SCARPE A BRNO – Di notte, negli alberghi in cui alloggiava, la banda gialloblù della Ignis spostava – addirittura di alcuni piani – decine di paia scarpe messe dai clienti davanti alla porte delle camere per la lucidatura. Un giorno a Brno i giocatori videro che per preservare il pavimento in legno del piccolo impianto di gioco bisognava lasciare fuori le scarpe dalla palestra. Dopo la partita Valerio Vatteroni, toscano dall’aplomb nobile, guardando la immensa distesa di scarpe ebbe un pensiero per i suoi cari plebei dello scherzo: “Deh, questa sì che è un’occasione persa, anzi in assoluto la migliore di una vita!”
BIANCOROSSO: LATTE E VINO – Precampionato Ignis, anno di grazia 1968-’69, Appennino reggiano: match amichevole e visita a un podere dove ci fu la conferma dell’anima biancorossa di Varese (nonostante i colori ufficiali fossero quelli dell’azienda di Borghi). Aldo Ossola chiese di bere latte appena munto e fu subito accontentato con diverse scodelle della bianca delizia. Il massaggiatore Marino Capellini (a destra nella foto) scelse invece di essere guidato in cantina per fare conoscenza del rosso locale. Tra lui e il vignaiuolo ci fu collaborazione e conversazione per poco più di un’ora; al piano di sopra però si udirono esclamazioni di gioia all’apertura di ognuna delle cinque bottiglie esaminate a fondo. E tutte naturalmente promosse.
L’EMERSON VESTE PRADA – Madrid 1979, il Real pensa di poter mangiarsi l’Emerson nella semifinale di ritorno di Coppa Campioni (Varese vinse di 4 all’andata) vista anche l’assenza dell’infortunato Meneghin. Però si va al supplementare, i biancorossi arrivano agli sgoccioli della gara con un punto di vantaggio, 82 a 83. A soli 2″ dalla fine lo spagnolo Prada tentò il tiro della disperazione da molto lontano, il chiacchierato arbitro Arabadyan vide un fallo di Ossola e concesse i tiri liberi. Prada si presentò in lunetta potendo sfruttare la regola di allora: chi sbagliava il primo libero poteva contare su altri due tentativi (il “2+1”). Lo spagnolo sbagliò il primo, poi fallì pure il secondo e si mangiò anche il terzo tentativo. Il povero Prada fu costretto a chiedere perdono ai compagni per quegli errori incredibili. I tifosi del Real si scatenarono immediatamente con un lancio di oggetti di ogni tipo (lattine, giornali…) e poi, dopo lo “sfogo”, si alzarono in piedi a tributare un interminabile applauso ai giocatori della Pallacanestro Varese».
SARAJEVO – Alla vigilia di Ignis-Armata Rossa, finale 1970 di Coppa Campioni (la prima vinta da Varese) l’allenatore dei sovietici chiede porte chiuse per l’allenamento di rifinitura ma consente la presenza dei due elettricisti che lavorano ai tabelloni luminosi. Due allenatori amicissimi di Nikolic, allora coach varesino…
Prima dell’ultimo allenamento ad Aza vennero chieste notizie di Meneghin, apparso stanco. Nikolic spaventa con un «Ah Dino!» dal tono funebre poi continua additando un gluteo «Fa iniezioni, tutto entra qui, ma tutto esce lì» indicando la parte terminale del doppio sistema idraulico maschile.
ARRIVA CHARLIE-SAX – Per un paio di mesi la società disse che voleva un pivot e di quelli tosti, poi un giorno annunciò Charlie Yelverton che sapeva giocare in più ruoli, ottimo rimbalzista, ma pivot non era. Charlie, che amava suonare il sax, chiese ed ottenne una cofano speciale per esercitarsi in casa. Il quotidiano cittadino scrisse che avevano preso “un pifferaio” e fu un anno di freddi rapporti con il giocatore, che era strepitoso.
All’inizio della stagione successiva, Charlie si presentò con una maglietta made in Usa con la scritta: «Non leggo i Prealpirla».
RE BAMBI’ – Due grandi tifosi come Ciccio Zucchi, un ortopedico di levatura nazionale e Davide Bardellini, dirigente dell’azienda Ignis, spesso erano scatenati e polemici con gli arbitri: tenevano banco dopo le partite e avevano una notevole platea di fans. Davide ottenne l’Oscar dai suoi supporters quando disse a un fischietto toscano: «Lei è il quinto re del mazzo di carte!!». L’ arbitro rimase interdetto, ma ottenne subito la spiegazione: «Re-bambì».
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Sarà invece aperta a tutti la “caccia al tesoro” che lanceremo in seguito alla pubblicazione di una serie di “Perle di leggenda”, aneddoti e curiosità inedite (o quasi) relative alla lunga e vincente storia della Pallacanestro Varese.
