Storia – Nicaragua http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua Fri, 27 Apr 2018 18:22:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.6.11 El trabajo artistico por Alejandro Dávila Bolaños http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1109 Sun, 19 Aug 2012 22:59:32 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1109 Continua a leggere]]> “Dopo aver realizzato il primo ritratto del Dr. Alejandro Dávila Bolaños “il medico dei poveri”, ho avuto modo di parlare con il noto pittore, archeologo, antropologo e docente universitario nicaraguense Bayardo Gámez Montenegro , che possiede un incredibile archivio della Storia del Nicaragua e , in particolare, della sua bella città natale di Estelì.
Inizia così il lungo post che Sergio Michilini scrive nel suo blog La bottega del pittore. Merita di esser letto

“Bayardo Gámez è l’historiador di Estelì, cioè la persona che ha dedicato la sua vita allo studio della storia della sua città e, da giovane, ha conosciuto personalmente il Dr. Alejandro Dávila Bolaños.
Mi ha dato alcune fotografie del Dr. Dávila Bolaños. e un commovente documento che riproduco qua sotto…un volantino che pubblicizza le sue specialità mediche con un linguaggio semplice per la gente comune della regione.

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Nicaragua, avventura tra vulcani e immersioni http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1104 Wed, 15 Aug 2012 08:38:40 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1104 Continua a leggere]]> Un altro bell’articolo dopo il Fam trip di giugno. È di Miska Ruggeri per I viaggi del Sole.

Il Parlamento di Managua ha approvato una legge per la costruzione di una via alternativa al Canale di Panama, utilizzando le acque del Rio San Juan, che nasce dal lago Nicaragua per poi sfociare nel Mar dei Caraibi appena a sud della cittadina di San Juan del Nicaragua. Un motivo in più per correre a esplorare questo angolo incontaminato di paradiso prima che i faraonici lavori da 30 miliardi di dollari stravolgano un ecosistema unico al mondo.

Lungo il corso del San Juan, da San Carlos al delta, passando perEl Castillo con la sua secentesca fortezza spagnola anti-pirati, si ammirano tesori naturali di incomparabile bellezza all’insegna della biodiversità. Con un po’ di fortuna si possono avvistare esemplari di squalo d’acqua dolce di grandi dimensioni: ilCharcharhinus leucas, una sorta di parente dello squalo toro, altrettanto aggressivo e capace di risalire le rapide. Oppure pescare il gaspar, specie di pesce-coccodrillo preistorico, e immensi tarponi atlantici. Senza dimenticare igiaguari, gli alligatori, le farfalle rare e le circa 400 specie di uccelli che popolano le sponde circondate dalla giungla. Così impenetrabile, pur armati di machete, da servire per l’addestramento delle forze speciali statunitensi (ma corsi di sopravvivenza più soft sono organizzati anche dal Rio Indio Ecolodge, la base di partenza per ogni scorribanda nel ramo orientale del Rio San Juan).

