Quando acquistiamo nuovi pneumatici, richiediamo lo scontrino o la fattura, faremo una scelta di legalità che tutela il nostro ambiente. Comprando legalmente i nuovi pneumatici versiamo, infatti, un contributo ambientale che assicurerà il recupero di quelli vecchi, fuori uso.
Questi diventeranno strade, campi da calcio in erba sintetica, componenti per l’edilizia, suole per le scarpe, energia e molto altro ancora.
In collaborazione con il Ministero dell’ambiente ed Ecopneus.
Per maggiori info sulla Campagna contro l’abbandono dei pneumatici fuori uso clicca qui.
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Il negozio, nato anche grazie al PIT Rifiuti della Provincia di Varese, è ora gestito da Paola Castiglioni.
Tutto il negozio e i prodotti venduti si ispirano ai temi della sostenibilità ambientale, della riduzione dei rifiuti e della qualità dei prodotti biologici, che vengono venduti sfusi, riducendo al minimo gli imballaggi. Il negozio é aperto è frequentato da italiani e molti stranieri. I clienti più virtuosi possono gli imballi dei prodotti come i contenitori delle uova, o i vasetti.
Così, a poco a poco, nasce una vera coscienza ecologica!
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Aquapotabile ha partecipato alle attività di Modus Riciclandi del PIT Rifiuti della Provincia di Varese in primis per la realizzazione della Mostra Ri Come… “Conoscere e giocare con i rifiuti” e nell’organizzazione di vari eventi targati PIT (inaugurazione del Centro ReMida Varese, Ri Party a Busto Arsizio, …).
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Il premio ha due sessioni:
Per ogni sessione ci sono tre categorie:
Possono partecipare al bando: associazioni, enti pubblici, fondazioni, imprese, comuni, persone….
Le candidature devono pervenire entro il 30 maggio a Legambiente bellezza@legambiente.it
Calendario
Pubblicazione bando: 7 aprile 2014
Termine invio candidatura: 30 maggio 2014
Comunicazione vincitori: 13 giugno 2014
Premiazione: 25 giugno 2014
Clicca qui per maggiori dettagli e per scaricare il testo completo del bando.
Per informazioni:
Legambiente Onlus, via Salaria 403, 00199 Roma • bellezza@legambiente.it • tel. 06.86268367-388 – fax 06.23325782
“Dovete diventare dei nativi ambientali perché rispettando l’ambiente vivrete meglio voi e i vostri figli in futuro.”
Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti
“L’abbandono dei rifiuti è molto spesso un problema da ricercare nella mentalità di chi sporca il fatto è che le azioni punitive sui singoli cittadini non saranno mai efficaci quanto potrebbe esserlo l’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuole, per far capire ai bambini che attraverso le loro azioni si possono ancora cambiare le cose, e io credo che su questo punto, in Italia vi siano grandi potenzialità”.
Sottosegretaria al Ministero dell’Ambiente Degani
Sabato 10 maggio si è tenuta la prima edizione della campagna Let’s Clean Up Europe lanciata dalla Commissione Europea per contrastare il fenomeno del littering e abbandono rifiuti nelle città.
Il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha contribuito alla pulizia con i volontari di Legambiente nei pressi della Stazione di Bologna e i consorzi di recupero e riciclo dei materiali COMIECO, COREPLA, COREVE, RILEGNO, CIAL, RICREA, Greentire, Federambiente.
Per saperne di più sull’iniziativa: http://ecodallecitta.it/
In un’intervista su Varesenews, quotidiano on line della Provincia di Varese, del 17 aprile 2013 riassume lei stessa lo spirito e gli obiettivi della sua opera.
Silvia ha esposto le sue fotografie il 20 e 21 settembre presso i Loft di via Quaranta a Milano con la mostra dal titolo Corto Circuito.Ecco come parla di lei e della sua opera Sandro Iovine, vera autorità del campo della fotografia:
“Mettere elementi al di fuori dell’ambito in cui vengono normalmente inseriti: decontestualizzare per riappropriarsi di una possibile lettura del mondo. È proprio attraverso l’esaltazione del non senso situazionale che è possibile accedere a una presa di coscienza circa l’assurdità di una serie di circostanze in cui ci imbattiamo quotidianamente, ma di cui abbiamo perso la percezione.
Le discariche che compaiono in queste immagini non insistono in luoghi deputati o isolati. Nel loro essere del tutto abusive creano al contrario una sorta di continuum spaziale (a volte concreto e fisico, altre solo ideale) con le aree abitate. Tutti i giorni finiscono nelle zone morte del nostro sguardo, ma non le vediamo più… o facciamo finta di non vederle. Le ignoriamo. Per questo isolarle in inquadrature che le rendano avulse dal contesto avrebbe scarsa efficacia in quanto potremmo sempre immaginarle in luoghi isolati e
deputati appunto. Provare invece a inserirle nei contesti inappropriati in cui realmente si trovano da una parte non sarebbe sempre possibile e dall’altra finirebbe per farle codificare come immagini di denuncia che, passato il primo moto di calore e
risentimento, finirebbero presto per essere archiviate sotto la voce “da dimenticare”.
