Non potevamo mai pensare a una fine simile».
In giro per le vie del paese tanta gente si ferma a leggere i manifesti e a guardare le foto. Ci sono quelle appena stampate della fiaccolata di martedì sera. Erano presente oltre cinquemila persone. È arrivata gente anche da fuori e Anna è una di queste. «Vivo a Salerno, ma amo Acciaroli da quando ero bambina. Ci sono venuta in vacanza per tanti anni e questo posto è nel mio cuore. Quest’anno ho tradito il Cilento e in questi giorni ero in vacanza a Tropea. Lunedì mattina, quando ho sentito la notizia dell’assassinio del sindaco, sono partita subito. Che senso aveva restare lì? Mi sono detta che il mio posto era qui, a fianco di questa straordinaria gente e del suo sindaco».
Una testimonianza toccante perché Anna non vive ad Acciaroli. Il suo sogno è venirci a stare per sempre, perché qui si vive davvero bene. Ora un sogno sembra infrangersi, ma gli abitanti non ci stanno e sui muri, sulle case, al porto, lo hanno scritto con la chiarezza e la fierezza della gente del Cilento.
«La lezione di Angelo è l’unica cosa che non può essere sopraffatta dalla violenza vigliacca. – Ha scritto la comunità di Galdo, che insieme ad Acciaroli è una delle sei frazioni del comune di Pollica – Non si uccidono gli insegnamenti. E noi ripartiremo da qui. Dai suoi insegnamenti per rialzare la testa e regalare a lui e a tutti quelli che lo hanno alto la vittoria più bella. La vita che continua. Che aiuta ad alzare la testa, che grida la sua immortalità. Noi non moriremo mai Angelo. Perché lo dobbiamo a te, all’amico più che al sindaco, quello che siamo e quello che saremo. Quello che saranno i figli di questa terra che ti deve tutto. Siamo qui, Angelo e combatteremo al tuo fianco, dovunque tu sia».
E i suoi compagni hanno scritto: «Eccoci, maestro. Siamo tutti qui a fare quello che abbiamo imparato da te. Tenere la testa alta. Perché tutti sappiamo che non basta una vile pistola a uccidere chi ha insegnato agli altri a vivere. E noi siamo tutti qui, tutti, perché tu ci hai spiegato cos’è il coraggio, cos’è il rifiuto di qualsiasi prevaricazione, cos’è la bellezza , l’amore, la vita. E tu sei la vita che non può morire mai. Quella che fa paura ai vigliacchi quella che rimane dentro e diventa lezione, tesoro, insegnamento».

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Ambiente e legalità, a quale costo http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1302 Tue, 07 Sep 2010 13:15:49 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1302 Continua a leggere]]> La diretta su Radio3 nella trasmissione Rai, Tutta la città ne parla.
Gli ospiti di oggi:

Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, giornalista che ha raccolto l’ultima intervista del sindaco Angelo Vassallo in occasione del suo viaggio per L’Unita’, “In vespa, da Ventimiglia a Trieste in 30 giorni”, che segue, 25 anni dopo, le tracce del viaggio che fece Michele Serra
Raffaele Marino, procuratore aggiunto a Torre Annunziata ed ex pm anticamorra a Napoli, amico personale di Vassallo
Andrea Di Consoli, giornalista e scrittore, di origini lucane, il suo ultimo libro e’ La commorienza. La misteriosa morte dei fidanzatini di Policoro (Marsilio, 2010).

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Come i gigli nei campi http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Tue, 07 Sep 2010 12:44:14 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1285 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli uscito martedì 7 sull’Unità