Comunque, il Nicaragua non è solo avventura estrema. Ma anche surf sul Pacifico (da aprile a dicembre), nelle spiagge a nord (Playa Maderas) e a sud (Playa Remanso e Playa Tamarindo) della movimentata San Juan del Sur. Tranquilla osservazione-contemplazione (per esempio nel Refugio de Vida Silvestre La Flor), delle tartarughe – olivacee e liuto – che depongono le uova e dei piccoli appena nati che corrono verso l’acqua. Immersioni nel mare cristallino, ricco di aragoste e squali martello, delle Corn Island (Great e Little), dove non si può rinunciare a Blowing Rock e Tarpon Channel. Nuotate nel caldo lago Nicaragua, il più grande dell’America Centrale, magari a ridosso dell’isola di Ometepe (perfetta da girare in bicicletta), due picchi vulcanici gemelli che incantarono pure Mark Twain, o nella profonda Laguna de Apoyo tra i richiami delle scimmie urlatriciTrekking lungo i sentieri del Parque Nacional Volcán Masaya, tra campi di lava, fumarole e gas solforosi, fino alla “Bocca dell’inferno”. E soprattutto città coloniali. La conservatrice Granada e la rivoluzionaria e universitaria León.
La prima, la più antica del Nuovo Mondo (fondata nel 1524) ma restaurata di continuo, è un gioiello, sicuro e fotogenico, con belle chiese (Iglesia de La Merced), musei (il Museo San Francisco, in cui sono conservate le sculture rituali di Zapatera) e un suggestivo Parque de lo Poetas, dedicato ai grandi della letteratura locale, Rubén Darío e Alfonso Cortés in primis. Epperò, se subite il fascino della decadenza e anche se l’epopea sandinista (onnipresente sui murales sparpagliati qua e là) vi lascia indifferenti, la seconda è tutta un’altra cosa. Un posto magico, circondato da vulcani fumanti, e pulsante di vita. A partire dall’imponente cattedrale barocca con le Stazioni della Via Crucis di Antonio Sarria e dalla Fundación Ortiz-Guardián con le opere dei maestri latinoamericani (da Diego Rivera aRoberto Matta e Fernando Botero), fino ai numerosissimi bar per studenti dove ascoltare musica dal vivo tutta la notte.

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Bolaños, il medico dei poveri http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1081 Tue, 24 Jul 2012 14:34:55 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1081 Continua a leggere]]> “Nel centro di Managua, capitale del Nicaragua, c’è un piccolo vulcano spento che contiene una laguna chiamata Tiscapa. Sulle sue pendici del lato Sud ci sono gli edifici dell’Ospedale Militare Dr. Alejandro Davila Bolaños, uno dei migliori del Nicaragua e, per esperienza personale”.
Inizia così un post del blog La bottega del pittore. Si ricorda la figura di Bolaños attraverso la realizzazione di un quadro che lo raffigura.

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Nicaragua. Scrigno di storia, natura e bellezze http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1077 Sat, 21 Jul 2012 17:34:06 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1077 Continua a leggere]]> L’articolo di Emotions a firma di Pamela McCourt Francescone. Qui la versione inglese.

“Se rifiuti il cibo, trascuri le consuetudini, temi la religione ed eviti la gente, allora meglio startene a casa”.
James Michener

Ogni viaggio termina, come è iniziato, nella mente.  E sono le menti più terse e meno contaminate dai pregiudizi altrui quelle meglio predisposte a cogliere le sensazioni più intime e recondite dei luoghi di viaggio. Poi, una volta a casa – con in testa un turbinio di colori, ombre, parole sospese, fragranze, sguardi, riflessi ed emozioni – attraverso un’elaborazione spontanea e non (ora sì che è il momento di leggere, approfondire, confrontare) diventa incontenibil

e il desiderio di dipanare le esperienze vissute. Che nel caso del Nicaragua vuole dire aprire un forziere stracolmo e di grande fascino – per l’immensità del viaggio in sé, per il suo profondo carico emotivo e per la dismisura di ricordi e impressioni preziose da passare all’infinito setaccio della mente.

Sarebbe poco garbato non iniziare con Managua, rasa al suolo da un devastante terremoto nel 1972, che potrebbe essere considerata una città senza una vera anima. Invece l’anima Managua ce l’ha, e si rivela nella sua coraggiosa fierezza come capitale che ospita quasi un quinto della popolazione del Paese, le istituzioni e quello struggente scheletro della cattedrale vecchia che sorge accanto al maestoso Palacio Nacional de la Cultura, dove grandi poster sandinisti celano parzialmente le candide colonne greco-romane della facciata. Tutt’intorno quartieri ricostruiti solo parzialmente dopo il terremoto, accanto ai quali stanno sorgendo nuovi nuclei residenziali e di rappresentanza, alberghi dei grandi brand internazionali e moderni centri commerciali.

