malattia in gravidanza – Mamma e bambino http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino Un nuovo sito targato WordPress Fri, 27 Apr 2018 18:10:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 Ipertensione e diabete in gravidanza. Cosa fare? http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150#comments Tue, 22 Oct 2013 06:57:26 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=150 Continua a leggere]]> La voglia di maternità può venir esaudito anche se c'è una malattia

La voglia di maternità può venir esaudito anche se c’è una malattia

Una malattia cronica può ostacolare una gravidanza? Sono molti i motivi che possono impedire a una donna di rimanere incinta. Ci sono patologie, però, che non ostacolano il percorso di procreazione ma solo richiedono un controllo più attento della fase di crescita.

Parliamo, per esempio, del diabete e dell’ipertensione, due patologie che non precludono a una donna di diventare madre, a patto che  si attenga alle prescrizioni precise e attente di specialisti, sia ginecologi sia diabetologi sia cardiologi.

Roberto Puricelli, primario dell'unità operativa di ostetricia al Del Ponte

Roberto Puricelli, primario dell’unità operativa di ostetricia al Del Ponte

« All’ospedale Del Ponte abbiamo un ambulatorio dedicato alla gravidanza patologica –  spiega il responsabile dell’unità operativa ostetrica ginecologica dottor Roberto Puricelli – che lavora insieme allo staff medico di altre specialità. Appena arriva una donna affetta da diabete precedente la gravidanza, per esempio, viene seguita e controllata da entrambe le equipe, con visite più frequenti rispetto a un percorso di crescita fisiologica. I rischi sono legati alla crescita del bimbo che può essere eccessiva o minima, con tutta una serie di ripercussioni anche sul sistema della microcircolazione».

Non sempre, la madre è a conoscenza della propria malattia diabetica, può accadere che ci si accorga dai controlli del sangue: « Di solito – spiega il primario – chi ha avuto il diabete nella prima gestazione è a rischio anche in quelle successive. La scoperta, dunque, riguarda chi è al primo figlio e non è mai stato diabetico».

Si può averne evidenza già alla XVI settimana di gestazione ma, più frequentemente, si ha alla XXIV quando si richiede , come esame, la curva glicemica: « Si ritiene diabetica la donna che presenti valori superiori a 93 . In questo caso, la gravidanza diventa a rischio e la paziente viene affidata ai diabetologi, solitamente alla dottoressa Romano dell’equipe del professor Bartalena. Vengono prescritti la dieta da seguire e l’eventuale ricorso all’insulina.  Da parte nostra, proseguiamo con il monitoraggio di madre e feto, la sua crescita, i valori del liquido amniotico, i potenziali problemi al microcircolo e ai reni».

Nel caso il diabete non sia ben controllato, soprattutto in pazienti che assumono insulina, si decide di anticipare il parto, inducendo il travaglio a 38 settimane o programmando il taglio cesareo se questo non è possibile ( feto in presentazione podalica per esempio).

« Mai sottovalutare il diabete perché il rischio sono complicanze molto gravi tanto per la madre che per il nascituro».

In generale bisogna ricordare che una donna con fattori di rischio o patologia, preesistenti alla gravidanza, come per esempio obesità, età superiore ai 40anni, fumo di sigaretta, diabete mellito, ipertensione arteriosa cronica, malattie autoimmuni, va valutata molto attentamente nel corso della prima visita per mettere in atto eventuali controlli clinici, ecografici o anche farmacologici atti a scongiurare eventuali complicanze.

L'aspirinetta viene indicata  in caso di gravidanza con diabete o ipertensione

L’aspirinetta viene indicata in caso di gravidanza con diabete o ipertensione

« Le nuove linee guida internazionali, suggeriscono l’utilizzo dell’aspirinetta proprio come profilassi delle complicanze nel caso di una donna gravida con diabete antecedente, ma anche se si è in presenza di ipertensione cronica, o patologia ipertensiva severa nella precedente gravidanza , patologia renale cronica o malattie autoimmuni».

L’aspirinetta si può assumere dalla dodicesima settimana se la donna soffre di ipertensione cronica: « L’ipertensione insorge se i valori pressori sono superiori a 90 di minima e 140 di massima, e la rilevazione è avvenuta in un momento di tranquillità. In questi casi, la donna effettua i controlli sia con i ginecologi sia con i cardiologi».

Una donna, però, può sviluppare l’ipertensione durante la gestazione: « Appena rileviamo valori anomali, ricerchiamo le cause per capire se l’ipertensione è pregressa. Nel caso sia legata alla gravidanza, dobbiamo monitorare costantemente donna e feto per evitare di arrivare all’eclampsia.I sintomi più tipici sono rialzi pressori associati a edemi ( gonfiori) alle caviglie e agli arti inferiori e alla presenza di proteine nelle urine».

I monitoraggi continui permettono di tenere sotto controllo lo sviluppo del feto: se il bimbo non ne risente, la gravidanza procede purché i valori si mantengano tra i 90-140 e i 110-160. In caso questi valori siano molto altalenanti e il livello di proteine cresca nelle urine si interviene con il parto cesareo d’elezione: “ Anche in questo caso, se si è alla 34esima settimana si interviene, se la settimana è la 29esima, per esempio, preferiamo ospedalizzare e portare avanti al massimo la gravidanza assistendo assiduamente la donna».