Sulle spiagge di Acciaroli cresce un giglio di mare particolare. Angelo Vassallo si era preso a cuore le sorti di questo fiore perché rischiava di scomparire. Il suo comune pagava per avere la concessione di quel demanio e salvare questo frutto della natura.
Il “sindaco pescatore” era fatto così. Sensibile e attento anche alle piccole cose. Come ai tanti cani randagi che trovava in giro. Ne aveva decine e si preoccupava anche per gli altri, perché da quelle parti non ci sono canili e non voleva venissero uccisi.
Angelo Vassallo mi aveva incantato subito. Curioso di conoscere, di sapere, aveva un senso dell’accoglienza incredibile. Amava la sua terra e ne parlava come della cosa più preziosa che esistesse. I cinesi avevano scoperto Acciaroli e volevano capire come fosse possibile una qualità della vita così alta. Lui, con l’umiltà che contraddistingue i grandi, era stato ospite in Cina per una decina di giorni per raccontare i pregi di essere una città Slow e di esser la patria della dieta mediterranea.
L’ambiente e la difesa del territorio erano i valori fondanti della sua amministrazione tanto da essere più volte premiati e considerati il miglior tratto di mare in Italia. Angelo era orgoglioso di questi riconoscimenti, ma non se ne vantava mai. Li considerava il successo di tutta la comunità. «Noi possiamo fare bene quanto vogliamo, ma sono i cittadini che hanno preso coscienza dell’importanza di tutelare il loro territorio. Altrimenti come faremmo a raggiungere tanti risultati positivi?».
Era ironico, divertente e gli piaceva conversare. Ho avuto la fortuna di passare con lui due splendide giornate in cui mi ha accompagnato in giro per le frazioni a farmi vedere cosa aveva fatto in questi anni di governo. Sorrideva a tutti e si fermava a parlare con tutti.
Passionale come un vero uomo del Sud, non sopportava i soprusi e le ingiustizie di qualsiasi tipo. Abituato ad essere molto diretto prendeva posizioni anche scomode, ma i suoi concittadini lo apprezzavano perché lui si impegnava in prima persona in tutte le cose che facevano.
Si illuminava quando raccontava di Hemingway. «A volte la leggenda supera la realtà, ma che ci importa? Qui sono venute le televisioni di tutto il mondo per raccontare il rapporto tra i pescatori di Acciaroli e lo scrittore. Sono venuti anche i suoi nipoti per conoscere il nostro mare». E si, perché pare che il protagonista de “Il vecchio e il mare” sia stato ispirato dalla figura di “uvecchio”, un pescatore divenuto mitico dalle parti del Cilento.
Angelo Vassallo amava il mare e aveva iniziato a rammendare reti quando ancora andava alle scuole elementari. Presto la pesca era diventata il suo lavoro e lui lo adorava. Così nelle sere di luglio stava lì, sul suo porto, ancora più contento perché giganteschi branchi di alici erano arrivate ad Acciaroli. Con loro decine e decine di pescherecci da ogni parte d’Italia, e tutte le mattine scaricavano centinaia di casse di pesce. «Le alici sono un pesce intelligente, – mi ha detto scherzando – perché hanno capito che qui si sta bene».
Dovevamo rivederci per andare a pescare insieme. Ne aveva appena parlato con i suoi assessori con i quali avevamo a lungo conversato sui nuovi progetti. Era felice dell’intervista con cui provocatoriamente si era dichiarato favorevole alla Lega. Poi mi aveva anche detto: «Il federalismo ci farebbe bene a noi più che al Nord, ma l’Italia non la cambiano mica loro».
Chi lo ha conosciuto lo amava. Era impossibile non restarne colpiti come bene spiegano le parole di Raffaele, uno dei tanti che hanno subito mandato un commento per la barbara esecuzione. «Il lutto sventola sulla capitale delle bandiere blu. Pioppi, Acciaroli, Pollica hanno perso il loro Sindaco-pescatore. Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso».

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Siamo tutti sotto tiro http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Tue, 07 Sep 2010 12:43:48 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1289 Continua a leggere]]> L’editoriale di Concita De Gregorio sull’Unità