Tempo una mezz’ora e, salendo una strada che passa attraverso campi di grigiastre colate laviche, ci si imbatte in uno di quei mostri preistorici con i quali il Nicaragua ha dovuto imparare a convivere: i suoi 48 vulcani, dei quali sette attivi. Presenze che nei millenni non hanno mai rallentato la loro spietata morsa sul territorio, regolarmente e inaspettatamente cambiandone in modo brutale e crudele le sembianze. Qui siamo al vulcano Masaya, un enorme cratere dal quale si levano masse fluttuanti di nuvoloni grigi dall’acre odore di zolfo, come a voler ribadire che qui, a due passi dalla capitale come in tutto il Centroamerica, è la Natura a fare da padrone. Una natura che è un susseguirsi di foreste pluviali e zone montagnose, laghi e fiumi, giungla e pianure costiere, graziose cittadine coloniali e siti archeologici, luoghi della lunga e travagliata storia del più grande dei paesi centroamericani, e acque con fondali trasparenti (quelle caraibiche) e con le sfumature scure del grande Pacifico.

Lasciando alle spalle i fumogeni malefici del Masaya, si arriva sull’incantevole isola di Ometepe, adagiata sulle placide acque del Lago di Nicaragua, per trovare altri due vulcani, il Maderas e il Concepción  – dal cono così perfetto da fare credere alla mano di un Michelangelo divino – dai quali l’isola prende il nome, e che nel linguaggio náhuatl vuol dire “due colli”. Rimossi dal mondo esterno tra miti, petrografiche e monumentali statue precolombiane, su Ometepe è facile lasciarsi incantare da leggende come quella della laguna Charco Verde dalle acque verdastre, già antica città di El Encanto, regno di Chico Largo, un discendente di antichi stregoni che trasformava in vacche, maiali e caimani chiunque osasse cacciare in questo luogo. Più allegre le spiagge intorno al lago, alcune con bella vista sul Concepción che ama indossare un cappellino di nuvola bianca sulle ventitré.  Per i più sportivi, trekking, gite in bicicletta e a cavallo, o lunghe passeggiate in idilliaci paesaggi agresti che a tratti richiamano i capolavori dei grandi maestri impressionisti.   E per chi desidera lanciarsi alla scoperta della gastronomia locale – gustosissimi i pesci del lago – c’è Villa Paraiso, immersa nella natura e direttamene sulla Santo Domingo Beach.

Spostandosi verso la costa atlantica, lungo le sponde del Rio San Juan, che dal Lago di Nicaragua sfocia nelle calde acque caraibiche (è il confine naturale con il Costa Rica), ci si trova nella più grande foresta pluviale del Centroamerica e la Riserva Biologica Indio Maiz. Spazi sconfinati e una natura esuberante di straordinaria biodiversità dove errano giaguari e puma, scimmie e tapiri, coccodrilli e tartarughe, tucani e iguana, nonché un punto privilegiato per avvistare le specie migratorie che si spostano tra le due Americhe.

Due i punti di riferimento per chi vuole deliziarsi di questa splendida e spettacolare natura. San Juan de Nicaragua (già San Juan del Norte e, durante gli anni in cui il Nicaragua era una colonia della corona britannica, Greytown), una tranquilla cittadina di duemila anime con un nuovo aeroporto dove atterrano piccoli aerei. E l’unica struttura ricettiva autorizzata, il Rio Indio Lodge dotato di ogni comfort e un’ottima cucina. Qui si alberga in spaziose abitazioni collegate al lodge da passarelle di legno sospese in mezzo alla foresta che di notte risuonano dei versi e dei canti della giungla. Dal lodge si parte alla scoperta della flora e della fauna del fiume, della laguna e del vicino oceano, ma anche per escursioni nella foresta accompagnati da guide esperte.  E al Rio Indio si viene anche per fare corsi di sopravvivenza nel Bushmaster Survival School in questo tranquillo rifugio che è un leggendario punto di riferimento anche per gli appassionati di pesca sportiva.