Gravidanze particolarmente monitorate si hanno anche nel caso in cui la madre sia affetta da ipotiroidismo oppure sia sieropositiva all’Hiv : « In tutti questi casi – commenta il dottor Puricelli – occorre fare molta attenzione e attenersi alle prescrizioni mediche. Questo richiede tanto impegno e dedizione da parte delle pazienti, oltre che del personale medico. E’ fondamentale nelle pazienti con gravidanza a rischio l’impegno e l’attenzione ad attenersi alle norme suggerite ( dieta, riduzione del fumo di sigaretta, monitoraggio costante della pressione arteriosa, assunzione della terapia, per esempio) per scongiurare eventuali complicanze, a dimostrazione che la donna comincia a essere una buona madre ben prima della nascita».

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La malattia in gravidanza: come affrontarla? http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=139 Wed, 16 Oct 2013 06:54:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/mammaebambino/?p=139 Continua a leggere]]> La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia in gravidanza può essere un problema. Ci possono essere cardiopatie, ipertensione, diabete, epilessia, ma anche tumori, malattie autoimmuni, disfunzioni tiroidee.

Lo stato di gravidanza, spesso, accentua la sintomatologia ma, se non eccezionalmente, non impedisce la  regolare crescita del feto e il mantenimento del suo benessere, a patto che ci si affidi al controllo di specialisti, medici e ostetriche. Per questo motivo, all’ospedale Del Ponte è attivo l’ambulatorio della “gravidanza patologica”. Si tratta di un servizio di assistenza che offre visite, esami e consulti alle donne, con tempi e frequenze diverse rispetto alle gravidanze fisiologiche.

L’appuntamento in questo caso si prende direttamente all’ottagono, la trafila è identica: occorre l’impegnativa del medico curante che segnala già le patologie esistenti. Spesso, però, è proprio dai controlli e dagli esami richiesti nei primi incontri in ospedale che emergono le malattie come i rialzi della pressione arteriosa o il diabete. In tutti questi casi, la donna viene definita “paziente a rischio” e presa in carico dall’ambulatorio della gravidanza patologica, collocato sempre all’ottagono, i cui giorni di ricevimento sono il lunedì e il giovedì. Il personale di questo servizio, però, è presente, se necessario, anche il sabato e la domenica dato che monitoraggi e controlli sono a cadenza anche quotidiana in situazioni particolarmente severe.

La dottoressa Cromi è responsabile dell'ambulatorio di gravidanza patologica

La dottoressa Cromi è responsabile dell’ambulatorio di gravidanza patologica

Responsabile dell’ambulatorio della gravidanza patologica della clinica ostetrica è la dottoressa Antonella Cromi : « I casi di gravidanze patologiche sono in crescita – spiega il professor Fabio Ghezzi direttore della clinica ostetrica e ginecologica del Del Ponte – La causa si deve cercare innanzitutto nell’età della madre che è in costante aumento. Per questo abbiamo dedicato un’equipe di specialisti. Il campo è molto vasto e ha bisogno di una formazione continua. I nostri specialisti lavorano in team con medici specializzati di altre branche della medicina: cardiologia, neurologia, endocrinologia, oncologia. Abbiamo costruito una rete per assistere la donna in gravidanza garantendone le cure con le minori interferenze possibili sulla crescita del feto. Abbiamo pazienti, per esempio, che vengono sottoposte a chemioterapia in corso di gravidanza, cosa impensabile fino a qualche anno fa, con farmaci che non determinano effetti avversi sul feto».

Se non seguite con attenzione, le malattie possono peggiorare durante i nove mesi di

Il professor Ghezzi è responsabile della clinica ostetrica e ginecologica al Del Ponte

Il professor Ghezzi è responsabile della clinica ostetrica e ginecologica al Del Ponte

attesa: « I rischi sono duplici – spiega il professor Ghezzi – sia per la madre, sia per il bambino che può portarsi dietro le conseguenze per tutta la vita. Ecco perchè noi consigliamo sempre di affidarsi a centri specializzati e a non sottovalutare le potenziali conseguenze di una gestione non specifica di queste gravidanza ».

Ci sono, inoltre, i casi di gravidanze patologiche legate a problemi di placenta: « Se ci accorgiamo che la placenta non funziona più come dovrebbe, allora scatta immediatamente l’assistenza costante: ci possono essere monitoraggi quotidiani del piccolo per vedere se e come cresce. Se i problemi insorgono precocemente, i monitoraggi diventano assidui per controllare che il bimbo continui a maturare nel grembo materno, finchè possibile ed evitare  le conseguenze di parti pretermine a bassissima epoca gestazionale. Sono casi limite anche perchè la morbilità neurologica in questi casi è elevatissima».

Dall’ambulatorio della gravidanza patologica sono seguiti anche i parti gemellari e plurigemellari: ogni anno, al Del Ponte si registrano almeno 100 parti gemellari o plurigemellari. « L’ospedale Del Ponte è un centro di terzo livello, il che vuol dire che ci vengono inviati i casi a rischio da tutta la provincia».

Questo dato va a incidere anche sulla percentuale di tagli cesarei effettuato: mentre tra le gravidanze fisiologiche il tasso di nascite chirurgiche è del 6,6%, tra i parti pretermine, cioè prima della trentasettesima settimana, sale al 41,5% perché qua si concentrano i casi più complicati e molte “gravidanze a rischio”.

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