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]]>Citiamo il connubio che ha sostenuto la squadra di basket in carrozzina, vincitrice del campionato di serie B e promossa in serie A2, così come l’impegno a sostegno del settore giovanile, per fare due esempi. Ma non solo. Qualche mese fa, Cimberio S.p.A. e Pallacanestro Varese si sono lanciate in un’avventura comune, con l’obiettivo di portare un aiuto concreto in uno dei paesi più poveri del mondo.
E’ dunque iniziata una raccolta fondi per la costruzione di una scuola in Burundi, un piccolo stato dell’Africa subasahariana. Tanti amici si sono aggiunti in questa avventura, e nel giro di poco tempo ci si è avvicinati alla cifra richiesta e, laggiù in Burundi, sono potuti partire i lavori di costruzione. Oggi la scuola è praticamente ultimata: sono state costruite sei aule e, soprattutto, la struttura è stata dotata di servizi igienici.
Tra qualche settimana una delegazione partirà per il Burundi, per inaugurare la scuola sul cui ingresso ci sarà una targa con i nomi di Cimberio e Varese nel Cuore.
Manca l’ultimo passo: e questo passo la società vuole farlo con tutti i tifosi. Ha quindi deciso di mettere all’asta una serie di oggetti (maglie di gioco autografate, scarpe, foto…) che ricorderanno a tutti la stagione appena conclusa. E che aiuteranno a raggiungere la cifra richiesta per la copertura dei lavori. L’asta è già partita su ebay, e i primi oggetti (sopramaglia autografata di Cerella, maglia da gioco autografata di Polonara) sono in vendita: ne seguiranno tanti altri.
Che aspettate? Ecco il link per contribuire alla causa. (H)asta la vista!
Se il nome non vi dice niente – ma poi non spacciatevi per fashionisti!!! – date un’occhiata sul web al progetto del marchio.
Intanto vi segnaliamo questa sorpresa tutta varesina, brandizzata Pallacanestro Varese, la prima di una serie… Noi la troviamo spettacolare. Voi che ne dite?
]]>Kinexia S.p.A., società quotata al mercato MTA della borsa di Milano che opera nello sviluppo e realizzazione di attività nell’ambito delle energie rinnovabili, comparirà con il proprio logo sul fronte della maglia. Sul retro invece ci sarà quello di Varese Land of Tourism, l’Agenzia del turismo della provincia di Varese.Così sintetizza Francesco Vescovi, Presidente Pallacanestro Varese: “Siamo molto felici di aver “completato” la nostra maglia in tempo per i Playoff. Inizia una fase importante della nostra stagione e sapere che ci sono aziende che credono in noi dimostra che il lavoro sin qui fatto è stato apprezzato. Con orgoglio porteremo sulle nostre maglie due marchi importanti come KINEXIA e VARESE LAND OF TOURISM. Sono due realtà diverse tra loro, che però hanno deciso di investire nel basket, individuando nella Pallacanestro Varese lo strumento idoneo per le loro attività di comunicazione. Entrambe le aziende sono accomunate dal fatto di avere dirigenti che hanno a cuore i colori biancorossi. Per questo vorrei ringraziare i vertici di Kinexia e tra gli altri, l’Ing. Massimo Cozzi che ha favorito l’ingresso di Waste Italia nel consorzio e la conclusione di questa sponsorizzazione di maglia. Il nostro ringraziamento va anche all’Ing. Dario Galli e alla Direttrice Paola Della Chiesa che sono sempre vicini alla nostra squadra.”
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All’incontro era presente anche Antonio Caccini (VISPE) per presentare il progetto “Basket: una scuola per vivere”, iniziativa per sensibilizzare alunni e docenti sull’importanza della scolarizzazione in paesi emergenti ma poverissimi come il Burundi. Cimberio S.p.A. e Consorzio Varese nel Cuore con “Basket: una scuola per vivere” hanno infatti intrapreso una strada comune che porterà al completamento di un progetto a scopo benefico in una delle zone più povere del mondo, nella provincia di Bugenyuzi.
]]>Continuano, infatti, gli incontri dei giocatori della Pallacanestro Varese con gli studenti delle scuole della provincia. Il nuovo lungo della Cimberio ha incontrato i giovani studenti che lo hanno interrogato sulla sua attività da atleta professionista nel mondo della pallacanestro. Il giocatore di Varna ha risposto con entusiasmo e simpatia alle tante domande dei ragazzi che al termine dell’incontro lo hanno abbracciato per una simpatica foto ricordo.
Durante la visita, Ivanov ha incontrato anche gli studenti della scuola Hristo Smirnenski di Rakovski (Bulgaria), in questi giorni a Varese nell’ambito del progetto Comenius “Be smart, save money” che coinvolge Italia, Germania, Bulgaria, Ungheria, Irlanda, Inghilterra, Slovenia e Portogallo. Si tratta di un’iniziativa che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei bambini sul tema del risparmio incontrando i coetanei del resto d’Europa per conoscere le loro abitudini di vita e le loro attività scolastiche. E proprio condividendo piccoli gesti quotidiani nell’operare scelte consapevoli senza sprecare risorse, i ragazzi hanno la possibilità di conoscersi meglio e scoprire le usanze degli studenti di altre nazioni europee.
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