Granada e Leon, i due gioielli coloniali del Nicaragua. Granada è il centro più turistico del Paese, idealmente ubicata per chi ha l’idea di alternarsi tra le due coste, una città allegra e accogliente sulle sponde del Lago Cocibolca, guardata a vista dal vulcano Mombacho che nella notte dei tempi ha creato Las Isletas,  l’arcipelago di 365 isolotti, alcuni privati, altri come l’isola di Zapatera depositari di testimonianze precolombiane e raggiungibili in veloci motolance dal malecón di Granada.  Al tramonto fare due passi lungo le strette vie cittadine per ammirare le eleganti case coloniali, ad un piano e con caratteristici tetti di tegole che nascondono graziosi patii ombreggiati ,rasserena l’anima, mentre per gli amanti della movida notturna ci sono i piccoli locali e ristoranti lungo Calle La Calzada dove sorge lo storico Hotel Dario che ricorda il poeta nazionale Rubén Dario.

Leon, l’altra anima del Paese, è il cuore palpitante della cultura e della storia stessa del Nicaragua. Costruita nel 1524 dagli spagnoli, nel 1610 il vulcano Momotombo ne distrusse l’antico insediamento che distava una trentina di chilometri dalla città odierna. Sul sito archeologico di Leon Viejo, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sono poche le tracce rimaste della città originale, ma vale la pena visitarlo per cogliere il battito profondo che si sprigiona dalle antiche pietre. A Leon sorge la basilica più grande del Centroamerica, Ascunción con cinque navate e la tomba di Rubén Dario che ne ha fatto un luogo di pellegrinaggio per tutto il Paese, anch’essa Patrimonio dell’Umanità UNESCO.  Prospicenti la grande piazza della cattedrale grandi murales con i volti dei martiri della guerra civile degli anni ’70, ed è difficile non commuoversi tra i vecchi reperti e le foto ingiallite nel piccolo Museo della Rivoluzione che testimonia gli anni più bui della storia moderna del Nicaragua.

Corn Island. Solo 90 minuti di volo da Managua per trovarsi in un paradiso perduto dove le acque che lambiscono le spiagge bianche sfumano dal turchese al verde latteo, al celeste, sollecitando sogni da Robinson. L’accoglienza all’Arenas Beach Hotel e la prelibata aragosta sfumata al vino bianco e latte di cocco, sono da cinque stelle lusso. Oziando sulla spiaggia su un candido divano all’ombra di un gazebo, è facile sognare che svolazzi via il biglietto di ritorno, allontanato dai freschi venti alisei che sussurrano dolci smancerie alle palme svettanti e inchinate come per accarezzare le acque trasparenti che sembrano rispondere con lievi sciabordi lungo il bagnasciuga.

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Le foto del 19 luglio 2012 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1055 Fri, 20 Jul 2012 07:19:55 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1055 Continua a leggere]]>
Una grande manifestazione con una coreografia imponente di luci. Una piazza piena di gente anche con tanti stranieri. Quando la luce ha iniziato a calare l’atmosfera si è scaldata prima con un gioco di luci e poi con mezz’ora di fuochi d’artificio.

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19 de Julio de 1979 el triunfo de Nicaragua http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1075 Fri, 20 Jul 2012 04:17:42 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1075 Continua a leggere]]> En Nicaragua el 19 de Julio de 1979 es una fecha histórica donde se relata la recuperación de los derechos fundamentales de las y los nicaragüenses y donde se cierra un extenso capitulo de 45 años de dictadura somocista y el triunfo del pueblo contra la dinastía en nuestro país a las libertades políticas y la independencia social y económica de los sectores, que hoy por hoy es incomparable a lo que se vivió en los años del somocismo y la época neoliberal de los 90´s.