Mostrare invece bambini, ben vestiti e palesemente avvezzi alla frequentazione dell’obiettivo fotografico, posare in queste discariche paludose a un passo dalla nostra asettica quotidianità, induce a qualche riflessione in più. Chi è aduso consultare le pubblicazioni di moda per le età più giovani, si aspetterebbe di trovare sullo sfondo
campi da golf o spiagge rinomate. Invece abiti curati e volti ben puliti sono sbattuti all’interno di piccole o grandi discariche, tutte abusive, raccolte di rifiuti della nostra società industriale e consumistica. Si mettono così in evidenza quelle schegge di devastazione che sfuggono, grazie anche a connivenze più o meno consolidate e
accettate, a quei controlli e a quella logica che dovrebbe salvaguardare l’ambiente. Diventano quindi un contraltare dissonante rispetto alla vita agiata e priva di problemi proposta dalle pagine delle riviste. Le immagini sembrano dunque proiezioni di un
apocalittico futuro per i nostri figli. Un destino che terrorizza, certo, ma di fronte al quale ci scopriamo assuefatti, almeno fino al momento in cui un corto circuito brutale non ci obbliga, attraverso la messa in scena di queste immagini, a risvegliare la nostra
attenzione.
Come in molti casi però occorre un ancoraggio al testo visivo che guidi verso una corretta lettura affinché questo non appaia come pienamente inserito all’interno di quei filoni consolidati della fotografia di moda che sfruttano ambienti inusuali e dissonanti con
l’abbigliamento proprio per sottolineare quest’ultimo. Se così fosse si tratterebbe dell’ennesima, triste, ripetizione di clichet consolidati. A fare la differenza però, come sempre, sono le intenzioni. Questo lavoro infatti non nasce sotto la guida di un art
director imbeccato da un consulente di marketing, bensì è la risultanza di un progetto personale che non si deve correlare a una committenza, ma si propone di creare un corto circuito nelle nostre menti, perché gli occhi ricomincino a vedere e le menti a ragionare.”
Sandro Iovine, 2013
]]>Il PSS è un’eco-vetrina dove, attraverso una ricerca sul territorio ed un programma di eventi (i prodotti sfusi e no packaging, i prodotti da riuso e da riciclo, le aziende bio-sociali, l’ambiente a scuola, ecc.), vengono presentate realtà locali che producono prodotti e buone pratiche sostenibili dal punto vista ambientale e sociale.
L’obiettivo del PSS è quello di promuovere lo sviluppo di un’economia locale più green coinvolgendo imprese, associazioni, ecc. e di presentare con esempi concreti modelli di consumo più sostenibili.
Il PSS è lo spazio che completa ReMida Varese, connotandolo sempre più come officina creativa per lo sviluppo di idee di prodotti da riuso, nonchè come hub innovativo di sviluppo e di promozione della sostenibilità ambientale nel territorio della provincia di Varese e, grazie alla cooperazione con lo SPAMM del riuso di Mendrisio, nel territorio del cantone Ticino.
L’appuntamento è al Chiostro di Voltorre per il prossimo 21 settembre alle 17 e fino alle 20.30, nel corso del quale verrà illustrato il progetto, le nuove attività 2013/2014 di ReMida Varese e offerto un “eco-aperitivo”.
L’evento è stato inserito all’interno della Giornata Europea della Cooperazione, che si celebra proprio il 21 settembre http://www.ecday.eu/
E allora anche tu…Be part of it !
Scarica qui il Programma evento.
]]>Il progetto Effetto serra ha visto gli allievi del CFPIL impegnati nella progettazione e realizzazione della riqualificazione degli spazi di un’ex serra, collocata nel giardino della scuola, che ha portato alla costruzione di un’area definita “ciclo-relax” (Area Relax e Ciclofficina) arredandola con materiali di recupero (ritirati dal Centro ReMida Varese o portati da casa).
Per scaricare il video:
Presentazione Effetto Serra
La mostra è stata inaugurata e presentata ai media giovedì 27 luglio presso lo IAT Laveno Ippovie Padane di Laveno Mombello, dove resterà fino al prossimo 6 ottobre.
Le visite sono gratuite, secondo le seguenti modalità:
Dal 27 giugno al 6 ottobre 2013
Spazio IAT di Laveno Mombello
Piazza Stazione Nord
21014 Laveno Mombello (VA)
Apertura al pubblico
Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica 9.00 – 20.00
Mercoledì 9.00 – 18.00
Per le scuole e gruppi di bambini, è possibile prenotare una visita guidata, animata da operatori specializzati, contattando l’Ufficio PIT della Provincia di Varese.
Per informazioni
Ufficio PIT Provincia di Varese 0332.252882 – pit@provincia.va.it
Ufficio Cultura Sport Turismo Comune di Laveno Mombello 0332.625504
IAT Laveno Mombello 0332.668785 – iatlaveno@ippoviepadane.it
Visita la foto gallery per un’anticipazione della mostra.
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Puoi leggere gli articoli pubblicati nella sezione Links&Downloads!
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