Chi sono i “paguri bernardi”?

"Vesuvius circle", 1984, "Artista" Richard Long

…”Non è esistita tuttavia un’architettura del surrealismo, né dell’espressionismo astratto, né del minimalismo, né della Body Art, né del “concettuale”, né degli environments… Tutti questi movimenti d’avanguardia non hanno suscitato uno stile o un’architettura. Al contrario, divengono interessanti agli occhi dei visitatori solo perché esposti in edifici antichi, palazzi, monasteri, castelli, abbazie. Troppo deboli o troppo pigri per esistere in modo autonomo, meno ancora per dare vita a un ambiente architettonico, essi sopravvivono solo a patto di accamparsi nei monumenti del passato, simili a truppe allo sbando o dedite al saccheggio. Un’avanguardia? Si, ma mercenaria, raccogliticcia, sconfitta e un pó predona (lo testimonia il ripetersi sino alla noia del verbo “investire” nel vocabolario dell’avanguardia. Ormai l’artista “investe” un luogo, in mancanza di un’opera da esporre). Come un paguro bernardo, le colonne di Buren traggono il loro valore solo dal Palais Royal che le accoglie”…
Jean Clair, La responsabilità dell’artista, Ed.Allemandi,1997.

Nota : in Italia questi “paguri bernardi” possono usufruire, ormai in forma praticamente esclusiva, di edifici storici a volontà, come per esempio il Castello di Rivoli, la Villa Remmert di Cirié ed il Palazzo della Promotrice a Torino, la Reggia di Caserta, la Villa Menafoglio di Varese, la Chiesa S. Maria dello Spasimo e il Palazzo Branciforti di Palermo, il Palazzo delle Papesse di Siena, la Loggetta Lombardesca di Ravenna, il Palazzo Bonaguro di Bassano del Grappa, il Castel Sant’Elmo di Napoli ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.


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