Este 19 de Julio se celebra el derrocamiento un régimen de sometimiento y explotación social, a la apertura de los sectores sociales, campesinos y sindicales, para conquistar el derecho a la libertad en nuestro país. 

Durante la dictadura somocista en Nicaragua no existían formas de expresión legal de las luchas políticas, igualmente los campesinos no eran dueños de las tierras y tampoco los nicaragüenses tenían una vinculación con el mundo como hoy tenemos con países hermanos con quienes tenemos relaciones comerciales y fraternas.
A partir del triunfo del pueblo en julio de 1979, la historia cambió y lo que la dictadura prohibía, la revolución lo restableció con un modelo de restitución de derechos sociales.
Hoy a 33 años y en esta segunda etapa de la revolución sandinista, tras el triunfo electoral del F.S.L.N. en noviembre del 2006, se han alcanzado diversos logros entre los principales y se encuentran las reivindicaciones sociales, que conllevan a la reconstrucción total de Nicaragua, luego del despojo económico que hicieron tres gobiernos neoliberales en los 90´s.

“Se está llevando en Nicaragua la reconstrucción económica  y social hoy por hoy vemos el acceso a la educación, la salud, a la tierra, y la protección de los sectores más desfavorecidos, esto no hubiera sido posible si no hubiera ocurrido una revolución en nuestro país”.
“En Nicaragua hoy a 33 años de revolución las mujeres , Hombres, niñas , niños y campesinos tienen derechos que habían sido olvidados y reprimidos, hoy en día la mujer puede participar de la política entre muchos de los logros que la revolución sandinista ha restituido en Nicaragua.

Mike Amador McCoy
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19 de julio: un día histórico http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1020 Thu, 19 Jul 2012 17:20:58 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=1020 Continua a leggere]]> Un anno fa ero a Managua. Il viaggio doveva essere più breve, ma non potevo perdermi  la festa di popolo del 19 di luglio e così decisi di prolungarlo per assistere a quella manifestazione.
Sono passati 33 anni e la maggior parte dei partecipanti non era nemmeno nata quando il Fronte Sandinista entrò trionfante a Managua. Ma, come spesso accade nella vita, un evento nel tempo supera i confini di ciò che è effettivamente è stato e diventa un simbolo.
Il 19 luglio è questo per il Nicaragua. È il simbolo della liberazione, dell’orgoglio nazionale, della libertà e del trionfo di un sogno possibile oggi e non solo nella data storica del 1979. Qualcuno, pochi, lo vivono forse con fastidio. C’è molta retorica nei messaggi ufficiali, ma questo va messo nel conto. Il Nicaragua ha una storia forte ed esprime anche nelle sue ritualità la speranza di un mondo migliore.
Nella piazza della rivoluzione, che poi adesso si chiama “piazza della fede e di Giovanni Paolo II, e già da qui si capisce la contraddittorietà del paese, si incontrano le persone, i ragazzi, i bambini, le bambine.
Una festa di un popolo che vive con forza e passione la propria storia e i propri simboli. Il 19 di luglio diventa così anche un rito. Non è poco, anzi…

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La storia di una piazza contesa a Managua http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=979 Sat, 14 Jul 2012 18:59:25 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=979 Continua a leggere]]> Il Nicaragua è terra di storia e d’arte. Spesso un po’ nascosta e non valorizzata.
Sergio Michilini ne è un attento osservatore, ma anche protagonista. Negli anni dopo la rivoluzione sandinista fu direttore della scuola di arte plastica e murale a Managua.
Oggi vive subito fuori dalla capitale e continua a dipingere e a pubblicare riflessioni sull’arte sul suo blog, La bottega del pittore.
Nei giorni scorsi ha scritto un pezzo della storia della piazza più grande di Managua, oggi intitolata a Giovanni Paolo II. All’interno dell’obelisco ci sono mosaici realizzati da Leonel Cerrato, uno dei massimi artisti viventi in Nicaragua.