Ma in che Paese viviamo? Ma che Paese è quello dove un uomo giusto e mite – un pescatore che fa il sindaco – torna a casa la sera, attraversa in auto le strade di ogni giorno, saluta dal finestrino un amico, si ferma, la moglie lo aspetta a cena, tira il freno a mano che la strada è in salita, si volta e gli sparano nove colpi dal finestrino: alla testa, alla gola. Chi è stato? Perché? Come mai ad Acciaroli, una manciata di case qualche migliaio di persone, chi ha in carico la sicurezza dei cittadini – lo Stato, sì, lo Stato – non ha saputo dire dopo un’ora i nomi degli assassini? Eccoli, li hanno visti, si preparavano da giorni, il sindaco era minacciato, lo sapevamo, lo proteggevamo. Perché no? Certo, figurarsi: la camorra. Nove colpi, un’esecuzione, la camorra. Dunque di fronte all’entità astratta la parola vacilla, la ragione abdica: la camorra è tutti e nessuno, è nell’aria, è più potente è imprendibile. Quindi scusate: quali altre possono essere le emergenze di un paese dove il fantasma concretissimo di un killer implacabile agisce indisturbato, detta la sua legge, elimina i giusti che si azzardano a dire di no? Possiamo ancora parlare d’altro? Credo proprio di no, davvero. Penso che nell’Italia dove muore ammazzato Angelo Vassallo ogni altro dire si dovrebbe sospendere adesso. Ogni energia dovrebbe essere impiegata per rispondere prima alla paura di chi vede vanificati tutti i suoi sforzi di proporre legalità, onestà, dignità davanti alla resa di chi dovrebbe proteggerci. Siamo tutti sotto il tiro di quella pistola, tutti.
Ci sono cose che si fa fatica a raccontarle. Marco Giovannelli, che per l’Unità ha girato l’Italia in Vespa ad agosto, aveva incontrato Angelo l’11, abbiamo pubblicato l’intervista il 14. Il video che trovate sul sito raccoglie le sue ultime parole. Da allora Marco non faceva che parlarmene: è quello il Pd in trincea, il suo. Sta facendo cose incredibili. Lo hanno invitato in Cina per fargli raccontare del suo buongoverno e qui nessuno ne parla. Ha trasformato questo fazzoletto della provincia di Salerno in un paradiso. Gli ho chiesto della Lega, mi ha detto il federalismo è giusto, poi con una battuta: sono leghista anch’io. Intendeva: non lasciamo alla Lega una battaglia nostra. Gli imbecilli diranno ora che era diventato leghista, ma l’imbecillità è un cancro, lascia perdere. Vuoi venire a Varese a parlare di lui? Così sono andata: a Varese, sabato, a parlare anche di lui. Noi eravamo lì a proiettare davanti alla platea fittissima le sue immagini, a raccontare la storia di Pollica, a discutere del paradosso di un uomo di sinistra che deve ricorrere alla categoria del leghismo per dire che se uno risana il suo lungomare è assurdo che debba pagare pegno, così si indebolisce chi sta in trincea. Sabato sera, questo. I killer di Angelo Vassallo stavano probabilmente ripassando l’itinerario. Erano pronti, mancavano poche ore. Ma di cosa discutiamo, cosa parliamo a fare se poi lasciamo che Angelo Vassallo muoia così? Andiamo tutti al suo funerale, a migliaia: pretendiamo dalla politica e dal governo una risposta adesso. Non lasciamo correre, questa volta. Se lo faremo sarà perché siamo già morti. Morti con lui, e anche prima.

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Un uomo giusto http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1294 Tue, 07 Sep 2010 12:39:48 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/in-vespa/?p=1294 Continua a leggere]]> angelo vassalloL’articolo di Marco Giovannelli per La prealpina del 7 settembre

Hanno ucciso un uomo giusto. Angelo Vassallo credeva in un paese più bello e più pulito, in tutti i sensi. A partire dalle stradine del suo paese, che era diventato un piccolo gioiello, fino agli aspetti etici più profondi. Chi lo ha ucciso ha voluto “colpire un sogno, una speranza”, come ha detto il magistrato a cui sono state affidate le indagini.
Abbiamo conosciuto il “sindaco pescatore” anche dalle colonne di questo giornale. Prima in una tappa di un lungo viaggio che ho realizzato ad agosto, e poi domenica, il giorno stesso della barbara esecuzione, in un corsivo sul bisogno di modelli virtuosi per il turismo.
Acciaroli era diventata l’emblema di un Paese in cui è possibile cambiare. Era un esempio per tutto il Cilento, e non solo. Una marea di premi per la qualità ambientale e il vanto di avere il tratto di costa più bello d’Italia. Risultati possibili grazie alla tenacia, alla passione, alle capacità di un primo cittadino davvero impegnato per il bene della propria gente.
Angelo Vassallo era amato nel suo paese perché si occupava delle cose di tutti i giorni della sua comunità. Lo faceva direttamente e in prima persona. E lo faceva con una sensibilità e dolcezza straordinaria. Sulle spiagge di Acciaroli cresce un giglio di mare particolare. Lui si era preso a cuore le sorti di questo fiore perché rischiava di scomparire. Il suo comune aveva deciso di pagare una concessione per quel demanio per salvare questo frutto della natura.
Il “sindaco pescatore” era fatto così. Sensibile e attento anche alle piccole cose. Come ai tanti cani randagi che trovava in giro. Ne aveva decine e si preoccupava anche per gli altri, perché da quelle parti non ci sono canili e non voleva venissero uccisi. A poche ore dall’omicidio un suo concittadino ha scritto: “Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra. Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso”.
Chi gli ha sparato addosso tanti colpi ha ucciso il suo corpo, ma la sua energia, i suoi sogni continueranno a vivere sul quel tratto di costa, e oltre.

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