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Una gesta histórica en Masaya http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=949 Sun, 08 Jul 2012 16:32:13 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=949 Continua a leggere]]> Un post di Mike Amador McCoy ricorda alcuni fatti di 33 anni fa a Masaya

Miles de Nicaragüenses a tempranas horas del día sábado 7 de julio del 2012 comenzaron a reunirse en todos los barrios de Nicaragua para prepararse a la celebración del repliegue táctico a Masaya, una gesta histórica que se dio el 27 de junio de 1979 y promovida por el Frente Sandinista de Liberación Nacional F.S.L.N y la participación de más de seis mil Nicaragüenses, entre Combatientes, milicianos, jóvenes, mujeres, niños y  ancianos quienes organizadamente dirigieron esta gran marcha popular a pie, cargando decenas de heridos .
En este recorrido histórico y tras fieros combates de represión por parte de la guardia nacional GN y los combatientes que se resistieron a todo momento a abandonar su misión de penetrar a Masaya y la muerte de muchos compañeros y compañeras de las milicias populares.
Fue hasta el  amanecer del día 29 junio, que después de 36 horas de una ardua caminata, entran a Masaya hasta el Colegio Salesiano los últimos participantes, de los miles de Managuas que llenos de coraje, fatigados y con hambre, lograron replegarse exitosamente de la capital.
La resistencia de la población capitalina fue heroica, ya que se demostró la disposición de lucha y deseos de libertad. Fue una gesta incomparable de sacrificio y valor, una lección de historia militar y dignidad revolucionaria de nuestro pueblo Nicaragüense.
El repliegue táctico a Masaya  jugó un papel muy importante en la estrategia para derrocar a la dictadura de Anastasio Somoza debilitando su poder militar ante la estrategia de la resistencia popular del pueblo.
Hoy a 33 años de esta gesta histórica el pueblo Nicaragüense hoy ratifico su compromiso junto al Cro. Daniel Ortega y la Cra. Rosario de seguir construyendo Una Nicaragua en Paz y libertad de la mano con la restitución de los derechos de las y los nicaragüenses. a través del modelo de solidaridad y por el bien común a todas y todos

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El Viaje a Nicaragua di Ruben Dario http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=938 Thu, 05 Jul 2012 12:54:04 +0000 http://www3.varesenews.it/blog/nicaragua/?p=938 Continua a leggere]]> Ruben Dario è un mito in Nicaragua. Lo scrittore che tutti citano, che tutti considerano l’orgoglio dell’interi paese.
Uno dei suoi libri racconta proprio della sua terra. “El viaje uno Nicaragua e intermezzo tropicale” è un best seller e lo si trova in miriadi edizioni proprio perché narra uno spaccati di vita che ancora oggi lo si può ritrovare nelle calle, nei piccoli villaggi, come nelle città di Leon e Granada.

“Tras quince anos de Ausencia Ruben Dario Regreso uno Nicaragua a multe de 1907. Epoca de tensiones Dentro y fuera de America Latina, en Tanto se celebraba en Washington la Conferencia Centroamericana, se producia La guerra entre Nicaragua y Honduras, y el Presidente Zelaya negaba la Autorización para el asentamiento de una base navale norteamericana en el Golfo de Fonseca. Entre agosto de 1908 y abril de 1909, La Nacion publico volta Cronicas autografas de Dario, tituladas El viaje uno Nicaragua. Con ese materiale y el Agregado de una Seccion en verso a la que denomino Intermezzo tropicale, Dario preparo delle Nazioni Unite libro aparecio que bajo el nombre de El viaje uno Nicaragua e intermezzo tropicale presentamos que ahora con delle Nazioni Unite exhaustivo trabajo de Silvia Tieffemberg”.
Dalla quarta di copertina del libro 

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